giovedì 18 dicembre 2008
Suprema corte sull'ex Siace. Fioriglio muove l'accusa di un silenzio scandaloso. Sentenza da mesi ma il consiglio non messo al corrente
La Corte di Cassazione avrebbe aperto uno spiraglio sulla possibilità della città di tornare in possesso dell’ex Siace, i 46 ettari di area di contrada Bellia ceduti in modo gratuito alla società Siace negli anni sessanta per la realizzazione di una cartiera. L’ex presidente del consiglio comunale, Basilio Fioriglio, in un’interrogazione al sindaco Carmelo Nigrelli, denuncia “il silenzio sul fatto preoccupante”, lamentando il comportamento “censurabile di chi è incaricato di relazionare la città su fatti di così notevole interesse , per ottenere finalmente giustizia dello scippo che la città stava subendo”. Un provvedimento giudiziario tanto importante, risalente a molti mesi fa, ma mai arrivato a conoscenza della conferenza dei capigruppo e dell’aula. “Chiedo di conoscere se è vera la notizia che la Suprema Corte di Cassazione si è pronunciata in merito al ricorso proposto dal sindaco nell’anno 2003, avverso la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta n. 266/2002”, afferma Fioriglio, il quale chiede la convocazione immediata di un consiglio comunale al presidente dell’aula Calogero Centonze. Al centro della vicenda giudiziaria la risoluzione dell’atto pubblico dell’8 maggio1963 con il quale il Comune cedette gratuitamente alla Siace la vasta area di terreno a fronte dell’impegno della società di assumere in forma stabile e permanente entro e non oltre tre anni non meno di 600 unità lavorative. Un fatto che non avvenne mai negli anni successivi all’accordo. E senza la realizzazione della condizione il Comune ha chiesto ai giudici la restituzione dell’area e l’annullamento del contratto di cessione. “Dalle notizie avute con la pronuncia della Suprema Corte si sono riaperti i termini per ottenere quella giustizia definitiva nella quale tutti crediamo, con la possibilità di proporre anche altre iniziative, e potere rientrare nella disponibilità del nostro ente dell’importante proprietà”, dice Fioriglio. La Cassazione avrebbe accolto una parte del ricorso e rinviato al giudice d’appello la vicenda. Intanto proprio sulla vicenda sembra sia in corso un tentativo di transazione con i liquidatori della Siace stessa, condotta da legali comunali per conto dell’amministrazione, per un riacquisto dell’area da parte del Comune con un esborso di 400 mila euro. Insomma notizie contrastanti sulle quali l’aula intende vederci chiaro. http://robertpalermo.blogspot.com