lunedì 24 maggio 2010

Piazza Armerina. Crescono ancora gli stranieri nella città dei mosaici.A farla da padrona la comunità romena.

Aumenta dell’85 per cento in tre anni la popolazione straniera residente nella città dei mosaici. A continuare a far registrare un incremento rilevante è la comunità romena, la più numerosa del centro armerino. Questo secondo quanto emerge dai dati dei servizi Demografici. Se nel 2006 erano nel totale in 313 gli stranieri residenti, nel 2009 si è passati a 581, ben 268 in più in tre anni. Ed il numero tenderebbe ad aumentare anche nell’anno in corso. L’incremento percentuale si era già registrato tra il 2006 e il 2007, con il passaggio da una popolazione di 313 a 458 abitanti stranieri. Nel 2009, rispetto all’anno precedente, si sono aggiunti altri 77 nuovi immigrati. A farla da padrona, come ormai accade da alcuni anni, è la comunità romena, la più numerosa con 287 connazionali della Romania, 103 maschi e 184 femmine. Un anno prima la comunità romena si attestava sulle 251 unità. Si è registrato in dodici mesi, quindi, tra il 2008 e il 2009, un ulteriore incremento della loro presenza del 14 per cento. L’impennata tra il 2006 e il 2007 della presenza di stranieri si è registrata soprattutto in relazione all’entrata della Romania nell’Unione Europea. Una novità storica che ha permesso di facilitare la loro permanenza in Italia. Anche se oggi un rumeno non lavora, gli basta sottoscrivere una polizza assicurativa sanitaria per rimanere nel nostro Paese. Cresce anche la popolazione cinese in città. Rimasta stabile negli scorsi, con la presenza di 29 persone, impegnata nel settore del commercio con alcuni negozi, la comunità ha fatto registrare una crescita ulteriore portando a 45 il proprio numero, con 25 maschi e 20 femmine. In calo albanesi, marocchini e tunisini. La comunità straniera più popolosa, dopo quella rumena, è quella tedesca, con 57 residenti sul nostro territorio. Residenti anche 31 marocchini e 20 tunisini. L’aumentato numero degli stranieri consente anche far salire il numero complessivo della popolazione armerina, la quale, ormai, sfiora dopo tanti anni le 21 mila unità. I dati aggiornati al 15 aprile scorso ci dicono che la popolazione piazzese è di 20.975 abitanti, 10.024 maschi e 10.951 femmine, con 9.268 famiglie. Appena lo scorso 31 dicembre 2009, invece, gli abitanti erano 20.928 con un totale di 9.211 nuclei familiari. “In effetti il numero degli abitanti sta sia pure lentamente crescendo proprio grazie all’arrivo di stranieri”, conferma il dirigente dei servizi Demografici Guglielmo Chiello, spiegando anche le ultime facilitazioni avviate in termini di qualità dei servizi con l’ausilio della tecnologia. “Abbiamo informatizzato l’ufficio dello Stato civile e siamo in grado di poter fornire in tempo reale la certificazione per i cittadini italiani e stranieri almeno per il 2009 e 2010”, spiega Chiello, il quale ricorda come da qualche anno si sono dovute specializzare alcune competenze tra il personale dedicate e mirate proprio agli stranieri che vivono e lavorano in città.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo