lunedì 28 giugno 2010

Ispezione della Prefettura sulle cave

A seguito di quanto stabilito in sede di Riunioni tecniche di Coordinamento Interforze integrate con il Direttore del Distretto Minerario di Caltanissetta, il Prefetto di Enna dott.ssa Giuliana Perrotta ha disposto in ottemperanza alle disposizioni contenute nel c.d. Pacchetto Sicurezza, un piano di monitoraggio delle cave esistenti in questa Provincia. Le verifiche hanno riguarderdato in primis 9 cave che hanno cessato l’attività, di cui 7 per revoca dell’autorizzazione da parte del competente Distretto Minerario, a seguito di acclarata infiltrazione della criminalità organizzata e del rilascio di certificazione atipica da parte di questa Prefettura ai sensi dell’articolo 1 septies del d.l. n.629/1982, come convertito nella legge n. 726/1982, e n. 9 cave attive.
Il primo gruppo di ispezioni ha avuto luogo nella giornata odierna contemporaneamente sul territorio ad opera della D.I.A. di Caltanissetta, della locale Questura, dei Comandi Provinciali Carabinieri e della Guardia di Finanza di Enna, di concerto con i funzionari del Distretto Minerario di Caltanissetta, e le attività di verifica sono state seguite in tempo reale dalla “sala situazione” attivata in Prefettura dove le operazioni sono state coordinate da dirigenti prefettizi e dai responsabili della DIA, delle altre Forze di Polizia e del Distretto Minerario.
La necessità di prestare particolare attenzione alle cave e di attivare una “bonifica” del settore deriva dal fatto che è ormai ben noto come anche il settore delle cave risulti soggetto all’ingerenza di cosche locali, insieme ad altri settori collaterali collegati al ciclo degli inerti.
Le risultanze dell’operazione che hanno evidenziato violazioni in materia di norme ambientali nonché esercizio abusivo degli impianti, saranno oggetto di ulteriori approfondimenti.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo