giovedì 6 maggio 2010

PIAZZA ARMERINA. Rendiconto, nulla di fatto entro il 30 aprile. Si rischia il commissariamento.

Rischia di essere commissariato il Comune dopo la mancata approvazione del Rendiconto 2009 da parte della giunta comunale. L’assessorato regionale alle Autonomie locali, infatti, nelle scorse settimane aveva diffidato sindaco e consiglio comunale ad approvare il Rendiconto 2009 entro il 30 aprile. Ma il termine non è stato rispettato. E in caso di inadempienza l’assessorato prevedeva proprio l’invio di un commissario ad acta a carico delle casse comunali per far scattare d’ufficio l’approvazione del documento contabile. Il consiglio comunale il 29 aprile scorso, prima della scadenza del termine, era stato convocato dal presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, su richiesta dei capigruppo consiliari, con all’ordine del giorno la trattazione del rendiconto. “Non ho convocato prima l’aula perché mi sembrava poco logico visto la mancanza di atti sui quali doverci esprimere”, ha detto in aula il presidente Centonze. “Importante inserire il punto all’ordine giorno, se poi il rendiconto non è stato ancora approvato dalla giunta non è un problema nostro”, spiega Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo della Libertà. Ma il punto non si è potuto trattare perché all’aula a quella data non era ancora arrivato nulla. Un modo da parte dell’aula per rimarcare, almeno fino a ora, l’inadempienza al rispetto del termine da parte dell’amministrazione. “Attendiamo degli atti dall’ufficio Tecnico comunale”, aveva spiegato a fine aprile in aula il segretario generale Carolina Ferro. “A giorni sarà pronto, approvato e inviato al consiglio comunale, la diffida è arrivata a tutti i comuni”, fanno sapere dagli uffici della Ragioneria comunale.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo