di Luigi Bascetta, responsabile provinciale dei Cobas
A distanza di ben 20 giorni dalla grande manifestazione di Palermo dove si è toccata veramente la criticità della problematica, non solo della mancata stabilizzazione del personale precario dei comuni dell’Isola, ma anche solo della proroga della contrattualizzazione dei rapporti di lavoro, i COBAS del Comune di Piazza Armerina scendono di nuovo in lotta per manifestare tutta la rabbia per dovere “elemosinare” la proroga di uno straccio di contratto che possa permettere ancora questa lenta agonia nella sopravvivenza. Scenderemo in lotta anche per quei precari “da salotto” che ogniqualvolta si tratti di mostrare la bella faccia in pubblico per protestare si nascondono e non si fanno trovare, tutti intenti a lavorare e farsi belli di fronte a quelle istituzioni che li stanno per “liquidare” senza nemmeno un grazie. Questa gente meriterebbe davvero di restare senza lavoro e senza contratto. Ben le starebbe!...Ma noi COBAS scendiamo in lotta per quella silenziosa maggioranza di padri e madri di famiglia che combattono la loro sacrosanta battaglia per la dignità e per il diritto al lavoro vero e duraturo e non per le elemosine. Ebbene, con loro e per loro, saremo davanti alla Prefettura di Enna lunedì 28 alle ore 10.00 come, del resto , faranno gli altri combattivi colleghi dei comuni dell’intera provincia. Andremo a manifestare e fare sentire la nostra voce, insieme al sindaco e alle istituzioni politiche e amministrative che ci sono state vicine in questi giorni di resistenza e di lotta. Al sit-in di protesta saranno presenti i sindaci di tutti i comuni della provincia perché sono loro le prime vittime di questa stretta economica spropositata e anacronistica.
Due manifestazioni. Una a Enna e un’altra, in concomitanza, davanti a Palazzo Chigi. Decine di migliaia di Cobas saranno lì a presidiare e a sollecitare il peggior governo del dopoguerra ad ascoltare le istanze di chi è stato usato per 21 anni dalle amministrazioni per svolgere ruoli e compiti che non hanno nulla di diverso da quelli di ruolo. Chiederemo la modifica immediata del decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 nella parte relativa al precariato e al patto di stabilità degli Enti Locali. Quella sarà la nostra trincea e da lì non ci muoveremo fino a quando non si risolverà il problema definitivamente. Dobbiamo avere la capacità di una grande mobilitazione perché la battaglia dei precari è la battaglia di tutti i lavoratori. “Pomigliano e la FIAT docent”….il ricatto ai lavoratori ora viene portato su tutte le sedi e ogni occasione di crisi è buona per giustificare lo smantellamento scientifico e pianificato dello Stato Sociale e dello Statuto dei lavoratori.
Tutti insieme dobbiamo essere presenti, intenti a intraprendere un’iniziativa di lotta dura e costante. Dobbiamo chiamare a raccolta le famiglie, le istituzioni, i lavoratori, i sindacati prima che sia troppo tardi. Noi ci saremo, come sempre!!!