sabato 30 gennaio 2010

Piazza Armerina. Stato di pericolo ambientale nelle discariche dismesse Muliano e Scalisa. "Evidente pericolo di inquinamento"

Stato di pericolo ambientale nelle discariche dismesse Muliano e Scalisa costituito dalla fuoriuscita di percolato, il liquido che trae prevalentemente origine dall’infiltrazione di acqua nella massa dei rifiuti dalla decomposizione degli stessi nel tempo. Sono tre le ordinanze scattate in poche ore per porre riparo ai potenziali rischi ambientali. Provvedimenti che prendono atto di un verbale di sopralluogo dello scorso 20 gennaio nel quale vengono segnalate “disfunzioni che determinano un evidente pericolo di inquinamento per l’ambiente circostante” e si sottolinea “l’urgenza di provvedere al prelievo e smaltimento dei percolati prodotti dalle due discariche dismesse”. Occorre fare in fretta per evitare un aggravio della situazione attuale e si è subito provveduto a contattare alcune imprese per eliminare il potenziale danno all’ambiente circostante. I liquidi verranno prelevati da una ditta specializzata alla quale è stato affidato un incarico per 70 euro al metro cubo, fino ad un massimo di 15 mila euro di impegno di spesa, in modo da far abbassare il livello del percolato presente e far cessare lo stato di pericolo rilevato dagli uffici. Il servizio assegnato con provvedimento d’urgenza consisterà nell’eseguire con mezzi specializzati il prelievo dei percolati presenti nei pozzetti di raccolta posti ai piedi della discarica comunale, non più utilizzata tanto alla Scalisa, a 13 chilometri dalla città, quanto a Muliano, a 5 chilometri. Saranno tre i punti di prelievo, due in contrada Scalisa in altrettante vasche di stoccaggio dei rifiuti solidi urbani non utilizzate da una decina di anni, uno in contrada Muliano, in un’altra vasca di stoccaggio inutilizzata da 15 anni. I liquidi, una volta caricati sui mezzi, dovranno essere trasportati verso alcuni centri specializzati per lo smaltimento. Le caratteristiche del percolato, poi, dovranno essere certificate con successive analisi chimico fisiche eseguite a cura e a spese della stessa ditta specializzata incaricata del prelievo. L’intervento è necessario per evitare ai percolati di uscire dalle vasche ed invadere i terreni circostanti e il sottosuolo.
Le due discariche
Il territorio comunale ospita le due discariche dimesse ove sono depositati in maniera permanente i rifiuti urbani prodotti dal centro abitato in passato. La discarica più vecchia ricade in contrada Muliano e vi è stoccato un quantitativo di rifiuti non quantificabile con precisione, probabilmente superiore ai 100 mila metri cubi. Il sito non è più utilizzato dal 1995 e il rifiuto presente è in avanzata fase di mineralizzazione, come rilevato dall’Arpa durante accertamenti condotti all’inizio del mese di marzo del 2004. La seconda discarica, di utilizzo più recente, è stata in attività dal 1995 al 1999. In essa i rifiuti risultano stoccati in due vasche ed è valutabile con buona approssimazione la presenza di circa 200 mila metri cubi di rifiuti. Le analisi effettuate in passato hanno rivelato che si tratta di percolati in cui le sostanze pericolose sono in concentrazione inferiore a quella oltre il quale il liquido viene considerato “rifiuto pericoloso”. Ma si tratta di liquidi che hanno, comunque, un alto potere inquinante e il cui livello nelle vasche va abbassato. (Giornale di Sicilia - Edizione del 29 gennaio 2010)

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo