lunedì 7 luglio 2008

+50% di stranieri in città nel 2007 rispetto al 2006. A farla da padrona la comunità romena.

PIAZZA ARMERINA. Aumenta di più del 50 per cento in poco più di un anno il numero degli stranieri residenti nella città dei mosaici. Nel 2006 erano in 313, nel 2007 sono passati a 466. I dati del settore Demografico fanno registrare un’impennata di 153 nuovi non italiani arrivati in città in pochi mesi. Un numero ufficiale al quale potrebbero aggiungersi altri 86 “irreperibili”, molti dei quali potrebbero ancora far parte del circuito economico locale, pur non essendo registrati all’anagrafe per il timore di espulsioni in mancanza di un lavoro.
I ROMENI
A farla da padrona è la comunità rumena, la più numerosa con la presenza di 224 cittadini della Romania, 74 rumeni, impegnati nell’edilizia e nell’agricoltura, e 150 rumene, presenti come cameriere nei settori della ricettività alberghiera e della ristorazione e come badanti. Subito dopo quella rumena la più numerosa è la comunità albanese, con 54 residenti, mentre al terzo posto vi sono i marocchini, 48 in tutto, 29 uomini e 19 donne, impegnati nel commercio ambulante e in agricoltura. Al quarto posto, ma tre più visibili ai cittadini per la rete di punti vendita diffusa nel centro urbano, è la comunità cinese. In tutto 29 tra uomini e donne, impegnati nella vendita di abbigliamento e calzature e nell’import-export a conduzione familiare.Sono 27, invece, i tunisini e 12 gli algerini. E non mancano anche 2 cubane, 2 russe, 8 polacchi e 3 brasiliani e altri cittadini di nazioni europee. Tre gli stranieri deceduti nel 2007. “L’impennata della presenza di stranieri si è registrata soprattutto in relazione all’entrata della Romania nell’Unione Europea”, spiega Guglielmo Chiello, dirigente responsabile del settore Demografico comunale. “Anche se oggi un rumeno non lavora gli basta sottoscrivere una polizza assicurativa sanitaria che gli da diritto al rimborso delle prestazioni sanitarie per rimanere nel nostro Paese”, aggiunge. Naturalmente diffusi sono anche i casi di matrimoni tra armerini e stranieri. Nel 2007 sono state concesse 14 cittadinanze italiane. Numeri in crescita con i quali anche gli uffici comunali devono fare i conti. http://robertpalermo.blogspot.com/

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo