lunedì 1 dicembre 2008

Nubifragio. Scarsa manutenzione, grandi danni. Non facciamo come con l'Itria. Il clima c'entra, ma fino ad un certo punto.

Edifici pubblici e privati allagati, strade dissestate, ricoperte di fango e detriti, altre temporaneamente chiuse, frane, black out in alcuni quartieri per ore e sistema stradale (sopra a sinistra l'allagamento degli spogliatoi dello stadio comunale) cittadino fortemente danneggiato. Si contano danni per diverse decine di migliaia di euro. La città non si è fatta trovare pronta al primo vero e burrascoso acquazzone d’autunno. I 74 millimetri di pioggia caduti in città in poche ore, venerdì


pomeriggio (28 novembre), hanno rappresentato un evento climatico molto intenso e imprevisto, ma la carenza di manutenzione di tombini, (a destra l'allagamento della facoltà armerina) strade e canali di deflusso delle acque piovane ha avuto un ruolo determinante nell’aumentare la gravità dei danni. Spogliatoi invasi dall’acqua al campo sportivo Sant’Ippolito. L’acqua piovana è penetrata all’interno dei locali dagli ingressi esterni e si è accumulata alla base della scalinata che porta al rettangolo di gioco. Una squadra dei vigili del fuoco, ieri mattina, è stata costretta ad intervenire con una pompa a motore per tirare via centinaia di litri d’acqua dal locale. Allagata anche parte dei locali di via Cavour della facoltà di Formazione di Operatori turistici. A causa delle grondaie di deflusso dell’acqua otturate l’acqua si è accumulata sul tetto a vetrate del primo piano, cominciando a penetrare all’interno della facoltà. Alcuni operai per ore, armati di secchi e stracci, hanno dovuto ripulire primo piano e piano terra, tra i disagi degli studenti. Gli interventi tampone sulle coperture degli scorsi anni si sono rivelati insufficienti e non in grado di dare garanzie. Tra i punti viari più in crisi quello che dalla via Giacinto Lo Giudice porta alla piazza San Giorgio. L’asfalto, in corrispondenza del cosiddetto Buco della Castellina, a causa delle infiltrazioni sotterranee, si è gonfiato e sollevato. Interi metri quadri di asfalto in bitume si sono staccati dalla sede strade e sono stati trascinati in piazza San Giorgio. Quintali di detriti, intanto, si sono staccati, trascinati dalla pioggia, dal fronte franoso che si trova in via Giacinto Lo Giudice, poco sotto la piazza Berlinguer, dove parte della strada, il marciapiedi e la ringhiera da tempo sono fortemente avvallati. Strada interrotta, a causa della presenza di fango e detriti, sotto il viadotto dell’ex ferrovia del quartiere Casalotto (a destra). Segnalati piccoli allagamenti con disagi nei locali commerciali di via Carducci ed in alcune abitazioni del quartiere Casalotto. Squadre dell’Enel per ore in azione, ieri mattina, nel quartiere Canali e Monte per i problemi alla rete elettrica provocati dal maltempo. (a sinistra l'avvallamento di via Giacinto Lo Giudice da tempo abbandonato a se stesso)Otturati da detriti e da abbondante fogliame quasi tutti i tombini del centro urbano, mentre sono state segnalate frane sulla strada che porta al santuario di Piazza Vecchia. Detriti, fango e buche sono presenti in molti punti della rete stradale cittadina. Prima parte del consiglio comunale al buio, esami universitari sotto la luce di torce elettriche alla facoltà di Formazione di Operatori turistici, pedoni e automobilisti in difficoltà per le numerose pietre disseminate ad ogni angolo delle strade del centro storico. Soprattutto dove sono presenti numerosi scavi aperti per i lavori in corso di rifacimento della rete idrica urbana. (sopra la frana sotto l'avvallamento di via Giacinto Lo Giudice) Al palazzo comunale dell’atrio Fundrò, ma anche in molte abitazioni vicine e del quartiere Monte, corrente elettrica mancante già a partire dalle 13 di venerdì, con numerose segnalazioni inoltrate all’Enel. Lungo la via Cavour alcune transenne, posizionate ai margini di uno dei cantieri di Acquaenna per ragioni di sicurezza, sono cadute all’interno degli scavi aperti. In contrada Fontanelle ruspe e vigili del fuoco sono dovuti intervenire per prestare soccorso ad un automobilista, circondato improvvisamente da quintali di fango e detriti, ma senza nessuna conseguenza. Quintali di fango sono stati rimossi dalle ruspe anche in contrada Indirizzo, sotto il viadotto della circonvallazione della statale 117 Bis, con la sede stradale invasa per ore dai detriti. La via Roma per un paio d’ore si è trasformata in un vero e proprio fiumiciattolo, con l’acqua piovana che ha fatto fatica ha trovare vie di fuga. Anche qui complice un sistema di deflusso delle acque entrato in tilt. (sopra i detriti di piazza San Giorgio) Protezione civile e ufficio tecnico hanno dovuto effettuare numerosi sopralluoghi per verificare lo stato dei danni a carico degli edifici scolastici e di altre strutture pubbliche. Per una stima complessiva dei danni si dovrà attendere ancora qualche giorno. Dal Giornale di Sicilia - Edizione del 30 novembre http://robertpalermo.blogspot.com/

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo