martedì 30 marzo 2010

Piazza Armerina. Randagismo. La Lav sospende attività di volontariato sui randagi. "Il Comune sordo alle nostre richieste".

. La Lav decide di sospendere l’attività di volontariato destinata al recupero, mantenimento e adozione dei cani randagi della città. E questo per la mancanza delle minime condizioni igienico-sanitarie in cui operare. L’associazione animalista, infatti, nei mesi scorsi aveva ricevuto in affidamento dal Comune alcuni capannoni all’interno dell’area ex Siace, in contrada Bellia, con l’obiettivo di poter attivamente collaborare alla gestione del grave fenomeno del randagismo sul territorio della città dei mosaici. Incentivando in questo modo il sistema delle adozioni dei cuccioli senza fissa dimora ed evitando di appesantire le casse comunali, costrette a dover tirare fuori 80 mila euro in due anni, in convenzione con il canile Mimiani di Caltanissetta, solo per il mantenimento di una quarantina di randagi. “Ci stiamo occupando da mesi di numerosi randagi, sopportandone anche i costi con la nostra associazione, ma il Comune non ci mette nelle condizioni igienico-sanitarie adeguate a portare avanti questa attività di volontariato, il posto attuale non è adeguato, si sono ammalati molti animali, a questo punto interrompiamo ogni attività di collaborazione, l’amministrazione tiri fuori altri soldi e provveda a rivolgersi ai canili ufficiali, non possiamo andare avanti in questo modo”, spiega Lorena Sauli, presidente provinciale della Lav, la lega antivivisezione. “C’è stata una moria di cuccioli randagi perché il posto è infetto, ci vuole un pavimento pulito, le divisioni adeguate, non possiamo andare avanti”, aggiunge Sauli, la quale ricorda come negli ultimi mesi, grazie alla loro attività, sono stati circa 60 i cuccioli randagi tolti alla strada, curati e poi dati in adozione a privati. “I cani randagi ancora nei capannoni, in tutto una decina, li stiamo distribuendo tra i vari volontari della nostra associazione per portarli in case private e di campagna, lì non possono continuare a stare, da oggi il Comune non deve girarci le continue segnalazioni sulla presenza di cucciolate abbandonate”, annuncia la responsabile dell’associazione animalista. (Giornale di Sicilia - Edizione del 29 marzo)

domenica 28 marzo 2010

Piazza Armerina. Regolamento sui servizi sociali. L'intervento di Gagliano.

Il consiglio comunale decide di andare per la sua strada e da il proprio via libera all’iter di approvazione di un nuovo regolamento in materia di Servizi sociali. L’aula, infatti, giovedì sera, ha all’unanimità approvato un atto di indirizzo con il quale da mandato alle commissioni consiliari di mettere nero su bianco una prima proposta di testo regolamentare. Si partirà dalla “Bozza Capizzi”, presentata nelle scorse settimane da dieci consiglieri, sette del partito Democratico e tre del centrodestra. Sull’iniziativa una parte del Pd e del governo Nigrelli avevano preso le distanze. Tutti i consiglieri, nel corso del dibattito, hanno sottolineato la competenza del consiglio comunale a proporre propri testi regolamentari in modo del tutto autonomo dalle iniziative della giunta comunale. Una risposta politica, quella trovata all’unanimità dall’aula, indirizzata soprattutto al sindaco Carmelo Nigrelli, il quale nelle scorse settimane aveva definito “una boutade” l’iniziativa consiliare di Capizzi, suo collega di partito, e affermato che “l’unico organo competente a proporre regolamenti al consiglio fosse la giunta comunale, come sancisce lo statuto, nessuna altra procedura è possibile”. Il nuovo testo dovrà passare al vaglio delle commissioni consiliari e ricevere il parere del dirigente del settore. Quindi il passaggio in aula per il voto.

Il video fa riferimento ad un momento finale della seduta, quando bisogna decidere cosa mettere ai voti. Il consigliere Giuseppe Capizzi è appena intervenuto, ma, forse per un difetto di chiarezza, la sua proposta non appare nitida, anzi sembra un passo indietro, nella direzione di accettare che sia l'amministrazione a proporre un testo regolamentare, partendo dalla bozza Capizzi. Gagliano interviene (nel video) e appare molto critico verso il collega, bacchettandolo. Poi Capizzi chiarisce. Dicevano entrambi la stessa cosa, almeno a quanto pare. Voto finale all'unanimità. Sarà il consiglio comunale, nella propria autonomia, e non la giunta, a mettere nero su bianco un sistema regolamentare unico in materia di Servizi sociali.

mercoledì 24 marzo 2010

Piazza Armerina. Crollo Itria. Il 30 marzo tavolo tecnico tra gli uffici competenti per un progetto di recupero.

Obiettivo urgente dare un progetto alla chiesa dell’Itria a due anni dal crollo per avviare la fase di recupero dell’edificio e riaprire al traffico la strada omonima adiacente. Vertice in programma il 30 marzo mattina, alla Sala delle Luci del palazzo comunale, con al centro il futuro dell’edificio di culto. Attorno allo stesso tavolo la Protezione civile comunale e provinciale, l’ufficio Tecnico comunale, il Genio civile, la soprintendenza di Enna e la Diocesi della città dei mosaici. Bisognerà stabilire chi dovrà mettere nero su bianco il progetto di recupero della struttura e quale percorso di finanziamento possibile avviare. Esiste un “tesoretto” di circa 1 milione e 600 mila euro che sulla carta potrebbe ancora essere in cassaforte alla Regione Siciliana. E questo sulla base di un progetto di restauro antecedente al crollo del 2007, quando tra la Diocesi e la Regione scattò un contenzioso su quei fondi, poi vinto dalla Curia armerina in seguito ad un parere del Cga, il consiglio di Giustizia amministrativa. Il muro laterale della chiesa crollò il 29 dicembre del 2007. Il paramento murario potrebbe essere collassato a causa delle perdite di un collettore fognario vecchio più di un secolo. L’ipotesi sembrerebbe emergere in una nota inviata nelle scorse settimane dal servizio di Protezione civile al settore Beni culturali della Diocesi. Le indagini sul sottosuolo hanno permesso di rilevare l’esistenza di un collettore fognario di 120x80 centimetri, costituito da un piano di scorrimento in “acciottolato arenario”, posto mediamente a circa due metri dall’attuale piano stradale di via Itria ed adiacente al muro perimetrale crollato della chiesa. Un collettore realizzato, probabilmente, alla fine del XIX secolo. L’ispezione di tale condotto fognario ha fatto emergere “una condizione generale della struttura da considerarsi mediocre”. Esclusa, quindi, l’ipotesi di uno scivolamento verso il basso del quartiere. (*ropa*) E questo in quanto, sebbene non si siano riscontrati crolli delle pareti, dicono i tecnici, “la funzionalità come collettore fognario impermeabile è risultata parziale a causa dello svellimento di tratti della pavimentazione di scorrimento e la mancanza di alcuni conci laterali”. Insomma un condotto con la presenza di vere e proprie falle, soprattutto nella parte superiore, da cui finiscono per fuoriuscire tanto le acque “nere” di fogna quanto quelle “bianche” piovane, entrambe raccolte dal collettore. Quando il condotto si riempie fino ad una certa altezza, in occasione di piogge intense e abbondanti, la quantità di acqua “persa” nel sottosuolo aumenterebbe. L’acqua “persa” dal collettore, poi, in virtù di una pendenza della zona di circa il 12 per cento, scivolando verso il basso, avrebbe trascinato con se nel tempo il terreno vicino. In pratica il paramento murario crollato potrebbe aver ceduto perché sarebbe venuta meno una parte del terreno su cui poggiava. L’ispezione venne fatta su un ampio tratto del collettore a monte e a valle della chiesa. come era stato ipotizzato in una prima fase, e nessuna correlazione tra il crollo del muro della chiesa e le condizioni strutturali degli altri edifici esistenti a monte e sgomberati nei giorni successivi al crollo.

sabato 20 marzo 2010

Piazza Armerina. Spicchi della nuova Villa Romana




Nelle due foto sopra la nuova copertura in legno e rame sulle Terme, l'unico ambiente fino ad oggi privo di un "tetto".



Nella foto il nuovo sistema di copertura a capriate in legno sulla Basilica, il primo ambiente sul quale è in corso la sostituzione della vecchia copertura in plexiglass con la nuova.

lunedì 15 marzo 2010

Piazza Armerina. Prg. Fioriglio replica a Calamaio: "Maldestro comunicato, forse necessità di autoproclamarsi portavoce del Pd"

Nel prendere visione del comunicato stampa del Consigliere Calamaio in ordine alla seduta consiliare del 10 u.s., che ha trattato le controdeduzioni al parare del C.R.U. sul P.R.G., è assolutamente doveroso politicamente e moralmente informare la Città sul reale svolgimento dell’iter dei lavori. Preliminarmente va ricordato che senza la presenza in aula dei consiglieri indipendenti e di minoranza ( Fioriglio, Vitali, , Incardona e Gagliano) il Consiglio sarebbe
saltato così come il giorno precedente quando proprio un consigliere del P.D., uscendo,aveva
fatto mancare il numero legale.
Ritornando proprio al Consiglio di giorno 10 il Consigliere Calamaio dimentica volutamente che
la di lui cosiddetta “ ininfluente minoranza “ con ampio ed articolato dibattito, oltre la presenza,
ha partecipato e consentito la definitiva approvazione dello strumento urbanistico senza per questo manifestare all’esterno autoelogi politici che debbono ascriversi solamente al senso di responsansabilità civile e politica di tutto il Consiglio.
Questo è il nuovo metodo di fare politica al termine di un atto, fare proclami anziché ringraziare la minoranza per avere partecipato al completamento dell’atto.
Chiedo al C.C. Calamaio quale programma dell’Amm.ne ha sostenuto ritenuto che l’art. 44 delle norme di attuazione, fortemente voluto e sostenuto dal Sindaco, quando lui stesso si è astenuto, unitamente a tutto il P.D. , ( fatta eccezione del Presidente del Consiglio che ha espresso voto favorevole ) presente in aula senza dare una motivazione Politica.
Il Consigliere citato non spiega che i lavori e le conclusioni sul P.R.G. avrebbero potuto presentare altre significative soluzioni solo se una parte dei Consiglieri del P.D. avessero rispettato un iter procedurale diverso come richiesto da alcuni Consiglieri e se l’Amministrazione avesse dato più forza alla richiesta del Consiglio , pretendendo la doverosa presenza in Aula del Redattore del Piano che, sebbene invitato, si è reso assente.
Tutto ciò evidenzia il costante malessere del P.D. e la insensibilità dell’Amm/ne di correlarsi con le forze consiliari quando seri problemi della Città lo richiedano: il recente passato relativo alle
“ strisce blu ” docet.
L’urgenza di un maldestro comunicato stampa forse stava a significare la necessità di autoproclamarsi portavoce del P.D., in un frangente in cui mancano alcune figure consiliari di rilievo, dimenticando che proprio in quei momenti il riconoscimento agli assenti deve essere espresso.
Chiedo che anche gli altri consiglieri presenti diano testimonianza di quanto precede al fine, anche, di precisare che nessun particolare ruolo ha rivestito l’estensore del comunicato nel lungo iter del P.R.G.
Alcune componenti politiche in questi anni si sono preoccupati più di ostacolare coloro che hanno cercato di intestare al Consiglio Comunale le soluzioni delle diverse necessità della Città, al disopra delle appartenenze , invece di dare ad esse voce e forza con la propria maggioranza consiliare.
Di quanto è stato fatto si dovrà rendere conto al giudizio dei cittadini al quale giudizio elettorale invito quanti, all’ombra dei Partiti ed al chiuso delle direzioni, si arrogano il criterio di stabilire con i loro intellettuali proclami le decisioni che vengono prese nell’aula del Consiglio Comunale.
Il resto alla prossima.
Piazza Armerina, 12.03.2010.
Basilio Fioriglio

sabato 13 marzo 2010

Piazza Armerina. Prg. Calamaio (Pd): "Il partito ha dimostrato in aula di essere maggioranza e saper sostenere il programma dell’amministrazione"

Conclusosi ieri l’ultimo atto di competenza del Consiglio Comunale per l’approvazione del nuovo PRG dopo una lunga e intensa seduta durata oltre cinque ore che ha visto la quasi totale presenza del centro sinistra e una minima, e quasi ininfluente, presenza del centrodestra. Per rendere valida la seduta erano sufficienti sette consiglieri, e il PD, che era quasi al completo ha reso possibile la trattazione di un importante atto che chiude oltre quindici anni di intenso lavoro sostenuto principalmente dalle forze politiche del centro sinistra. “ Il nuovo PRG mira prioritariamente al riequilibrio del territorio urbano prevedendo l’integrazione dei servizi e delle attrezzature necessarie per il soddisfacimento degli standard di legge, - dichiara Riccardo Calamaio, consigliere del PD - puntando con decisione alla qualità dell’insediamento urbano sia nelle parti storiche, che nelle aree di espansione. Configurandosi, pertanto, come un Piano di Riqualificazione Urbana favorendo il reisendiamento di abitanti nel centro storico puntando su interventi di recupero del patrimonio abbandonato o sottoutilizzato. Pur con alcuni distinguo e contraddizioni, quasi inevitabili per simili argomenti, il Partito Democratico ha dimostrato in aula di essere maggioranza e di saper sostenere il programma dell’Amministrazione, affermando il principio della legalità a beneficio della collettività. E, a tale proposito, tutte le speculazioni operate in questi giorni da alcune forze del centrodestra, o di eventuali conseguenze legali su alcuni ex consiglieri, non potranno trovare credito in quanto trattasi di uno strumento urbanistico che, affermando i principi di legalità, fa ordine impedendo speculazioni e aggressioni al territorio come avvenuto nel passato. Per questo importante traguardo – continua Calamaio - vanno ringraziati le donne e gli uomini, che a vario titolo e appartenenza politica, si sono spesi in questi lunghi anni grazie alla loro professionalità, coraggio e determinazione, elementi grazie ai quali è stato possibile curare gli interessi della città e del suo sviluppo. Manifesto un’ulteriore personale soddisfazione in quanto, anche da privato cittadino ed in rappresentanza di una associazione ambientalista ho seguito, fin dal 1998, l’intero iter proponendo nel 1999 modifiche allo schema di massima per l’inserimento dell’edilizia popolare nel centro storico che finalmente sarà possibile realizzare.” Riccardo Calamaio, consigliere del partito Democratico

venerdì 12 marzo 2010

Piazza Armerina. Prg. Un consigliere del Pd ha accusato in aula di vigliaccheria l'intero consiglio comunale? Perchè?

Siamo in attesa di verificare quanto della polemica e delle accuse siano finiti o meno sul verbale della seduta consiliare e pubblicheremo in modo integrale il verbale. Un consigliere del Pd avrebbe mosso pubblicamente pesanti accuse all'aula, e quindi anche ai propri colleghi di partito. Nervi a fior di pelle. (Non ero presente alla seduta, ma le indiscrezioni concordano). E bisognerebbe capire anche per quali motivi sia scattato lo sfogo in piena seduta pubblica.

Piazza Armerina. Prg. Ferrara: "L'indagine? Non un problema mio personale, ma del partito, visto che sono quattro gli esponenti del Pd indagati".

“L’indagine penale in corso non è un problema mio personale, come vuol far credere il sindaco Carmelo Nigrelli, ma un problema del partito, visto che attualmente sono sottoposti ad indagine per il Piano regolatore generale ben quattro esponenti del partito Democratico”. L’ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, leader dell’area Lumia/Crocetta del Pd, uno dei quattro indagati per abuso d’ufficio in relazione al nuovo Piano regolatore generale, fa scoppiare il caso politico all’interno dei “democratici” piazzesi. “Nel mio partito su tutta questa vicenda è stata scelta la strategia del silenzio perché hanno paura e non hanno nulla da dire alla città, è un fatto incredibile, esiste un problema di trasparenza e legalità, una questione morale, ma si fa finta di niente, io non ci sto”, dice. “Tutto questo arriverà e sarà affrontato anche al congresso di marzo, la maggioranza consiliare al governo della città ormai di fatto non c’è più”, aggiunge l’imprenditore ed ex consigliere comunale, il quale aveva presentato nelle scorse settimane al Comune un’istanza di annullamento in autotutela del nuovo strumento urbanistico, approvato nel gennaio 2006. “Ragioni di pubblico interesse non depongono per l’annullamento della deliberazione numero 4 del 19 gennaio 2006” (quella di adozione del nuovo strumento urbanistico, ndr), recita, intanto, un documento del sindaco Carmelo Nigrelli, letto all’aula dal presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze. Un consigliere del gruppo consiliare del Pd, tra l’altro, Giuseppe Capizzi, aveva già sottolineato come non avrebbe preso parte ad alcuna seduta in materia di Prg fino a quando la vicenda penale non sarebbe stata chiarita. E così è stato in occasione delle ultime due convocazioni dell’aula di via Cavour. Dubbi e mal di pancia attraversano una parte del gruppo consiliare, sempre sui temi caldi della trasparenza e della legalità, anche con riferimento al recente nuovo regolamento sui Servizi sociali, firmato e proposto all’aula solo da sette degli undici consiglieri del Pd. Iniziativa definita una “boutade” dal sindaco Nigrelli. (Giornale di Sicilia - Edizione dell'11 marzo 2010)

mercoledì 10 marzo 2010

Piazza Armerina. Prg. Nessuna revoca in autotutela. Ferrara: "A questo punto valuto azioni legali, compresa impugnazione del Prg davanti al Tar"

Dichiarata inammissibile e non messa ai voti, perché definita “generica e non motivata”, la richiesta di avvio del procedimento di revoca in autotutela del nuovo Piano regolatore generale. La richiesta di revoca è arrivata in aula, ieri pomeriggio, nella seduta sul Prg. Il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, supportato dal segretario generale Carolina Ferro, non ha messo ai voti la proposta presentata a firma di tre consiglieri comunali. Braccio di ferro politico tutto interno al partito Democratico, invece, tra il governo guidato dal sindaco Carmelo Nigrelli e l’area Lumia/Crocetta del partito. È stata infatti rigettata l’istanza di annullamento del nuovo Prg avanzata al Comune dall’imprenditore ed ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, esponente di punta della corrente Lumia/Crocetta, uno dei quattro indagati nell’inchiesta della Procura di Enna sui presunti casi di abuso di ufficio legati al nuovo strumento urbanistico. Il rigetto della sua istanza è stata letta in aula dal presidente Centonze. “A questo punto chiederò lumi ad un legale amministrativista per valutare le azioni legali da mettere in campo, compresa l’impugnazione davanti ai giudici amministrativi della delibera di adozione del nuovo Piano regolatore generale”, annuncia Ferrara, il quale nei giorni scorsi aveva depositato al sindaco Carmelo Nigrelli e al presidente del consiglio comunale Centonze, suoi colleghi di partito, la richiesta di avviare la procedura di annullamento in autotutela del Prg adottato. Di fatto un pezzo importante del Pd potrebbe avanzare un ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del nuovo Prg. E questo perché l’esponente “democratico” aveva denunciato di essere stato privato del diritto a difendersi e a controdedurre in occasione dell’arrivo in Comune del parere del Cru, il consiglio regionale all’Urbanistica, accompagnato dall’esposto dettagliato di un cittadino sui presunti incrementi di valore dei terreni in conseguenza dell’approvazione del nuovo strumento urbanistico e sulla mancata astensione al momento del voto di alcuni consiglieri. Esposto poi girato alla Procura e sul quale si è innestata l’inchiesta in corso della procura. L’imprenditore aveva dichiarato di aver appreso dagli organi di stampa della corrispondenza intercorsa tra il Comune e il Cru. La vicenda giudiziaria, quindi, rischia di diventare una bomba politica ad orologeria all’interno del Pd. (Giornale di Sicilia - Edizione del 10 marzo 2010)

martedì 9 marzo 2010

Piazza Armerina. Rifiuti. Come a Enna e ad Agira ordinanze urgenti di protezione civile per pagare uno stipendio ai lavoratori. Vertice in Prefettura

Nell’incontro di ieri 8 marzo in Prefettura sulla problematica dell’emergenza rifiuti in Provincia di Enna tutti i Sindaci hanno ribadito che, per assicurare il pagamento degli stipendi ai lavoratori di Sicilia Ambiente, stanno richiedendo alla Regione l’attivazione del fondo di rotazione.
I Sindaci dei Comuni dove da più giorni non viene effettuata la raccolta di rifiuti (Agira, Enna, Piazza Armerina) da parte dei lavoratori, hanno comunicato al Prefetto che affronteranno l’emergenza adottando ordinanze di protezione civile con le quali anticiperanno ai lavoratori una mensilità purchè sia assicurata l’immediata ripresa del servizio.
In modo particolare per il comune capoluogo, in un incontro specifico svoltosi oggi in Prefettura con le OO.SS., Presidente Sicilia Ambiente, Presidente della Provincia Regionale e Sindaco di Enna, quest’ultimo ha comunicato ufficialmente ai sindacati che ha già richiesto alla Regione il fondo di rotazione per 11 mesi e, dopo aver verificato le condizioni igienico sanitarie, procederà all’adozione di una ordinanza di protezione civile ex art. 191 DLgs 152/06 per effetto della quale sarà disposto l’immediato pagamento ai lavoratori di 30 giorni lavorativi previa l’immediata ripresa della raccolta rifiuti.
Il Prefetto nel prendere atto del grande senso di responsabilità del Sindaco Agnello che, malgrado le difficoltà finanziarie del comune nell’affrontare la situazione di emergenza ha inteso venire incontro alle esigenze dei lavoratori ha auspicato che tale dimostrazione di disponibilità sia recepita responsabilmente dai lavoratori che, negli incontri precedenti in Prefettura, avevano appunto subordinato la ripresa regolare del servizio al pagamento di almeno una mensilità e alla attivazione del fondo di rotazione.
Le OO.SS. si sono però riservate di comunicare le decisioni dei lavoratori.

lunedì 8 marzo 2010

PIAZZA ARMERINA. Scoppiata questione morale nel Pd? Si secondo l'Mpa.

Nel partito Democratico sarebbe scoppiata la “questione morale”. A sostenerlo è il Movimento per l’Autonomia, il quale in una nota chiede chiarezza al partito di governo della città dei mosaici. L’Mpa sottolinea la recente presa di posizione dell’imprenditore Ranieri Ferrara, esponente di punta dell’area Lumia/Crocetta del Pd, il quale ha criticato il proprio partito sull’inchiesta in corso in materia di nuovo Piano regolatore generale. Ma anche le polemiche “democratiche” tra alcuni consiglieri relative al nuovo regolamento sui Servizi sociali proposto solo da una parte del Pd. “È assurdo che, a breve distanza dall’incarico conferito dall’elettorato, una richiesta di convocazione di consiglio comunale venga proposta da un consigliere comunale del partito Democratico e disapprovata da altri nello stesso partito”, recita la nota del movimento autonomista, il quale poi conclude il suo intervento: “Il paese è in attesa di essere tranquillizzato, non si possono fare passare come fatti normali o poco rilevanti accadimenti di notevole importanza, il Movimento per l’Autonomia esprime questo grande disagio di natura politica e chiede immediate soluzioni”.

Piazza Armerina. Bombe seconda guerra mondiale tra i boschi e i percorsi dei biker a Santa Caterina

Hanno rischiato di saltare in aria passando con le loro mountainbike sopra una bomba da mortaio della seconda guerra mondiale. Per i giovanissimi appassionati delle due ruote l’avventura tra i sentieri di contrada Santa Caterina, in mezzo ai boschi comunali, poteva trasformarsi in una tragedia. Gli agenti del Corpo Forestale hanno notato la parte metallica dell’ordigno bellico affiorare dal terreno, con i solchi lasciati dalle due ruote passarvi sopra. Uno dei tanti sentieri battuti dai mountainbiker tra i boschi della zona. Il residuato bellico è uno degli otto ritrovati nella zona dagli agenti del distaccamento piazzese, avvertiti della presenza delle bombe inesplose anche da alcuni raccoglitori di verdure, oltre che da alcuni giovani in bici. Uno dei raccoglitori stava con la propria zappetta tagliando le radici di alcune “cipolline” quando si è reso conto del rumore metallico. Appena il tempo di spostare un po’ di terra e togliere qualche erbaccia per capire di essersi imbattuto in una bomba. Tutto il materiale bellico è stato prelevato dagli agenti nei giorni scorsi e messo in sicurezza. Il 3 marzo mattina, poi, è scattata l’operazione di brillamento, con l’ausilio dei militari del Genio Guastatori di Palermo. Una vasta area boscata di contrada Santa Caterina, a ridosso dell’ex polveriera e dell’ex sanatorio, è stata cinturata e isolata da quattro pattuglie del Corpo Forestale per circa due ore. Le otto bombe, tra cui un ordigno “tracciante”, di quelli la cui funzione era illuminare il bersaglio nelle ore notturne, sono state fatte esplodere in mattinata. Presente alle operazioni anche un’ambulanza del 118. Una breve segnalazione della vicenda è stata girata dal Corpo Forestale, guidato dal comandante provinciale Francesco De Francesco, alla Prefettura di Enna e al Comune per le eventuali decisioni di competenza. Occorrerebbe una nuova campagna di bonifica dell’area per ragioni di sicurezza. Nella zona di Santa Caterina, come è ormai notorio da decenni, si trova un’ex polveriera risalente alla seconda guerra mondiale. Il deposito di bombe, soprattutto “a mano” e da mortaio, esplose sul finire del conflitto, sparpagliando in un raggio di diversi ettari migliaia di ordigni ancora carichi. Appena qualche mese fa altre nove bombe erano state fatte brillare dai militari. Prelevati da una zona di boschi nel territorio comunale gli ordigni, dal potenziale più distruttivo, erano stati trasferiti all’interno di una cava in contrada Montagna Gebbia e fatti esplodere. Di recente anche l’ufficio Tecnico comunale ha effettuato un sopralluogo con alcuni agenti del Corpo Forestale per capire se e in che modo ridurre al minimo i rischi per le persone.

martedì 2 marzo 2010

Piazza Armerina. Discariche dismesse di Muliano e Scalisa. Il Comune ordina verifica soglia di contaminazione

Indagini preliminari sul sottosuolo delle discariche dismesse di contrada Scalisa e Muliano per verificarne lo stato di contaminazione dopo la fuoriuscita nelle scorse settimane di percolato, il liquido che trae prevalentemente origine dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti o dalla decomposizione degli stessi nel tempo. Il sindaco Carmelo Nigrelli con propria ordinanza ha affidato ad una ditta di Gela, la Gesind Srl, il compito di accertare l’eventuale superamento di quelle che i tecnici chiamano “csc”, concentrazione soglia di contaminazione. Costo dell’intervento, il quale prevede perforazioni nel sottosuolo a valle delle due discariche con prelievo di carotaggi e analisi, 24 mila euro. “Nessuna preoccupazione, un intervento di routine in casi del genere”, fanno sapere dagli uffici della Protezione civile e Tutela ambientale, la cui relazione dello scorso primo febbraio ha sottolineato la necessità di provvedere agli accertamenti. Un sopralluogo dello scorso 20 gennaio parla di eventi potenzialmente inquinanti. Lo stato di pericolo ambientale nelle discariche dismesse Muliano e Scalisa, infatti, è dovuto proprio alla fuoriuscita di percolato. Vengono segnalate “disfunzioni che determinano un evidente pericolo di inquinamento per l’ambiente circostante” e si sottolinea “l’urgenza di provvedere al prelievo e smaltimento dei percolati prodotti dalle due discariche dismesse”. I primi 130 metri cubi di liquidi sono stati prelevati da una ditta specializzata per far abbassare i livelli ed evitare altre “tracimazioni”. La discarica più vecchia ricade in contrada Muliano e vi è stoccato un quantitativo di rifiuti non quantificabile con precisione, probabilmente superiore ai 100 mila metri cubi. Il sito non è più utilizzato dal 1995 e il rifiuto presente è in avanzata fase di mineralizzazione, come rilevato dall’Arpa durante accertamenti condotti all’inizio del mese di marzo del 2004. La seconda discarica, di utilizzo più recente, è stata in attività dal 1995 al 1999. In essa i rifiuti risultano stoccati in due vasche ed è valutabile con buona approssimazione la presenza di circa 200 mila metri cubi di rifiuti. Le analisi effettuate in passato hanno rivelato che si tratta di percolati in cui le sostanze pericolose sono in concentrazione inferiore a quella oltre il quale il liquido viene considerato “rifiuto pericoloso”. Le indagini preliminari sono propedeutiche anche ad un futuro progetto di messa in sicurezza dei due siti. (Giornale di Sicilia - Edizione 25 febbraio 2010)

lunedì 1 marzo 2010

Prg. Salvatore Cimino, Cobas: "Gli esponenti politici coinvolti si facciano da parte fino a quando non verrà chiarita la loro posizione"

Finalmente qualcuno stà avendo il coraggio di uscire alloscoperto, rendendo note le proprie posizioni. Sinceramente stavo iniziando a pensare che tutti fossero d'accordo sulla vicenda moltoingarbugliata che riguarda il Prg, visto che fino a pochi giorni fanessuno stava spendendo una parola a riguardo,nonostante fossero tutti a conoscenzadi un'indagine della magistratura nei confronti di alcuni esponentidella politica piazzese. Io non sono ne un tecnico ne un magistrato , perciò non sono titolatoa giudicare nessuno, ma come libero cittadino piazzese voglio esprimere il mio parere su questa vicenda. Credo innanzitutto che il primo cittadino debba dire chiaramente e senza ambiguità che posizione ha intenzione di prendere a riguardo il partito che rappresenta e sele belle parole pronunciate in campagna elettorale a proposito ditrasparena e legalità, erano solo parole di circostanza o seeffettivamente quel progetto lo vogliono portare avanti. In tal caso lui stesso dovrebbe invitare i diretti interessati a farsi da parte in nome di quella trasparenza e legalità di cui lui e il partito che lo ha sostenuto si sono riempiti la bocca in tanteoccasioni, a meno che responsabilmente e nel rispetto degli elettoriche votandoli hanno appoggiato un programma,gli stessi esponentipolitici implicati nella vicenda Prg, non decidano di farlo da soli deponendo le proprie dimissioni, almeno fino a quando non verrà chiarita la loro posizione.Se poi dalle indagini verrà fuori che tuttoè stato fatto secondo quello che prescrive la legge, vorrà dire che il progetto di trasparenza e legalità di cui tanto si è parlato finora avrà funzionato a dovere. Salvatore Cimino - Sindacalista Cobas

Piazza Armerina. Prg. Al centro dell'inchiesta anche l'articolo 44 delle norme tecniche di attuazione?

Anche l’approvazione di un articolo regolamentare sarebbe al centro dell’inchiesta sul nuovo Piano regolatore generale che vede quattro ex consiglieri comunali indagati con l’accusa di abuso d’ufficio. Si tratterebbe dell’articolo 44 delle norme Tecniche di attuazione del Prg, aggiunto dal consiglio comunale ai precedenti 43 articoli. La nuova norma avrebbe di fatto consentito ad uno degli indagati (ma anche a qualsiasi cittadino nelle stesse condizioni, ndr) di vedere trasformato il 50 per cento del proprio terreno, prima destinato a verde pubblico e parcheggi, in zona B1. Circa 800 metri quadri di terreno che in questo modo avrebbero visto aumentare di gran lunga il proprio valore in termini di capacità edificatoria, con un incremento di valore di 366 mila euro. Gli inquirenti vogliono capire bene il contesto nel quale maturò la scelta di aggiungere il nuovo articolo. Ultimo ad essere interrogato dai magistrati della Procura di Enna, intanto, l’ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, esponente di punta del partito Democratico, area Lumia/Crocetta, uscito allo scoperto con un intervento destinato a provocare forti conseguenze politiche e amministrative. L’imprenditore, infatti, con una nota inviata al Comune, all’assessorato regionale Territorio e ambiente e alla stessa Procura di Enna, ha avanzato istanza di annullamento in autotutela della delibera di adozione del Prg del 19 gennaio 2006. Ma ha anche attaccato duramente il proprio partito per il “silenzio assordante” sulla vicenda. (Giornale di Sicilia - Edizione del 25 febbraio 2010)

Piazza Armerina. Prg. Su revoca in autotutela Prg conferenza dei capigruppo chiede lumi al segretario generale

Il nuovo Piano regolatore generale del 2006 potrebbe essere revocato dal consiglio comunale. Ancora troppo presto per dirlo. Ma intanto la conferenza dei Capigruppo consiliari avrebbe già deciso di avanzare all’ufficio della segreteria generale comunale la richiesta di un parere per conoscere se, quando e in quali condizioni la revoca in autotutela di un così importante atto amministrativo sia possibile. All’origine della richiesta l’istanza di annullamento in autotutela della delibera consiliare di adozione del Prg del gennaio 2006, depositata nei giorni scorsi agli uffici comunali dall’ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, esponente del partito Democratico, uno dei quattro indagati per abuso d’ufficio nell’inchiesta della Procura di Enna sui presunti casi di incompatibilità di alcuni esponenti politici in sede di approvazione dello strumento urbanistico. E intanto continuano le reazioni proprio alle parole dello stesso imprenditore Ferrara, il quale nei giorni scorsi si è tirato fuori dalla vicenda, dichiarando la propria estraneità ai fatti, parlando di “silenzio assordante e sconcertante del Pd” e attaccando il governo del collega di partito Nigrelli. “Finalmente qualcuno sta avendo il coraggio di uscire allo scoperto, rendendo note le proprie posizioni”, afferma Salvatore Cimino, sindacalista dei Cobas, il quale invita i politici coinvolti nella vicenda a dimettersi “fino a quando non verrà chiarita la loro posizione”. “Se poi dalle indagini verrà fuori che tutto è stato fatto secondo quello che prescrive la legge, vorrà dire che il progetto di trasparenza e legalità di cui tanto si è parlato finora avrà funzionato a dovere”, aggiunge Cimino. (Pubblicato Giornale di Sicilia - Edizione 28 febbraio)

Piazza Armerina. Prg. "Quando l'onestà viene praticata e non solo predicata". Intervento di Filippo Andrea Di Giorgio

QUANDO L’ONESTA VIENE PRATICATA E NON SOLO PREDICATA.
In una dichiarazione pubblicata su un blog locale, Ranieri Ferrara, un ex consigliere comunale che pare sia indagato per una vicenda legata al PRG, ha espresso una posizione che non solo condividiamo, ma che mostra quanto sia profondo il solco che divide coloro che l’onestà sanno praticarla da coloro che invece si limitano solo a predicarla.
Per cercare di riassumere i termini del problema, che è oramai è ben noto nella nostra comunità, a seguito di indagini condotte dalla Procura di Enna sarebbe stato accertato che, in occasione della approvazione del nuovo Piano Regolatore Generale, alcuni consiglieri comunali avrebbero conseguito dei vantaggi mediante l’incremento degli indici edificabili su terreni di proprietà di prossimi parenti.
Secondo quando si apprende dai giornali, in particolare, sembra che in occasione di alcune votazioni, su terreni di cui erano titolari dei diretti familiari, alcuni consiglieri non soltanto non si sarebbero dichiarati incompatibili, ma avrebbero – il condizionale è d’obbligo - addirittura votato in aula.
Ed è in questo contesto che si inserisce la dichiarazione di Ranieri Ferrara, il quale afferma, citiamo testualmente, di non avere “…… alcun interesse da preservare chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto...""Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda..."
Naturalmente, siccome noi siamo garantisti con tutti, e persino con coloro che sul palco accusarono gli avversari di essere “…mafiosi, delinquenti e ricattatori…”, vogliamo ribadire, in questa come in tante altre occasioni, che fino a quando la magistratura non avrà messo la parola fine su siffatto episodio, nessuno avrà il diritto di condannare e/o comunque di giudicare.
Pur tuttavia, aldilà della rilevanza penale o meno delle condotte tenute, è indiscutibile, dal punto di vista etico e politico, che se esiste anche solo una remota possibilità che qualcuno abbia potuto trarre dei vantaggi dal procedimento e dal provvedimento amministrativo “de quo”, diventa a questo punto necessaria la caducazione di ogni atto lesivo degli interessi e dell’immagine stessa della nostra amatissima città.
In questo senso, la coriacea posizione manifestata dall’ex consigliere comunale non solo gli fa onore, perché esprime uno spessore morale notevolmente superiore a quello di altri suoi taciturni (ed imbarazzati) compagni di partito, ma potrebbe anche essere uno stimolo per l’avvio di un dibattito più grande dentro l’urbe e dentro il consiglio comunale, chiamato a difendere e a ripristinare la legalità, oggi più che mai minacciata da una masnada di politici opportunisti e sconsiderati.
Al coraggioso esponente del PD sento il dovere di esprimere il ringraziamento e la solidarietà di tutti i componenti della nostra Associazione.
Piazza Armerina, 23/02/2010.
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione antimafia “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”

Piazza Armeirna. Prg. L'Mpa chiede dimissioni degli indagati sul nuovo Piano regolatore generale

Mpa chiede le dimissioni degli inquisiti sul PRG

L’MPA di Piazza Armerina prende atto delle recenti dichiarazioni rese alla stampa dall’ex consigliere comunale Ranieri Ferrara, in ordine alla controversa vicenda del PRG. Non meravigliano le argomentazioni addotte in difesa di un autentico concetto di legalità, in quanto da parte dell’attuale amministrazione, che in nome di tale concetto aveva basato i propri proclami elettorali, non è mai stata attuata né trasparenza né informazione, non solo nei confronti della cittadinanza ma, fatto ancor più grave, anche nei confronti dello stesso Consiglio comunale, come si deduce dalla denuncia dell’esponente PD Ferrara. È evidente la volontà del governo cittadino di procedere su una strada tortuosa e senza sbocco, pur di concretizzare gli interessi di pochi a discapito dell’intera collettività, soprattutto nel caso in cui si rendesse necessario ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale.
Si accoglie, altresì, con soddisfazione il dissenso manifestato da una parte dell’attuale maggioranza, che conferma e legittima la posizione dei consiglieri dell’MPA, resa pubblica nella seduta del Consiglio comunale del 12 febbraio scorso, in cui si evidenziavano proprio i valori della legalità, moralità e trasparenza, sistematicamente calpestati durante l’iter di adozione del tanto contestato PRG. È auspicabile, per il bene della città, che altri consiglieri levino la loro voce in difesa di tali valori, irrinunciabili in un consesso civile e democratico. Sarebbe anche opportuno che gli inquisiti, nonostante la difesa d’ufficio fatta dal sindaco, si dimettessero immediatamente.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo