giovedì 25 febbraio 2010

Piazza Armerina. Prg e Pd. L'attacco di Ferrara al partito e al governo della città

Il comunicato di Ranieri Ferrara, area Lumia/Crocetta del partito Democratico piazzese:

“Sul PRG serve, oggi più che ieri, trasparenza e senso di responsabilità, nel rispetto della legalità. Ripartire a bocce ferme per rispondere coscienziosamente alla sete di verità che nasce dall’iter accidentato e travagliato di questa vicenda amministrativa .”
L’imprenditore Ranieri Ferrara, ex consigliere comunale, esponente dell’area del senatore Lumia del PD, dirada la cortina fumogena che avvolge la vicenda PRG e lancia il guanto della sfida alle torbide speculazioni e miserabili strumentalizzazioni che minacciano di travolgere tutto e tutti, senza distinzione alcuna. Un silenzio assordante, ormai intollerabile.
“ Io che ho impregnata la mia coscienza morale di legalità e verità, guide supreme di ogni mia azione pubblica e privata, mi vedo oggi addebitare, una condotta in consiglio comunale, che avrebbe violato le norme sulla compatibilità, quando votammo la delibera di adozione del piano, un fatto di ordinaria e banale sfera amministrativa che, rischia di assurgere, ad un protagonismo addirittura penale. Ma poiché non ho alcun interesse da preservare chiedo a gran voce che si revochi la delibera indagata per fugare ogni ragionevole dubbio sulla vicenda! Se PRG deve esserci, deve essere immacolato, candido e puro, senza macchia e sospetto.“
Ha taciuto per mesi, per rispetto assoluto del lavoro di tutti gli organi chiamati ad esprimersi, a vario titolo sul piano regolatore ma adesso, venuto a conoscenza dei rilievi mossi dal CRU sulle presunte incompatibilità di quattro ex consiglieri comunali, reputa necessario fissare alcuni paletti, netti e robusti, con tre profili di analisi del caso:
Sotto il profilo giudiziario ribadisco la piena fiducia nel lavoro della magistratura con la certezza di avere tenuto un comportamento ineccepibile. Non ho avuto alcun vantaggio diretto dall’approvazione del nuovo piano regolatore generale della nostra città, e lo dimostrerò a suo tempo.
Sotto il profilo amministrativo, ho fatto il consigliere comunale dal 2004 al 2007, assumendomi univoche responsabilità, senza codardia né ignavia. L’Italia è un paese dove la paura di mettere una firma in calce ad un documento paralizza tutto. Ma avrei gradito che, dopo la richiesta del CRU del 29 settembre 2009, di chiarire alcuni aspetti sulla mia presunta incompatibilità, fossi stato messo in condizione di replicare, carte alla mano. Ed invece nulla, silenzio assoluto. Ho appreso della risposta di Palazzo di città, a cose fatte. Ecco perché ho chiesto l’annullamento in autotutela della delibera di adozione del Piano, del gennaio 2006. Non ho potuto conoscere le osservazioni mosse sulla mia partecipazione al voto, non ho potuto avere alcun contraddittorio, in violazione del principio di difesa costituzionale sancito all’art. 24 della Cost. Se abbiamo sbagliato, per valutazioni errate, anche in corso d’opera, perché non provare a correggere gli errori, prima che il piano sia definitivo, valutando l’annullamento in autotutela della delibera del 2006, oggetto di osservazioni ed esposti, evitando futuri ricorsi al TAR e altro dispendio di risorse.Sotto l’aspetto politico, come esponente della componente Lumia/Crocetta, condanno il silenzio assordante del PD, un comportamento che mi sconcerta. Possibile che nessuno abbia avvertito il bisogno di discutere pubblicamente della vicenda, di conversare con la gente per ascoltare il suo punto di vista, spiegando il nostro. Prima di fare spallucce, occorre fugare i sospetti che ammorbano l’aria ed alimentano gli equivoci a danno della città e di chi ha investito passione, tempo ed energie, per la costruzione di questo partito. Credo che il prossimo congresso sezionale sarà un punto di partenza per dare una sferzata decisiva all’approssimativo e dilettantistico approccio politico di chi governa la città. Presenteremo una mozione politica, che aggreghi consensi all’insegna del motto” sviluppo nella legalità”, per un confronto congressuale che ripristini l’abc della politica, fatto di regole e di partecipazione, di senso di appartenenza e condivisione di progetti e percorsi comuni, responsabilmente e coscienziosamente.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo