sabato 20 settembre 2008

Ospedale Chiello e Piano di Rientro. Assessore Di Carlo: "Consapevoli che dobbiamo indossare un abito nuovo, carte in regola per ruolo di rilievo"

PIAZZA ARMERINA. Sulle possibili iniziative da intraprendere per l'ospedale Chiello e il Piano di Rientro, l'assessore alla Sanità, Innocenzo Di Carlo, dopo la riunione del 18 settembre con i sindacati del comparto sanitario, dichiara: “E’ presto per trarre conclusioni. Siamo consapevoli che ci saranno delle difficoltà e che dobbiamo indossare un abito nuovo ma, sappiamo anche, di avere per prestazioni, tipologia di servizi e professionalità, le carte in regola per potere avere un ruolo di rilievo e contribuire al rilancio della sanità nella nostra provincia". "A breve presenteremo un documento articolato che parte proprio dalla lettura dei dati forniti dalla Direzione Generale”, aggiunge Di Carlo.

Afferma l'Italia dei Valori:
"Nell’ottica del piano di rientro sulla sanità pubblica siciliana, l’ospedale Chiello di Piazza Armerina è nel mirino dell’assessorato regionale, che vuole ridurlo al rango di ambulatorio diurno aperto esclusivamente nei giorni feriali (il cosiddetto “Week Surgery”)".
Se dovesse realizzarsi l'ipotesi paventata da Aldo Murella, nell'aria da tempo, temuta da molti medici, già annunciata tanti mesi fa dal direttore generale Francesco Iudica, ma sulla quale oggi non c'è nessuna certezza ufficiale, ci troveremmo di fronte alla seguente situazione (ricordiamo che la week surgery non gestisce le emergenze):
un cittadino cade con la sua moto al bivio situato proprio sotto l'ospedale Chiello e si spacca la testa. A quel punto partirà un ambulanza del 118 (se non verrà soppressa anche questa) dal Chiello, preleverà il ferito, ma non farà retromarcia per tornare al Chiello, proseguirà per andare all'Umberto I di Enna, o per l'ospedale di Caltagirone. Magari i sanitari prenderanno una moneta e decideranno a sorte se andare a Caltagirone o a Enna.
Altra ipotesi, quella di sopprimere i reparti di cardiologia, ginecologia e pediatria. C'è una prima conseguenza romantica: nessuno potrà più dire di nascere a Piazza Armerina. Saremo tutti ennesi.
Ospedali riuniti?
Saremo la succursale dell'Umberto I e di Enna, così come già siamo succursale periferica di serie C per quanto riguarda l'università, succursale politica del capoluogo ennese, come avviene da anni, con i nostri politici sempre pronti con il cappello in mano a bussare ai caporioni di Enna, già succursale sul piano della gestione del potere giudiziario, con la vecchia Pretura soppressa. Aggiungiamo che rifiuti e acqua vengono gestiti da Enna da Ato Rifiuti e Ato Idrico. Ci chiameremo Piazza Armerenna

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo