mercoledì 31 dicembre 2008

Concorso per Ragioniere Capo. Un requisito veramente "speciale": favorito di fatto nell'accesso al concorso chi ha avuto dietro la politica.

Un concorso per pochi eletti posti sotto tutela dalla politica? Quello per Ragioniere Capo al Comune si annuncia come una procedura selettiva destinata a provocare forti polemiche. Il requisito di accesso al concorso che favorisce di fatto chi ha ricevuto incarichi dalla politica in passato rispetto a chi non ne ha ricevuto (un requisito chiamato speciale dall'articolo 2 del bando), rischia nei prossimi giorni di innescare un clima di forti e gravi sospetti. Il consigliere Giuseppe Falcone ha chiesto alla responsabile del servizio Personale, Maria Assunta Parlascino, l’acquisizione del numero, con i relativi nominativi, dei partecipanti alla procedura selettiva pubblica. “La presente richiesta al fine di valutare se la clausola del bando che imponeva, fra i requisiti di accesso, una esperienza di direzione del servizio economico e finanziario per almeno tre anni, in amministrazioni pubbliche, abbia di fatto determinato un depauperamento della procedura selettiva, appurato che un simile requisito non può maturare se non in capo a dipendenti pubblici aventi già funzioni apicali ovvero in capo a soggetti affidatari mediante nomina politica di un simile incarico”, dice Falcone, il quale intende investire della vicenda il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, “nel più celere tempo possibile”, per affrontare la questione in aula, nel corso di un dibattito pubblico. Annullare in autotutela il concorso comunale per Ragioniere Capo e riformularlo dando un accesso alla selezione più ampio possibile. A chiederlo era stato nei giorni scorsi l’associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”, mettendo sotto accusa uno dei requisiti del bando di concorso, quello nel quale si chiede “esperienza, adeguatamente documentata, di direzione del Servizio Economico Finanziario per un periodo non inferiore a 3 anni, cumulabili, in amministrazioni pubbliche…”. Di fatto solo chi in passato ha ricevuto incarichi dalla politica nelle pubbliche amministrazioni può accedere al concorso. Un giovane laureato e preparato, ma senza incarichi politici alle spalle, può attaccarsi al tram. “In un contesto sociale nel quale la valorizzazione delle risorse umane diventa cruciale per un corretto funzionamento degli enti pubblici, è interesse fondamentale di tutta la comunità sociale, oltre che della stessa pubblica amministrazione, quello di garantire che l’accesso ai concorsi pubblici sia il più ampio ed il più corretto possibile”, spiega il presidente dell’associazione, Alessia Di Giorgio, la quale chiede anche la convocazione di un consiglio comunale. L’istanza per l’annullamento del concorso, infatti, è diretta al sindaco Carmelo Nigrelli, al servizio comunale Risorse umane, alla conferenza dei capigruppo e al presidente del consiglio comunale Calogero Centonze. Ed è accompagnata anche da una raccolta di firme. “Ci rimettiamo alla sensibilità del Sindaco e della responsabile comunale del Settore del Personale, affinché rivedano a 360° tutta questa procedura selettiva, in guisa da consentire un percorso di pari opportunità per tutti i cittadini. Chiedo che si faccia luce. Qualcuno dovrebbe spiegare la ratio di un bando pubblico, e sottolineo pubblico e non condominiale”, ha aggiunto Alessia Di Giorgio. Il sindacato Cobas, da parte sua, per bocca del coordinatore provinciale Luigi Bascetta, annuncia la preparazione di un documento sulla vicenda che si annuncia polemico e duro. I termini per partecipare al concorso, infatti, si sono già chiusi. Indiscrezioni danno come pari a due il numero di chi ha presentato domanda di partecipazione al concorso. Lo sapremo con certezza fra qualche giorno. Già questo da solo, se dovesse corrispondere a realtà, senza voler considerare i legittimi dubbi sollevati, dovrebbe spingere all’annullamento in autotutela del concorso da parte dell’amministrazione comunale per ragioni di opportunità. Il governo locale farebbe bene ad applicare, cioè, l’articolo 16 del bando di concorso, la cosiddetta “clausola di salvaguardia”, quella con cui “l’amministrazione si riserva la facoltà di prorogare o di riaprire i termini per la presentazione delle domande, sospendere, revocare o modificare in tutto o in parte il presente bando senza che gli interessati possano vantare diritti nei confronti del Comune di Piazza Armerina”.

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo