venerdì 30 ottobre 2009

I disabili armerini confermano Lorenzo Naso presidente e promettono battaglia sui Piani Zona 2010-2012

Domenica 26 ottobre u.s. si è tenuta, presso i locali di contrada Bellia, l’assemblea della Sezione Armerina dell’A.I.AS..
I lavori hanno avuto inizio ricordando, con grande applauso, la recente scomparsa di Salvatore Roccaverde, il promotore della costituzione della sezione. Salvatore, ha detto Lorenzo Naso, ha avuto un ruolo importantissimo nelle attività della sezione. Ha sollecitato l’interesse e la sensibilità verso il problema delle persone disabili segnando l’inizio della fine dei pregiudizi nei confronti dei disabili che le famiglie, vergognandosi, tenevano segregati in casa, ed è grazie, anche, al suo impegno che oggi tanti disabili possono usufruire dell’importante servizio del Centro A.I.A.S.
Dopo la relazione del presidente, l’Assemblea ha sottolineato la problematica più pressante: il servizio e l’integrazione dei non scolarizzati che restano a totale carico della famiglia. Trascurati da persone senza scrupolo che invece di ampliare e rendere più idonei i servizi che mirano alla loro integrazione, nega l’unico servizio che si occupa della loro integrazione e del “DOPO DI NOI”.
Il servizio degli unici centri di aggregazione (A.I.A.S. e A.Ge.Di.) operanti nel territorio e che assiste disabili di Piazza Armerina e Aidone è stato escluso dalla progettazione dei piani di zona 2010-2012. Il dibattito è stato molto accesso anche perché non sono ancora chiari i motivi che hanno indotto il Gruppo Piano a escludere tale servizio. A nulla è valso l’incontro di alcuni giorni fa con i sindaci Nigrelli e Gangi, durante il quale si è giustificata l’esclusione del servizio con la mancanza di requisiti da parte dell’A.I.A.S. e dell’A.Ge.Di.. Giustificazione che, oltre a non essere corrispondente al vero, non sarebbe comunque sufficiente a escludere i disabili dalla progettazione posto che il servizio potrebbe essere affidato ad altro soggetto “titolato”. È, invero, poco credibile chi afferma che c’è una copertura sino al 2011 e che, in ogni caso, nel frattempo, con i proventi del 5 per mille (che in ogni caso non potrà arrivare prima del 2011) si risolveranno i problemi dei disabili. Di fatto questi servizi non compaiono nella nuova progettazione ed è sconcertante l’affermazione che s’interverrà con la premialità, perché la premialità è un evento incerto (se e quanto ci sarà) e pur ammettendo che esso si verifichi non consente ora il richiesto ampliamento del servizio già esistente, (in atto solo 10 assistiti per centro e quindici ore la settimana) esiguo sia in relazione al numero degli utenti che alle modalità di erogazione.
L’assemblea si è, poi, posta un quesito: perché i disabili compaiono o scompaiono a periodi; non c’erano nel Piano di Zona del 2004, compaiono nel 2008 e scompaiono di nuovo nel 2009. Che cosa dobbiamo attendere per la loro ricomparsa? Questo, poco importa a qualche amministratore di turno, tanto i disabili sono nati per soffrire. Questa volta, affermano i familiari, non intendiamo arrenderci, percorreremmo tutte le strade lecite affinché si possa fare chiarezza sui veri motivi che hanno escluso, i servizi dei centri di aggregazione. Per i nostri figli questo servizio è di vitale importanza.
L’assemblea ha continuato i lavori riconfermando, all’unanimità, Lorenzo Naso presidente della sezione che ha ribadito: “l’impegno della sezione a difesa dei diritti delle persone disabili continuerà senza sosta”. Per quando riguarda la campagna di sensibilizzazione sui parcheggi riservati ai disabili, poiché si sono ottenuti deboli risultati, presto sarà incrementata. Inoltre, a breve sarà intrapresa una nuova campagna dì sensibilizzazione sull’abbattimento delle barriere architettoniche fisiche. Per quelle “mentali”, che forse sono le vere barriere da abbattere, ci stiamo attrezzando.
Piazza Armerina 30 ottobre 2009 -
Il Presidente
- Lorenzo Naso-

Cresce lo scontro politico nel Pd sulle strisce blu. Documento di tre consiglieri del partito Democratico

Cresce il livello dello scontro politico sulle “strisce blu”, soprattutto nei rapporti interni al partito Democratico, tra il sindaco Carmelo Nigrelli ed una parte dei componenti del gruppo consiliare “democratico”. Un duro e teso confronto degli ultimi giorni sulla mancata concertazione tra le parti in materia di sosta a pagamento è sfociato in un documento firmato da tre consiglieri del Pd, il presidente dell’aula, Calogero Centonze, e i consiglieri Fabio Monasteri e Calisto Failla... segue(Giornale di Sicilia - Edizione del 30 ottobre)

Strisce blu. Verso conflitto istituzionale?

Braccio di ferro tra giunta e consiglio comunale sulle strisce blu, il servizio della sosta a pagamento aggiudicato alla ditta Sis di Perugia alcuni mesi fa. Con il rischio di un conflitto istituzionale. Il servizio sta per partire a giorni con la tariffa unica di 60 centesimi l’ora, fissata con provvedimento della giunta comunale. Il consiglio comunale, però, rivendica la competenza in materia tariffaria. E conferenza dei capigruppo e commissioni consiliari sono al lavoro per approvare un regolamento con cui introdurre la doppia tariffa, residenti e non residenti, forme di abbonamenti, tariffe per le fasce agevolate e differenziate per il centro e la periferia. Nella prima e nella quarta commissione consiliare, inoltre, viene chiesta anche l’attuazione del Ptu, il Piano del traffico urbano. “Abbiamo invitato l’amministrazione comunale ad attuare il Ptu, riteniamo che la delibera adottata sulle strisce blu dalla giunta e tutto il relativo carteggio siano in contrasto proprio con quanto stabilito dal Ptu”, spiega Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà, a nome del suo gruppo consiliare, nel corso della seduta congiunta della prima e quarta commissione consiliare. “Il Ptu va applicato, abbiamo chiesto al segretario generale Carolina Ferro di rispondere ufficialmente, anche in consiglio comunale, ad un nostro quesito, e cioè se quanto deciso dalla giunta sulla sosta a pagamento sia in contrasto con il Piano”, aggiunge Gagliano, il quale ricorda come l’amministrazione comunale non abbia tenuto in considerazione la richiesta del consiglio comunale di ritirare in autotutela la propria delibera. “Il rischio concreto è che i cittadini multati che si sentiranno lesi per il mancato rispetto del Ptu potranno fare ricorso”, dice. E va avanti per la propria strada il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, esponente del partito Democratico, il quale spinge per l’approvazione del regolamento consiliare sulle tariffe. In molti nel suo partito hanno accusato la giunta di mancata concertazione e ritenevano opportuna una differenziazione delle tariffe con un testo approvato dall’aula. Ma a giochi fatti ci si divide sull’opportunità di portare al voto un regolamento che, se dovesse entrare in vigore, provocherebbe il caos giuridico sul sistema delle strisce blu. Quale tariffa dovrebbe pagare a quel punto il cittadino. Quella del capitolato d’appalto, decisa dalla giunta, sulla base della quale la Sis ha vinto la gara e ha già predisposto tutto o quella differenziata e articolata decisa dai consiglieri? Un dato politico, comunque, accomuna centrodestra e centrosinistra tra i banchi dell’aula, quello della delusione per la preparazione e l’avvio di un servizio sul quale il consiglio comunale è stato tagliato fuori fin dall’inizio. (Giornale di Sicilia - Edizione del 25 ottobre)

mercoledì 28 ottobre 2009

Piazza Armerina. L'inchiesta della Digos della Questura di Enna sull'assenteismo all'ospedale Chiello

Nella mattinata di oggi (27 ottobre) gli uomini della Digos di Enna, al termine di una complessa ed articolata attività d’indagine coordinata dalla locale procura della Repubblica volta ad arginare il cosiddetto fenomeno dell’assenteismo, hanno notificato ad R.C., pubblico dipendente in servizio presso l’AUSL 4 di Enna, applicato presso l’Ospedale “M. Chiello” di Piazza Armerina, l’ordinanza di applicazione di misura cautelare della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o pubblico servizio per la durata di un mese, emessa dal Gip del Tribunale di Enna.

L’uomo, che in diverse occasioni, malgrado il rilevamento del suo badge lo facesse ritenere regolarmente in servizio, è risultato invece assente dal luogo di lavoro, avvalendosi assai probabilmente di soggetti compiacenti che attestavano, per il medesimo, la sua presenza presso il rilevatore elettronico; per tali fatti è indagato per il reato di truffa in concorso e falsità ideologica aggravata.

Le investigazioni, condotte sia con l’ausilio di mezzi tecnologici che con le tradizionali attività investigative, hanno altresì permesso di indagare una trentina di altri pubblici dipendenti dello stesso Ufficio tra cui taluni, sistematicamente, si sono giovati della compiacenza di colleghi per farsi timbrare il badge vicendevolmente, eludendo così i controlli che li attestavano all’interno degli uffici.

Alcuni di questi pubblici dipendenti, tra l’altro, marcavo il loro badge e quello dei colleghi travisati da un casco da motociclista mentre altri sono giunti a compiere tale condotta, nel gito di quindici giorni, anche più di dieci volte.

lunedì 26 ottobre 2009

"Pechè le strisce blu si sono dipinte di giallo", di Filippo Andrea Di Giorgio

Dopo le interminabili diatribe dei mesi scorsi, l’Amministrazione comunale sta provvedendo ad attivare il servizio delle zone di parcheggio a pagamento, determinando a mio avviso un duplice ordine di gravissime problematiche, di tipo giuridico e di tipo politico.
Sotto il profilo giuridico è ragionevole pensare che la competenza a regolamentare le strisce blu fosse istituzionalmente rimessa al Consiglio comunale, il quale, pertanto, è stato palesemente spogliato da parte della Giunta di un potere proprio (e non è la prima volta che accade!).
Questo fatto, tuttavia, non è passato inosservato, come hanno giustamente evidenziato non solo i consiglieri dell’opposizione, ma anche alcuni consiglieri della stessa maggioranza, ai quali rivolgiamo l’accorato appello di esercitare il proprio ruolo con il massimo senso di responsabilità.
Sul versante politico – amministrativo, a me sembra che la delibera di Giunta “incriminata” abbia creato un assetto inefficiente dei parcheggi a pagamento.
In primo luogo, infatti, è da evidenziare che, a differenza di molti altri Comuni, non sono state istituite delle autorizzazioni speciali per i residenti vicini alle zone blu, i quali pertanto dovranno sopportare il pesante fardello di essere espropriati del parcheggio fin sotto la propria casa.
Ma anche la collocazione delle zone a pagamento lascia perplessi.
Non è un mistero, invero, che la corretta sistemazione delle strisce blu richiederebbe la loro ubicazione solo nelle c. d. “zone sensibili”, ossia nei punti della città dove ci sono delle istituzioni e delle situazioni di pesante congestione veicolare.
Non mi si accusi di pedanteria, ma francamente non vedo in che modo possa rivestire questo scopo la sistemazione delle strisce blu nella centralissima via Roma, o in Piazza Martiri d’Ungheria, ovvero nei pressi della Cattedrale, appurata l’assenza di uffici comunali o di altre sedi istituzionali nelle immediate vicinanze.
Ma ancora, non mi sembra nemmeno funzionale la mancata previsione di un abbonamento mensile intero e di un abbonamento mensile ridotto, i quali avrebbero permesso a coloro che si recano sul posto per ragioni di lavoro di alleviare la loro posizione economica.
A fronte di tutte queste osservazioni, diventa spontaneo affermare che, così come è stato disegnato, il servizio in questione abbia il fine unico ed esclusivo di fare cassa.
Forse sarebbe stato più giusto che il Sindaco, prima di avviare una riforma così invasiva, avesse provveduto a consultare l’elettorato, rispetto al quale questo sistema avrà delle ricadute di non poco conto, mediante l’istituto referendario.
Ma aldilà di questa mancata consultazione, che rappresenta sicuramente una lesione di quelle che potevano essere le legittime aspettative dei cittadini, e volendo riprendere quanto già enunciato in premessa, a me sembra anche che in tutta questa vicenda si stia consumando un fatto di una gravità politica senza precedenti nella storia di questa comunità.
Infatti, se è vera la tesi sostenuta dallo stesso Presidente Centonze, secondo cui il Consiglio comunale è stato espropriato di un potere che gli competeva, è quantomeno fuorviante che il civico consesso si riunisca, come vorrebbe il consigliere Lotario, per votare un atto regolamentare che disciplini la materia, senza l’adozione di un propedeutico intervento correttivo.
In altre, parole, così come saggiamente suggerito dal Consigliere Fioriglio, il Consiglio comunale, prima ancora di approvare qualunque atto normativo, dovrebbe chiedere l’annullamento in autotutela del bando di gara e della procedura di aggiudicazione, siccome viziati da atti propedeutici che si appalesano illegittimi.
Oltre alla esigenza di ripristinare la legalità violata, che già di per sé è un valore da tutelare, è forte la necessità di riaffermare anche il ruolo del Consiglio comunale, che non può essere ridotto ad organo di mera ratifica delle decisioni prese da altri.
Per non parlare poi delle conseguenze grottesche che potrebbero determinarsi in questo caso, con la possibile “convivenza” di due regolamenti disciplinanti la medesima materia (nemmeno Kafka avrebbe potuto fare di meglio!).
Per essere più chiari, cosa succederà se la tariffa stabilita dai consiglieri comunali non sarà pari a 60 centesimi l’ora, ma piuttosto a 20 centesimi? Cosa succederà se il regolamento consiliare, diversamente da quello di Giunta, stabilirà l’esenzione per tutti i residenti? Gli addetti alla sosta potranno verbalizzare questi veicoli oppure no?
Questa storia, quella cioè di un nuovo regolamento da approvare in termini brevissimi, mi ricorda la trama di un film giallo, dove chi ha ucciso crede sempre di avere compiuto il delitto perfetto, e poi invece si scopre che ha lasciato sul campo una serie innumerevole di prove che lo incastrano.
Ma in questa vicenda, e qui mi rivolgo direttamente a Calogero Centonze, c’è in ballo qualcosa di più dell’istituzione delle zone a pagamento, perché si gioca la stessa credibilità del mondo politico locale.
La posta in palio è alta anche per lo stesso Presidente del Consiglio, perché egli non solo non può fuggire dalle sue responsabilità, ma anzi deve assumere quel ruolo di garanzia e difesa del civico consesso che è il presupposto stesso della sua attribuzione istituzionale.
Se Centonze continuerà a ritenere di competenza del Consiglio comunale la regolamentazione delle strisce blu, allora è evidente che egli, prima ancora di tutti gli altri consiglieri, ha l’obbligo di chiedere alla Giunta di revocare in autotutela tutti gli atti già approvati.
Diversamente operando, egli delegittimerà pesantemente non solo l’istituzione che rappresenta, ma anche l’intero civico consesso.
I consiglieri comunali non sono delle pezze da piedi con le quali la Giunta Nigrelli può pulirsi le scarpe dopo una improvvida passeggiata.
Essi sono piuttosto la rappresentazione più completa e globale dell’intera comunità, e stavolta, viste le gravissime circostanze del caso concreto, hanno l’obbligo morale e politico di agire vigorosamente a difesa delle proprie prerogative, senza distinzioni di partiti o di coalizioni.
Quelli di loro che non lo faranno, e speriamo siano in pochi, si prenderanno la responsabilità di volere degradare l’organo consiliare da tempio della politica a mausoleo degli affari pubblici.

"Siate la valanga che sale" di Santo Pecoraro

C’era una volta una cittadina al centro della Sicilia punto di riferimento per i paesi vicini; innanzitutto per l’alta e ampia offerta formativa delle sue Scuole famose in tutta la Sicilia e note persino presso le industrie italiane, le quali cercavano i nostri periti industriali come oggi si cercano i laureati d’eccellenza: era chiamata città degli studi.
Prima che certi poteri di beceri politici la derubassero, Piazza Armerina aveva una stazione ferroviaria che invece di essere potenziata fu smantellata; in cambio? Una specie di superveloce con curve della morte annesse e connesse!!!
Aveva Uffici finanziari, Uffici Giudiziari, aveva un efficiente Ospedale, punto di riferimento per tutto il territorio della Provincia e oltre, e di cui oggi invece si parla per il pericolo di smantellamento, sic et simpliciter.
Rispetto alle comunità viciniori Piazza brillava per l’ordine e la pulizia delle sue strade, per la vitalità del suo centro, per il rispetto che i cittadini avevano per il proprio paese. Poi il declino! Declino urbanistico con la nascita di periferie confuse e pochi spazi pubblici organizzati; il declino e l’abbandono degli arredi urbani e degli spazi collettivi è sotto gli occhi di tutti.
L’atto simbolico più devastante resta comunque, a mio avviso, lo scempio attuato con la sostituzione della magica pietra che pavimentava la Piazza del Duomo con l’ignobile mattoncino di porfido:l’ignoranza ed il soldo ne furono i mandanti occulti !
Il silenzio o il mancato sostegno, a coloro che invece denunciavano i vari passaggi di queste subdole rapine perpetrate a danno della città, hanno dato il colpo di grazia a Piazza Armerina.
Un’aberrante e trasversale concezione politica cefalo-centrica, da parte di alcuni politici, ha assestato negli anni durissimi colpi alla zona sud del territorio con l’aiuto di politici locali che, nei decenni, hanno svenduto i sogni della città per piccoli spazi di potere personale; e qui non parlo dell’ avere o non avere il deputato o il senatore, ma di averli misurati, dovunque siano nati, con “ chiacchiri e e tabaccheri di lignu”, e non con il metro concreto delle risorse portate ai Cittadini Piazzesi in termini di servizi essenziali, di progetti finanziati e realizzati per lo sviluppo delle economie e dell’occupazione. E’ l’ora di stabilire che Piazza Armerina deve diventare una volta per tutte la sede provinciale del turismo del centro Sicilia, salvo che taluni abbiano in mente di spostare anche i mosaici della Villa Romana del Casale (…è ovviamente una battuta!).
Va pure detto che la tracotanza costante nel tempo di certi politicanti piazzesi nel rapportarsi con i paesi vicini ha contribuito all’isolamento politico e strategico, all’interno delle istanze territoriali d’interesse intercomunale, della cittadina normanna.
Una piccola Provincia come quella di Enna avrebbe dovuto già da subito pensare ad un sistema di potere e di palazzi del potere diffuso in tutto il territorio, così come intelligentemente hanno fatto in tante altre province italiane, ma la colpa non è solo di chi negli anni ha provveduto a concentrare poteri in un solo luogo e su pochi uomini, questa responsabilità è anche di coloro che come cavalieri serventi hanno consentito tutto questo in cambio di briciole di potere cadenti dal tavolo del baronetto politico di turno.
E oggi come va? L’andazzo predatorio di certa politica è cambiato?
Quale strada prenderà l’Ospedale di Piazza Armerina, quella seguita dalla via ferrata piazzese …ovvero, verrà smantellato?
OGGI dove è andata a finire la scuola per infermieri?
OGGI dove è andata a finire l’Università? Ci sarà, non ci sarà, c’è stata?
Mi sembra come il gioco delle tre carte: “Qui non c’è, qui c’è , qui non c’è…dov’è?” …e distratti dai manipolatori la città perde sempre…! (Sic!)
Alla politica di certi servi dico che le questioni di Piazza Armerina io e molti cittadini, stufi di certi chiacchieroni di cose politiche, le vediamo in termini diversi e quasi su tutto. Basta!! Non più una politica di difesa di quello che resta o d’arretramento, vogliamo una Politica Maiuscola che vuole restituito il maltolto, il prestigio della Città dei Mosaici.
L’Ospedale Chiello? Lo storico nosocomio armerino per me non va salvato, ma POTENZIATO all’interno di una spedalità diffusa nel territorio, che viaggino i medici e non gli ammalati….!
L’Università? Più Facoltà a Piazza Armerina che deve tornare ad essere Città degli studi..! Basta con le briciole lasciate sul tavolo dai potentati politici di tutti i colori: la Città dei Mosaici merita di più!!
L’appello che noi cittadini-elettori lanciamo ai politici di oggi è quello con il quale il Gen. Cascino sul Monte Santo incitò i suoi valorosi soldati: “ Siate la valanga che sale!”

giovedì 22 ottobre 2009

Piazza Armerina. Villa Romana del Casale. L'assessore regionale ai Beni culturali, Nicola Leanza: "Siamo in alto mare"

“Va bene parlare di chiusura della Villa Romana del Casale per le esigenze del cantiere, ma solo dopo un tavolo tecnico operativo da cui esca una scadenza dei lavori assolutamente certa e finisca questa telenovela”. L’assessore regionale ai Beni culturali, Nicola Leanza, dopo la nuova richiesta di chiusura del sito archeologico, stizzito per i vecchi e nuovi ritardi del cantiere, ha deciso di convocare per la prossima settimana un incontro urgente con tutte le parti coinvolte nella gestione dell’area archeologica e nell’esecuzione dei lavori. “Ormai è diventata una telenovela incredibile, era un lavoro che doveva finire entro il 31 dicembre del 2008, un impegno che si erano assunti tutti”, dice. In una nota di qualche giorno fa l’architetto Guido Meli, progettista e direttore dei lavori da 18 milioni di euro in corso all’interno del sito archeologico, ha chiesto all’amministrazione regionale quattro mesi di chiusura della Villa, dal 2 novembre al 28 febbraio, per ragioni di sicurezza legate al grosso dei lavori di sostituzione di passerelle e coperture. “Siamo alla fine del 2009 e siamo ancora in alto mare, addirittura si parla di un altro anno di lavoro, se qui non si fa subito un incontro operativo vero non ne usciamo più”, aggiunge Leanza, secondo il quale è giunto il momento “che ognuno, mettendo nero su bianco, si assuma delle responsabilità ben precise”. L’assessore vuole sentire tutti. “Solo dopo il tavolo tecnico deciderò cosa fare, certo lavorare con una gru che cammina sulla testa delle persone ovviamente non ha aiutato e non aiuta, e poi oggi come oggi in materia di sicurezza nessuno si assume rischi”, spiega. La gru si trova all’interno del “peristilio”, il cuore della Villa, ed il suo braccio dovrà trasportare materiali da una parte all’altra del cantiere. Le passerelle vecchie, poi, dovranno essere smontate. Interventi ritenuti da Meli e dalla ditta che esegue i lavori incompatibili con la fruizione del sito da parte dei turisti. “Chiederò tempi assolutamente certi, non si può andare avanti così, stiamo parlando del secondo sito più visitato dell’isola, e se necessario tutti devono fare un passo indietro, dalla Regione ai commercianti”, aggiunge. In pratica se la chiusura è proprio necessaria ci sarà e l’assessore Leanza con molta probabilità la concederà, ma sul rispetto dei tempi non saranno concessi altri slittamenti. (Giornale di Sicilia - Edizione del 21 ottobre)

lunedì 19 ottobre 2009

La Regione diffida il consiglio sul Riequilibrio di Bilancio.

L’assessorato regionale alle Autonomie locali diffida il consiglio comunale, minacciando la sospensione e il successivo scioglimento dell’organo consiliare. A far scattare la bacchettata da parte del dipartimento Autonomie locali la mancata approvazione entro il 30 settembre della delibera che attesta gli equilibri generali di bilancio. La diffida regionale è stata notificata a tutti i consiglieri comunali con una lettera a firma dell’assessore regionale Caterina Chinnici. In pratica entro il 30 settembre di ogni anno l’aula deve provvedere ad effettuare la cosiddetta ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi di governo, dando atto del permanere degli equilibri contabili e del pareggio finanziario. “Si avverte che l’eventuale inadempienza comporterà l’esercizio dell’azione sostitutiva da parte di questo assessorato, poiché la mancata adozione del riequilibrio di bilancio è equiparato ad ogni effetto alla mancata approvazione del bilancio di previsione”, spiega l’assessore Chinnici nella nota inviata anche a gli altri comuni che si trovano nella stessa condizione di inadempienza di quello armerino. “Subito dopo aver ricevuto la comunicazione da parte dell’assessorato ho provveduto alla convocazione del consiglio comunale per il 21 ottobre”, ha spiegato in aula Calogero Centonze, presidente del consiglio comunale.

Villa Romana. Nuova chiusura in vista. Meli scrive all'assessorato regionale Beni culturali. Fine lavori nel novembre 2010?

