sabato 13 febbraio 2010

Piazza Armerina. Nuovo Prg. Capizzi (Pd): "Non prenderò parte ad ulteriori sedute fino a quando vicenda penale non verrà chiarita"

“In considerazione dell'importanza strategica, giuridica ed economica dello strumento urbanistico, appare indispensabile che lo stesso venga adottato in assenza del benché minino dubbio in ordine alla legittimità dello stesso". Il consigliere del partito Democratico Giuseppe Capizzi, rompe il muro di silenzio del suo partito e decidere di adottare la prudenza in materia di nuovo Prg, annunciando che non prenderà parte ad alcuna ulteriore valutazione di merito e legittimità sullo strumento urbanistico fino a quando la vicenda giudiziaria in corso non verrà chiarita. "E' notorio a tutti, anche ai non politici, che vi è in corso un’indagine penale pendente presso la Procura della Repubblica di Enna, indagine che verte proprio sulla legittimità dell’adozione del piano regolatore", dice Capizzi, leggendo un documento in aula. “Mi limito ad evidenziare ciò che il Cru ha scritto nella propria delibera di adozione: ...non consta al consiglio (cioè allo stesso Cru) che gli atti in questione siano stati ritirati in autotutela dal Comune di Piazza Armerina il quale – piuttosto – nulla ha effettivamente controdedotto in ordine al conflitto di cui sopra, benché specificatamente sollecitato per scrupolo di trattazione da quest’organo". Quindi – conclude il consigliere del Pd – “in assenza di certezze in ordine alla legittimità della delibera di adozione del piano regolatore generale effettuata da questo consiglio comunale, il sottoscritto non intende in alcun modo prendere parte ad alcuna valutazione di merito e di legittimità fino a quando non verrà accertato quanto sopra. Voglio ricordare solo che la illegittimità della delibera dovesse essere accertata giudizialmente, i devastanti effetti che conseguirebbero sarebbero ulteriormente amplificati e degli stessi potremmo essere chiamati a rispondere gli attuali consiglieri comunali”. Una scelta coraggiosa che quantomeno spezza la monotona assenza di dibattito vero all'interno di una compagine politica piena di nuove leve, costrette spesso a tacere nonostante il "prurito" interiore.


La vicenda penale
All’esame della Procura di Enna vi è la documentazione “girata” ai propri uffici giudiziari, nei mesi scorsi, dall’assessorato regionale Territorio e ambiente sulle ipotesi di illegittimità del nuovo Prg. Ipotesi avanzate in precedenza da un privato in un esposto-dossier molto dettagliato con quattro schede dedicate ad altrettanti consiglieri comunali che negli anni scorsi presero parte all’iter di approvazione del nuovo Piano regolatore generale. La magistratura inquirente, dopo aver aperto un fascicolo ed ascoltato diversi consiglieri comunali e dirigenti come persone informate sui fatti, avrebbe inviato i primi avvisi di garanzia a quattro ex consiglieri comunali. L’ipotesi di reato su cui indaga la magistratura è quella di abuso d’ufficio. I carteggi sotto la lente di ingrandimento dei magistrati saranno esaminati con attenzione. In particolare nell’esposto vengono allegate quattro schede, una per ciascun consigliere, con la spiegazione “super dettagliata”, naturalmente tutta da verificare, del perché si sarebbero dovuti astenere al momento del voto. Stralcio catastale alla mano, con tanto di fogli di mappa ed evidenziazione colorata dei terreni, comparazione tra Prg vigente e Prg adottato, oltre allo stralcio delle norme tecniche di attuazione, viene calcolato quello che dovrebbe essere il presunto incremento di valore di alcuni appezzamenti di terreno grazie al nuovo strumento urbanistico adottato dall’aula nel 2006. L’esposto sotto questo profilo sembra essere stato redatto da un grande esperto del territorio. Ad esempio calcola un incremento di valore pari a 366 mila euro che scatterebbe con il nuovo Prg per alcuni terreni appartenenti a parenti molto stretti di un ex consigliere comunale. Per un altro ex consigliere l’incremento ipotizzato nell’esposto sarebbe pari a 480 mila euro, per un altro esponente politico di 182 mila euro. Saranno i magistrati a dover accertare la veridicità dei dati e a chiarire se responsabilità penali ci sono state, avvalendosi dell’aiuto di consulenti ed esperti. Per ora si lavora su “ipotesi di illegittimità” degli atti di adozione del Prg, con riferimento alla presunta violazione dell’obbligo di astensione dei quattro ex consiglieri comunali.

A farla da padrone, in questo caso, è il silenzio della politica. "Questo silenzio finisca, si deve dire tutto alla città", ha riferito in aula, nella seduta del 12 febbraio scorso, il capogruppo del Popolo delle Libertà, Carmelo Gagliano.
Non si escludono colpi di scena dal punto di vista politico proprio nelle prossime settimane. C'è chi starebbe programmando una conferenza stampa sulla vicenda. E c'è chi fa finta di nulla.

La posizione dell'Mpa in un documento letto in aula venerdì 12 febbraio:
Per la delicatezza dell’argomento all’OdG (PRG), portato oggi all’attenzione del Consiglio Comunale, i sottoscritti, facenti parte di questo Civico consesso, avendo attentamente valutato, in ogni suo aspetto, ed in particolare l’invito rivolto dal C. R. U. a codesto Comune per provvedere all’adozione delle eventuali proprie controdeduzioni nei modi e nei termini fissati dal comma 6° dell’art. 4 della L. R. n. 71/78 (giusta notifica n. 2236 del 14-01-2010), tengono a precisare che, essendo il PRG un atto di grande rilevanza politica ed economica per la nostra comunità, si dissociano dal comportamento di silenzio/assenso di questa Amministrazione nei confronti del mancato accoglimento delle legittime istanze avanzate dai cittadini.
La fine del percorso burocratico-amministrativo del PRG non costituisce per i firmatari del presente documento momento di soddisfazione, derivante dalla non certezza di aver dotato la città di un atto sicuramente valido sotto l’aspetto giuridico e completo sotto l’aspetto tecnico. Insoddisfatti, come già detto, per il mancato accoglimento di buona parte delle richieste avanzate dai cittadini, richieste supportate in diversi casi da fonti normative adeguate e dal consenso del Consiglio Comunale, che le ha fatte proprie, ed ancora insoddisfatti perché in altri casi i criteri di valutazione non giustificano i diversi indici di edificabilità applicati per aree limitrofe ricadenti nella stessa zona.
Sotto l’aspetto giuridico, provoca ulteriore insoddisfazione anche il documento del C. R. U. del 25-11-2009 con il quale il citato Organo Regionale, in modo inusuale, precisa la propria incompetenza, quasi a prenderne le distanze, da eventuali responsabilità di natura penale in merito ad ipotetici conflitti di interesse riguardanti alcuni consiglieri comunali. Ancora più grave appare la dichiarazione contenuta nello stesso documento del C. R. U. in cui si sottolinea la mancata collaborazione del Comune per l’accertamento di eventuali anomalie e si suggerisce, in caso di riscontri positivi, di esercitare il diritto di autotutela mediante revoca di tutti gli atti deliberativi posti in essere, cosa che agli scriventi sembrerebbe la strada più opportuna per eliminare vizi di qualsiasi natura mediante la immediata riproposizione degli atti.
Non ci interessano i nomi, non vogliamo stumentalizzare gli articoli di stampa che informano di indagini in corso da parte dell’autorità giudiziaria; piuttosto ci auguriamo sinceramente che tutto possa, in brevissimo tempo, chiudersi con un nulla di fatto e che venga riconosciuta la legittimità degli atti compiuti.
La lamentela riguarda la nostra posizione di consiglieri chiamati a decidere su un atto i cui contorni non solo non sono chiari, ma non sono mai stati chiariti. Su tutto questo spicca il silenzio assordante della parte politica che amministra la nostra città che non interviene per chiarire i fatti in questione e, di più, in merito agli atti compiuti. Un silenzio che non si può certamente intendere come segnale di approvazione e che non si può certamente interpretare come forte segnale di chiarezza e di assunzione di responsabilità.
Il Movimento per l’Autonomia ha scelto di stare lontano dai mezzi di comunicazione per non essere accusato di strumentalizzazione o di sciacallaggio e, solo nel luogo dove si esercita la politica, oggi ha deciso di rompere il silenzio, sottolineando che trasparenza, informazione ed etica politica erano i cavalli di battaglia di questa amministrazione.
Per i motivi esposti i sottoscritti, dichiarano la disponibilità a partecipare all’azione di voto unicamente in relazione alle osservazioni dei cittadini già deliberate dal Consiglio Comunale e non accolte dal C. R. U., anche perché si sconoscono le motivazioni che hanno reso accoglibili solo alcune di queste osservazioni. Contestualmente, consegnano al Segretario Comunale copia del documento testè letto e sottoscritto, affinché sia parte integrante del verbale di seduta.
Quanto sopra anche al fine di scongiurare l’eventuale coinvolgimento dei sottoscritti in procedimenti penali o amministrativi con risvolti patrimoniali (Corte dei Conti), fermo restando la loro facoltà di trasmettere copia del presente atto agli Organi competenti.

I Consiglieri,
Giuseppe Falcone,
Ivan Picicuto,
Michelangelo Trebastoni

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