lunedì 12 novembre 2012

Piazza. Paradosso Ato Rifiuti: Il Comune potrebbe risarcire se stesso in sede penale?

Di seguito, con il carattere  incorsivo, riporto un passaggio della nota inviata dal ragioniere capo Alfonso Catalano a sindaco, consiglio comunale e Corte dei conti, dopo la diffida dell'assessorato regionale all'Energia arrivata al Comune piazzese a pagare all'Ato Rifiuti 4 milioni e 391 mila euro in 5 giorni. Emerge un paradosso incredibile: il Comune, che si è costituito parte civile nel processo ad alcuni funzionari dell'Ato, se dovesse ottenere un risarcimento danni, potrebbe uscirne fregato perchè verrebbe chiamato pro quota a pagare il risarcimento a se stesso, come una sorta di boomerang. In pratica potrebbe essere lo stesso Comune a pagare il proprio risarcimento danno richiesto. Il significativo passaggio della nota di Catalano:
"Ci si chiede se il debito nei confronti dell’ATO sia legittimamente riconoscibile visto il notevole divario della spesa con la media regionale e, dunque, i rilievi astrattamente possibili, sia sotto il profilo della “inerenza”, sia sotto quello della “legittimità” delle spese sostenute dalla società d’ambito. Ciò, in considerazione che il divario deve necessariamente avere una ragione e delle responsabilità. Proprio per questo, lo stesso comune di Piazza Armerina si è costituito parte civile nel procedimento penale n.1439/2009 che coinvolge il “falso in bilancio” dell’ATO ENNAEUNO Spa.
Queste osservazioni possono apparire logiche e giuridicamente fondate e, a tutta prima, parrebbe che l’Ente possa, per cosi dire...


esimersi da ogni responsabilità ritenendosi legittimato a non riconoscere i debiti nei confronti della società d’ambito salvando l’equilibrio di bilancio. In verità non è proprio cosi. Difatti, è lo stesso Assessorato, nella nota in premessa richiamata, a ricordarci che l'art. 21, comma 17, della l.r.n.19/2005 prevede che, nel caso di accertate difficoltà finanziarie della società stessa, gli enti locali soci, per la quota di propria competenza, devono intervenire finanziariamente e in via sussidiaria, al fine di assicurare l'integrale copertura del costo del servizio. L'Assessorato ritiene obbligatario l’intervento dei comuni e, pertanto, se ne deduce che: ogni vittoria in campo giudiziario da parte dell’Ente ricadrebbe contro lo stesso in quanto pagatore di ultima istanza. Secondo questa logica, ogni azione intrapresa dall’Ente si risolverebbe in un boomerang che colpirebbe il Comune stesso. Da qui, l’inutilità immediata di ogni contestazione in quanto, la Società per Azioni Enna
Euno Spa, è considerata un’appendice degli enti locali che la formano e non una società di capitali ove i soci rischiano nei limiti del capitale conferito".

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo