venerdì 29 gennaio 2010
Piazza Armerina. Crisi Cisl-Comune. Presto assemblea del personale. Chi decide nei rapporti con il sindacato il sindaco o i dirigenti?
. Dopo aver annunciato l’avvenuta interruzione delle relazioni sindacali con il Comune, la direzione provinciale della Cisl - Funzione Pubblica decide di convocare tutti i dipendenti della macchina comunale per metterli al corrente della situazione in atto. Il contenzioso giudiziario pendente tra Cisl e Comune, con il “palazzo” per ben due volte condannato dai giudici per “comportamento antisindacale” nei confronti della sigla sindacale, rischia di arrivare fino alla Corte di Appello di Caltanissetta, in un clima di muro contro muro. Sindacato e personale dovrebbero incontrarsi il 3 febbraio, anche se ancora non è stata definita una data certa. Lo si saprà nelle prossime ore. “È stata fissata un’udienza per il 10 febbraio davanti alla Corte di Appello di Caltanissetta, su ricorso del Comune che ha impugnato i precedenti due gradi di giudizio in cui i magistrati ci hanno dato ragione”, dice Franco Arena, responsabile provinciale della Cisl-Fp. La strada di un possibile accordo bonario tra parte pubblica e sindacale, auspicata da Arena e avviata con il sindaco Carmelo Nigrelli, sembra essere saltata. Il Comune è stato due volte condannato per la mancata attivazione della concertazione sindacale sulla creazione di due posizioni organizzative e sulla conseguente nomina dei due dirigenti responsabili. La giunta ha risposto dando incarico ai propri legali per proporre ricorso in appello contro la decisione del tribunale ennese. L’amministrazione comunale si difende citando anche un recente decreto del Tribunale di Nicosia, sezione del Lavoro, risalente al febbraio 2009. “Gli atti a valenza generale concernente l’organizzazione degli uffici e dei servizi rientrano tra le materie per le quali il legislatore ha previsto la consultazione e non la concertazione”, spiega il Comune, citando la giurisprudenza nicosiana. Per il sindacato, invece, la semplice consultazione è insufficiente, occorrendo l’attivazione della procedura di concertazione. I giudici finora hanno dato ragione alla Cisl. (Giornale di Sicilia - Edizione del 26 gennaio)