Chiusura della Villa Romana del Casale tra il 2 novembre e il 28 febbraio per ragioni di sicurezza, per effettuare il grosso degli interventi di sostituzione delle passerelle e delle coperture. Poi riapertura parziale ai turisti il primo marzo 2010 e fine dei restanti lavori prevista per il 9 novembre del 2010. In una nota inviata all’assessorato regionale ai Beni culturali l’architetto Guido Meli, progettista della nuova Villa e direttore dei lavori, ha chiesto all’amministrazione regionale la chiusura al pubblico del sito archeologico per quattro mesi. Nella lettera, inviata anche al sindaco Carmelo Nigrelli, al direttore del museo archeologico Villa Imperiale del Casale, Maria Costanza Lentini, e all’Alto Commissario per la Villa Romana, Vittorio Sgarbi, l’architetto Meli spiega le motivazioni della richiesta, supportata dalle esigenze della ditta che esegue i lavori. Si dovrà procedere allo smontaggio delle passerelle e tali interventi comporteranno l’uso della gru ed altre attività di cantiere incompatibili per motivi di sicurezza con la presenza di turisti. Indicato anche un cronoprogramma dell’attività di cantiere: 180 giorni di proroga da inserire nella variante, 60 giorni utili per le tecniche di finitura e 60 giorni per sospensioni presunte o ritardi o forza maggiore. Al momento della riapertura, poi, il primo marzo del 2010, dovrebbero essere restituite alla fruizione turistica la Basilica, il Triclinium, le Terme ed altre stanze adiacenti. Il sindaco Carmelo Nigrelli, però, su questo chiede garanzie. Il primo cittadino avrebbe già telefonato all’architetto Meli per chiedergli nei prossimi giorni un incontro. La data possibile del confronto potrebbe essere quella del 28 ottobre, alla presenza della Provincia di Enna. “Chiederò garanzie certe su quello che succederà il primo marzo e su cosa verrà aperto ai turisti”, spiega il sindaco Nigrelli. Sarà l’assessorato regionale ai Beni culturali a decidere sulla richiesta del progettista e della ditta appaltatrice. Ma sembra, almeno dalle prime indiscrezioni, che non ci siano tante alternative per gli amministratori regionali. Il sito archeologico era già stato chiuso al pubblico lo scorso anno, dal novembre 2008 al febbraio 2009, sempre per esigenze legate al cantiere. Ma in quell’occasione furono molte le polemiche e le critiche seguite al periodo di chiusura. E questo soprattutto per quasi totale assenza di sostituzione delle coperture vecchie con quelle nuove. E intanto dalla nota del direttore dei lavori emerge un altro dato ormai paventato da tempo. I ritardi accumulati nel corso del cantiere faranno spostare in avanti la data di conclusione dei lavori, prima programmata per la primavera del 2010. Se tutto va bene, invece, occorrerà aspettare fino al novembre del prossimo anno. (Giornale di Sicilia - Edizione 18 ottobre)

giovedì 15 ottobre 2009

Fino a 300 mila euro di debiti fuori bilancio. La conferenza dei capigruppo chiede conto ai dirigenti e li convoca

Fino a 300 mila euro di debiti fuori bilancio, tra impegni di spesa assunti senza copertura finanziaria, parcelle ai legali accumulate negli anni e interessi maturati sui debiti. I dirigenti comunali verranno convocati a renderne conto in seno alla conferenza dei capigruppo, con una seduta allargata ai capi reparto comunali. La cifra è emersa nel corso del dibattito in consiglio comunale, facendo emergere un particolare aspetto organizzativo interno alla macchina comunale. Tanto la Ragioneria comunale quanto lo stesso consiglio hanno chiesto con altrettante lettere ai dirigenti dei vari settori di relazionare sul numero e l’entità dei debiti fuori bilancio presenti. Ma alla richiesta avrebbero risposto solo tre dirigenti. “Una parte dei dirigenti non ha tenuto in considerazione la richiesta”, spiega in aula il ragioniere capo Rosario Scimone.

Stadio comunale. Porte ammaccate, spogliatoi fatiscenti e fil di ferro sul rettangolo di gioco


Ammaccati e con il rischio di provocare un rimbalzo irregolare della palla i pali delle porte di calcio dello stadio comunale Sant’Ippolito. Ma è l’intero impianto sportivo sul quale viene richiesto da tempo dalle società sportive un ampio intervento di manutenzione. Facciamo un giro all’interno della struttura, accompagnati dal dirigente di una società sportiva, e ci rendiamo conto con i nostri occhi dei problemi presenti. La prima capatina subito tra le porte di calcio. Nella parta bassa di due diversi pali sono visibili evidenti ammaccature. E potenzialmente una palla scagliata in quel punto subirebbe un rimbalzo irregolare. A provocare le ammaccature potrebbero essere state ignoti durante il periodo in cui le porte di calcio sono rimaste addossate ai muri dell’impianto, dopo essere state smontate per dare corso alla Giostra del Saraceno del Palio dei Normanni. Mentre attraversiamo il rettangolo di gioco, poi, più di una volta ci accorgiamo di piccoli pezzi di fil di ferro presenti tra la sabbia, materiali reduci delle tante attività estive organizzate all’interno dell’impianto sportivo. In diversi punti, poi, il campo di gioco presenta qualche evidente avvallamento. Ci spostiamo negli spogliatoi. Qui ad ogni temporale di rilievo penetra abbondante quantità di acqua nel disimpegno sotto le scalinate, le caditoie non riescono a smaltire il deflusso di acqua e l’area tra i due spogliatoi si allaga. Spesso sono anche intervenuti squadre dei vigili del fuoco del distaccamento Bellia per tirare via l’acqua con le pompe. L’umidità naturalmente aumenta e la pittura dei muri si sgretola di continuo. L’impianto elettrico, inoltre, in alcuni locali interni, non funzionerebbe correttamente. Più funzionali gli spogliatoi-container prefabbricati che si trovano accanto alle tribune. Gli stessi uffici del settore Sport avrebbero in una comunicazione interna segnalato all’ufficio Tecnico comunale una serie di anomalie e disfunzioni dell’impianto sulle quali occorrerebbe intervenire. “Stiamo verificando se vi è la possibilità di acquistare solo i pali delle porte, se non riusciamo risolvere il problema in altro modo”, spiega l’assessore allo Sport, Giuseppe Di Prima. “Stiamo spingendo per assicurare una pulizia costante della struttura e degli ambienti interni, l’impianto è molto frequentato, ma provvederemo al più presto anche alla scialbatura interna degli spogliatoi e all’acquisto di nuovi arredi interni”, aggiunge l’amministratore. “Le luci negli spogliatoi ci sono, l’ho fatto verificare”, conclude Di Prima. (Giornale di Sicilia - Edizione del 15 ottobre)

martedì 13 ottobre 2009

Comitato
Nobile Quartiere Monte
Associazione volontaristica per la tutela e la valorizzazione del Quartiere Monte Palazzo Iaci di Feudonovo
Via Vittorio Emanuele, 19 - Tel. 338.8397598
www.quartieremonte.it 94015 Piazza Armerina
quartieremonte.blogspot.com


Piazza Armerina, 13 ottobre 2009

Al Sig. Sindaco Ing. Carmelo Nigrelli
Al Responsabile della Protezione Civile
Ing. Walter Procaccianti
All’Ingegnere Capo Mario Duminuco
All’Assessore LL.PP. Ing. Gaetano Guccio
Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai Capi Gruppo Consiliari
Agli Organi di Stampa
Città


Oggetto: dossier Barberi - Piazza Armerina - Proposta Censimento Immobili.

Subito dopo le immagini choc del terremoto dell’Aquila e dei comuni limitrofi, il nostro pensiero la nostra domanda è stata: ma le case del Centro Storico in cui viviamo sono a prova di terremoto?; o sono necessari interventi per evitare immani catastrofi, qualora una simile sciagura dovesse percorrere il nostro sottosuolo!!.
Questo Comitato di Quartiere, riunito in assemblea, ha discusso e dibattuto questo argomento, facendo emergere dagli interventi, “che se è vero che un terremoto non si può prevedere, si può invece sapere che certe zone sono più soggette di altre al rischio sismico e che alcuni edifici sono costruiti meglio o peggio di altri; e su quelli costruiti peggio bisogna intervenire”.
Dal programma televisivo trasmesso da RAI 3 “Presadiretta” siamo venuti a conoscenza che già nel 1999, dieci anni fa, Franco Barberi, all'epoca sottosegretario alla Protezione civile aveva elaborato un dossier sugli edifici più a rischio e sui quali bisognava agire al più presto.
Aveva, quel dossier, censito la vulnerabilità degli edifici pubblici strategici e speciali in zone a rischio, anche della città dell’Aquila, ebbene, gli immobili crollati in questa città, ci sono tutti, all'appello non manca nessuno.
Si parla, nel dossier, delle regioni del Sud, dalla Campania alla nostra Sicilia.
Una mole di informazioni enciclopedica: 42.106 schede su altrettanti edifici speciali e strategici nelle regioni meridionali.
In Sicilia su 2.326 edifici scolastici in calcestruzzo armato ce ne sono 512 nella fascia ad “alta vulnerabilità” e 538 in quella “medio alta”, mentre a proposito degli edifici civili su 1.109 ce ne sono 267 ad alto rischio e 292 in quella immediatamente successiva. Anche per le strutture in muratura la situazione non si presenta affatto rosea: il 22,84% degli edifici civili sono a rischio vulnerabilità così come il 12,31% delle strutture sanitarie.
Tutto questo a fronte di un rischio sismico preoccupante.
Nel corso del servizio RAI visibile anche su “youtube” venivano intervistati diversi tecnici campani, calabresi, e alla domanda: conoscete il dossier Barberi, molti dicevano di sconoscere di cosa si trattasse e altri ancora di averne sentito parlare, ma di non avere ricevuto nessun dossier.
Poiché riteniamo il dossier Barberi un documento straordinario, testimonianza del vero scandalo italiano: l’assenza di una seria politica di prevenzione, ora, la domanda nasce spontanea; ma il Comune di Piazza Armerina, ha mai ricevuto il dossier Barberi?
E se lo ha ricevuto, nel corso di questo decennio, ha predisposto dei piani di intervento per gli edifici pubblici, scuole, abitazioni civili?.
Pertanto, vista l’importanza dell’argomento, abbiamo ritenuto spontaneo prendere penna e carta e chiedere, alle Autorità in indirizzo, anche in considerazione delle lievi scosse sismiche registrare dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nel nostro territorio, il 01 agosto e giorno 9 ottobre, e degli avvenimenti alluvionali in provincia di Messina, l’apertura di un “Dialogo di un filo-diretto” con l’Amministrazione Comunale e gli Uffici preposti, affinché non succeda, che trascorso qualche mese, come ogni cosa, tutto cada nel dimenticatoio, per ricordarcene solo quando, dopo una calamità, con morti e ingenti danni, si torni a dire: tutto questo si sarebbe potuto evitare se si fossero rispettati i fondamentali criteri di prevenzione e/o di costruzione antisismica.
Allo scopo, sarebbe importante sapere e conoscere i dati raccolti dal rapporto Barberi, sulla nostra città, città che vanta oltre otto secoli di storia, dal 1163, un consistente numero di palazzi nobiliari seicenteschi, le decine e decine di chiese, ex conventi costruiti in secoli diversi, per non parlare delle migliaia di abitazioni civili collegate le une alle altre, che compongono il tessuto urbano del nostro centro storico.
In attesa di conoscere ciò che dice il rapporto Barberi sulla nostra città, e poiché riteniamo la prevenzione un atto fondamentale per conoscere lo stato di salute del prestigioso patrimonio immobiliare, proponiamo all’Amministrazione Comunale quanto segue:
* Un Censimento di tutti gli edifici pubblici, civili e religiosi del centro storico, per verificarne il grado di sicurezza, a partire dagli asili, dalle scuole frequentate dai nostri figlioli;
* Un Censimento delle abitazioni civili, anche in considerazione dell’elevato numero di case sfitte, abbandonate dei loro proprietari, perché trasferitisi nelle zone di nuova espansione, in altre città, o ereditate e perciò prive di qualsiasi manutenzione, e quindi un serio pericolo per l’incolumità di quanti ignari cittadini abitano la porta affianco.
Siamo certi che la raccolta di questi dati “sensibili” possa costituire la base per l’avviamento a soluzione dei possibili problemi legati alla sicurezza del territorio urbano dal rischio sismico a quello idrogeologico.
Inoltre, questo Comitato di Quartiere, qualora venisse richiesto è disponibile ad affiancare i tecnici per indicare loro alcuni immobili, che a nostro avviso sono fatiscenti per l’incolumità pubblica.
Altresì, auspichiamo, che questa Amministrazione Comunale, con impegno e gestione lungimirante, possa predisporre progetti finalizzati ad attingere all’ultima tranche (2007-2013) di fondi comunitari, che per la nostra città equivalgono ad una boccata d’ossigeno e benessere.
Concludiamo con una citazione, nata man mano che il dibattito assembleare prendeva forma e che alla fine di queste pagine non può essere omessa:
Il nostro futuro è la nostra memoria storica, fatta da tutto ciò che ci circonda, da ciò che i nostri antenati ci hanno lasciato in eredità; sta a noi preservare ai posteri questo patrimonio di storia e cultura.
A tal fine, in attesa di incontrarvi, augurando buon lavoro,
porgiamo distinti saluti.

Il Presidente
Filippo Purrazza

giovedì 8 ottobre 2009

Nessuno si permetta di toccare la trasparenza degli atti amministrativi e il diritto della pubblica opinione ad essere informata.

Il Presidente del Consiglio Comunale, Calogero Centonze, seconda carica istituzionale della città, venerdì sera, 8 ottobre, in consiglio comunale, mentre in aula si discutevano i debiti fuori bilancio, ha ribadito la sua richiesta specifica agli uffici di non far inserire nella stesura degli ordini del giorno l’importo dei debiti fuori bilancio (nel caso specifico l’ammontare delle parcelle degli avvocati incaricati dal Comune), “anche perché sono stati pubblicati in un sito” (Il riferimento di Centonze non può che essere al blog di Agostino Sella, dove il collega Guglielmo Bongiovanni ha pubblicato l’elenco dei debiti fuori bilancio con le somme, elenco già pubblicato qualche giorno prima anche dal Giornale di Sicilia). Non solo. Ma non ha pronunciato in aula, all’atto della lettura di alcuni debiti fuori bilancio, l’ammontare del debito (nel caso specifico sempre l’ammontare della parcella di un avvocato). Tanto che subito dopo (e si tratta dell’unico intervento in aula sull’argomento) un consigliere comunale si è alzato stizzito chiedendo: “Per quale motivo non pronuncia l’ammontare del debito fuori bilancio?”. Evidentemente la gente non deve poter conoscere, leggendo un ordine del giorno, quando percepisce un avvocato pagato con i soldi dei contribuenti. Un fatto privato. Complimenti a chi detto queste cose in aula e a chi è rimasto impassibile rispetto alle parole del presidente dell’aula. Nessuno si permetta di toccare la trasparenza degli atti amministrativi e il diritto della pubblica opinione ad essere informata. Lo dico con estrema serenità. E siccome il Presidente del Consiglio Comunale rappresenta l’intera aula e i singoli consiglieri, a questo punto sarebbe opportuno un piccolo chiarimento da parte dell’assemblea della città, per capire se il pensiero di Centonze sia anche il pensiero dei consiglieri comunali e dell’intero consiglio. Nulla di grave in fondo. Ma da decenni il quadro legislativo nazionale va verso una democrazia degli omissis. E visto che in Italia da diverse legislature a questa parte, da destra e da sinistra, si mettono continuamente i bastoni tra le ruote a chi vuole informare, meglio tutelare il terreno della trasparenza anche dalle più piccole potenziali intemperie. Propongo per i prossimi ordini del giorno in materia di debiti fuori bilancio la seguente dizione: “L’avvocato Tal dei Tali deve avere dei soldi dal Comune”.

Rigettato dal giudice del lavoro Pierpaolo Gori il ricorso del sindacato Diccap Sulpm contro il bando di concorso per Ragioniere Capo del Comune

mercoledì 7 ottobre 2009

L'ordinario dimenticato

Pubblico uno stralcio della relazione della Protezione civile comunale dello scorso 15/12/2008, nei giorni seguenti all'ondata di pioggia del dicembre 2008. Premesso che la relazione accompagnava una richiesta di stato di calamità mai riconosciuta dalla Regione allo stato attuale, mi interessa far notare come tutti i problemi puntualmente elencati di seguito non solo sono rimasti quasi del tutto inalterati a distanza di 10 mesi (tranne sede universitaria di via Cavour, che però è l'unica struttura che fra breve non avrà studenti a differenza delle varie scuole dell'obbligo), ma sono tali da riproporsi e peggiorare ad ogni acquazzone di rilievo. Se si fosse speso il 50 per cento in meno dei 500 mila euro investiti in spettacoli estivi quantomeno il comparto delle strutture scolastiche si sarebbe presentato in condizioni più decenti all'appuntamento con la riapertura dell'anno scolastico.

L'elenco dei danni di allora:

A – AGRICOLTURA
Secondo i dati forniti verbalmente dalle associazioni di categoria i danni subiti dalle colture ortive specializzate ammontano a circa l’80% della produzione stagionale pari ad €. 100.000,00.
Buona parte delle strade extraurbane del tipo rurale, risulta intransitabile, sia per la presenza di frane e di fango e sia per cedimenti di tratti di carreggiata. Il perdurare di tale stato di cose andrà a pregiudicare l’imminente attività di semina oltre quella già in corso.

B - STRUTTURE SCOLASTICHE
Quasi tutte le strutture scolastiche hanno subito danni da infiltrazioni di acqua dal tetto causa otturazioni delle grondaie, ma in particolare i danni maggiori si riscontrano in quattro strutture scolastiche e precisamente la scuola elementare Fontanazza, le scuole medie Roncalli, “Capuana” e la sede universitaria di Via Cavour.

Scuola elementare “Fontanazza”: Le abbondanti piogge hanno provocato infiltrazioni di acqua all’interno delle aule con conseguenti disagi per gli alunni ed insegnanti che decidevano di sospendere l’attività scolastica sino ad avvenuta risoluzione del problema onde evitare l’insorgere di qualsivoglia pericolo per l’incolumità degli studenti. Occorre urgentemente un intervento di sistemazione del tetto per consentire un deflusso più veloce e regolare delle acque. Il costo presunto è di €. 50.000,00
Scuola Media “Roncalli”
: Le vetuste e fatiscenti coperture e cornicioni non hanno retto alle abbondanti piogge, provocando infiltrazioni di acqua sia nelle aule che nelle due palestre con evidenti disagi e pericoli agli operatori scolastici ed agli alunni. Necessita urgentemente il rifacimento dei cornicioni in c.a. e della copertura. . Il costo presunto è di €. 250.000,00.
Scuola Media “Capuana”:
Le abbondanti piogge hanno provocato infiltrazioni di acqua all’interno dei laboratori e dei bagni che determinavano il crollo delle soffitte e conseguenti disagi per gli alunni ed insegnanti che decidevano di interdire l’attività scolastica in quei locali, sino ad avvenuta risoluzione del problema onde evitare l’insorgere di qualsivoglia pericolo per l’incolumità degli studenti. Occorre urgentemente un intervento di sistemazione del tetto per consentire un deflusso più veloce e regolare delle acque. Il costo presunto è di €. 50.000,00
Sede Universitaria-Via Cavour: Oltre ai danni provocati per infiltrazione di acqua derivante dallo scavo per la posa della rete idrica, la copertura a veranda dell’ingresso secondario si presentava come un colabrodo con abbondante passaggio di acqua ed allagamenti dei locali a piano terra. Necessita urgentemente il rifacimento della copertura della veranda. Il costo presunto è di €. 50.000,00

C - INFRASTRUTTURE VIARIE
STRADE URBANE
Il tratto di sede stradale di via Gen. Gaeta, che costituisce l’ingresso nord della Città, ha subito un allagamento a causa delle violente ed abbondanti piogge che hanno creato forti pericoli alla viabilità. Il ripetersi del fenomeno potrà ulteriormente creare problemi all’incolumità degli automobilisti in transito per cui necessita con carattere di somma urgenza il potenziamento del canale di scolo delle acque bianche al fine di accelerare il deflusso dell’acqua dall’arteria. Costo presunto dell’intervento € 150.000,00;
Tratto di sede stradale Via A. Manzoni (Ingresso Sud alla città) ove le intense precipitazioni hanno posto in evidenza, con gravi pericoli per la circolazione stradale e per i fabbricati presenti, una carente regimazione idraulica.. Occorre con carattere di somma urgenza la realizzazione di un collettore di acque bianche con le opere connesse da recapitare al vicino canale dello svincolo “Piazza Armerina Sud “ della S.S. n. 117 bis. Costo presunto € 100.000,00;
Zona Castellina: Le notevoli precipitazioni di elevata violenza di questi giorni hanno causato una dismissione radicale del manto bituminoso stradale rendendo l’intera area completamente intransitabile. Il mancante strato bituminoso ha permesso all’acqua di infiltrarsi in profondità nella struttura stradale con conseguenti gravi danni alla stabilità della struttura stessa. Necessita, per tale motivo, con carattere di somma urgenza, ripristinare il manto bituminoso con un costo presunto di € 50.000,00.
Altrettanto grave si presenta la situazione in contrada Indirizzo, in prossimità del depuratore comunale recentemente completato ma non ancora collaudato, dove la convergenza di grossi collettori fognari misti convogliano le rispettive acque all’interno di un canale sottostrada la cui sezione idraulica risulta insufficiente, ha provocato lo sversamento delle acque, le quali hanno invaso la sede stradale erodendo di conseguenza la scarpata sottostrada pregiudicando la stabilità della struttura viaria per un tratto di m. 150 circa. Le acque del predetto canale sottostrada hanno innescato un fenomeno erosivo provocando uno scalzamento al piede dell’argine del torrente, affluente del Fiume Gela. Si precisa altresì che in prossimità del punto di scalzamento, insiste un fabbricato in muratura di pietra che potrebbe essere interessato da un fenomeno di cedimento strutturale. Al momento, la viabilità pubblica risulta soggetta a pericolo, con possibilità di cedimento della sede stradale del tratto ex S.P. 15.


STRADE EXTRAURBANE
Come già evidenziato in precedenza, numerose sono le strade extraurbane che hanno subito notevoli danni. Tra le altre si evidenziano le strade vicinali Muliano e Rabugino che, in diversi punti, presentano notevoli dissesti alla sede stradale con pericolo per la stabilità delle stesse e per i veicoli in transito.
Data la notevole estensione del territorio comunale, sono stati rilevati notevoli danni alle strutture viarie nelle contrade vicine ai comuni di Barrafranca, Mirabella Imbaccari, San Cono e Valguarnera. L’ammontare complessivo dei danni alla viabilità extraurbana è di circa € 500.000,00.
D - INFRASTRUTTURE FOGNARIE
1) Un notevole danno è stato riscontrato a carico della viabilità urbana a causa dell’otturazione delle caditoie stradali che non permettendo un regolare deflusso delle acque, ha provocato allagamenti e divelto la pavimentazione stradale. Risulta estremamente urgente un intervento di ripristino ed adeguamento delle caditoie che contribuisca a liberare la sezione dai detriti presenti. Il costo presunto è di € 100.000,00.

domenica 4 ottobre 2009

Cobas, mercato settimanale: "Amministrazione torni sui suoi passi, trasferimento solo quando condizioni logistiche lo permetteranno"

In relazione alle dichiarazioni dell'Assessore Ribilotta sulle proposte dell'O.S. COBAS sulla collocazione del mercato settimanale mi permetto di consigliargli di rileggere attentamente quanto richiesto vanamente da questa O.S. e precisamente il fatto che mai nè io nè nessun altro responsabile dei Cobas gli abbiamo mai chiesto di violare le regole come lui dice. Anzi!....se c'è un'organizzazione sindacale di categoria che si batte per la legalità e la trasparenza, siamo proprio noi dei COBAS. Prova ne è l'ultima fiera di Settembre. Le nostre richieste sono state semplici e legittime e sono documentate da atti ufficiali, mentre le sue sono solo allusioni che non hanno nessun fondamento.Se poi vogliamo parlare di legalità ricordo all'assessore Ribilotta che finora l'unico a dovere rispondere di fronte al Consiglio Comunale di incongruenze e di illegalità nel rilascio di autorizzazioni al mercato settimanale in un'area non adibita al commercio senza interpellare gli organi competenti è proprio lui. Senza contare gli atti di decisionismo antidemocratico mostrato in situazioni e ambiti riguardanti la fiera di Piazza. Ma noi vogliamo essere costruttivi e non scendere nella polemica sterile di cortile che fa solo danno a tutti. La nostra richiesta, caro Assessore, insieme a quella della Confesercenti era di apportare una piccola modifica ad un regolamento già esistente ma poco chiaro in alcuni punti, in modo da far chiarezza una volta per tutte su questo problema.In questo modo senza infrangere nessuna legge avremmo salvaguardato tutti i residenti a Piazza e non solo una parte. Per quanto riguarda quei Piazzesi da lei citati che hanno una buona posizione in graduatoria,ce l'hanno perchè acquisita dalle autorizzazioni in loro possesso,perciò non devono ringraziare nè lei nè nessun altro di questa amministrazione.Proprio a dimostrazione della nostra buona volontà, chiediamo ancora una volta all'Amministrazione Comunale di ritornare sui propri passi e di rendere esecutivo il trasferimento del mercato settimanale solo quando le condizioni logistiche lo permetteranno. Noi non abbiamo nessuna pregiudiziale!


Piazza Armerina, 02 ottobre 2009 Il rappresentante prov.le COBAS
Cimino Salvatore

sabato 3 ottobre 2009

Piazza Armerina. Palio. Più soldi ai plotoni per evitare i baby soldati tra i figuranti. E crediti formativi agli studenti.

Compenso aumentato fino a 100 euro per i figuranti che prendono parte ai plotoni del Palio dei Normanni, un protocollo d’intesa per assegnare crediti formativi agli studenti che prenderanno parte alla manifestazione ed un regolamento definitivo da approvare in consiglio comunale. Le tre proposte sono emerse in aula, ricevendo anche consensi, nel corso della seduta di venerdì sera, con all’ordine del giorno l’alto costo dell’estate armerina e la Giostra del Saraceno dell’edizione appena trascorsa. Intanto tra gli obiettivi quello di evitare i ripetersi di baby plotoni, con soldati figuranti composti solo da teen ager che rendono poco credibile la ricostruzione storica. “Propongo a quest’aula di aumentare la quota pro capite dei compensi per i componenti dei plotoni, alzandola da 25 a 100 euro, è inutile che ci prendiamo in giro, solo in questo modo rendiamo più appetibile la partecipazione al corteo ed evitiamo di fare brutte figure con i turisti”, spiega in aula Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Gli stessi vertici organizzativi del Palio dei Normanni da tempo sottolineano la necessità di aumentare i compensi alla figura dei “soldati” per incentivare la partecipazione ai plotoni di adulti con tratti somatici più adeguati alla ricostruzione storica. Quindi la seconda proposta dell’esponente di centrodestra del popolo delle Libertà, quella di un protocollo d’intesa tra il Comune e il Provveditorato agli Studi di Enna per poter concedere crediti formativi agli studenti che decidono di prendere parte al Palio dei Normanni. Proposta abbracciata anche da esponenti del centrosinistra nel corso del dibattito in aula. “Condivido la proposta del consigliere Gagliano, ma chiedo venga integrata con la previsione di introdurre la conoscenza della manifestazione tra i banchi della scuola dell’obbligo, è lì che gettiamo il seme per il futuro delle nuove generazioni”, spiega dai banchi del centrosinistra Riccardo Calamaio, consigliere del partito Democratico. “No a soldi di più per i figuranti, partecipare al Palio deve essere un vanto, deve esserci il piacere della partecipazione”, ha detto in aula, invece, Vincenzo Filetti, consigliere dell’Udc. Tra i temi di principale rilievo emersi quello delle regole della manifestazione, le quali cambiano troppo spesso, di anno in anno e di amministrazione in amministrazione, con la puntuale striscia polemica successiva ad ogni edizione. “Occorre mettere nero su bianco un regolamento sul Palio da parte del consiglio comunale, se no ogni anno corriamo il rischio che qualcuno cambi continuamente molti aspetti della manifestazione”, aggiunge Gagliano, secondo il quale “più la politica toglie le mani dal Palio e più si fa il bene del Palio stesso”. Giornale di Sicilia - Edizione del 27 settembre 2009
“Città ed inciviltà”
Riprendiamoci Piazza Armerina
di
Santo Pecoraro
Sociologo e Criminologo

Parte prima

Sustentat ne cadat!E’ una frase latina che fa mostra di sé in una delle più belle chiese di Piazza Armerina, ai curiosi il suggerimento di scoprire dove si trova la didascalia.
Quello, comunque, che più importa è l’immagine di sostegno alla quale la massima è legata.
E’ arrivato, infatti, il momento che le forze positive del paese riprendano in mano la situazione: che sostengano appunto l’impianto delle regole della convivenza civile che hanno sempre contraddistinto la nostra storica città normanna. Inciviltà e maleducazione imperversano?!
Questo sembra diventato il paese de “ Il mio diritto è mio e quello degli altri è pure mio!”; è questo quel filo rosso che collega in maniera poco apparente, ma sostanziale la mentalità balorda e criminogena di bulli, maleducati, delinquenti, incivili; tutte quelle persone, insomma, che credono di essere titolari solo di diritti e vedono gli altri titolari solo di doveri, quali altri? Gli altri: gli anziani, i disabili,i più deboli, le persone più educate, la brava gente, la società civile per l’appunto.
Da criminologo normocentrico ( La scuola criminologica del Prof. G.V. Pisapia n.d.r.) comincio ad allarmarmi dell’andazzo ir-regolare della convivenza sociale; tant’è che uno sparuto manipolo di devianti, una sparuta minoranza di gente problematica o vaistasa ( termine baariuoto n.d.a.) riescono a rendere fastidiosa la vita alla maggioranza dei cittadini.
Non ci si nasconda come gli struzzi poiché le cronache dei giornali non vanno dimenticate: l’attacco a luoghi e a persone simboliche dell’organizzazione sociale e a parti di essa non va sottovalutata, così come lo stato disordinato degli spazi collettivi della città.
Il senso della sregolatezza nel sistema della città tende ad aumentare il senso dell’insicurezza individuale e per conseguenza la temperatura dell’aggressività collettiva, e con questa frase abbiamo citato l’analisi sociologica sulle città di un grande antropologo come Corradini: sic!
La politica ed i politici li ho visti silenti,rispetto a questo subdolo sgretolarsi della convivenza civile, salvo che qualche nota mi sia sfuggita, essendo spesso per motivi di lavoro fuori sede, e in tale ipotesi mi scuso anticipatamente con cotali persone, associazioni, partiti, etc.
Ciò che non mi è sfuggito sicuramente è invece la grande sensibilità dimostrata, sul campo dell’ordine sociale, dagli uomini delle forze dell’ordine operanti nel territorio della città e dai loro Dirigenti, a questi va dato il merito di avere capito, forse più di altri deputati a farlo, il pericolo subdolo di questo modus vivendi che rischia di avvolgere la città in un bozzolo da cui non nascerà sicuramente una farfalla, ma un mostro collettivo. Il punto è che il loro impegno rischia di diventare quasi vano se li lasciamo soli, senza il grazie “espresso” della cosiddetta società civile e l’esercizio da parte di questa del controllo civico.
Grazie al Cielo sempre importante è il ruolo della Chiesa rispetto all’Etica della convivenza sociale,in forza della capillare presenza nel territorio con le Sue Parrocchie, gli oratori, i gruppi scouts, la Caritas, l’Azione Cattolica ed i suoi Catechisti, la presenza del Clero, ma è sforzo non bastevole, specie in questa fase della vita della città! Necessario diventa l’impegno sinergico di laici e di cristiani nel sociale.
Occorre un grande progetto educativo, collettivo, condiviso e sinergico che lavori per il recupero di condotte civili e comportamenti eterocentrici; non possiamo lasciare questo compito titanico solo sulle spalle della Chiesa, delle Forze dell’Ordine e della Stampa. Sveglia: Sustentat ne cadat!

Parte seconda

Avevamo concluso la parte prima con l’auspicio di un coinvolgimento della Società attorno al tema della convivenza civile: è successo! VIS UNITA FORTIOR, infatti nei giorni scorsi tante persone : Madri e Padri di famiglia, Appartenenti alle Forze dell’Ordine, Sacerdoti, Giovani Anziani, Operai e Commercianti, Professionisti..., mi hanno confermato come sia stato positivo e necessario mettere i riflettori sull’imbarbarimento dei comportamenti individuali e collettivi palpabili nella nostra cittadina.
Ho anche avuto il piacere di essere invitato, nelle vesti di Sociologo e redattore dell’appello ad una convivenza più civile, da Giuseppe Mattia il quale mi dato la possibilità di illustrare ai componenti il Laboratorio di politica sociale ( vicino al Movimento per l’Autonomia. n.d.a.) il senso dell’articolo “ Riprendiamoci la città!”.(Parte prima .Pubblicato su questo stesso sito.)
Devo confessare che ho accettato con piacere e che l’accoglienza è stata al livello delle persone che fanno parte di questo gruppo di lavoro composto da noti professionisti , studenti, lavoratori e dirigenti sportivi i quali hanno manifestato un grande interesse nei confronti del mio editoriale apparso sullo scorso numero e non solo lo hanno pienamente condiviso, ma lo hanno arricchito con considerazioni e note utilissime anche per chi scrive. Mi è stata data la possibilità, grazie alle loro domande, di chiarire come l’essenza dell’articolo pubblicato precedentemente non parlava dei grandi eventi, dei grandi crimini, ma di piccoli comportamenti devianti, di pillole di quotidiana inciviltà, di squarci nel tessuto ordinato della convivenza, di maleducazione la quale è molto più contagiosa dell’influenza A!
Gli squarci non vanno mai sottovalutati; lo squarcio nella vela va ricucito, lo squarcio nella chiglia può procurare un affondamento, uno squarcio nelle indagini può capovolgere il piano investigativo,insomma nel bene e nel male uno squarcio va sempre accuratamente valutato. Anche gli squarci nelle norme dei comportamenti collettivi non vanno sottovalutati, anzi, proprio questi, vanno attentamente tenuti sotto osservazione.
Gli squarci di cui mi voglio occupare in questo numero sono quelli provocati nella convivenza quotidiana del paese da quattro vastasi ( termine in uso nella città dò liotru) all’assalto delle regole della buona educazione e del rispetto del prossimo loro. In verità la categoria della vastaseria è diffusa su tutto il territorio nazionale, ma qui vogliamo occuparci dei vastasi autoctoni o d’importazione, che rischiano di diventare un modello di comportamenti, specie tra i giovani!!!
Chi sono i vastasiani?
Uno dei segnali di riconoscimento del vastasiano è il suo modo di parcheggiare, infatti per l’imbecille la sua auto è come una supposta: la deve avere sempre a portata di …., sicchè se la parcheggia sempre a portata, diciamo,…. di mano: dovunque a destra o a sinistra, anche nelle strade strette; per gli altri automobilisti difficoltà di manovra? Ma che gliene frega, il territorio è suo, è segnato come fanno i cani di cantunera, lui il vastaso parcheggia dove gli pare e come gli pare. E la Gente che aspetta l’ambulanza, il mezzo di soccorso? Si arrangino: troveranno loro una soluzione!
Diversa è la storia se un altro vastaso ha osato parcheggiare come lui fa normalmente, perché il vastaso 1 si ricorda immediatamente di essere titolare del diritto di passare con la sua supposta (.. pardon! Con la sua auto!) senza il rischio di aver danni o di faticare nella manovra a causa del vastaso 2.
Altro modo di parcheggio del vastaso 1/2 o della vastasa xx è quello di bloccare l’uscita di altre auto ferme in sosta, ma mossi sempre da motivi nobilissimi: come quello di comprare le sigarette, prendere un caffè “veloce” di venti minuti, comprare la scalora, salutare un amico che non vedeva da un sacco di tempo (.. almeno almeno da 2/3ore), comprare un gratta e vinci o ricaricare il telefonino per far buttare giù la pasta, e basta con gli esempi., anche perché chi legge potrebbe aggiungerne a iosa di motivazioni vastasiane udite con le proprie orecchie.
In sintesi il maleducato non parcheggia, ma… porcheggia! Tutti hanno presenti code interminabili di madri e padri di famiglia imbottigliati nelle auto a causa del maleducato/a di turno. Ma la cosa di sapore faunistico dei beoti 1 e 2 è il sorriso ebete e la voce garrula con i quali tornano sul luogo del misfatto, spinti da quel solo neurone che all’interno della scatola cranica si è attivato, e che grida sconsolato, come fa la particella di sodio della nota pubblicità dell’acqua minerale,:
“ Scùùsaaatiii……!”
A parte va analizzato il comportamento del/la supervastaso/a il/la quale non si degna neanche di scusarsi con una stupidaggine, ma ti guarda come a dire: “ MaTU non sai chi sono io? …e noi? Ne conosciamo la risposta: “Sì, lo so chi è LEI… un/a maleducato/a!” Certo per evitare il comportamento scorretto di questi pochissimi vastasi dal parcheggio selvaggio un grande aiuto sarebbero le strisce (..spero non solo di colore blu, ma anche tante bianche, e che non scompaiano dopo pochi mesi dalla messa in opera..),il prevedere zone di sosta consentite per il carico e lo scarico per chi ha delle attività,passi e zone di sosta per i residenti, le strisce per il passaggio pedonale non solo in centro, ma anche nelle periferie: un grande e non affrettato piano di mobilità cittadina.
Insomma, per mettere i parcheggiatori maleducati in riga, ci vogliono anche le strisce!!
Ah… dimenticavo, ci sono anche alcuni giovani già apprendisti vastasi che scorazzano o parcheggiano sui marciapiedi i loro motorini, costringendo anziani, signore con le carrozzine ed i loro bimbi a scendere con grave rischio per la pubblica incolumità; ma sìì!!! Loro possono: hanno imparato che in branco possono: sporcare, offendere gli adulti, schiamazzare a qualsiasi ora ed altro…!
A… proposito suggerisco di partire PRIMA con una campagna di sensibilizzazione civica e solo POI… con il rigore!!
E’ più efficace un’azione morbida, ma rigorosa e costante nel tempo che azioni episodiche e drastiche, anche perché l’influenza di tipo M…(…aleducazione) a quanto pare è stata molto contagiosa e non ha discriminato né l’età né la condizione sociale, purtroppo!!
Non sono Dottore in Medicina, ma dottore in Sociologia, eppure vi posso assicurare che UNA CITTA’ PIU’ SERENA, PIU’ ORDINATA, PIU’ EDUCATA E TRANQUILLA FAREBBE BENE ALLA SALUTE DELLA CITTA’ E DI TUTTI!!!

Parte terza

Circolare a Piazza Armerina è diventata un’impresa non facile: code, imbottigliamenti, transito difficoltoso, confuso e quant’altro; forse manca un piano efficace per la mobilità veicolare, ma altresì il ruolo dei maleducati al volante è decisivo.
Infatti, quando la squadraccia dei maleducati al volante si muove, la prima regola che seguono è quella che la precedenza è sempre la loro, comunque.
Quando il/la bullo/a è al volante,ed ha fretta per le ragioni più diverse, guai a chi si frappone tra lui e la sua destinazione: bambini che attraversano la strada, anziani che si attardano sulla carreggiata, turisti rompiscatole che ammirano la città, gente che si attarda nella manovra di parcheggio, guai a loro perché, come minimo, il bullo si attacca al clacson come le mosche si attaccano sulla m….armellata.
Quando ad un incrocio, gentilmente, cedi la precedenza al/alla vastasiano/a questi non ti ringrazia mai, insomma per lui/lei hai fatto il tuo dovere, perché al/alla vastasiano/a gli tocca e basta, sempre!
L’altro giorno ho assistito ad una scena singolare!
Siamo in esterno giorno, in una delle vie del centro, primo pomeriggio; un gruppo di turisti spagnoli ammirano i segni della nostra città normanna, dall’altra parte della via si sente un rumore assordante che la testa vuota che era alla guida dell’auto, probabilmente, riteneva “musica”, degna di essere ascoltata da tutto il paese, così da spararla a non so quante centinaia di Watt dentro la sua auto e le sue orecchie, sicuramente protette da un robusto strato di cerume. Quando Testa Vacante, alias Testa Léggia, si è avvicinato al gruppo dei Turisti, è successo un mezzo miracolo, poiché il conduttore della discoteca ambulante, vista l’espressione sbigottita degli ospiti spagnoli, ha abbassato di colpo il volume!! Ma il mezzo miracolo è durato poco, infatti poco dopo l’assordante defecata pentagrammata ha ripreso vigore, accompagnata dall’espressione pensierosa di Testa Vacante che si sarà chiesto, senza,peraltro, riuscire a darsi una risposta: “ Ma perché ho abbassato il volume? Perché questi stranieri mi guardavano? Come si sono permessi a farmi quella taliata di rimprovero? Loro che sono di fuori… a me…un paesano: il paese è mio non è loro!”.
Non oso riportare i commenti fatti dal gruppo dei turisti spagnoli: non farebbero piacere a nessun cittadino sentirli. Insomma, una grandissima malafiura!
Un “Bravoo!!” a Testa Vacante da parte di tutti i cittadini della Città dei Mosaici!

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo