martedì 27 luglio 2010

Piazza Armerina. Crocetta: "Il sindaco Nigrelli va aiutato a riprendere la retta via"

“Politicamente credo che il sindaco Carmelo Nigrelli vada sostenuto ed aiutato a riprendere la retta via”. Il deputato europeo Rosario Crocetta, esponente del partito Democratico, incontrando in città i soci e simpatizzanti del circolo “Legalità & Sviluppo”, costola culturale del partito fondata dall’imprenditore Francesco Ferrara, lancia la sua ricetta per affrontare la crisi politica interna al partito nella città dei mosaici. La frattura interna al gruppo “democratico”, con il nuovo cartello dei cinque consiglieri “autonomisti”, ma rimasti dentro il Pd, è stata seguita dalle dimissioni dell’assessore al Bilancio Francesco Restivo. “Da osservatore esterno non posso fare alcuna considerazione, non conoscendo i fatti, credo però, che il circolo debba essere un forte pungolo di legalità per il primo cittadino, debba invitare i cinque consiglieri comunali dichiaratisi autonomi a spiegare le loro ragioni, nel dovere di ricomporre la frattura, per fare trionfare la buona politica”, aggiunge. “Sono disponibile in questa direzione, per aiutare questa amministrazione a funzionare, alzando a dismisura l’asticella della legalità”, conclude Crocetta.

domenica 25 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi Pd. Nuovo documento degli autonomisti: "Cosa dire di un governo che si fa votare dall’opposizione il bilancio di previsione?

Giuseppe Capizzi, portavoce degli autonomisti del Pd:

Polemizzare a mezzo stampa è già il segno della nostra sconfitta politica. Una sconfitta politica che investe in prima persona il sindaco. Un sindaco che piuttosto che stemperare gli animi e cercare adeguate soluzioni rilancia sul piano della polemica e degli attacchi personali. Ma noi piuttosto che ribadire e puntualizzare quando affermato dal nostro primo cittadino, ci teniamo ad affermare con forza alcuni aspetti politici di rilievo. In primo luogo i cinque consiglieri che vengono additati come impertinenti sobillatori, sono tra i pochi che hanno rinnovato la loro iscrizione al Pd. Per quanto riguarda le accuse esplicite di movimenti finalizzati a logiche congressuali, le accuse vanno riferite ad altri. A coloro che, con tatticismi da Prima Repubblica, non hanno ancora rinnovato la loro adesione al Partito Democratico in attesa degli eventi.
Per quanto riguarda la nostra presa di posizione sul bilancio ribadiamo che avevamo avvertito per tempo che il bilancio che ci era stato sottoposto non rispondeva alle nostre aspettative. Un vizio non solo di forma ma anche di sostanza visto l’eccessivo costo dei servizi sociali e tenuto conto che nella programmazione non si proponeva nessuna innovazione sulla gestione degli stessi da noi fortemente voluta e base del nuovo regolamento sui servizi che noi abbiamo presentato in consiglio e che verrà discusso.
Noi riteniamo che debba passare la logica degli accreditamenti, così come tra l’altro inserito nel programma di mandato elettorale, che considera perno del sistema chi usufruisce del servizio e non chi lo effettua eliminando così tutti i condizionamenti su chi gestisce.
Questo problema lo avevamo sollevato già in fase di stesura del documento programmatico. Dunque nessuno può accusarci di imboscate, è questo un criterio legittimo di condivisione politica. Nessuno di noi è più disposto a sopportare e subire logiche piramidali e impositive. Nessuno si sogni di continuare a classificarci come dipendenti che con solerzia aziendale approvano e subiscono. Avevamo segnalato delle direttive di intervento che riteniamo vitali per l’economia cittadina. Il riferimento è al turismo, alla viabilità, al verde pubblico e soprattutto alla risoluzione del problema del personale precario che non ha trovato nessuna attenzione in sede di predisposizione della programmazione pluriennale.
Politicamente vorremmo chiedere al primo cittadino Cosa dire adesso di un governo che si fa votare dall’opposizione il suo bilancio di previsione? Cosa dire dell’opposizione che prima ha avuto l’appoggio per l’approvazione di emendamenti , che in riunioni di gruppo erano stati etichettati come demagogici, e poi rimane in aula per dare sostegno alla “presunta” maggioranza astenendosi?
Ma il nostro intento non è quello di affollare le cronache dei giornali estivi. La nostra proposta politica, solo politica, non personale, è quella di operare un giusto correttivo di dare ampio spazio al dibattito politico nelle giuste sedi e aprire un confronto anche se duro democratico e leale.
Al sindaco chiediamo di procedere ad un’attenta analisi della situazione politica. Migliaia di concittadini ci hanno dato il loro consenso operando una sorta di investimento politico. La città ci ha conferito un mandato esplicito, quello di operare fuori dalle vecchie logiche di spartizione, che purtroppo hanno guidato la scelta degli assessori, e quello di agire secondo legalità correttezza e trasparenza.

sabato 24 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi Pd. Capizzi, autonomisti: "Sconfitta politica per il sindaco". Documento dei cinque. Al centro i "nodi" politici.


"Polemizzare a mezzo stampa è già il segno della nostra sconfitta politica. Una sconfitta politica che investe in prima persona il sindaco. Un sindaco che piuttosto che stemperare gli animi e cercare adeguate soluzioni rilancia sul piano della polemica e degli attacchi personali. Ma noi piuttosto che ribadire e puntualizzare quando affermato dal nostro primo cittadino, ci teniamo ad affermare con forza alcuni aspetti politici di rilievo".

Nelle prossime ore nuovi stralci del documento degli "autonomisti" (Luca Failla, Calogero Centonze, Giuseppe Capizzi, Fabio Monasteri e Franco Azzolina) con le dichiarazioni del portavoce Giuseppe Capizzi.

Continua il documento: "Noi impertinenti sobillatori? Ma se siamo tra i pochi che hanno rinnovato la loro iscrizione al Pd".

"Per quanto riguarda le accuse esplicite di movimenti finalizzati a logiche congressuali, le accuse vanno riferite ad altri. A coloro che, con tatticismi da Prima Repubblica, non hanno ancora rinnovato la loro adesione al Partito Democratico in attesa degli eventi".

Il documento, poi, passa subito in rassegna il nodo del bilancio e dei costi dei servizi sociali, due vicende sulle quali si è consumata la rottura politica in aula, con l'abbandono del consiglio da parte del gruppo "autonomista", il venir meno della maggioranza e la stampella determinante dell'opposizione, con il voto favorevole di Cursale (Udc) e le astensioni determinanti di altri consiglieri del centrodestra. Senza gli autonomisti l'altra parte del Pd (5 lealisti + l'indipendente Vitali) non sarebbe riuscita da sola a mantenere il numero legale di terza convocazione (occorrevano almeno sette consiglieri in aula). Tra l'altro quando un governo non ha la maggioranza sul documento fondamentale della propria programmazione politica deve seguire un momento di nuovo confronto politico e apertura ai rilievi di chi pone questioni di merito.

"Per quanto riguarda la nostra presa di posizione sul bilancio ribadiamo che avevamo avvertito per tempo che il bilancio che ci era stato sottoposto non rispondeva alle nostre aspettative. Un vizio non solo di forma ma anche di sostanza visto l’eccessivo costo dei servizi sociali e tenuto conto che nella programmazione non si proponeva nessuna innovazione sulla gestione degli stessi da noi fortemente voluta e base del nuovo regolamento sui servizi che noi abbiamo presentato in consiglio e che verrà discusso". Continua...

mercoledì 21 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi del Pd e bilancio. Nigrelli: "Dichiarazioni dei cinque pretestuose, servono solo a nascondere motivazioni molto meno nobili"


"Questi consiglieri stanno nascondendo dietro affermazioni come quelle che hanno enunciato, altre motivazioni, forse legate a equilibri interni al Pd, in attesa del congresso o forse legate ad altre forme di pressione che ricordano un vecchio modo di fare politica che non appartiene a me nè all'amministrazione comunale". Così il sindaco Carmelo Nigrelli con riferimento ai cinque consiglieri del Pd (gli autonomisti) che hanno abbandonato l'aula lunedì sera prima del voto sul bilancio.

martedì 20 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi nel Pd. Bilancio approvato. I 5 autonomisti del Pd abbandonano l'aula prima del voto. La spaccatura è più profonda.

Il Bilancio approvato senza il voto dei 5 consiglieri "autonomisti" del Pd che hanno abbandonato l'aula prima del voto. Diventa più profonda, quindi, la spaccatura interna al partito, il quale è ormai, almeno in aula, un doppio partito, con un doppio gruppo e di fatto due capigruppo. "Amministrare secondo noi vuol dire confrontarsi sia con il gruppo consiliare che con gli appartenenti al partito, anche se esprimono opinioni diverse, sia con l'intera città, cercando di ottenere il massimo della condivisione nelle scelte", spiegano i cinque in un nuovo documento letto in aula.

venerdì 16 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi Pd. Restivo a Nigrelli: "Totale impossibilità di continuare a svolgere l'incarico"


Dice Restivo a Nigrelli nella lettera di dimissioni: "Impossibilità di continuare a svolgere l'incarico ricevuto in virtù di quei principi ispiratori votati all'innovazione, al riformismo, alla trasparenza degli atti amministrativi, alla modernizzazione della politica locale...".

Nel messaggio ai cinque fratelli "autonomisti" di via Cavour, contenuto sul finire del documento: "...vi auguro di percorrere, liberi e determinati, il sentiero della libertà di pensiero, autonomia di parola e coerenza delle proprie opere a tutela della nostra gente".

Piazza Armerina. Nuova tegola sulla giunta Nigrelli. L'assessore al Bilancio Francesco Restivo si dimette. "Il mio ruolo svilito"

Lascia il suo ufficio e toglie il disturbo. Si è dimesso meno di mezz'ora fa dall'incarico l'assessore al Bilancio Francesco Restivo. "Il mio ruolo politico svuotato, svilito e mortificato senza alcuna concordia", dice. Fulmine a ciel sereno per il sindaco Nigrelli, il quale sembra non si aspettasse le dimissioni. "Metodologia gestionale di stampo autarchico", dice. E plaude alla scelta "autonomistica" dei cinque consiglieri del Pd che appena martedì scorso si erano dichiarati "autonomi", pur rimanendo dentro il Pd. "A loro è rivolto il mio sostegno e la mia solidarietà", aggiunge.

Sembra che i malumori nella testa dell'assessore si siano presentati fin dai primi mesi del governo Nigrelli e l'intenzione di dimettersi in questi due anni sarebbe stata accarezzata più volte.
I bene informati: "Si sarebbe voluto dimettere già dopo il primo mese...".

Le parole della crisi
Le parole della grave crisi politica dentro il Pd sono sempre le stesse: "Ci volevano fare fare gli yes man, siamo stati sviliti, mortificati, gliamministratori ci trattano come soggetti insignificanti, gruppo consiliare considerato come supporto a comando...e così via". L'analisi psicologica e antropologica, ma soprattutto politica, è chiarissima: nel partito sembrerebbe esserci una componente "vecchia", "volpona" e "conservatrice" la quale vuole farla da padre padrone rispetto alla classe dirigente più giovane. Questa crisi dentro il Pd è la ribellione dei figli verso i padri in qualche modo, dei giovani verso i vecchi, di chi vuole avere più spazio e non lo ottiene.

Un puzzle che perderà altri pezzi?
Un altro assessore starebbe valutando l'ipotesi di lasciare Sala delle Luci?

Piazza Armerina. Mercato. Petizione per farlo tornare all'ex piazza Europa a quota 1.500

Salvatore Cimino, Anva Confesercenti: "Per riportare il mercato in piazza Falcone Borsellino raccoglieremo una firma in più dei voti presi dal sindaco Carmelo Nigrelli alle elezioni del 2008". Raggiunta quota 1.500 firme. I parcheggi seminterrati di piazza Falcone Borsellino sono una "boiata" unica. Chi dice di puntare sulla cultura non può permettersi di "tappare" l'ex piazza Europa con il cemento.

mercoledì 14 luglio 2010

Piazza Armerina. Crisi Pd. I cinque "autonomisti": "Non siamo gli Yes Man di Nigrelli e dei suoi assessori"


L'odore acre del dissenso
Vi anticipiamo alcuni passaggi del documento degli "autonomisti": “Non si era compreso fino in fondo che si era data delega alla gestione della città ad infallibili, unti dal Signore, che ritengono di dover trattare di volta in volta il singolo o il gruppo di consiglieri alla stregua di soggetti insignificanti, il cui ruolo andava assimilato a quello di obbedienti soldatini agli ordini di illuminati strateghi”. In un documento i cinque non le mandano a dire, parlando di bilancio "piegato al servizio dell'orticello di qualche assessore", definendo gli uomini di Sala delle Luci come "eroici amministratori che nel frattempo procedono imperterriti, ispirati alla logica antidemocratica dell'autoreferenzialità e autosufficienza".

Piazza Armerina. "Yes, we can"? No, grazie. "Yes, we go". Cinque "democratici" si dichiarano "autonomi".


Sala delle Luci "fulminate".
Da oggi Nigrelli, quando entrerà alla Sala delle Luci, pigiando l’interruttore, noterà cinque lampadine rimanere spente. Cinque dissidenti del Pd hanno deciso martedì pomeriggio in aula di passare dalla logica dello “Yes, we can” a quella dello “Yes, we go”. Dove andranno è ancora presto per dirlo. Di sicuro si sono allontanati da Sala delle Luci. La stanza del sindaco, adesso, è sicuramente più buia. Democratici si, ma “autonomi”. Così si sono dichiarati, infatti, Luca Failla, Giuseppe Capizzi, Franco Azzolina, Fabio Monasteri e il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze.
Il “Calcio a cinque”
Il capogruppo degli “autonomisti” sarà Giuseppe Capizzi. In realtà si tratta di un portavoce, ma la nascita della corrente di fatto trasforma il capogruppo consiliare ufficiale del partito, Giuseppe Venezia, in un mezzo capogruppo. Fino ad oggi, infatti, il gruppo consiliare “democratico”, dopo le posizioni defilate di Incardona (uscito da Pd e centrosinistra) e Vitali (uscito dal Pd ma non dal centrosinistra), poteva contare su 10 elementi. Da oggi in aula vi saranno i “lealisti” capeggiati da Venezia, e gli “autonomisti” capeggiati da Capizzi. E di fatto spesso finirà che ognuna delle due correnti farà da opposizione all’altra, in un gioco reciproco delle parti in cui la “riconoscibilità” politica sarà inevitabile. In pratica sempre più spesso la via Cavour si trasformerà in un campetto di Calcio a cinque in cui la squadra degli “autonomisti”, guidata dal capitano Capizzi, si scontrerà con quella dei “lealisti”, capitanata da mister Venezia.
“Yes, we can”, ma quando?
Sul bilancio Monasteri, Capizzi e company sono stati in aula molto espliciti. Lo slogan “Yes, we can” assomiglia ad una vecchia insegna arrugginita finita nel sottoscala. Almeno per i cinque “autonomisti”. Nella sostanza hanno detto al primo cittadino: il “possiamo”, di fronte alle nostre proposte, è rimasto sempre da parte dell’amministrazione un “non possiamo”. E dopo due anni di continui “No, we can not” si sono stancati ed hanno deciso di presentare un megaemendamento da 400 mila euro con il quale si assumono la responsabilità di decidere a modo proprio su precariato, servizi sociali e verde pubblico. Ma l’emendamento non è stato ancora approvato. Tutto è in discussione. Si deciderà lunedì sera. Nel frattempo nel Pd rimane solo un triste “Yes, we…”.

martedì 13 luglio 2010

Piazza Armerina. Duro sfogo del capogruppo Venezia (Pd) con alcuni intimi colleghi di partito. "Così non si può andare avanti", avrebbe sussurrato.

Duro sfogo del capogruppo Giuseppe Venezia ad alcuni intimi colleghi di partito. "Così non si può andare avanti", avrebbe confidato ad alcuni amici secondo indiscrezioni. Il leader del gruppo consiliare lunedì pomeriggio in piazza Garibaldi era nero dalla rabbia dopo la ribellione di sei esponenti del gruppo consiliare usciti dall'aula per essere stati snobbati dalla giunta Nigrelli in sede di stesura del nuovo Bilancio di Previsione.

Piazza Armerina. Rottura tra Nigrelli e consiglieri del Pd. Dialogo e concertazione assenti. E adesso squillano i telefoni...


Non esiste dialogo, confronto politico e rapporto di concertazione tra la giunta Nigrelli e il gruppo consiliare. Appare evidente dalla rottura di lunedì pomeriggio, con la corrente dei sei delusi che ha lasciato l'aula. Ma in realtà, come emerge dall'intervento di Fabio Monasteri dai banchi del Pd, era stato tutto il partito e il gruppo a chiedere compatto un mese fa, in funzione dell'approvando bilancio, un diverso e maggiore impegno finanziario in alcuni settori specifici. "Dopo le nostre richieste non c'è stata alcuna concertazione", spiega fuori dall'aula Monasteri, subito dopo aver aver abbandonato i banchi del Pd con altri cinque colleghi di partito. E adesso sembra comincino a squillare i telefoni...

lunedì 12 luglio 2010

Piazza Armerina. Bilancio. In consiglio duro strappo in seno alla maggioranza del Pd. In sei abbandonano l'aula.


Duro strappo all’interno della maggioranza del partito Democratico e nei rapporti con la giunta guidata dal sindaco Carmelo Nigrelli, lunedì pomeriggio, durante la seduta consiliare sul Bilancio di Previsione. In prima convocazione sei consiglieri “democratici”, Failla, Calamaio, Azzolina, Centonze, Capizzi e Monasteri hanno abbandonato l’aula a causa di un emendamento di circa 400 mila euro “snobbato” dall’amministrazione comunale con il quale l’intero gruppo consiliare un mese prima aveva chiesto di attenzionare meglio alcuni settori, tra cui verde pubblico, arredo urbano, politiche minorili e precariato. In seguito all’uscita dall’aula è mancato il numero legale e la seduta è stata sciolta. Si tratta del momento peggiore da due anni a questa parte nei rapporti tra la giunta Nigrelli e la propria maggioranza consiliare, uno strappo che si consuma sul documento programmatico, politico e previsionale più importante, il bilancio di Previsione. Infuriato il capogruppo Giuseppe Venezia. Imbarazzo tra gli amministratori presenti in aula, tra cui il primo cittadino.

Piazza Armerina. Villa Romana del Casale. Lavori. Sgarbi: "Nessuno scandalo se arriveranno altri piccoli ritardi"

“I lavori alla Villa Romana del Casale finiranno nella primavera 2011, ma non mi scandalizzerei di qualche ulteriore piccolo ritardo”. Ad affermarlo l’Alto Commissario per la Villa Romana del Casale, Vittorio Sgarbi.

Piazza Armerina. 20 mila euro per "Teatri di Pietra"

Le casse comunali spenderanno 20 mila euro per “Teatri di Pietra”, la rassegna di spettacoli classici previsti all’interno della chiesa sconsacrata Sant’Ippolito tra il 17 luglio e il 6 agosto. Approvato, infatti, il programma finanziario della manifestazione. Il grosso della fetta, 15 mila euro, andrà all’associazione Capua Antica Festival, partner dell’associazione “Teatri di Pietra di Sicilia” alla quale ha aderito anche il Comune. I fondi impegnati provengono dal 30 per cento degli incassi della Villa Romana del Casale, per legge spettanti alle casse comunali.

Piazza Armerina. Parte raccolta di firme contro il senso unico in via Carducci. "Assurdo mantenerlo", spiega promotore

Partita una raccolta di firme per il ripristino del doppio senso di circolazione in via Carducci. Tredici titolari di attività commerciali e alimentari hanno già firmato, mentre si è avviata la raccolta delle sottoscrizioni tra i cittadini. “Vogliamo lanciare un segnale forte di dissenso rispetto a questa decisione assunta dall’amministrazione, riteniamo la scelta del senso unico dannosa per le attività commerciali e penalizzante e illogica per le abitudini quotidiane dei cittadini”, afferma Nino Di Catania, promotore della raccolta di firme. (Giornale di Sicilia - Edizione del 4 luglio)
Approvato un primo programma finanziario chiamato “Piazza D’Estate 2010”, relativo all’organizzazione di eventi e manifestazioni correlate ai festeggiamenti in onore della patrona Maria SS delle Vittorie. L’impegno di spesa è di 15 mila euro e prevede gli spettacoli di Incudine, Milici e Buzzurro per 4.950 euro complessivi, uno spettacolo di Enrico Guarneri per 7 mila euro, mille euro per le spese di service e 2.550 euro per spese varie, come Siae, punti luce e pubblicità.

PIAZZA ARMERINA. Dopo Asi e Ceu, Comune esce anche da Multiservizi. "Enti inutili".

. Il Comune decide di uscire dalla società per azioni Multiservizi e mette in vendita le proprie 500 azioni per tirare la cinghia a causa della crisi economica. Dopo la parziale fuoriuscita dal Ceu, il consorzio ennese universitario, e la revoca dell’adesione all’Asi, il consorzio per l’Area di sviluppo industriale di Enna, continua il disimpegno della città dei mosaici dagli enti partecipati ritenuti non convenienti e utili per gli interessi comunali. Il Comune aveva aderito qualche anno fa alla Multiservizi, società che opera nel settore ambientale a prevalente partecipazione pubblica della Provincia di Enna, acquisendo dal Comune di Barrafranca 500 azioni dal valore ciascuna di 5,16 euro, per un importo complessivo di 2.580 euro, pari al 2,5 per cento dell’intero capitale sociale. Per l’amministrazione Nigrelli, però, continuare a stare nella Spa era inutile per gli interessi cittadini. “Le risorse finanziarie disponibili per l’ente subiscono di anno in anno considerevoli riduzioni a causa dei minori trasferimenti erariali dallo Stato e dalla Regione, la crisi internazionale ha colpito anche la città dei mosaici e si rende necessaria una rigorosa politica di risparmio della spesa pubblica”, spiega la giunta nella delibera con cui mette in vendita il proprio pacchetto azionario. Si tratta del terzo disimpegno del Comune in due settimane da enti e consorzi a cui partecipava. Prima della società per azioni Multiservizi era toccato al Ceu e all’Asi. Il Comune fino ad oggi era titolare di sei quote al consorzio universitario e ogni anno dal 2001 versava 150 mila euro, 25 mila euro a quota. Adesso la decisione di “dismettere” quattro quote, mantenendone di fatto solo due, con un risparmio annuale di spesa di 100 mila euro. I sempre minori trasferimenti statali alle casse comunali, ma anche gli inviti della Corte dei Conti ad “attenzionare” le partecipazioni a società e consorzi, sono all’origine della decisione, formalizzata con una delibera della giunta. I magistrati contabili, del resto, da alcuni anni vanno ripetendo gli inviti agli enti locali a valutare in modo oculato la propria partecipazione a enti e consorzi. Qualche giorno prima della parziale uscita dal Ceu era stata decisa, sempre con delibera della giunta, l’uscita totale dall’Asi, con la quota associativa annuale di 15.864 euro che non sarà più pagata e la revoca dell’adesione all’area di sviluppo. Secondo la linea di Sala delle Luci, sede del palazzo comunale, si tratterebbe nella sostanza di enti che si sarebbero rivelati inutili per la città. Ragioni economiche, quindi, ma anche e soprattutto valutazioni politiche ben precise. La decisione di assumere un ruolo più attivo all’interno dell’associazione siti Unesco o dell’associazione “Teatri di Pietra di Sicilia”, ad esempio, indica un cambiamento di strategia ben preciso.

giovedì 1 luglio 2010

Sindacati polizia scendono in piazza per dire no ai tagli di Berlusconi su sicurezza e legalità

Domani mattina, in tutte le piazze d’Italia, i poliziotti effettueranno un volantinaggio con una raccolta di firme di tutti coloro che vogliono fare “scudo sulla sicurezza e sulla legalità”, per tutelare la libertà di ogni cittadino di questo Paese ad avere quella sicurezza reale che il Governo, con i tagli operati con l’ultima manovra economica, mette seriamente a rischio.
Ad annunciarlo i Sindacati di polizia SIULP, SAP, SIAP-ANFP, SILP CGIL, UGL POLIZIA e Federazione COISP, che sottolineano come l’iniziativa, alla quale aderiscono anche i colleghi della Guardia di Finanza e delle Forze armate, è finalizzata anche ad abbattere gli sprechi, che pure ci sono, anziché tagliare il diritto fondamentale alla sicurezza.
Infatti, confermano i Sindacati, anziché tagliare le auto blù, che hanno un costo annuo pari a 21 miliardi, con un costo procapite per ogni cittadino italiano di circa 381 euro l’anno, la manovra tagli i fondi per garantire la sicurezza e la legalità.
Gli appartenenti al Comparto Sicurezza e Difesa, continuano i Sindacati, hanno senso dello Stato e grande responsabilità e per questo non vogliono essere immuni dal sacrificio che le condizioni economiche generali del Paese richiedono. Ma la manovra, secondo il testo attualmente in discussione alle Camere, prevede un carico insopportabile sulla effettività della funzione di polizia e del diritto ad avere sicurezza di ogni cittadino.
Il nostro Comparto contribuisce per un 11% circa dell’intero ammontare della manovra costituendo, di fatto, oltre ad un taglio delle risorse necessarie a pagare il personale che quotidianamente combatte la criminalità e il terrorismo in questo Paese, le condizioni che determineranno la riduzione del numero delle Volanti che controllano il territorio, la chiusura dei Commissariati e delle Stazioni, l’impossibilità ad espellere gli stranieri clandestini che delinquono.
Per tutto questo, e per l’assoluto disinteresse del Governo agli innumerevoli appelli lanciati dai professionisti della sicurezza e della difesa, interna ed esterna del Paese, oggi i rappresentanti di tutti questi professionisti scendono in piazza a Roma, con i rappresentanti nazionali, e in tutte le città per sensibilizzare l’opinione pubblica per il grave rischio che la sua sicurezza sta correndo, e il Parlamento affinché i suoi componenti, quali rappresentanti del popolo italiano, valutino la manovra nell’interesse del Paese abbattendo gli sprechi ma salvaguardando i diritti fondamentali quale quello della sicurezza.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo