lunedì 1 febbraio 2010

Piazza Armerina. Vandali in azione alla villa Garibaldi. E intanto da cinque mesi fuori uso 7 delle 10 telecamere del giardino pubblico.


Villa Garibaldi in balia di se stessa e senza pace. Nuovo ennesimo raid vandalico ai danni della principale area verde della città dei mosaici. Ignoti sono penetrati all’interno del giardino pubblico, probabilmente nella tarda serata tra mercoledì e giovedì, ed hanno divelto uno dei vasi situati sulle colonne che abbelliscono la piazza centrale. Il vaso è caduto a terra, è stato poi prelevato ed infilato all’interno di una botola, un tombino di servizio del sistema idraulico della fontana centrale. Ed è stato il giardiniere capo,Walter Farina, a trovare il coperchio del tombino aperto con dentro scaraventato il vaso rotto. Sul posto, comunque, almeno fino a ieri mattina, non sembra sia stato effettuato alcun sopralluogo da parte dell’ufficio tecnico comunale e dell’assessorato al Verde pubblico. La solita banda di vandali ha potuto agire indisturbata. Da cinque mesi rimane guasto il sistema di videosorveglianza interno. Un fatto che continua ad avere dell’incredibile se si pensa che l’impianto ha funzionato solo per tre mesi, fino allo scorso agosto. La sua funzione doveva essere proprio quella di scoraggiare gli atti di vandalismo. Ieri mattina abbiamo effettuato un sopralluogo all’interno del giardino comunale. Un breve giro ed una prima evidente constatazione. Delle dieci telecamere puntate sul polmone verde ne funzionano solo tre. La postazione video, con il televisore di controllo dentro il magazzino, infatti, fa registrare solo tre riprese sulle dieci previste dal sistema di videocontrollo. Delle 7 telecamere guaste solo 3 sono state smontate per la riparazione da parte di un tecnico. “Alcune telecamere sono tuttora in fase di riparazione e presto verranno installate di nuovo all’interno della villa”, ha confermato l’assessore al Verde pubblico, Giuseppe Di Prima. Ma ci sono voluti cinque mesi solo iniziare la manutenzione di meno della metà delle telecamere guaste. Il problema di fondo, al quale ancora non viene data soluzione, è quello relativo alla stipula di un contratto di assistenza con una ditta specializzata. Il Comune, infatti, ha acquistato le telecamere, ma non ha accompagnato l’investimento con un servizio di assistenza. Ed è bastato un fulmine per far rimanere in tilt quasi tutto il sistema per cinque mesi. Proprio la telecamera puntata sulla fontana e sulle colonne con il vaso divelto attualmente non è funzionante. (Giornale di Sicilia - Edizione 30 gennaio 2010)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo