giovedì 25 febbraio 2010

Piazza Armerina. Prg e Pd. L'attacco di Ferrara al partito e al governo della città

Il comunicato di Ranieri Ferrara, area Lumia/Crocetta del partito Democratico piazzese:

“Sul PRG serve, oggi più che ieri, trasparenza e senso di responsabilità, nel rispetto della legalità. Ripartire a bocce ferme per rispondere coscienziosamente alla sete di verità che nasce dall’iter accidentato e travagliato di questa vicenda amministrativa .”
L’imprenditore Ranieri Ferrara, ex consigliere comunale, esponente dell’area del senatore Lumia del PD, dirada la cortina fumogena che avvolge la vicenda PRG e lancia il guanto della sfida alle torbide speculazioni e miserabili strumentalizzazioni che minacciano di travolgere tutto e tutti, senza distinzione alcuna. Un silenzio assordante, ormai intollerabile.
“ Io che ho impregnata la mia coscienza morale di legalità e verità, guide supreme di ogni mia azione pubblica e privata, mi vedo oggi addebitare, una condotta in consiglio comunale, che avrebbe violato le norme sulla compatibilità, quando votammo la delibera di adozione del piano, un fatto di ordinaria e banale sfera amministrativa che, rischia di assurgere, ad un protagonismo addirittura penale. Ma poiché non ho alcun interesse da preservare chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto.“
Ha taciuto per mesi, per rispetto assoluto del lavoro di tutti gli organi chiamati ad esprimersi, a vario titolo sul piano regolatore ma adesso, venuto a conoscenza dei rilievi mossi dal CRU sulle presunte incompatibilità di quattro ex consiglieri comunali, reputa necessario fissare alcuni paletti, netti e robusti, con tre profili di analisi del caso:
Sotto il profilo giudiziario ribadisco la piena fiducia nel lavoro della magistratura con la certezza di avere tenuto un comportamento ineccepibile. Non ho avuto alcun vantaggio diretto dall’approvazione del nuovo piano regolatore generale della nostra città, e lo dimostrerò a suo tempo.
Sotto il profilo amministrativo, ho fatto il consigliere comunale dal 2004 al 2007, assumendomi univoche responsabilità, senza codardia né ignavia. L’Italia è un paese dove la paura di mettere una firma in calce ad un documento paralizza tutto. Ma avrei gradito che, dopo la richiesta del CRU del 29 settembre 2009, di chiarire alcuni aspetti sulla mia presunta incompatibilità, fossi stato messo in condizione di replicare, carte alla mano. Ed invece nulla, silenzio assoluto. Ho appreso della risposta di Palazzo di città, a cose fatte. Ecco perché ho chiesto l’annullamento in autotutela della delibera di adozione del Piano, del gennaio 2006. Non ho potuto conoscere le osservazioni mosse sulla mia partecipazione al voto, non ho potuto avere alcun contraddittorio, in violazione del principio di difesa costituzionale sancito all’art. 24 della Cost. Se abbiamo sbagliato, per valutazioni errate, anche in corso d’opera, perché non provare a correggere gli errori, prima che il piano sia definitivo, valutando l’annullamento in autotutela della delibera del 2006, oggetto di osservazioni ed esposti, evitando futuri ricorsi al TAR e altro dispendio di risorse.Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda, di conversare con la gente per ascoltare il suo punto di vista, spiegando il nostro. Prima di fare spallucce, occorre fugare i sospetti che ammorbano l’aria ed alimentano gli equivoci a danno della città e di chi ha investito passione, tempo ed energie, per la costruzione di questo partito. Credo che il prossimo congresso sezionale sarà un punto di partenza per dare una sferzata decisiva all’approssimativo e dilettantistico approccio politico di chi governa la città. Presenteremo una mozione politica, che aggreghi consensi all’insegna del motto” sviluppo nella legalità”, per un confronto congressuale che ripristini l’abc della politica, fatto di regole e di partecipazione, di senso di appartenenza e condivisione di progetti e percorsi comuni, responsabilmente e coscienziosamente.

Piazza Armerina. Prg. L'istanza di Ferrara con la richiesta di annullamento del Piano regolatore approvato nel 2006

Al SINDACO
del Comune di Piazza Armerina
94015 PIAZZA ARMERINA

Al PRESIDENTE
del Consiglio Comunale di Piazza Armerina
94015 PIAZZA ARMERINA

All’ASSESSORATO REGIONALE
ALLE AUTONOMIE LOCALI
Via Trinacria n. 36
90100 PALERMO


All’ASSESSORATO REGIONALE
TERRITORIO AMBIENTE
Dipartimento Regionale Urbanistica- Servizio 4°
Responsabile U.O n° 4 Arch. Salvatore Sacco
Viale della Regione 21
90145 PALERMO


e.p.c Al Signor
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
Presso il Tribunale di Enna
94100 E N N A

Piazza Armerina, 15 febbraio 2010


Oggetto: Istanza di Annullamento in autotutela della delibera di adozione C.C n° 4 del 19/01/2006 del Comune di Piazza Armerina.

Il sottoscritto Ranieri Luca FERRARA, nato a Piazza Armerina il 16.09.1970, ed ivi residente in piazza Giorgio Boris Giuliano n. 46,
PREMESSO

- che in data odierna, il sottoscritto istante, ha appreso, dagli organi di stampa, di una corrispondenza intercorsa tra il CRU ed il Comune di Piazza Armerina in merito all'adozione con rielaborazione del PRG;
-
- che tale corrispondenza, collimata nella nota del 18 gennaio 2010 u.s, riportante un parere emesso dal CRU nell’adunanza del 25 novembre 2009, voto n° 211, si è sostanziata in altre missive datate 29 settembre 2009, prot. n° 72728, con la quale il CRU ( Consiglio Regionale dell’Urbanistica) ha informato il Comune di Piazza Armerina circa la presentazione di un dettagliato esposto, pervenuto in sede regionale, attinenti profili di illegittimità in sede di adozione del P.R.G di alcuni consiglieri comunali, tra i quali figura lo scrivente, già consigliere comunale, e/o la mancata astensione di alcuni consiglieri comunali in fase di adozione del P.R.G;
-
- che, a seguito di tale circostanziata denunzia/esposto, il CRU ha invitato il Comune medesimo a fornire le dovute spiegazioni e contro deduzioni sulla vicenda, a seguito degli atti pervenuti allo Organo Regionale, preposto alla valutazione di scelte tecnico/amministrative sotto il profilo squisitamente urbanistico;
-
- che in data 16 ottobre 2009, prot. 24714 la città di Piazza Armerina ha riscontrato la nota pervenuta dall’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente, senza preventivamente informare lo scrivente, chiamato in causa in prima persona dagli esponenti con una minuziosa quanto fallace ricostruzione di fatti e circostanze, che adombrerebbero l’attività istituzionale dell’odierno istante, tanto da inviarne copia , in maniera irrituale ed inusuale alla Procura della Repubblica di Enna;
- che tale replica ha, di fatto e di diritto, privato lo scrivente, nella qualità di ex consigliere comunale, dell’elementare diritto di difesa personale, principio universalmente riconosciuto dall’ordinamento costituzionale italiano ( art. 24 Cost) in ogni stato e grado del procedimento;
- che a seguito di tale nota di riscontro, assolutamente inidonea a tutelare i diritti ed affermare le ragioni dell’odierno istante, siccome compromesse dall’esposto di cui ut supra, nota elaborata dai dirigenti del Comune di Piazza Armerina senza che lo scrivente sia stato previamente informato della grave superficialità delle affermazioni in esso contenute, è stato violato, da parte dell’ente locale, il fondamentale principio amministrativo del contraddittorio (sancito dalla costante giurisprudenza), che avrebbe consentito, una dettagliata conoscenza delle contestazioni e l’adozione degli opportuni provvedimenti a tutela dei propri diritti ed interessi legittimi, valutati in punto di diritto dallo scrivente, ex tunc;

Tutto quanto sopra premesso, al fine di evitare qualsiasi sospetto di coinvolgimento diretto dello scrivente per interessi a qualsiasi titolo sul P.R.G., compresi tutti gli effetti giuridici dello stesso, anche al fine di evitare l’adozione di una delibera non conforme alla volontà espressa dai componenti del Consiglio Comunale con conseguenti ed eventuali vizi,

il sottoscritto,
non avendo, ora per allora, interesse alcuno, né diretto, né indiretto, derivante dalla sopra descritta deliberazione,

chiede

al signor Sindaco del Comune di Piazza Armerina e
al signor Presidente del Consiglio Comunale di Piazza Armerina

di avviare il procedimento amministrativo di annullamento d’ufficio, in autotutela , della deliberazione del C.C n° 4 del 19.01.2006 del Consiglio Comunale, come disciplinato dall’art. 21 nonies della legge n. 241/1990.

La presente richiesta costituisce messa in mora con ampia riserva di intraprendere ogni azione ritenuta opportuna, dopo il decorso di giorni trenta dalla data di ricezione.
Restano salve ed impregiudicate le azioni a tutela dei propri diritti e della propria persona,facendo richiesta espressa di riscontro alla presente richiesta.
Con osservanza.
Ranieri Luca Ferrara

martedì 23 febbraio 2010

Piazza Armerina. Prg. Ferrara, uno dei quattro indagati, chiede annullamento nuovo Prg, attacca il Pd e il governo Nigrelli. Si apre un caso politico.

Ecco alcuni stralci della presa di posizione di Ferrara, ex consigliere comunale e esponente del Pd, area Lumia/Crocetta:
"...non ho alcun interesse da preservare chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto..."

"Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda..."

"Credo che il prossimo congresso sezionale sarà un punto di partenza per dare una sferzata decisiva all’approssimativo e dilettantistico approccio politico di chi governa la città"

Domani 24 febbraio un servizio sul "Giornale di Sicilia"

Altro materiale su Prg, indagine e politica
Ecco come Capizzi (consigliere Pd) si era espresso appena pochi giorni fa su tutta la vicenda, intervenendo in aula e poi uscendo dal consiglio, la sintesi della vicenda penale e altre reazioni politiche dei giorni scorsi:
http://robertpalermo.blogspot.com/2010/02/piazza-armerina-nuovo-prg-capizzi-pd.html

venerdì 19 febbraio 2010

ATO RIFIUTI ENNAEUNO: LA GDF SEGNALA ALLA CORTE DEI CONTI L’ESISTENZA DI IPOTESI DI DANNO ALL’ERARIO PER OLTRE 22 MILIONI DI EURO

Continua l’attività investigativa della Guardia di Finanza di Enna sull’ATO Rifiuti EnnaEuno S.p.A. in liquidazione che ha consentito, allo stato, di segnalare alla Procura Regionale Presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Sicilia di Palermo, un presunto danno all’erario per € 22.510.243,08.

Le indagini condotte dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria avevano fatto luce su un particolare sistema di frode che aveva permesso agli amministratori pro-tempore dell’Ato Rifiuti EnnaEuno S.p.a. di allestire un quadro economico, finanziario e patrimoniale della società ben diverso da quello reale e di rappresentare una situazione di attivo di bilancio “non veritiera” attraverso l’iscrizione nello stesso di ricavi e crediti totalmente “inesistenti” legati a presunti evasori-elusori della tariffa di igiene ambientale.

La falsa rappresentazione attuata dagli amministratori che si sono succeduti alla guida dell’ATO Rifiuti EnnaEuno aveva permesso di arginare le rilevanti perdite registrate nel bilancio 2006 e chiudere il bilancio 2005 con un utile d’esercizio fittizio, in seguito destinato ad aumento gratuito del capitale sociale della società d’ambito EnnaEuno Spa, unico requisito indispensabile per poter accedere al fondo di rotazione ex legge regionale 19/2005 istituito dalla Regione Siciliana a favore delle società degli ambiti territoriali ottimali.

La condotta contestata agli amministratori aveva permesso alla società EnnaEuno Spa di ottenere in tal modo un’indebita erogazione pubblica di € 8.915.010,08.

I Finanzieri, però, dopo un’attenta ed articolata disamina delle carte in loro possesso, hanno aggiunto al danno materiale di 8.915.010,08 per la truffa perpetrata nei confronti della Regione Siciliana per l’ottenimento dell’anticipazione a valere sul fondo di rotazione, la somma di 13.595.233,00 relativa alle pesanti perdite d’esercizio dissimulate negli anni 2005, 2006 e 2007 al fine di evitare la messa in liquidazione e lo scioglimento della società EnnaEuno Spa, perdite che se opportunamente evidenziate avrebbero potuto indurre ad intraprendere tempestive azioni di risanamento, diversamente non intraprese, evitando l’ulteriore aggravamento della situazione finanziaria dell’ATO rifiuti.

Le risultanze dell’attività espletata sono ora al vaglio della Magistratura Contabile.
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E adesso guardate cosa sono costretti a fare i Comuni (in questo caso quello piazzese) per evitare che il servizio di raccolta dei rifiuti si fermi:

Di seguito la recente ordinanza del 17 febbraio del sindaco:

CITTA’ DI PIAZZA ARMERINA
PROVINCIA DI ENNA
Settore Finanziario -Tributario-Patrimonio
ORDINANZA SINDACALE n. 17 del 17 Febbraio 2010.
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OGGETTO: EMERGENZA RIFIUTI. PROVVEDIMENTO CONTINGIBILE ED URGENTE.
ANTICIPAZIONE SOMMA PER PAGAMENTO CARBURANTI .
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IL SINDACO
PREMESSO :
- che la società Sicilia Ambiente spa, affidataria del servizio di gestione integrata
dei rifiuti, con relativa nota del 10/02/2010, ha comunicato a questo Comune
che a causa della indisponibilità finanziaria non è nelle condizioni di anticipare
le somme relative al costo del carburante, per cui non è in grado di garantire
l’espletamento del servizio di igiene urbana, con conseguenti difficoltà nello
svolgimento delle quotidiane operazioni di raccolta e di pulizia delle strade
cittadine;
- che il mancato servizio di svuotamento dei cassonetti provocherà senz’altro
inconvenienti igienico sanitari;
- che necessita evitare la sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti solidi
urbani, pulizia dei cassonetti, spazzamento e disinfestazione delle strade, al
fine di evitare l’insorgenza di situazioni epidemiologiche, con danno per la
salute pubblica;
- che con nota del 16/02/2010, pervenuta tramite fax il 17702/2010, l’ATO EN
1, Ennaeuno spa, ha autorizzato l’anticipazione della somma necessaria per
l’espletamento del servizio fino alla fine del mese di Febbraio;
RITENUTO di dovere intervenire urgentemente anticipando la somma di € 5.000,00
alla società Sicilia Ambiente spa per l’acquisto del carburante;
DATO ATTO che detta somma sarà rendicontata alla Società d’Ambito dalla società
Sicilia Ambiente spa, esecutrice del servizio, e recuperata dalle somme che questo
Comune dovrà corrispondere alla società d’ambito per lo svolgimento del servizio;
RITENUTO che la tutela di un bene pubblico primario, quale è quello della salute,
impone all’Amministrazione di applicare il principio della immediata prevenzione
adottando i provvedimenti contingibili ed urgenti conseguenziali;
DATO ATTO che sono stati condotti tutti gli accertamenti istruttori idonei a
comprovare l’effettiva sussistenza dei presupposti per l’adozione dell’ordinanza
contingibile e urgente, rimanendo dimostrata la ricorrenza effettiva di pericolo per la
pubblica incolumità.
VISTO l’art. 50 del D.Lgs. 18/8/2000, n. 267, comma 5, che consente al Sindaco di
intervenire con ordinanze contingibili ed urgenti in caso di emergenze sanitarie o di
igiene pubblica a carattere esclusivamente locale;
DATO ATTO che la sussistenza di un potenziale pericolo per la salute è sufficiente a
legittimare l’adozione del provvedimento d’urgenza;
RITENUTO che la presente ordinanza si pone come atto urgente ed indifferibile per
assicurare livelli minimi igienico-sanitari alla cittadinanza, nonché decoro alla Città;
VISTA la legge 8 giugno 1990, n.142, e successive modificazioni ;
VISTO il D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267;
VISTA la Legge Regionale 11 dicembre 1991, n. 48;
VISTO lo statuto dell’Ente
ORDINA
1) con il presente provvedimento contingibile ed urgente adottato ai sensi dell’art. 50
del D.lgs 18/08/2000, n. 267, comma 5, di anticipare alla società Sicilia Ambiente
spa, con sede in Enna, via Roma 353, la somma di € 5.000,00 per consentire il
pagamento dei carburanti per il mese di Febbraio 2010 al fine di dare continuità e
regolarità al servizio di igiene ambientale;
2) di dare atto che la somma di cui sopra sarà rendicontata dalla società Sicilia
Ambiente spa, alla quale saranno intestate le fatture, alla società d’Ambito e
recuperata dalle somme che questo Comune dovrà corrispondere alla stessa società
per lo svolgimento del servizio;
3) di emettere mandato di pagamento a favore dell’ Economo Comunale di €
5.000,00 il quale provvederà a pagare direttamente le fatture ai distributori di
carburante e presentare il rendiconto delle spese sostenute come da regolamento;
3) di dare mandato al responsabile del servizio di igiene ambientale di questo Ente di
predisporre gli atti conseguenziali.
Dalla sede municipale il 17/02/2009
IL SINDACO
- dott. Ing. Fausto Carmelo Nigrelli
Fonte: sito internet del Comune

giovedì 18 febbraio 2010

Piazza Armerina.Regolamento Servizi sociali. Capizzi (Pd): "Il testo risponde a richieste di trasparenza e legalità". Nigrelli: "Parole inaccettabili"

Il comunicato stampa con le dichiarazioni del consigliere del Pd, Giuseppe Capizzi:
PIAZZA ARMERINA, 16 FEBBRAIO 2010

Richiesta di convocazione urgente di un consiglio comunale per discutere ed approvare un nuovo regolamento che disciplini tutti i servizi sociali gestiti dal comune di Piazza Armerina su iniziativa di un nutrito gruppo di consiglieri comunali, sia di centro sinistra che di centro destra.
"Si tratta di un regolamento che comprende tutti i settori dei servizi sociali - dichiara Giuseppe Capizzi (PD), estensore del regolamento - dai contributi ai bisognosi all'affido familiare, dall'inserimento al lavoro all'assistenza domiciliare, che voglio sottoporre al Consiglio Comunale. Ringrazio tutti i consiglieri che firmando la richiesta hanno voluto dare segno di condivisione sulla necessità di assicurare servizi socio-assistenziali adeguati alle esigenze della persona in grado di rispondere alle pressanti richieste di trasparenza e legalità che ci provengono dalla società e dai fruitori dei servizi".
Dunque a breve, dopo che il presidente Calogero Centonze, anch’esso firmatario del documento, avrà attivato l'iter per fare approdare in aula il regolamento, si assisterà ad un'altro passo importante del Consiglio nei confronti della Città.
"La volontà di presentare questo regolamento, che risponde ad un preciso dovere istituzionale che ogni consigliere comunale riceve dal voto popolare, è scaturita dalla necessità di dotare il nostro Comune di un regolamento sui servizi sociali più rispondente alle nuove ed articolate richieste sociali della popolazione, dichiarano alcuni dei consiglieri del PD che hanno firmato l’istanza. Purtroppo non comprendiamo le motivazioni che hanno spinto alcuni dei consiglieri del nostro gruppo PD a non voler sostenere la presentazione di questo regolamento, che mira al raggiungimento di un'obiettivo in sintonia con il programma elettorale del sindaco Nigrelli che tutti noi abbiamo sostenuto, che pone come principale obiettivo quello di rendere tutti i servizi erogati dal comune quanto più incardinati sulla trasparenza e sulla legalità. La bontà dell’iniziativa è rappresentata anche dalla condivisione del centro destra, dimostrando che alcuni argomenti non hanno la necessità di precise collocazioni politiche".

La risposta del sindaco Nigrelli con un comunicato stampa di oggi 18 febbraio:

Sulla vicenda della presentazione di una bozza di regolamento dei servizi sociali da parte del consigliere Giuseppe Capizzi del Pd e sottoscritta da 11 consiglieri comunali di entrambi gli schieramenti il sindaco Fausto Carmelo Nigrelli rilascia le seguenti dichiarazioni.


«Quella del consigliere Capizzi è evidentemente una boutade, una semplice provocazione che spinge ad affrontare una parte del programma elettorale».
«Come Capizzi, che è un consigliere esperiente, sa l’unico organo competente a proporre regolamenti al Consiglio comunale è la Giunta comunale, come sancisce lo Statuto comunale di Piazza. E, peraltro, abbiamo già seguito questa procedura in occasione di due regolamenti proposti dal Consigliere Trebastoni sul turismo. La giunta li ha fatti propri introducendo correttivi e modifiche e, poi, sono stati trasmessi al Consiglio che li ha approvati. Nessuna altra procedura è possibile. Peraltro sono fermi da quasi un anno in Consiglio comunale testi di regolamenti che riguardano settori importanti delle politiche sociali come quello sugli affidi, quindi se i consiglieri vogliono mostrare attenzione al problema, comincino con l’esaminare i regolamento che hanno a disposizione da lungo tempo.»

«Non metto in discussione l’esigenza di ragionare su un regolamento generale, ma le modalità con cui hanno agito i consiglieri di maggioranza non sono condivisibili. Capizzi mi aveva fatto richiesto di affrontare il problema circa un anno fa, ma quando l’assessore ai servizi sociali lo ha invitato a discuterne, non ha risposto.»

«Un regolamento di tale importanza va elaborato dagli Uffici su disposizione dell’amministrazione, discusso con il Consiglio comunale attraverso le competenti commissioni e, soprattutto, con gli operatori del settore. Quindi va in Consiglio per l’esame finale.»

«In ogni caso, prendendo atto dell’esigenza rappresentata dai consiglieri comunali, prossimamente gli uffici dei servizi sociali saranno chiamati a elaborare un testo che tenga anche conto della bozza presentata dai consiglieri e verrà avviato l’iter formalmente corretto con il coinvolgimento degli operatori del settore.»

«I riferimenti a trasparenza e legalità vengono rispediti al mittente. Senza timore di smentite affermo che la gestione dei servizi sociali durante questa amministrazione è sempre stata improntata a trasparenza e legalità. Usare impropriamente affermazioni di questo genere per la lotta politica tra schieramenti o, peggio, tra anime di uno stesso schieramento è metodo che non condivido e non accetto.»

sabato 13 febbraio 2010

Piazza Armerina. Nuovo Prg. Capizzi (Pd): "Non prenderò parte ad ulteriori sedute fino a quando vicenda penale non verrà chiarita"

“In considerazione dell'importanza strategica, giuridica ed economica dello strumento urbanistico, appare indispensabile che lo stesso venga adottato in assenza del benché minino dubbio in ordine alla legittimità dello stesso". Il consigliere del partito Democratico Giuseppe Capizzi, rompe il muro di silenzio del suo partito e decidere di adottare la prudenza in materia di nuovo Prg, annunciando che non prenderà parte ad alcuna ulteriore valutazione di merito e legittimità sullo strumento urbanistico fino a quando la vicenda giudiziaria in corso non verrà chiarita. "E' notorio a tutti, anche ai non politici, che vi è in corso un’indagine penale pendente presso la Procura della Repubblica di Enna, indagine che verte proprio sulla legittimità dell’adozione del piano regolatore", dice Capizzi, leggendo un documento in aula. “Mi limito ad evidenziare ciò che il Cru ha scritto nella propria delibera di adozione: ...non consta al consiglio (cioè allo stesso Cru) che gli atti in questione siano stati ritirati in autotutela dal Comune di Piazza Armerina il quale – piuttosto – nulla ha effettivamente controdedotto in ordine al conflitto di cui sopra, benché specificatamente sollecitato per scrupolo di trattazione da quest’organo". Quindi – conclude il consigliere del Pd – “in assenza di certezze in ordine alla legittimità della delibera di adozione del piano regolatore generale effettuata da questo consiglio comunale, il sottoscritto non intende in alcun modo prendere parte ad alcuna valutazione di merito e di legittimità fino a quando non verrà accertato quanto sopra. Voglio ricordare solo che la illegittimità della delibera dovesse essere accertata giudizialmente, i devastanti effetti che conseguirebbero sarebbero ulteriormente amplificati e degli stessi potremmo essere chiamati a rispondere gli attuali consiglieri comunali”. Una scelta coraggiosa che quantomeno spezza la monotona assenza di dibattito vero all'interno di una compagine politica piena di nuove leve, costrette spesso a tacere nonostante il "prurito" interiore.


La vicenda penale
All’esame della Procura di Enna vi è la documentazione “girata” ai propri uffici giudiziari, nei mesi scorsi, dall’assessorato regionale Territorio e ambiente sulle ipotesi di illegittimità del nuovo Prg. Ipotesi avanzate in precedenza da un privato in un esposto-dossier molto dettagliato con quattro schede dedicate ad altrettanti consiglieri comunali che negli anni scorsi presero parte all’iter di approvazione del nuovo Piano regolatore generale. La magistratura inquirente, dopo aver aperto un fascicolo ed ascoltato diversi consiglieri comunali e dirigenti come persone informate sui fatti, avrebbe inviato i primi avvisi di garanzia a quattro ex consiglieri comunali. L’ipotesi di reato su cui indaga la magistratura è quella di abuso d’ufficio. I carteggi sotto la lente di ingrandimento dei magistrati saranno esaminati con attenzione. In particolare nell’esposto vengono allegate quattro schede, una per ciascun consigliere, con la spiegazione “super dettagliata”, naturalmente tutta da verificare, del perché si sarebbero dovuti astenere al momento del voto. Stralcio catastale alla mano, con tanto di fogli di mappa ed evidenziazione colorata dei terreni, comparazione tra Prg vigente e Prg adottato, oltre allo stralcio delle norme tecniche di attuazione, viene calcolato quello che dovrebbe essere il presunto incremento di valore di alcuni appezzamenti di terreno grazie al nuovo strumento urbanistico adottato dall’aula nel 2006. L’esposto sotto questo profilo sembra essere stato redatto da un grande esperto del territorio. Ad esempio calcola un incremento di valore pari a 366 mila euro che scatterebbe con il nuovo Prg per alcuni terreni appartenenti a parenti molto stretti di un ex consigliere comunale. Per un altro ex consigliere l’incremento ipotizzato nell’esposto sarebbe pari a 480 mila euro, per un altro esponente politico di 182 mila euro. Saranno i magistrati a dover accertare la veridicità dei dati e a chiarire se responsabilità penali ci sono state, avvalendosi dell’aiuto di consulenti ed esperti. Per ora si lavora su “ipotesi di illegittimità” degli atti di adozione del Prg, con riferimento alla presunta violazione dell’obbligo di astensione dei quattro ex consiglieri comunali.

A farla da padrone, in questo caso, è il silenzio della politica. "Questo silenzio finisca, si deve dire tutto alla città", ha riferito in aula, nella seduta del 12 febbraio scorso, il capogruppo del Popolo delle Libertà, Carmelo Gagliano.
Non si escludono colpi di scena dal punto di vista politico proprio nelle prossime settimane. C'è chi starebbe programmando una conferenza stampa sulla vicenda. E c'è chi fa finta di nulla.

La posizione dell'Mpa in un documento letto in aula venerdì 12 febbraio:
Per la delicatezza dell’argomento all’OdG (PRG), portato oggi all’attenzione del Consiglio Comunale, i sottoscritti, facenti parte di questo Civico consesso, avendo attentamente valutato, in ogni suo aspetto, ed in particolare l’invito rivolto dal C. R. U. a codesto Comune per provvedere all’adozione delle eventuali proprie controdeduzioni nei modi e nei termini fissati dal comma 6° dell’art. 4 della L. R. n. 71/78 (giusta notifica n. 2236 del 14-01-2010), tengono a precisare che, essendo il PRG un atto di grande rilevanza politica ed economica per la nostra comunità, si dissociano dal comportamento di silenzio/assenso di questa Amministrazione nei confronti del mancato accoglimento delle legittime istanze avanzate dai cittadini.
La fine del percorso burocratico-amministrativo del PRG non costituisce per i firmatari del presente documento momento di soddisfazione, derivante dalla non certezza di aver dotato la città di un atto sicuramente valido sotto l’aspetto giuridico e completo sotto l’aspetto tecnico. Insoddisfatti, come già detto, per il mancato accoglimento di buona parte delle richieste avanzate dai cittadini, richieste supportate in diversi casi da fonti normative adeguate e dal consenso del Consiglio Comunale, che le ha fatte proprie, ed ancora insoddisfatti perché in altri casi i criteri di valutazione non giustificano i diversi indici di edificabilità applicati per aree limitrofe ricadenti nella stessa zona.
Sotto l’aspetto giuridico, provoca ulteriore insoddisfazione anche il documento del C. R. U. del 25-11-2009 con il quale il citato Organo Regionale, in modo inusuale, precisa la propria incompetenza, quasi a prenderne le distanze, da eventuali responsabilità di natura penale in merito ad ipotetici conflitti di interesse riguardanti alcuni consiglieri comunali. Ancora più grave appare la dichiarazione contenuta nello stesso documento del C. R. U. in cui si sottolinea la mancata collaborazione del Comune per l’accertamento di eventuali anomalie e si suggerisce, in caso di riscontri positivi, di esercitare il diritto di autotutela mediante revoca di tutti gli atti deliberativi posti in essere, cosa che agli scriventi sembrerebbe la strada più opportuna per eliminare vizi di qualsiasi natura mediante la immediata riproposizione degli atti.
Non ci interessano i nomi, non vogliamo stumentalizzare gli articoli di stampa che informano di indagini in corso da parte dell’autorità giudiziaria; piuttosto ci auguriamo sinceramente che tutto possa, in brevissimo tempo, chiudersi con un nulla di fatto e che venga riconosciuta la legittimità degli atti compiuti.
La lamentela riguarda la nostra posizione di consiglieri chiamati a decidere su un atto i cui contorni non solo non sono chiari, ma non sono mai stati chiariti. Su tutto questo spicca il silenzio assordante della parte politica che amministra la nostra città che non interviene per chiarire i fatti in questione e, di più, in merito agli atti compiuti. Un silenzio che non si può certamente intendere come segnale di approvazione e che non si può certamente interpretare come forte segnale di chiarezza e di assunzione di responsabilità.
Il Movimento per l’Autonomia ha scelto di stare lontano dai mezzi di comunicazione per non essere accusato di strumentalizzazione o di sciacallaggio e, solo nel luogo dove si esercita la politica, oggi ha deciso di rompere il silenzio, sottolineando che trasparenza, informazione ed etica politica erano i cavalli di battaglia di questa amministrazione.
Per i motivi esposti i sottoscritti, dichiarano la disponibilità a partecipare all’azione di voto unicamente in relazione alle osservazioni dei cittadini già deliberate dal Consiglio Comunale e non accolte dal C. R. U., anche perché si sconoscono le motivazioni che hanno reso accoglibili solo alcune di queste osservazioni. Contestualmente, consegnano al Segretario Comunale copia del documento testè letto e sottoscritto, affinché sia parte integrante del verbale di seduta.
Quanto sopra anche al fine di scongiurare l’eventuale coinvolgimento dei sottoscritti in procedimenti penali o amministrativi con risvolti patrimoniali (Corte dei Conti), fermo restando la loro facoltà di trasmettere copia del presente atto agli Organi competenti.

I Consiglieri,
Giuseppe Falcone,
Ivan Picicuto,
Michelangelo Trebastoni

lunedì 8 febbraio 2010

Piazza Armerina. Un segretario per due Comuni. Provvedimento congelato. Chieste integrazioni a convenzione giunta in aula.

Centrodestra e centrosinistra congelano in consiglio comunale l’ipotesi di un segretario unico per i comuni di Piazza Armerina e Aidone, proposta dall’amministrazione comunale. L’aula quasi all’unanimità ha detto no alla convenzione per la gestione associata della segreteria comunale tra le due città. E questo fino a quando non verranno prima apportate alcune correzioni alla bozza preparata da “Sala delle Luci”. Il risparmio per le casse comunali, almeno sulla carta, sarebbe pari a 20 mila euro l’anno. Il 40 per cento dello stipendio e di ogni altro onere sarebbe a carico di Aidone, il 60 per cento peserebbe sulle casse della città dei mosaici. Ma troppe incognite non avrebbero convinto i consiglieri. Anche quelli del Pd, il partito del primo cittadino. “Chiediamo prima una tabella comparativa sui costi dell’operazione, prima e dopo la convenzione”, ha chiesto in Edoardo Lotario (Pd). “Manca il parere di regolarità contabile, previsto per legge”, ha aggiunto Giuseppe Falcone. “Siamo di fronte ad una convenzione incompleta, non dice per quanti giorni il segretario va ad Aidone e per quanti giorni rimane a Piazza”, spiega Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Il problema principale rimane quello del rischio concreto di bloccare in alcuni casi i lavori consiliari. L’attuale segretario generale Carolina Ferro dovrebbe rimanere tre giorni e mezzo a Piazza, un giorno e mezzo ad Aidone. La sua figura o quella del vicesegretario è fondamentale perché si possa tenere un consiglio comunale. A parte l’ovvia difficoltà di ognuna delle due città di dover calendarizzare le sedute in funzione degli impegni “consiliari” dell’altra, un problema serio si pone in caso di impedimento del segretario Ferro. Ad Aidone manca un vicesegretario e a quanto pare non sussistono le condizioni per nominarne uno. Dovrebbe essere il vicesegretario piazzese, Giuseppe Buscemi, a sostituire il segretario Ferro sia a Piazza che ad Aidone. “Prima va nominato il vice ad Aidone”, ha aggiunto Gagliano, chiedendo il rinvio del punto. Rinvio votato da tutti, con la sola eccezione dell’astensione di Lotario e del voto contrario del capogruppo dell’Udc, Calogero Cursale. (Giornale di Sicilia - Edizione del 6 febbraio 2010)

venerdì 5 febbraio 2010

Piazza Armerina. Prg. Dal 18 febbraio deciderà, comunque, avendo l'ultima parola, l'Arpa di Palermo. Anche l'aula non controdeduce.

Il nuovo Prg alla stretta finale. Bocciate dal Cru, la commissione regionale all’Urbanistica, 86 delle 128 osservazioni al nuovo Piano regolatore generale presentate da cittadini, associazioni e dallo stesso ufficio tecnico e votate dal consiglio comunale durante l’iter di approvazione dello strumento urbanistico. Accolte solo 42 osservazioni. L’iter va avanti, tra la preoccupazione di molti cittadini che già chiedono di sapere che fine faranno i propri terreni. Il consiglio comunale, adesso, ha tempo fino al 17 febbraio per poter trattare in aula e votare eventuali controdeduzioni rispetto alle bocciature arrivate dagli uffici regionali. Il nuovo Prg era stato notificato lo scorso 16 gennaio agli uffici comunali con le prescrizioni da parte dell’assessorato regionale e i pareri sulle osservazioni. Il Comune ha 30 giorni di tempo per decidere cosa fare. Se i consiglieri comunali vorranno controdedurre, allegando ulteriori elementi sulle singole osservazioni non accolte, dovranno farlo entro il 17 febbraio. A quel punto verrà emesso il decreto da parte dell’Arta, l’assessorato regionale al Territorio e ambiente, il quale ha, in ogni caso, l’ultima parola nel decidere se accogliere o meno le controdeduzioni dell’aula. Se non verranno fatte controdeduzioni da parte dell’aula, invece, varrà il principio del silenzio assenso. A partire dal 18 febbraio l’Arta potrà emettere ugualmente il decreto da pubblicare nella Gurs, la gazzetta ufficiale della Regione Siciliana. E proprio lunedì sera prima conferenza dei capigruppo e convocazione della terza commissione consiliare con all’ordine del giorno la pratica Prg. Il tempo a disposizione dei consiglieri comunali per poter “studiare” le nuove possibili controdeduzioni sulle singole osservazioni da approvare in aula e inviare all’assessorato regionale è brevissimo. Poco meno di due settimane. Se i gruppi politici vorranno dare spazio alle istanze dei cittadini che si ritengono penalizzati, insistendo su alcune osservazioni, portando nuovi elementi a supporto delle nuove deduzioni tecniche, dovranno impegnarsi in un tour de force. Rimane per ogni cittadino che dovesse sentirsi danneggiato la strada tortuosa, incerta e lunga del ricorso amministrativo al Tar. Nei prossimi giorni nuovo esame di tutta la pratica da parte degli organi consiliari. (Giornale di Sicilia - Edizione del 4 febbraio)

Piazza Armerina. Nuova sede provvisoria media Capuana "inadatta". Perizia inviata a Prefettura di Enna

“Inadatta ad accogliere alunni e aule scolastiche”. Una perizia dell’istituto comprensivo Capuana, commissionata dal dirigente scolastico Arcangelo Amoroso, inviata a Prefettura e Comando dei Vigili del Fuoco, boccia in modo netto l’attuale sede di piazza Santa Rosalia in cui sono state trasferite le cinque classi della scuola media. Le aule fino a qualche settimana fa erano sistemate nel plesso di via Vittorio Emanuele, sopra la biblioteca comunale. Poi la relazione dei vigili del fuoco sul mancato rispetto delle norme antincendio e il trasferimento all’ex Pretura di piazza Santa Rosalia, disposto con ordinanza dal sindaco Carmelo Nigrelli. Il preside Arcangelo Amoroso: “Il nostro tecnico è stato molto chiaro, l’ex Pretura è totalmente inadeguata ad accogliere le nostre classi, troppi problemi legati alla sicurezza, infiltrazioni d’acqua, pericolosi lucernai in vetro dappertutto, scale strette e pericolose”. “È un paradosso, il plesso di via Vittorio Emanuele da cui siamo stati costretti ad uscire era assolutamente sicuro e agibile, e siamo stati trasferiti in un edificio che di sicuro per i miei ragazzi non ha nulla, spero che il Prefetto di Enna intervenga urgentemente”, aggiunge il dirigente scolastico, il quale mostra le varie richieste di interventi di manutenzione inoltrate agli uffici comunali. “Senza ricevere mai una risposta”, dice. “Siamo in una situazione di emergenza, e come tale è naturale che siano necessari interventi”, ribatte l’assessore alla Pubblica istruzione Innocenzo Di Carlo. “Abbiamo dato disposizione ad una ditta di intervenire su tutti i lucernai in vetro dove ci sono le infiltrazioni”, aggiunge l’amministratore. E tarda ad essere convocato un tavolo di confronto tra Comando dei Vigili del Fuoco e Comune per ottenere il certificato antincendio per il plesso di via Vittorio Emanuele. “Imminente un incontro con il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna, proporremo il ritorno al plesso di via Vittorio Emanuele, murando e rendendo inaccessibile una parte dell’edificio di via Vittorio Emanuele, in modo da non rendere più necessaria l’apertura di una terza via di fuga per ragioni di sicurezza, come chiesto dai vigili del fuoco”, spiega l’assessore Innocenzo Di Carlo. L’incontro doveva essere convocato almeno due settimane fa. Dalla dirigenza scolastica polemiche per la lentezza del procedimento. “Si sta perdendo molto tempo, non riesco ad interloquire con il Comune, siamo in attesa di essere convocati per prendere parte a questo incontro, bisogna affrettare le procedure, rischiamo come scuola un grave danno di immagine ed un calo delle prescrizioni, un fatto che se si dovesse verificare provocherebbe la perdita di aule e posti di lavoro”, aggiunge il preside Amoroso. “L’incontro con i vigili del fuoco si sarebbe già dovuto tenere da due settimane, l’amministrazione comunale aveva preso un impegno ben preciso, finora non rispettato, adesso bisogna fare in fretta, coinvolgendo anche la Prefettura di Enna e garantendo ad alunni, professori e famiglie il ritorno tra i banchi della precedente sede”, afferma, intanto, Filippo Rausa, presidente del Comitato di Quartiere Monte. (Giornale di Sicilia - Edizione del 3 febbraio)

lunedì 1 febbraio 2010

Piazza Armerina. Vandali in azione alla villa Garibaldi. E intanto da cinque mesi fuori uso 7 delle 10 telecamere del giardino pubblico.


Villa Garibaldi in balia di se stessa e senza pace. Nuovo ennesimo raid vandalico ai danni della principale area verde della città dei mosaici. Ignoti sono penetrati all’interno del giardino pubblico, probabilmente nella tarda serata tra mercoledì e giovedì, ed hanno divelto uno dei vasi situati sulle colonne che abbelliscono la piazza centrale. Il vaso è caduto a terra, è stato poi prelevato ed infilato all’interno di una botola, un tombino di servizio del sistema idraulico della fontana centrale. Ed è stato il giardiniere capo,Walter Farina, a trovare il coperchio del tombino aperto con dentro scaraventato il vaso rotto. Sul posto, comunque, almeno fino a ieri mattina, non sembra sia stato effettuato alcun sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico comunale e dell’assessorato al Verde pubblico. La solita banda di vandali ha potuto agire indisturbata. Da cinque mesi rimane guasto il sistema di videosorveglianza interno. Un fatto che continua ad avere dell’incredibile se si pensa che l’impianto ha funzionato solo per tre mesi, fino allo scorso agosto. La sua funzione doveva essere proprio quella di scoraggiare gli atti di vandalismo. Ieri mattina abbiamo effettuato un sopralluogo all’interno del giardino comunale. Un breve giro ed una prima evidente constatazione. Delle dieci telecamere puntate sul polmone verde ne funzionano solo tre. La postazione video, con il televisore di controllo dentro il magazzino, infatti, fa registrare solo tre riprese sulle dieci previste dal sistema di videocontrollo. Delle 7 telecamere guaste solo 3 sono state smontate per la riparazione da parte di un tecnico. “Alcune telecamere sono tuttora in fase di riparazione e presto verranno installate di nuovo all’interno della villa”, ha confermato l’assessore al Verde pubblico, Giuseppe Di Prima. Ma ci sono voluti cinque mesi solo iniziare la manutenzione di meno della metà delle telecamere guaste. Il problema di fondo, al quale ancora non viene data soluzione, è quello relativo alla stipula di un contratto di assistenza con una ditta specializzata. Il Comune, infatti, ha acquistato le telecamere, ma non ha accompagnato l’investimento con un servizio di assistenza. Ed è bastato un fulmine per far rimanere in tilt quasi tutto il sistema per cinque mesi. Proprio la telecamera puntata sulla fontana e sulle colonne con il vaso divelto attualmente non è funzionante. (Giornale di Sicilia - Edizione 30 gennaio 2010)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo