sabato 3 novembre 2012

Piazza, Capizzi contro Venezia il 21 novembre al Tar per la presidenza del consiglio

Il consigliere Giuseppe Capizzi, ex Pd,
ora esponente del Fli di Fini
Piazza Armerina. Dopo la battaglia politica sul bilancio, prima bocciato e adesso in procinto di essere approvato per evitare lo scioglimento dell’aula, quella giudiziaria sulla carica di presidente del consiglio comunale. Sarà deciso nel merito nell’udienza del 21 novembre il braccio di ferro a colpi di carta bollata davanti al Tar di Catania sullo scranno più alto di via Cavour. Dopo la richiesta di prelievo del ricorso per la sua trattazione in tempi rapidi, presentata a maggio dal consigliere Giuseppe Capizzi, l’udienza è stata fissata in un termine piuttosto breve. Capizzi, ex esponente del Pd, prima transitato nel gruppo misto e nel frattempo passato con il Fli, è autore del ricorso al Tar con cui il primo luglio del 2011 era stato chiesto l’annullamento dell’elezione di Giuseppe Venezia, attuale presidente dell’aula. Una vicenda giudiziaria che si innesta su un clima politico incandescente nei rapporti tra lo stesso Venezia, uomo di punta del Pd, e il centrodestra. L’opposizione da tempo diserta le conferenze dei capigruppo proprio in polemica al presidente considerato non superpartes. I giudici della terza sezione del Tar di Catania, su relazione del magistrato Maria Stella Boscarino, sentiti i difensori, nel settembre 2011 avevano giudicato “insussistenti” i presupposti per concedere la sospensione degli effetti della proclamazione di Venezia alla guida dell’aula. Il relatore del procedimento non sarà più il giudice Boscarino, ma la collega Gabriella Guzzardi.

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo