
Afferma l'Italia dei Valori:

"Nell’ottica del piano di rientro sulla sanità pubblica siciliana, l’ospedale Chiello di Piazza Armerina è nel mirino dell’assessorato regionale, che vuole ridurlo al rango di ambulatorio diurno aperto esclusivamente nei giorni feriali (il cosiddetto “Week Surgery”)".
Se dovesse realizzarsi l'ipotesi paventata da Aldo Murella, nell'aria da tempo, temuta da molti medici, già annunciata tanti mesi fa dal direttore generale Francesco Iudica, ma sulla quale oggi non c'è nessuna certezza ufficiale, ci troveremmo di fronte alla seguente situazione (ricordiamo che la week surgery non gestisce le emergenze):
un cittadino cade con la sua moto al bivio situato proprio sotto l'ospedale Chiello e si spacca la testa. A quel punto partirà un ambulanza del 118 (se non verrà soppressa anche questa) dal Chiello, preleverà il ferito, ma non farà retromarcia per tornare al Chiello, proseguirà per andare all'Umberto I di Enna, o per l'ospedale di Caltagirone. Magari i sanitari prenderanno una moneta e decideranno a sorte se andare a Caltagirone o a Enna.
Altra ipotesi, quella di sopprimere i reparti di cardiologia, ginecologia e pediatria. C'è una prima conseguenza romantica: nessuno potrà più dire di nascere a Piazza Armerina. Saremo tutti ennesi.
Ospedali riuniti?
Saremo la succursale dell'Umberto I e di Enna, così come già siamo succursale periferica di serie C per quanto riguarda l'università, succursale politica del capoluogo ennese, come avviene da anni, con i nostri politici sempre pronti con il cappello in mano a bussare ai caporioni di Enna, già succursale sul piano della gestione del potere giudiziario, con la vecchia Pretura soppressa. Aggiungiamo che rifiuti e acqua vengono gestiti da Enna da Ato Rifiuti e Ato Idrico. Ci chiameremo Piazza Armerenna