sabato 29 maggio 2010

Piazza Armerina. Falcone a Centonze: "Presidente ha avuto una bicicletta che non è capace di pedalare". Centonze in aula non replica.


Nel corso della seduta di giovedì pomeriggio, a finire nel mirino, il presidente del consiglio comunale Calogero Centonze. “Presidente Centonze lei si deve dimettere, ha sminuito senza accorgersene questo consiglio comunale, ha avuto una bicicletta che non è capace di pedalare”, ha detto il consigliere Giuseppe Falcone. Il presidente Centonze ha deciso di non replicare a Falcone nel corso della seduta.

giovedì 27 maggio 2010

Piazza Armerina. Filetti prima si dimette da vice presidente, poi ci ripensa. Ma adesso i prossimi consigli sono validi o meno?

Il vice presidente del consiglio comunale, Vincenzo Filetti, nella seduta del 25 maggio ad un certo punto si è alzato dalla poltrona della presidenza (sostituiva Centonze assente) è ha dichiarato di dimettersi, chiedendo al segretario generaledi verbalizzare le sue dimissioni immediate. Poi ha fatto retromarcia accogliendo l'invito alla prudenza di alcuni consiglieri comunali. E tuttavia ha confermato che nelle prossime settimane si dimetterà dalla carica, deluso da alcune "Carica sempre interpretata come servizio alla città, ma alcuni dibattiti mi hanno creato sconforto", ha detto in aula Filetti, il quale poco prima era stato criticato, con garbo e moderazione, dal consigliere Fioriglio per aver portato in aula la proposta di delibera del Rendiconto incompleta perchè priva del parere dei revisori dei conti. Ma le sue dimissioni sono state già verbalizzate durante le sedute e nel corpo della delibera? Se così fosse le sedute successive sarebbero non valide? Secondo qualcuno c'è questo rischio concreto.

lunedì 24 maggio 2010

Piazza Armerina. Crescono ancora gli stranieri nella città dei mosaici.A farla da padrona la comunità romena.

Aumenta dell’85 per cento in tre anni la popolazione straniera residente nella città dei mosaici. A continuare a far registrare un incremento rilevante è la comunità romena, la più numerosa del centro armerino. Questo secondo quanto emerge dai dati dei servizi Demografici. Se nel 2006 erano nel totale in 313 gli stranieri residenti, nel 2009 si è passati a 581, ben 268 in più in tre anni. Ed il numero tenderebbe ad aumentare anche nell’anno in corso. L’incremento percentuale si era già registrato tra il 2006 e il 2007, con il passaggio da una popolazione di 313 a 458 abitanti stranieri. Nel 2009, rispetto all’anno precedente, si sono aggiunti altri 77 nuovi immigrati. A farla da padrona, come ormai accade da alcuni anni, è la comunità romena, la più numerosa con 287 connazionali della Romania, 103 maschi e 184 femmine. Un anno prima la comunità romena si attestava sulle 251 unità. Si è registrato in dodici mesi, quindi, tra il 2008 e il 2009, un ulteriore incremento della loro presenza del 14 per cento. L’impennata tra il 2006 e il 2007 della presenza di stranieri si è registrata soprattutto in relazione all’entrata della Romania nell’Unione Europea. Una novità storica che ha permesso di facilitare la loro permanenza in Italia. Anche se oggi un rumeno non lavora, gli basta sottoscrivere una polizza assicurativa sanitaria per rimanere nel nostro Paese. Cresce anche la popolazione cinese in città. Rimasta stabile negli scorsi, con la presenza di 29 persone, impegnata nel settore del commercio con alcuni negozi, la comunità ha fatto registrare una crescita ulteriore portando a 45 il proprio numero, con 25 maschi e 20 femmine. In calo albanesi, marocchini e tunisini. La comunità straniera più popolosa, dopo quella rumena, è quella tedesca, con 57 residenti sul nostro territorio. Residenti anche 31 marocchini e 20 tunisini. L’aumentato numero degli stranieri consente anche far salire il numero complessivo della popolazione armerina, la quale, ormai, sfiora dopo tanti anni le 21 mila unità. I dati aggiornati al 15 aprile scorso ci dicono che la popolazione piazzese è di 20.975 abitanti, 10.024 maschi e 10.951 femmine, con 9.268 famiglie. Appena lo scorso 31 dicembre 2009, invece, gli abitanti erano 20.928 con un totale di 9.211 nuclei familiari. “In effetti il numero degli abitanti sta sia pure lentamente crescendo proprio grazie all’arrivo di stranieri”, conferma il dirigente dei servizi Demografici Guglielmo Chiello, spiegando anche le ultime facilitazioni avviate in termini di qualità dei servizi con l’ausilio della tecnologia. “Abbiamo informatizzato l’ufficio dello Stato civile e siamo in grado di poter fornire in tempo reale la certificazione per i cittadini italiani e stranieri almeno per il 2009 e 2010”, spiega Chiello, il quale ricorda come da qualche anno si sono dovute specializzare alcune competenze tra il personale dedicate e mirate proprio agli stranieri che vivono e lavorano in città.

sabato 22 maggio 2010

Villa Romana del Casale di Piazza Armerina
Sgarbi: «La gestione al FAI»
Via libera da parte dell’assessore regionale
ai Beni Culturali Gaetano Armao

PALERMO – Vittorio Sgarbi, Alto Commissario per i restauri della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina ha proposto l’affidamento del sito al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano).

«Le inquietanti vicende che hanno investito la Villa omana del Casale di Piazza Armerina con il sospetto delle infiltrazioni mafiose negli appalti e con il furto della cassa a indicare l’assenza di controlli - spiega Sgarbi - hanno indotto me e l’assessore regionale ai Beni Culturali della Regione Siciliana, l’avvocato Gaetano Armao, nel corso di un incontro a Roma, a valutare alcune misure per il futuro dell’amministrazione della villa. Il prestigio del sito e il grande afflusso di visitatori richiedono una gestione molto attenta e sottratta all’ordinaria amministrazione.

Dopo alcuni incontri, mesi addietro, con i vertici del FAI, in particolare con il dottor Marco Magnifico – aggiunge Sgarbi - ho riproposto all’attenzione del nuovo presidente del Fai, Ilaria Borletti Buitoni, l’affidamento della Villa romana da parte della Regione al Fai, così come è avvenuto per il Giardino della Kolimbetra ad Agrigento. L’assessore regionale ai Beni Culturali Gaetano Armao ha valutato positivamente la proposta ed ha deciso di valutare questa opportunità in una prossima riunione nella quale si definiscano i termini della collaborazione per non vanificare l’importante opera di restauro e la definitiva riapertura della Villa nel 2011»»

giovedì 20 maggio 2010

Enna e provincia. Sono 2 mila gli assegni a vuoto emessi ogni anno.

Sono circa duemila gli assegni a vuoto che annualmente vengono emessi in questa provincia, secondo un trend che non accenna a diminuire almeno fino a quando non si instaurerà una strategia di contrasto più efficace.
A tal fine si è svolto un incontro in Prefettura con i rappresentanti degli Istituti Bancari, dei Segretari Comunali, dei Notai e dell’Ente Poste cioè con tutti coloro che, inviando al Prefetto gli atti di protesto e i rapporti informativi, danno avvio al procedimento sanzionatorio.
Dal grafico sottostante emerge, infatti, il dato relativo all’invio dei rapporti informativi da parte di tutti gli enti sopra menzionati nel periodo 2005 – 2009.

Al fine di rendere più rapida ed efficace l’ attività di irrogazione della sanzione nei confronti di coloro che emettono assegni a vuoto in violazione della Legge n. 386/1990, come modificata dal Decreto Legislativo n. 507/1999, la Prefettura ha avviato un processo di digitalizzazione del relativo procedimento.
Già da alcuni anni è stato elaborato dal Ministero dell’Interno un programma che evita la duplicazione delle operazioni di inserimento manuale dei dati e consente una accelerazione dei tempi di svolgimento dell’intero iter amministrativo con conseguente rafforzamento della sua efficacia sanzionatoria.


Prefettura di Enna

Tuttavia, tale procedura informatizzata non viene utilizzata in maniera generalizzata e sistematica. Per tale motivo è stata convocata la riunione svoltasi ieri nel palazzo del Governo.
L’invio dei dati relativi ai protesti ed ai rapporti informativi per via telematica consente infatti di :
1) velocizzare la procedura di contestazione al trasgressore;
2) dematerializzare la procedura stessa , eliminando il cartaceo;
3) razionalizzare l’utilizzo delle risorse umane.
Il tutto determina un risparmio in termini di tempo, di costi e di risorse umane.
Il Prefetto, dott.ssa Giuliana Perrotta, nell’introdurre l’incontro, ha comunicato che in materia di contrasto dell’emissione di assegni a vuoto, tipologia di illecito ancora molto diffusa e che ha effetti devastanti sull’economia della comunità, è necessario avviare una profonda riflessione su come rafforzare, con il concorso di tutti gli enti interessati,e soprattutto con gli istituti bancari, la risposta delle istituzioni. Ciò sarà possibile da una parte con la digitalizzazione di alcune fasi della procedura, dall’altra con il rafforzamento delle modalità di contrasto accessorie alla irrogazione della sanzione pecuniaria.
Il vice prefetto aggiunto responsabile del settore, dott.ssa Laura Pergolizzi, ha precisato, che il processo di snellimento e razionalizzazione consentirà una complessiva maggiore efficacia ed efficienza del procedimento sanzionatorio, in quanto con la velocizzazione dei tempi di trattazione delle pratiche sarà possibile l’azzeramento dello scostamento attualmente presente tra atti pervenuti (rapporti informativi) ed atti trattati (verbali di contestazione emessi) come si evince dal grafico sottostante.

lunedì 17 maggio 2010

Piazza Armerina. Le sei palme "morenti" di via Libero Grassi. Fioriglio: "L'assessorato al Verde pubblico faccia subito qualcosa per salvarle"

“Le sei palme di via Libero Grassi sono quasi tutte morte, si faccia subito qualcosa per salvarle”. A chiederlo, con un’interrogazione al sindaco Carmelo Nigrelli, il consigliere comunale indipendente Basilio Fioriglio. “Nel consiglio del 19 aprile avevo comunicato agli assessori di riferimento che le sei piante si trovavano in sofferenza, due erano già morte, altre due in fase terminale e se non si fosse intervenuto subito le restanti avrebbero fatto la stessa fine”, spiega Fioriglio. “Purtroppo, nonostante la sollecitazione, ad oggi non è stato fatto nessun intervento, anzi la situazione si è aggravata”, dice l’esponente politico, il quale si era rivolto in aula all’assessore ai Lavori pubblici, Gaetano Guccio, chiedendo di far intervenire sulla vicenda l’assessore al Verde pubblico Giuseppe Di Prima. Fioriglio ha anche chiesto che venga sfoltita la palma “Washington”, collocata sull’aiuola accanto al monumento dedicato al generale Cascino, lato viale Generale Muscarà.

Piazza Armerina. Tentativo incendiario ai danni di un escavatore di una ditta dell'agrgentino che lavora in città

Tentativo incendiario da parte di ignoti ai danni di un escavatore appartenente ad un’impresa dell’agrigentino, impegnata da mesi in città in alcuni lavori di riqualificazione urbana per conto del Comune. Gli uomini del commissariato, i quali conducono l’indagine, seguono la pista dolosa. Il veicolo si trovava parcheggiato all’interno di un garage distante dal cantiere di lavoro. Uno o più uomini sarebbero riusciti ad avvicinare il mezzo e a versarvi sopra liquido infiammabile, appiccando il fuoco. La polizia, almeno per ora, sta mantenendo il più stretto riserbo sull’episodio, conducendo accertamenti serrati e seguendo alcuni indizi concreti. L’amministrazione comunale, intanto, con una propria nota ufficiale, ha condannato il “vile gesto” subito dalla ditta e ha espresso “piena solidarietà alla stessa ed ai suoi dipendenti, augurandosi che atti così gravi non si verifichino più in futuro, in quanto discreditano l’intera comunità piazzese”. “La nostra città aspira ad assurgere alla cronaca non certo per atti vandalici ed intimidatori, come quello subito dalla ditta agrigentina, quanto per la sua storia, le sue risorse umane e per il patrimonio culturale ed architettonico”.

martedì 11 maggio 2010

Piazza Armerina. Sospeso il gettone di presenza per le conferenze dei capigruppo. Avviato il procedimento.

Sospesa la corresponsione dei gettoni di presenza ai consiglieri comunali per la partecipazione alle sedute della conferenza dei capigruppo, l’organo al quale compete la programmazione delle sedute consiliari e altre materie. L’avvio del procedimento amministrativo è stato comunicato dal settore Affari generali al presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, e ai singoli consiglieri. Fino ad oggi il gettone di presenza da 60 euro veniva corrisposto ai consiglieri presenti alle sedute del consiglio comunale e delle commissioni consiliari, e ai capigruppo per le sedute della relativa conferenza. La corresponsione del gettone, adesso, è stata sospesa proprio per le sedute della conferenza dei capigruppo. “Con deliberazione dell’11 novembre 2009 la Corte dei Conti, sezione Autonomie, ritiene illegittima la corresponsione di gettoni di presenza per la partecipazione alle conferenze dei capigruppo”, ha spiegato il dirigente responsabile degli Affari generali, Giuseppe Buscemi, nella nota inviata ai consiglieri. Citata anche una delibera, quella della Corte dei Conti in Lombardia, sezione regionale di Controllo, nella quale si dice nella sostanza come la conferenza dei capigruppo non possa essere assimilata alle commissioni consiliari. La reazione dei consiglieri, però, è dura. E si preannunciano azioni di risposta all’avvio della procedura. “Abbiamo appreso da un blog locale del provvedimento di sospensione, un fatto gravissimo e una decisione illegittima e senza fondamento”, spiega il consigliere indipendente Basilio Fioriglio, il quale in aula ha chiesto espressamente e con durezza “la notifica ai singoli consiglieri dell’avvio del procedimento”. “Mi rivolgerò alla Procura della Repubblica”, aggiunge il consigliere Renato Incardona. Il consigliere Giuseppe Falcone, da parte sua, in modo provocatorio, ha chiesto di non voler ricevere più alcun compenso per la sua attività istituzionale. Il presidente del consiglio comunale Centonze in aula ha annunciato che discuterà della cosa proprio in conferenza dei capigruppo. (Giornale di Sicilia - Edizione dell'8 maggio)

Piazza Armerina. Ex Siace. Vicenda giudiziaria ancora non chiarita del tutto.

Rimane avvolta dal mistero la situazione giudiziaria dell’area ex Siace, l’ex cartiera di contrada Bellia. I 46 ettari dell’area ex Siace, dove si svolgono la fiera mensile zootecnica e le due fiere dell’abbigliamento annuali, rimangono nel porto delle nebbie. Il consigliere Basilio Fioriglio, in una nota al sindaco Carmelo Nigrelli e al presidente del consiglio comunale Calogero Centonze, ha chiesto di conoscere lo stato giudiziario della vicenda che da anni vede contrapposto il Comune alla Siace Spa. L’area negli anni sessanta era stata ceduta gratuitamente dal Comune alla Siace a fronte dell’impegno della società per azioni, poi mai avveratosi, dell'assunzione nella cartiera di almeno 600 unità in tre anni. E non essendosi la condizione avverata il contratto di cessione potrebbe essere annullato in sede civile. Per mesi non è arrivata alcuna risposta all’interrogazione. “Consigliere purtroppo ci sono stati dei contrattempi, ma sarà mia premura informarmi della vicenda e farle avere al più presto una risposta scritta sulla vicenda, come da lei richiesto”, ha spiegato in aula l’assessore Lina Grillo per l’amministrazione comunale. Le strade per tornare in possesso dell’area sono due: quella della battaglia giudiziaria, con la restituzione per sentenza della proprietà dell’area, o quella di un esproprio o di una transazione con la società. Ma in questo secondo caso con la beffa di dover pagare i terreni già ceduti gratuitamente negli anni sessanta. Di recente la Cassazione aveva espresso un principio favorevole al Comune in materia di onere della prova. Ed era anche stato assegnato un incarico ad un legale. Ma si registra da allora una lunga fase di stallo. E non si riesce a capire quale sia la fase giudiziaria attuale. “Voglio soprattutto sapere se si sta percorrendo la strada di un rinnovo del giudizio civile che potrebbe consentire di ritornare in possesso della strategica zona di contrada Bellia, poiché il giudizio sarebbe vincolato al recente principio di diritto dettato con sentenza della suprema corte di Cassazione”, spiega Fioriglio, stizzito per il grave ritardo e l’incertezza con cui si sta affrontando la vicenda. (Giornale di Sicilia - Edizione del 10 maggio)

giovedì 6 maggio 2010

PIAZZA ARMERINA. Rendiconto, nulla di fatto entro il 30 aprile. Si rischia il commissariamento.

Rischia di essere commissariato il Comune dopo la mancata approvazione del Rendiconto 2009 da parte della giunta comunale. L’assessorato regionale alle Autonomie locali, infatti, nelle scorse settimane aveva diffidato sindaco e consiglio comunale ad approvare il Rendiconto 2009 entro il 30 aprile. Ma il termine non è stato rispettato. E in caso di inadempienza l’assessorato prevedeva proprio l’invio di un commissario ad acta a carico delle casse comunali per far scattare d’ufficio l’approvazione del documento contabile. Il consiglio comunale il 29 aprile scorso, prima della scadenza del termine, era stato convocato dal presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, su richiesta dei capigruppo consiliari, con all’ordine del giorno la trattazione del rendiconto. “Non ho convocato prima l’aula perché mi sembrava poco logico visto la mancanza di atti sui quali doverci esprimere”, ha detto in aula il presidente Centonze. “Importante inserire il punto all’ordine giorno, se poi il rendiconto non è stato ancora approvato dalla giunta non è un problema nostro”, spiega Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo della Libertà. Ma il punto non si è potuto trattare perché all’aula a quella data non era ancora arrivato nulla. Un modo da parte dell’aula per rimarcare, almeno fino a ora, l’inadempienza al rispetto del termine da parte dell’amministrazione. “Attendiamo degli atti dall’ufficio Tecnico comunale”, aveva spiegato a fine aprile in aula il segretario generale Carolina Ferro. “A giorni sarà pronto, approvato e inviato al consiglio comunale, la diffida è arrivata a tutti i comuni”, fanno sapere dagli uffici della Ragioneria comunale.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo