martedì 16 settembre 2008

Palazzo Zuccarello doveva essere acquistato dal Comune. Vicenda nel porto delle nebbie?

PIAZZA ARMERINA. Che fine ha fatto l'acquisto da parte del Comune del palazzo Zuccarello, uno degli edifici facenti parte del progetto di riqualificazione urbana chiamato "I luoghi della Cultura"?

Ultim'ora: La trattativa sul palazzo sembra ormai essere arrivata ad un binario morto. L'edificio non sarà venduto al Comune. Al posto del restauro del palazzo, quindi, l'ufficio tecnico, di concerto con la ditta Kairos e con l'assessorato regionale ai Lavori pubblici, starebbe valutando la possibilità di sostituire nel progetto "I Luoghi dellaCultura" al restauro di Palazzo Zuccarello il restauro di un altro palazzo storico privato di via Garibaldi. Il proprietario sarebbe disponibile a vendere la struttura al Comune. (17 settembre 2008)

Ecco il 7 dicembre 2007 cosa pubblicava il Giornale di Sicilia:

Nessun accordo tra amministrazione comunale e privato sull’acquisto da parte del Comune di Palazzo Zuccarello, l’edificio storico di piazza Castello, nel quartiere Monte, già inserito da anni in un progetto di riqualificazione del centro storico, chiamato “I luoghi della cultura”, in avanzata fase di realizzazione. Edificio, però, non ancora acquisito dagli amministratori locali. Le trattative sul prezzo di vendita sono ancora in corso tra l’ufficio tecnico comunale e il proprietario. Già quasi del tutto eseguiti i lavori all’ex Collegio dei Gesuiti, sede della biblioteca comunale e della scuola media Capuana, dove sono stati tolti proprio in questi giorni i ponteggi alla facciata esterna, e alla pinacoteca comunale di via Monte, dove i lavori sono praticamente finiti e si attende, invece, solo un definitivo accordo tra ufficio tecnico e impresa su alcune prescrizioni. http://robertpalermo.blogspot.com/

L'aggiudicazione della gara nel settembre del 2005 da Giornale di Sicilia - Edizione 9 settembre:

Il consorzio Kairos di Siracusa vince il sorteggio e si aggiudica per 587 mila euro i lavori di riqualificazione del centro storico. L’impresa aveva presentato lo stesso ribasso della Co.an.to. di Partinico, pari al 24,19 per cento, per cui era stato necessario per l’ufficio Gare procedere al sorteggio fra le due offerte identiche. Si partiva da una base d’asta di 799 mila euro. In tutto 39 le offerte e 2 le ditte escluse in fase di gara. “Piazza Armerina, centro storico: i luoghi della cultura”, questo il nome del piano di rilancio del patrimonio architettonico presentato dall’ufficio Tecnico comunale e finanziato dalla Regione Siciliana. Tre le strutture coinvolte dalla ristrutturazione. L’ala settentrionale dell’ex convento di Trinità, risalente al XVII secolo, palazzo Starrabba, residenza nobiliare del XIX secolo, e l’ex collegio seicentesco dei Gesuiti, sede della biblioteca comunale. Saranno rispettivamente destinati a sede della pinacoteca comunale, palazzo della Cultura e biblioteca ed archivio comunale. Per l’ex collegio dei Gesuiti si procederà alla sistemazione del chiostro, dell’atrio e della piazzetta antistante l’ingresso principale. L’intervento su Palazzo Zuccarello, invece, prevede l’eliminazione del controsoffitto in canne e gesso, la sostituzione con solai in legno ed acciaio, il consolidamento dei muri perimetrali e la realizzazione dei pavimenti con mattoni in gres porcellanato. Sostituiti anche impianto elettrico, riscaldamento e corpi illuminanti. Per l’ex convento di Trinità, infine, nuovo sistema antintrusione, pavimenti da rifare e moderni corpi illuminanti. All’impresa vincitrice della gara dovranno bastare 15 mesi per portare a compimento la ristrutturazione dei tre siti.

Ed invece sono passati tre anni. Perchè tutto questo tempo e per responsabilità di chi? Adesso occorre rispolverare tutta la vicenda e capire cosa sia successo negli ultimi 10 mesi. Anche perchè sembrerebbero esserci novità di un certo rilievo.

Ad un certo punto sembrava che si stesse chiudendo l'accordo per 250 mila euro tra ente e privato.
L’amministrazione comunale alla data della stipula del contratto con la Kairos, infatti, non aveva ancora completato le procedure di acquisizione dell’immobile privato, costituito da tre piani e 534 metri quadri di superficie complessiva. L’impresa finora ha completato le altre due opere del progetto, quella della pinacoteca e quella della biblioteca comunale. Sul valore dell’immobile si erano incrociate tre diverse perizie di stime: quello del dicembre 2006 dell’Agenzia del Territorio per 169 mila euro, quello del privato del luglio 2007 per 310 mila euro e la perizia di stima dell’ufficio tecnico comunale che quantificava il valore di mercato in 280 mila euro. Alla somma concordata si è arrivati rispolverando una delibera del consiglio comunale del 1978 con la quale è stato applicato un incremento del 30 per cento ad una precedente stima di 202 mila euro.

Il palazzo non sarà acquistato, quindi, i lavori, forse, saranno completati, ma su un edificio diverso da quello originario.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo