mercoledì 16 luglio 2008

Ambulanti abusivi. Ribilotta: "Li ho diffidati, farò lavorare tutti, ma devono essere in regola"


PIAZZA ARMERINA. Il nuovo assessorato al Commercio diffida i commercianti ambulanti abusivi a regolarizzare la loro posizione. Giro di vite del nuovo assessore Teodoro Ribilotta contro il diffuso fenomeno del commercio ambulante abusivo. Il vice sindaco ha dato mandato ai vigili urbani di usare il pugno duro nei confronti della categoria. Gli agenti della polizia municipale, secondo quanto stabilito dalla nuova linea amministrativa, passeranno in rassegna tutti gli operatori ambulanti non in regola, presenti numerosi ogni giorno lungo l’area compresa tra piazza Senatore Marescalchi e piazza Falcone Borsellino, invitandoli a mettersi in regola. “La mia intenzione è quella di far lavorare tutti, ma credo sia opportuno che tutti debbano rispettare le regole e inoltrare una regolare richiesta all’ufficio Commercio”, spiega Ribilotta. “Sarà consentito a tutti di lavorare, l’occupazione è sacra, e poi più sono gli autorizzati più le casse comunali sono ricche, il problema è rendere compatibile le esigenze lavorative degli ambulanti con le esigenze dei cittadini e con il rispetto delle regole”, aggiunge. Ed il riferimento del vice sindaco è ai problemi di viabilità provocati in alcuni punti dagli stessi ambulanti abusivi, spesso collocati a ridosso degli incroci della città, o disposti in gran numero in area di parcheggio. Insomma chiunque potrà vendere patate, pomodori e zucchine, ma dovrà pagare le tasse alle casse comunali. Un problema spinoso e scomodo con il quale ogni amministrazione, soprattutto nella prima parte del proprio mandato, ha cercato di confrontarsi per far scattare un’inversione di tendenza che poi non c’è stata. http://robertpalermo.blogspot.com/

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo