mercoledì 30 giugno 2010

Piazza Armerina. Villa Romana. "Consiglio ispettivo"...ma solo sulla carta.

UN’OCCASIONE MANCATA: CONSIGLIO SENZA ISPEZIONE


Consiglio ispettivo alla Villa Romana: peccato che a ispezionare sia rimasto un solo consigliere! Un Consiglio Comunale utile e proficuo, quello convocato alla Villa Romana del Casale: per comprendere l’azione di coloro che sarebbero preposti a rappresentare la Città, oltre a cercare il facile plauso, esporre in “perfetto italiano” le proprie incompetenze, sbuffare annoiati mentre fingono di ascoltare la relazione scientifica dell’ “imputato” di turno, il direttore dei lavori, l’architetto Guido Meli, e intervenire in un’orgia autoreferenziale. Certo, qualche eccezione per fortuna c’è stata: in pochi hanno cercato di smorzare i toni a dir poco imbarazzanti di un consesso cominciato male, con la tentata esclusione del pubblico, e finito peggio. Questo, a voler essere gentili, il resoconto di un Consiglio Comunale tanto annunciato e concluso con una figuraccia colossale: quanti erano i consiglieri presenti alla richiesta ispezione al cantiere, dopo gli interventi di rito, demagogici quanto sprovveduti? Uno! Solo il consigliere Lotario ha avvertito l’esigenza di appurare di persona, di comprendere “sul campo”, di “fare domande”. E gli altri? Bisogna comprenderli, incombeva il pranzo. Siamo rimasti in tre: Lotario, in rappresentanza del civico consesso, l’architetto Andrea Ferlita ed io, come rappresentanti del pubblico (la maggioranza!). E gli altri? I giornalisti, i rappresentanti dei commercianti, gli amministratori, che a quanto pare sanno tutto di tutti, si sono volatilizzati in pochi minuti, i consiglieri dopo aver firmato il foglio del gettone di presenza, gli altri per poter dire di aver sentito la “solita solfa” di un professore non avvezzo al pubblico che aveva di fronte. Non si può sorvolare su un gesto di simile gravità. Si è invocato il Consiglio Comunale alla Villa Romana per constatare lo stato dei lavori e poi, nel momento clou, tutti si sono dileguati! La Villa Romana, che riaprirà nel marzo 2011, è un “unicum”, i qualunquisti, invece, sono tanti, troppi ...

Angela Malvina L’Episcopo

lunedì 28 giugno 2010

Venere di Morgantina. Calcagno: "Basta polemiche da parte dei consiglieri e amministratori provinciali".

Più propositivi e meno polemici. Lo chiede ad amministratori e consiglieri provinciali il Presidente della Commissione speciale consiliare “Venere” del Comune di Aidone Lorenzo Calcagno. “Invitiamo gli amministratori e consiglieri provinciali a smetterla di litigare a mezzo stampa prendendo a pretesto il tema della Venere di Morgantina – dice Calcagno – da questi invece si attenderemmo o meglio ci saremmo già aspettati fatti ben più concreti. In subordine ci accontentiamo che stiano calmi e che si astengano dall’esternare inutili analisi e pareri non richiesti che riguardano in primo luogo il Comune di Aidone. Tutto ciò infatti rischia di suscitare allarme, ansia e reale preoccupazione nella comunità aidonese che da 30 anni, con iniziative efficaci a tutti i livelli è impegnata a far si che i reperti, testimoni della propria storia millenaria, rientrino nella casa naturale a completare il contesto storico-culturale di cui sono espressione. Invitiamo pertanto tutti coloro che hanno a cuore tale obbiettivo, ad aiutarci anche con la sobrietà (no perdi tempo), che è d’obbligo in questi casi. Voglio inoltre rassicurare tutti che l’opera iniziata 30 anni fa, continua ininterrottamente con lo stesso impegno e determinazione anche in silenzio. E’ prevista a breve una scelta di bilancio da parte del Consiglio Comunale in grado di mettere la Soprintendente di Enna nelle condizioni di permettere il rientro della Venere ad Aidone, già dalla primavera del 2011”. Lorenzo Calcagno, presidente della commissione consiliare speciale "Venere"

Piazza Armerina. Ancora screzi in aula tra Centonze e Venezia

Screzi in aula tra il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, e il capogruppo del partito Democratico, Giuseppe Venezia. Quest’ultimo ha criticato la scelta della presidenza di far intervenire i consiglieri dell’opposizione in materia di sfiducia, quando l’argomento all’ordine del giorno era un altro. “Non nego la parola a nessuno, non è uno scandalo, accetterei la critica se avessi usato due pesi e due misure, ma è sempre stata la mia linea”, ha spiegato Centonze.

Ispezione della Prefettura sulle cave

A seguito di quanto stabilito in sede di Riunioni tecniche di Coordinamento Interforze integrate con il Direttore del Distretto Minerario di Caltanissetta, il Prefetto di Enna dott.ssa Giuliana Perrotta ha disposto in ottemperanza alle disposizioni contenute nel c.d. Pacchetto Sicurezza, un piano di monitoraggio delle cave esistenti in questa Provincia. Le verifiche hanno riguarderdato in primis 9 cave che hanno cessato l’attività, di cui 7 per revoca dell’autorizzazione da parte del competente Distretto Minerario, a seguito di acclarata infiltrazione della criminalità organizzata e del rilascio di certificazione atipica da parte di questa Prefettura ai sensi dell’articolo 1 septies del d.l. n.629/1982, come convertito nella legge n. 726/1982, e n. 9 cave attive.
Il primo gruppo di ispezioni ha avuto luogo nella giornata odierna contemporaneamente sul territorio ad opera della D.I.A. di Caltanissetta, della locale Questura, dei Comandi Provinciali Carabinieri e della Guardia di Finanza di Enna, di concerto con i funzionari del Distretto Minerario di Caltanissetta, e le attività di verifica sono state seguite in tempo reale dalla “sala situazione” attivata in Prefettura dove le operazioni sono state coordinate da dirigenti prefettizi e dai responsabili della DIA, delle altre Forze di Polizia e del Distretto Minerario.
La necessità di prestare particolare attenzione alle cave e di attivare una “bonifica” del settore deriva dal fatto che è ormai ben noto come anche il settore delle cave risulti soggetto all’ingerenza di cosche locali, insieme ad altri settori collaterali collegati al ciclo degli inerti.
Le risultanze dell’operazione che hanno evidenziato violazioni in materia di norme ambientali nonché esercizio abusivo degli impianti, saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.

venerdì 25 giugno 2010

Piazza Armerina. I Cobas a Enna per i precari. Polemica verso i precari "da salotto".

di Luigi Bascetta, responsabile provinciale dei Cobas
A distanza di ben 20 giorni dalla grande manifestazione di Palermo dove si è toccata veramente la criticità della problematica, non solo della mancata stabilizzazione del personale precario dei comuni dell’Isola, ma anche solo della proroga della contrattualizzazione dei rapporti di lavoro, i COBAS del Comune di Piazza Armerina scendono di nuovo in lotta per manifestare tutta la rabbia per dovere “elemosinare” la proroga di uno straccio di contratto che possa permettere ancora questa lenta agonia nella sopravvivenza. Scenderemo in lotta anche per quei precari “da salotto” che ogniqualvolta si tratti di mostrare la bella faccia in pubblico per protestare si nascondono e non si fanno trovare, tutti intenti a lavorare e farsi belli di fronte a quelle istituzioni che li stanno per “liquidare” senza nemmeno un grazie. Questa gente meriterebbe davvero di restare senza lavoro e senza contratto. Ben le starebbe!...Ma noi COBAS scendiamo in lotta per quella silenziosa maggioranza di padri e madri di famiglia che combattono la loro sacrosanta battaglia per la dignità e per il diritto al lavoro vero e duraturo e non per le elemosine. Ebbene, con loro e per loro, saremo davanti alla Prefettura di Enna lunedì 28 alle ore 10.00 come, del resto , faranno gli altri combattivi colleghi dei comuni dell’intera provincia. Andremo a manifestare e fare sentire la nostra voce, insieme al sindaco e alle istituzioni politiche e amministrative che ci sono state vicine in questi giorni di resistenza e di lotta. Al sit-in di protesta saranno presenti i sindaci di tutti i comuni della provincia perché sono loro le prime vittime di questa stretta economica spropositata e anacronistica.
Due manifestazioni. Una a Enna e un’altra, in concomitanza, davanti a Palazzo Chigi. Decine di migliaia di Cobas saranno lì a presidiare e a sollecitare il peggior governo del dopoguerra ad ascoltare le istanze di chi è stato usato per 21 anni dalle amministrazioni per svolgere ruoli e compiti che non hanno nulla di diverso da quelli di ruolo. Chiederemo la modifica immediata del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 nella parte relativa al precariato e al patto di stabilità degli Enti Locali. Quella sarà la nostra trincea e da lì non ci muoveremo fino a quando non si risolverà il problema definitivamente. Dobbiamo avere la capacità di una grande mobilitazione perché la battaglia dei precari è la battaglia di tutti i lavoratori. “Pomigliano e la FIAT docent”….il ricatto ai lavoratori ora viene portato su tutte le sedi e ogni occasione di crisi è buona per giustificare lo smantellamento scientifico e pianificato dello Stato Sociale e dello Statuto dei lavoratori.
Tutti insieme dobbiamo essere presenti, intenti a intraprendere un’iniziativa di lotta dura e costante. Dobbiamo chiamare a raccolta le famiglie, le istituzioni, i lavoratori, i sindacati prima che sia troppo tardi. Noi ci saremo, come sempre!!!

giovedì 24 giugno 2010

Piazza Armerina. Villa Romana. Ispezione disposta dalla Prefettura. Sopralluogo anche della direzione distrettuale antimafia.

Ispezione al cantiere della Villa Romana del Casale disposta dalla Prefettura di Enna. A recarsi dentro il sito Unesco personale della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta, unitamente a rappresentanti della Polizia di Stato, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro e del Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, componenti del Gruppo Interforze coordinato da un dirigente della Prefettura.

martedì 22 giugno 2010

Piazza Armerina. Le istituzioni da dieci anni incartate su piazza Falcone Borsellino

Seminterrati, semisotterrati e interrati.
Per costruire il “Green Point Stadium” di Città del Capo, in Sudafrica, capienza 66 mila spettatori, ci sono voluti tre anni e mezzo. Per il “Nelson Mandela Bay” di Port Elizabeth, sempre in Sudafrica, 46 mila spettatori, impianto alto 40 metri e diviso in sei livelli con un costo di 360 milioni di euro, sono bastati due anni e mezzo. Per i parcheggi seminterrati di piazza Falcone Borsellino, costo iniziale inferiore ai 2 milioni di euro, per la sosta di qualche centinaio di auto, 10 anni non sono bastati neanche per l’inizio della gara d’appalto. La conclusione è semplice e inevitabile. La nostra classe dirigente è incapace. Almeno su questa vicenda ha dimostrato di esserlo. E non ha nessuna importanza la puerile divisione di comodo del mondo in destra e sinistra. Si sono succedute diverse amministrazioni di ogni colore politico, ma il risultato è sempre stato lo stesso. La nuova infrastruttura non c’è. Si tratta di un dato di fatto. E mentre nelle terre di Mandela suonano la “vuvuzela”, la fastidiosa e rumorosa trombetta che in questi giorni imperversa sugli spalti sudafricani e nelle case degli italiani, in piazza Falcone Borsellino la silente lentezza dei politici sta rompendo i timpani già da qualche anno. I parcheggi seminterrati sono diventati semisotterrati. Una sorta di grande tomba virtuale sotterranea nella quale tumulare la politica locale, incapace di cogliere le opportunità di una società in divenire. Personalmente ritengo l’infrastruttura “un’offesa urbanistica”, priva di utilità concreta per la città, un’ulteriore “baracca” pubblica in grado solo di generare ulteriori problemi di gestione all’ente. Una parte della città, poi sarà pronta fin dall’inizio a “somatizzare” i disagi realizzativi provocati dai lavori. Le immagino già petizioni, polemiche, interrogazioni, proteste dei residenti e delle categorie produttive in fase di esecuzione lavori per le ovvie conseguenze prodotte dal cantiere e per i puntuali ritardi che anche qui arriveranno. Del resto i lavori a Sant’Anna, “I luoghi della Cultura” o la Villa Romana, dimostrano la lentezza del “sistema Sicilia”. Ma il problema non è quello che penso io, ma quello che da dieci anni pensano e dicono pubblicamente coloro che governano questa città, non mettendolo poi in pratica. Il problema è che chiunque sta al governo non ha il coraggio di dire no a quei parcheggi, per le rischiose conseguenze che potrebbero scattare alla Corte dei Conti in caso di un passo indietro sul futuro di piazza Falcone Borsellino. Occorre pagare progettisti e consulenti. Comunque vada. Insomma le istituzioni si sono incartate. In pratica occorre fare i seminterrati per non rimanere interrati. Roberto Palermo (Settimanale Arai News di venerdì 18 giugno)

lunedì 21 giugno 2010

Piazza Armerina. Mercato settimanale. Salvatore Cimino: "Sia un referendum popolare a scegliere il sito"

In merito alla diatriba tra l’assessore alle AttivitàProduttive Teodoro Ribilotta e il responsabile Prov.le dellaANVA Confesercenti Totò Bonanno riguardante il trasferimento delmercato settimanale nell’area S.Ippolito, ci tengo a chiarirealcuni punti, essendo in quel periodo responsabile Prov.ledell’O.S. COBAS -commercio e pertando ero presente all’incontrotenutosi nella sala delle luci l’8 Ottobre 2009. Per chi nonlo ricordasse io sono stato tra i pochi ad oppormi altrasferimento alle condizioni proposte dall’amministrazione.Nonostante ciò si è provato il trasferimento con la conseguenzache noi abbiamo perso una giornata di lavoro inutilmente,perché quello che io sostenevo si è rivelato veritiero. Comunquedopo esserci resi conto che effettivamente non c’erano le condizioni per montare in quel sito e tantomeno in quelle condizioni (nonci sono nemmeno adesso), ho preso parte all’incontro assieme amolti colleghi ambulanti e responsabili di varie O.S. tra lequali anche la Confesercenti e l’ANVA, dove ognuno ha dato ilproprio contributo per cercare di venire incontro alleesigenze di ambo le parti. Per quando riguarda il verbale dicui parla l’assessore Ribilotta,firmato da tutte leorganizzazioni sindacali, voglio ricordare allo stesso che perquando riguarda il sito non è che lui non ci abbia ha datomolta scelta, o Piano S.Ippolito o area ex siace,perciò nonpuò certo dire che abbiamo accettato il sito con entusiasmo!Ma il problema non è questo. Il problema ora è che questascelta si è rivelata disastrosa sia dal punto di vistaeconomico per gli operatori,che del servizio dato alla cittàche sicuramente non è migliorato come sosteneva l’amministrazione.Anzi, indubbiamente ha scontentato gran parte degli operatori(ambulanti e a posto fisso) e moltissimi cittadini, che con iltrasferimento del mercato hanno perso la possibilità di un momentodi svago e la possibilità di poter fare degli acquisti a prezziconvenienti, che in un periodo di crisi come quello attualerisparmiare anche qualche decine di euro fa comodo a tutti. Leamministrazione devono capire una volta per tutte che il mercato incentro porta benessere alla città, perché il mercato è un servizio perla collettività e non un peso. Perciò alla luce di tutto ciò invitopubblicamente l’amministrazione nonché il consiglio comunale a fare unpasso indietro e riportare il mercato settimanale al centro dellacittà. Se sarà il caso noi siamo pronti ad indire un referendum popolare in modo da far scegliere alla cittadinanza il sito ideale dove svolgere il mercato settimanale. Salvatore Cimino

domenica 20 giugno 2010

Piazza Armerina. Alcuni locali dell'ex mattatoio in comodato per un anno ad associazione di volontariato

Concessa per un anno in comodato d’uso dal Comune all’associazione di volontariato “Armerina Emergenza” una parte dell’ex mattatoio di contrada Bellia. Una piccola fetta dell’immobile sarà destinata a sede operativa dell’associazione. Da adeguare l’impianto elettrico e l’impianto fognario

Piazza Armerina. Bsilica Cattedrale. Navata laterale sinistra in condizioni di degrado per l'umidità.

Invasa dall’umidità l’intera navata laterale sinistra della Basilica Cattedrale. A causa delle infiltrazioni provenienti dal tetto della struttura le condizioni della chiesa su quel lato si stanno progressivamente deteriorando.

sabato 19 giugno 2010

Piazza Armerina. Bonus bebè di 200 euro alle mamme che partoriscono al Chiello. Gagliano: "Obiettivo salvare il punto nascite"

Un “bonus bebè” di 200 euro da assegnare ad ogni mamma piazzese che partorisce al reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Chiello. A lanciare la proposta, con un regolamento consiliare depositato agli uffici, il consigliere Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. E a sostegno dell’iniziativa lo stesso esponente politico annuncia un emendamento al Bilancio, con la previsione di un capitolo specifico di 50 mila euro da dedicare al provvedimento “salva-parti”. “Un regolamento che propongo con l’obiettivo primario di incrementare il numero di nascite al Chiello e salvare in questo modo il punto nascite della città dei mosaici”, spiega Gagliano. “Il rischio concreto, se scompare il punto nascita piazzese, è che non ci saranno più persone nate nella nostra città”, afferma il leader del Pdl. Il bonus sarebbe riservato a tutte le mamme residenti in città, anche se immigrate, sena limiti di reddito familiare. La quota di 200 euro, poi, dovrà essere spesa nelle farmacie o sanitarie del territorio piazzese in prodotti per i neonati. Chi vorrà ricevere il buono dovrà presentare una richiesta agli uffici comunali, corredata solo dal certificato di nascita. Sarebbe poi l’ufficio Economato a rilasciare il bonus da spendere in farmacia. Il numero di parti al Chiello negli ultimi anni aveva subito una consistente flessione. La proposta fra qualche giorno arriverà in aula, in sede di dibattito sul nuovo Bilancio di Previsione.

giovedì 17 giugno 2010

Piazza Armerina. Villa Romana. "Lentezza dei lavori. Di chi è la colpa?"

“L’andamento dei lavori alla Villa Romana del Casale procede a rilento, di chi è la colpa?”. A chiederlo il Difensore civico Pino Aloi, in una nota inviata al sindaco Carmelo Nigrelli e al consiglio comunale. “La conclusione dei lavori da 18 milioni di euro, in origine fissata per dicembre 2008, poi differita a fine estate 2009, dovrebbe avvenire per la primavera 2011, con quasi trenta mesi di ritardo rispetto ai tempi inizialmente previsti”, ricorda Aloi. “A cosa è servito allora chiudere i battenti per diversi mesi, fissare orari strani di apertura e chiusura del sito, per permettere la collocazione della nuova copertura in legno, dal momento che, una volta riaperta la Villa, sono stati resi accessibili al pubblico soltanto alcune stanze, mentre ad oggi il sito è ancora sottoposto ad interventi di restauro e privo della copertura?”, insiste l’avvocato dei cittadini, il quale parla di “crollo delle visite” e riduzione “del 50 per cento degli introiti” per gli operatori turistici. “Di chi sono le colpe? Cerchiamo di trovare delle soluzioni, non si può consentire che altri dispongano a loro piacimento di un bene così importante per l’umanità, dobbiamo mobilitarci affinché si possa arrivare alla fine dei lavori nel più breve tempo possibile, fissando una data certa”, conclude Aloi, appellandosi a sindaco e consiglieri.

mercoledì 16 giugno 2010

Prefettura. Ispezione a sorpresa alla Diga Ancipa dove sono in corso lavori di ristrutturazione.

Nell’ambito del monitoraggio dei lavori di realizzazione delle “grandi opere pubbliche”, il Prefetto di Enna, D.ssa Giuliana PERROTTA, con provvedimento del 9 giugno u.s., ha disposto un accesso ispettivo presso i cantieri aperti per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione della diga ANCIPA, sita in territorio del comune di Troina (EN).
Il controllo, disposto anche in relazione ad episodi occorsi ad una ditta, è stato eseguito nella mattinata odierna in 4 cantieri dal Gruppo Ispettivo Interforze, coordinato da un dirigente dell’Ufficio Territoriale del Governo e composto da rappresentanti della Questura, dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, della Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta, dell’Ispettorato Provinciale del Lavoro e del Genio Civile di Enna.L’accesso, durante il quale sono stati sottoposti a controllo uomini e mezzi ed è stata acquisita documentazione relativa ad appalti, subappalti, forniture e personale, si propone la finalità di prevenire eventuali tentativi di condizionamento criminale o di infiltrazione mafiosa tra le ditte impegnate a vario titolo negli interventi di risanamento della diga

lunedì 14 giugno 2010

Piazza Armerina. Morto Franco Ferrara. Nigrelli: "Ha dimostrato che qui in Sicilia si può essere imprenditori liberi da condizionamenti della mafia"

La morte di Franco Ferrara rappresenta una grande perdita sia in termini personali che per la Città di Piazza Armerina. Ci siamo conosciuti sui banchi del Consiglio comunale nel 1993 e da allora siamo stati legati da una amicizia vera basata sulla stima reciproca.
Di Franco Ferrara voglio ricordare due doti rare: la generosità mai ostentata e sempre vissuta come impegno personale e disinteressato a favore dei meno fortunati e il coraggio che lo ha sempre spinto a prendere posizioni e ad assumersi responsabilità guidato solo dai suoi valori di riferimento e mai dalla convenienza che quasi sempre indica le scelte agli imprenditori. Franco ha dimostrato che qui, in Sicilia, si può essere imprenditori liberi da condizionamenti mafiosi e politici.
Infine voglio ricordare la sua ultradecennale battaglia per gli artigiani e per la realizzazione dell’area artigianale che uno scherzo del destino non gli ha consentito di vedere realizzata, una battaglia condotta da vero piazzese, lui che lo era per scelta e non per nascita, nell’interesse della sua città. Credo che a lui occorrerà dedicare la strada più importante dell’area artigianale quando essa sarà realizzata.

Piazza Armerina. Villa. Le preoccupazioni di Galvagno.

“Sono mesi che una mia interrogazione sui ritardi dei lavori alla Villa Romana del Casale giace senza risposta e, oggi più che mai, alla luce dell’annunciata cancellazione del sito archeologico dai circuiti turistici per il 2011 da parte dei tour operator, che avrebbe conseguenze disastrose sull’economia del territorio, è urgente capire cosa sta accadendo”. Così Elio Galvagno, deputato regionale del PD, che nello scorso mese di novembre aveva presentato un’interrogazione sul ritardo dei lavori per la sostituzione della copertura della Villa e per il restauro dei pavimenti musivi, sollecita il Presidente della Regione e l’Assessore per i Beni Culturali a rispondere con urgenza “sulle motivazioni dei ritardi registrati rispetto ai comunicati ufficiali della Direzione lavori e dall’Assessorato ai Beni Culturali, sulle cause e le eventuali responsabilità che hanno determinato i ritardi fin qui accumulati, sulla data prevista per la fine dei lavori e sulla data di ultimazione dei lavori esterni al sito archeologico”.
“Avevo già paventato - dice l’On. Galvagno - che il protrarsi dei lavori interni al sito archeologico potesse ripercuotersi negativamente sugli operatori turistici e commerciali, nonché sull’intera economia del territorio. Cosa che sta puntualmente accadendo, e, quel che è più grave, ancora non si intravede nessuna soluzione definitiva per la fruizione totale della Villa Romana del Casale e delle aree esterne. Condizioni, queste, che rischiano di escludere il sito archeologico dai circuiti organizzati dai tour operator per le prossime stagioni turistiche”.
La questione era già stata posta nei mesi scorsi dal Consiglio comunale di Piazza Armerina, con un O.d.g., approvato all’unanimità, in cui si invitava l’Alto Commissario, Vittorio Sgarbi, “a garantire la fine dei lavori di restauro e di sostituzione della copertura entro il novembre 2010” e di garantirne comunque la fruizione, anche parziale, già dal marzo 2010”. “Fruizione che, ad oggi, - continua Galvagno - resta garantita solo dalle 15 alle 18, con carenti comunicazioni sugli orari, che costringono spesso gruppi e turisti a tornare indietro, trovando il sito chiuso”.
Per questo il deputato del Pd, nel corso dell’ultima seduta parlamentare, ha sollecitato una risposta da parte dell’Assessore Armao, ribadendo le questioni poste già sette mesi fa.
“Premesso - si legge nell’interrogazione - che con Delibera di Giunta regionale è stato conferito l’incarico di Alto Commissario all’On. Vittorio Sgarbi affinchè provvedesse, avvalendosi direttamente degli uffici della Soprintendenza di Enna, a predisporre, promuovere e coordinare tutti gli interventi per la conservazione, la tutela e la valorizzazione della Villa Romana di Piazza Armerina, esercitando, altresì, le prerogative ed i poteri di cui al comma 5 del richiamato art. 80 in ordine agli interventi sul sito archeologico, a valere sulla Misura 2.01 – Azione B – del POR Sicilia 2000/2006. Rilevata l’approssimazione con la quale la Direzione lavori e l’Assessorato competente comunicano periodicamente date di fine lavori puntualmente disattese (dal novembre 2009 – marzo 2010, siamo passati al novembre 2010 - gennaio 2011), annunciando inoltre con altrettanta approssimazione periodi di chiusura del sito archeologico”.
Per tali ragioni si chiede di “conoscere se e quali iniziative siano state fin qui assunte al fine di verificare, tra l’altro, se esiste un cronoprogramma per l’esecuzione dei lavori interni al sito archeologico, concordato in sede di affidamento di appalto alla ditta esecutrice, e se l’andamento dei lavori all’interno del sito archeologico è in linea con il suddetto crono programma”.
“Sarebbe grave tra l’altro - conclude l’on. Galvagno - che i lavori dovessero protrarsi oltre il rientro della Venere di Morgantina e per questo vanno urgentemente intraprese tutte le iniziative necessarie a garantire l’inaugurazione della Villa Romana al più presto e comunque prima di un evento che tutti consideriamo cruciale per il rilancio del territorio“.

sabato 12 giugno 2010

La vergogna nazionale della nuova legge sulle intercettazioni e i nuovi tagli. La polizia e gli investigatori con la toga umiliati.

Intercettazioni e manovra correttiva:
il SIULP si mobilita contro la “morte” della polizia.

Dichiarazioni del Segretario Generale Felice ROMANO



Il provvedimento del Governo sulle intercettazioni e la manovra correttiva calano una mannaia sull’operatività delle Forze di polizia.
Oggi, con il voto di fiducia al Senato si sta celebrando il funerale del più importante strumento dell’investigazione nella lotta alla criminalità organizzata e non.
Lo stesso strumento che ha consentito, grazie al lavoro di anni, di assicurare alla giustizia i più pericolosi criminali del nostro Paese.
Risultati che, spesso, alcuni ministri si attribuiscono in modo improprio, oserei dire anche scorretto, specie se accompagnato dall’assoluta mancanza di riconoscimento a chi ha davvero lavorato.
Le Forze di polizia, è bene ricordarlo a qualche politico distratto o di memoria corta, arrestano i criminali a prescindere dalla maggioranza che sostiene il governo.
Il SIULP preannuncia la mobilitazione dei poliziotti contro lo scempio legislativo in atto.
C’è uno scontro tra due poteri dello Stato, quello legislativo e quello giudiziario, cosa questa già anomala e dannosa; ma per il SIULP i magistrati, questa volta hanno una ragione della massima evidenza: con questi provvedimenti si mette a repentaglio la sicurezza dei cittadini, vanificando l’azione delle Forze di polizia.
Infatti, continua Romano, i tagli operati e le restrizioni alle retribuzioni costringeranno Polizia e Carabinieri ad eliminare volanti e gazzelle che controllano il territorio nonché a diminuire l’impiego di personale nei servizi di ordine pubblico, proprio in un momento in cui aumenta a dismisura la tensione sociale nel Paese.
Per questo il SIULP lancia una raccolta di firme contro il provvedimento sulle intercettazioni e contro la manovra correttiva. Bisogna dire basta ad una politica della sicurezza che non consente ai poliziotti di lavorare su strada, e che vede nei fatti vanificati tutti i roboanti annunci.
I cittadini già hanno capito che la vita reale è diversa da quella rappresentata, nei week end, nelle residenze di Arcore, di Varese o di Agrigento: per questo la raccolta delle firme avrà inizio proprio sotto queste residenze.

Roma, 10 giugno 2010

giovedì 10 giugno 2010

Piazza Armerina. Politica. A colpi di polemiche e frecciate parte esame regolamento Tia.

Iniziata in aula, venerdì pomeriggio, l’approvazione dei primi articoli del nuovo regolamento comunale sulla Tia,la tariffa di igiene ambientale. Primi quattro articoli votati in consiglio comunale, poi rinvio della seduta per approfondire un aspetto tecnico legato al piano di gestione dei rifiuti. Ma prima dell’esame del nuovo testo frizioni continue tra maggioranza e opposizione. “Constatiamo ancora una volta che la maggioranza di governo in aula non c’è”, spiega il consigliere Rosario Paternicò (Pdl). “Esco e vado via dall’aula perché la maggioranza non è tutta presente”, aggiunge Renato Incardona (Indipendente). “Chiunque è eletto, a prescindere dall’appartenenza politica, ha il dovere di rimanere in aula e fare delle scelte”, replica Giuseppe Venezia, capogruppo del Pd. Poi si è affrontato il merito delle questioni.

Piazza Armerina. Un solo cardiologo al Chiello. Sospesa la reperibilità. Si va avanti con la telecardiologia.

Un solo cardiologo all’ospedale Chiello, sospesa la reperibilità degli specialisti del cuore. In caso di urgenza si procede con l’ausilio della telecardiologia, in collegamento con il presidio ospedaliero Umberto I di Enna.

domenica 6 giugno 2010

Piazza Armerina. Dostojevskij sbarca in aula

4 giugno, discussione sui rifiuti in aula. Prende la parola il sindaco Nigrelli. Descrive i problemi di igiene della città. Il consigliere Paternicò lo incalza mentre parla, ricordandogli i cassonetti non lavati, i randagi che disseminano la spazzatura e così via. Nigrelli si arrabbia, accusa di demagogia Paternicò. E poi gli ricorda che c'è un "idiota" (riferendosi a se stesso) che firma 160 mila euro di stipendi ai dipendenti di Sicilia Ambiente. "Idiota in senso dostojevskiano, va' studia", dice il primo cittadino. Secondi di silenzio tombalein aula. Poi, concluso il discorso, Nigrelli si rende conto di aver esagerato e chiede pubbliche scuse a Paternicò.

Piazza Armerina. Sul verde pubblico duro botta e risposta tra Mpa e assessore Di Prima. Mpa: "Situazione inaccettabile". Di Prima: "Accuse ridicole"

Duro botta e risposta polemico sul verde pubblico tra l’Mpa e l’assessore Giuseppe Di Prima. Il movimento di Lombardo definisce “inaccettabile” la situazione del verde nell’area attigua alla palestra ex Itis, “vero biglietto da visita per turisti e visitatori”. “A Piano Duilio il problema è stato risolto letteralmente alla radice, le belle palme sono state prelevate e trapiantate in una zona dove le erbacce sono diventate parte dell’arredo urbano”, spiega una nota del partito. Ed il riferimento è alle palme trasferite in via Libero Grassi, giudicata “una zona inadatta”. Un fatto che secondo l’Mpa rivela “una scarsa conoscenza in materia di verde”. Non si fa attendere la replica dell’assessore al Verde pubblico Di Prima: “Il fatto che il partito che voleva governare questa città si attacchi ancora alle sei palme di via Libero Grassi sembra francamente ridicolo e la dice lunga sul carattere strumentale delle loro critiche”. “A Piano Duilio sanno tutti che è dovuto partire un cantiere per la riqualificazione urbana e non potevamo fare altro che trasferire altrove le piante, non è stata una scelta programmata, ma un provvedimento dovuto”, aggiunge Di Prima. “Nonostante i pochi mezzi e uomini a disposizione stiamo intervendo dappertutto, nelle piazze e in tutti gli edifici scolastici, tutto il resto sono chiacchiere strumentali”, aggiunge l’amministratore. “Il risultato è sotto gli occhi di tutti, le palme, un tempo rigogliose e sane, stanno morendo”, sottolineano con una forte critica dall’Mpa. “Le palme stanno soffrendo, ma non sono morte e non moriranno, si dicevano le stesse cose un anno fa per i tigli in zona Cascino, andate a guardarli ora”, replica Di Prima. E proprio sulle palme lo stesso Di Prima appena qualche giorno fa aveva risposto con una nota scritta a preoccupazioni simili sollevate dal consigliere Basilio Fioriglio, autore di un’interrogazione specifica in aula. (Giornale di Sicilia - Edizione del 5 giugno 2010)

Piazza Armerina. La bomba ad orologeria dei rifiuti

"A forza di nuove anticipazioni sui rifiuti questo Comune potrebbe rischiare il dissesto, con il rischio dinon poter pagare più gli stipendi ai propri impiegati". (Calogero Centonze, presidente del consiglio comunale, il 4 giugno in aula)

giovedì 3 giugno 2010

Piazza Armerina. Precari comunali da 3 giorni incrociano le braccia. Futuro a rischio? Il Comune, intanto, distribuisce "premi" a quelli di ruolo.

Da tre giorni hanno incrociato le braccia provocando forti disagi ai vari settori comunali. I lavoratori precari impiegati nella macchina comunale, un esercito di 103 “impiegati” in grado di sopperire alla cronica carenza d’organico, stanno tenendo un presidio all’interno dell’atrio Fundrò, sotto il palazzo comunale. La protesta dei dipendenti contrattisti e Asu rientra nello stato di agitazione del comparto a livello regionale, successivo al blocco dei fondi previsti dalla legge Finanziaria regionale ad opera del Commissario dello Stato. “Lanciamo un forte appello a tutti i colleghi degli altri comuni della provincia a fare lo stesso”, dicono i lavoratori. I precari non vogliono guerre interne con i dipendenti di ruolo, ma vivono come una beffa il fatto che in un momento così difficile devono assistere alla ripartizione di 31 mila euro di “indennità di risultato” ai dirigenti comunali e altri 84 mila euro di “indennità di produttività” ai dipendenti di ruolo. “Mentre la nostra stessa esistenza come precari è a forte rischio e le stabilizzazioni non sono mai partite in questi anni, veniamo sempre dopo”, aggiungono. E domani è prevista l’adesione allo sciopero regionale a Palermo con la partenza di due pullman dalla città dei mosaici.

martedì 1 giugno 2010

Piazza Armerina. Ispezione agli uffici comunali: "Irregolarità e carenze" segnalate dalla Ragioneria Generale dello Stato

Irregolarità e disfunzioni in materia di dotazione organica nella macchina comunale. A segnalarle una relazione del servizio Ispettivo del Ministero dell’Economia e delle finanze in seguito alla verifica amministrativa-contabile effettuata alcuni mesi fa sui carteggi comunali. Il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, nella relazione ispettiva depositata negli uffici comunali, parla di “irregolarità e carenze”. Dall’ispezione, effettuata tra il 3 e il 22 settembre 2009, in particolare, sarebbero emerse tre irregolarità: 1) carenza di attività istruttoria nell’attribuzione di mansioni superiori e mancato rispetto dei termini di durata; 2) mancato rispetto del principio dell’adeguato accesso dall’esterno per il 50 per cento dei posti messi a concorso per progressioni verticali (i cosiddetti concorsi interni alla macchina comunale, ndr); 3) dal 2005 mancata trasmissione della relazione annuale del sindaco al consiglio comunale sull’attività degli esperti. “Il Comune ha posto in essere con le progressioni verticali un atto non irragionevole, ma piuttosto orientato a garantire buon andamento e funzionalità dei servizi resi ai cittadini, garantendo anche un contenimento della spesa”, spiega l’assessore al Bilancio, Francesco Restivo, nella risposta scritta inviata al consigliere comunale Basilio Fioriglio, citando la risposta inviata dagli uffici comunali al Ministero delle Finanze sulle “carenze” denunciate in sede di ispezione. Proprio Fioriglio nelle scorse settimane aveva chiesto all’amministrazione di far conoscere al consiglio comunale l’esito dei controlli ispettivi effettuati nel settembre scorso, depositando un’interrogazione specifica sull’argomento. L’amministrazione comunale e la segreteria Generale hanno già inviato una nota di risposta alla Ragioneria Generale dello Stato. “Attualmente si attendono da parte degli Enti preposti al controllo e alla verifica le eventuali valutazioni e le decisioni di competenza”, spiega l’assessore Restivo. (Giornale di Sicilia - Edizione del 28 maggio 2010)

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo