lunedì 20 settembre 2010

Piazza Armerina. Rebus vicepresidenza/2 Venezia: "Il centrosinistra è maggioranza, deve adottare comunque una scelta che risolva il problema"

Sarà il centrosinistra ad eleggere un proprio candidato alla vice presidenza del consiglio comunale di fronte alla mancanza di un candidato unitario nel centrodestra. Mercoledì sera sarà in programma la terza seduta dell’aula e si voterà per ben la quarta volta dopo tre tentativi andati a vuoto. Occorre ricomporre l’ufficio di Presidenza, con l’elezione del vice, senza la quale l’assemblea non può affrontare alcun ordine del giorno. “Il centro sinistra finora ha fatto di tutto per ricomporre l’ufficio di presidenza, condizione vincolante per il prosieguo dell’attività del consiglio comunale che in queste condizioni rischia la paralisi, bloccando l’azione di governo a discapito dei cittadini”, spiega il capogruppo del partito Democratico, Giuseppe Venezia, il quale nel corso della prima seduta sulla vice presidenza aveva proposto al centrodestra di indicare un candidato unitario da votare. “In questo contesto il centrosinistra, essendo maggioranza, ha il dovere di adottare comunque una scelta che risolva il problema, anche nelle more di una eventuale indicazione del centrodestra”, afferma Venezia. L’empasse istituzionale è scattata in seguito alle dimissioni dalla carica del consigliere Vincenzo Filetti, esponente dell’Udc. Il centrodestra non riesce a proporre un nominativo da eleggere, il centrosinistra sembra rimanere in attesa. “Per scelta politica e per il rispetto che bisogna avere nei confronti delle minoranze, affinché abbiano la giusta rappresentatività, il Pd ritiene che la vicepresidenza del consiglio vada al centro destra, pertanto indicate un vostro candidato e noi partito di maggioranza lo voteremo”, ha proposto il Pd. “L’elezione della presidenza e della vicepresidenza nel 2008 furono frutto di un accordo trasversale e segreto tra Udc e Pd, quell’anomalia va sanata, e c’è un solo modo, le dimissioni anche del presidente dell’aula Calogero Centonze., poi ne potremo parlare”, afferma Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Centonze, però, alle dimissioni non ci pensa nemmeno: “Non è all’ordine del giorno del consiglio”. “Abbiamo celebrato due sedute di consiglio tra sospensioni e rinvii, ma l’indicazione non è arrivata per via dei veti incrociati che stanno caratterizzando l’azione del centro destra”, spiega una nota del Pd. “Va ricordato che le dimissioni del consigliere Filetti da vicepresidente sono state chieste a gran voce più volte dal consigliere Paternicò (Pdl), ed il consigliere Trebastoni (Mpa) più volte ha chiesto chiarimenti in merito alle dimissioni verbali che lo stesso Filetti aveva dichiarato durante una seduta consiliare”, aggiunge Venezia. “Cerchiamo di elevare il nostro agire politico e trovare unanime concertazione nella indicazione di quanto il consiglio viene chiamato a deliberare e ciò nell’esclusivo bene della nostra città che rappresentiamo”, afferma, invece, il consigliere indipendente Basilio Fioriglio.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo