lunedì 29 dicembre 2008

Esiste una sentenza della Cassazione sull'ex Siace ma la città e le istituzioni locali sono stati tenuti all'oscuro? Perchè?

Una sentenza della Corte di Cassazione sull’area ex Siace, pronunciata 17 mesi fa, ma non portata a conoscenza degli uffici comunali e delle istituzioni locali. Si tinge di giallo e provoca imbarazzo nel palazzo di città quello che appare subito come un paradossale e grave buco informativo interno alla macchina istituzionale armerina. “La sentenza della Corte di Cassazione risale al luglio del 2007, la mia amministrazione ne ha conoscenza dall’ottobre di quest’anno”, ha confermato il sindaco Carmelo Nigrelli. “Non sappiamo cosa sia successo e perché in questo lasso di tempo non sia stata portata a conoscenza del Comune”, aggiunge. La città è stata tenuta all’oscuro di tutto per più di un anno. Perché? La Corte Suprema avrebbe aperto uno spiraglio sulla possibilità della città di tornare in possesso dell’ex Siace, i 46 ettari di area di contrada Bellia ceduti in modo gratuito alla società Siace negli anni sessanta per la realizzazione di una cartiera. Al centro della vicenda giudiziaria la risoluzione dell’atto pubblico dell’8 maggio1963 con il quale il Comune cedette gratuitamente alla Siace la vasta area di terreno a fronte dell’impegno della società di assumere in forma stabile e permanente, entro e non oltre tre anni, non meno di 600 unità lavorative. Un fatto che non avvenne mai negli anni successivi all’accordo. E senza la realizzazione della condizione il Comune ha chiesto ai giudici la restituzione dell’area e l’annullamento del contratto di cessione. L’ex presidente del consiglio comunale, Basilio Fioriglio, in un’interrogazione al sindaco Carmelo Nigrelli, denuncia “il silenzio sul fatto preoccupante”, lamentando il comportamento “censurabile di chi è incaricato di relazionare la città su fatti di così notevole interesse , per ottenere finalmente giustizia dello scippo che la città stava subendo”. La Cassazione aveva rinviato la vicenda giudiziaria di nuovo alla Corte di Appello, dando una interpretazione dell’onere della prova favorevole al Comune armerino. “Stiamo verificando con l’avvocato Vitale se ci sono ancora i tempi per riassumere il processo davanti ai giudici d’appello sulla base delle valutazioni della Cassazione”, afferma il vicesindaco Teodoro Ribilotta. Di fatto il recupero per via giudiziaria dell’area potrebbe costare poco, quello per via di un esproprio porterebbe il Comune a sborsare un’ingente fetta di denaro pubblico per riacquistare un’area ceduta gratuitamente 45 anni fa. Giornale di Sicilia - Edizione del 28 dicembre http://robertpalermo.blogspot.com

Il testo integrale dell'interrogazione sull'argomento del consigliere Basilio Fioriglio:
Basilio Fioriglio Consigliere Comunale, chiede di conoscere se è vera la notizia che la
Suprema Corte di Cassazione, si è pronunciata in merito al ricorso per Cassazione, proposto dal
Sindaco p.t. nell’anno 2003, avverso la Sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta
n. 266/2002, in ordine all’importante problematica relativa alla controversia con la S.I.A.C.E.
S.p.A., avente ad oggetto: risoluzione dell’atto pubblico dell’08.05.1963 n.34874, con la quale
il Comune aveva ceduto gratuitamente alla S.I.A.C.E. una vasta area di terreno di circa 46 ettari,
sita in contrada Bellia, a fronte dell’impegno della S.I.A.C.E., di assumere in forma stabile
e permanente entro e non oltre tre anni non meno di 600 unità.
Indetta pronuncia semprerebbe che la Suprema Corte di Cassazione ha accolto il secondo punto del motivo del ricorso, dichiarando assorbito il terzo e rigettando il primo motivo e cassando la sentenza impugnata in relazione al motivo accolto con rinvio alla Corte di Appello di Catania. Qualora la notizia dovesse risultare vera, La invito a farmi conoscere se è stata riassunta la causa davanti al Giudice di rinvio , “ Corte di Appello di Catania “ per il prosieguo del giudizio. Dalle notizie avute con la suddetta pronuncia della Suprema Corte di Cassazione si sono riaperti i termini per ottenere quella giustizia definitiva nella quale tutti crediamo, proponendo anche altre iniziative, e potere rientrare nella disponibilità del nostro Ente dell’importante proprietà. Il silenzio sul fatto è preoccupante, come è censurabile quello di chi è incaricato di relazionare la Città su fatti di così notevole interesse , per ottenere finalmente giustizia dello scippo che la Città stava subendo. Per quanto sopra è opportuno avere notizie in merito per quanto eventualmente proporre al Consiglio Comunale. Invito il Presidente del Consiglio ad inserire nel prossimo Consiglio Comunale, sede naturale degli interessi della Città, il punto in argomento. Chiedo altresì risposta scritta. E’ superfluo sottolineare il carattere di urgenza che riveste la problematica.
Piazza Armerina, 11.12.2008
Basilio Fioriglio

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