venerdì 2 novembre 2012

Piazza. La Protezione civile impotente davanti ai rifiuti speciali sparpagliati in città

di Roberto Palermo
I rifiuti di via Libero Grassi
Piazza Armerina. Poco personale per istruire le pratiche ed effettuare i sopralluoghi. Protezione civile comunale oberata dalle carte sulla scrivania del dirigente responsabile e nell’impossibilità di poter dare risposte immediate ai problemi del territorio. Le tonnellate di roba vecchia abbandonate per strade, con ormai quattro discariche a cielo aperto in pieno centro urbano, stanno facendo emergere le difficoltà operative vissute dal settore guidato dal geologo Mauro Mirci. I rifiuti in giro per la città rimangono al loro posto, nonostante segnalazioni continue dei cittadini. Almeno tre tonnellate di pneumatici, elettrodomestici, water, vecchi mobili, materassi e detriti scarti dell’edilizia, ma anche molti quintali di eternit che richiederebbero l’intervento di una ditta specializzata. In via Giacinto Lo Giudice, accanto al quartiere Castellina, in via Manzoni, all’ingresso sud della città, e in via Libero Grassi, nel piazzale accanto ai cassonetti della raccolta dei rifiuti solidi urbani. A queste si aggiunge anche la grande quantità di rifiuti che si sta accumulando nella pineta di contrada Arenazzo. I sopralluoghi, come conferma il dirigente, sono stati fatti, ma poi ci vuole qualcuno che istruisce i fatti, mette nero su bianco le relazioni e fa scattare le procedure previste dalla legge. Ma i fronti su cui lavorare ogni giorno sarebbero troppi, mentre le mani e le teste con cui far quadrare tutte le pratiche sarebbero troppo poche. Il pensionamento dalla guida del settore dell’ormai ex dirigente Walter Procaccianti, uno dei più esperienti funzionari di vecchia data della macchina comunale, ha di fatto moltiplicato i faldoni di documenti depositati sulla scrivania del successore di Procaccianti, il geologo Mirci. Il personale del settore non sempre avrebbe esperienza e competenza per affrontare tutte le situazioni, inoltre una certa dose di comprensibile demotivazione legata all’incertezza delle stabilizzazioni non aiuta di certo il momento. Il dirigente Mirci non solleva alcuna polemica aperta, non punta il dito contro nessuno, ma certo non sarebbe contento di una situazione di oggettiva difficoltà a mandare avanti la mole di lavoro che si accumula nel suo ufficio, al primo piano di via Generale Muscarà. Le piogge pesanti dei prossimi giorni, in un territorio extraurbano che ogni anno manifesta diverse criticità con tante piccole micro-frane sparse a macchia di leopardo, potrebbero metter in ginocchio ancora di più la macchina della Protezione civile. (Giornale di Sicilia - Edizione 30 ottobre 2012)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo