mercoledì 29 settembre 2010

Piazza Armerina. Procedimenti disciplinari. L'amministrazione contro due vigili che ora potrebbero rivolgersi a Giudice del Lavoro e Procura.

Si aggrava lo stato di tensione tra l’amministrazione e una parte consistente del comando dei Vigili urbani. Emergerebbe un nuovo procedimento disciplinare nei confronti di un altro vigile urbano, dopo quello scattato nei giorni scorsi nei confronti del commissario della Polizia municipale Giovanni Velardita. Ad un altro “fischietto” piazzese, infatti, verrebbe rimproverata un’assenza ingiustificata dal posto di lavoro. Un fatto non solo contestato nella sua fondatezza dall’agente, ma tale da poter portare nei prossimi giorni ad un vero e proprio esposto predisposto dai legali del vigile urbano, il quale si sarebbe rifiutato di presentarsi alla convocazione da parte dell’ufficio Procedimenti disciplinari. Il clima è pesante. Sia nel caso del commissario Velardita, quanto nel nuovo episodio, sembrano molto probabili il ricorso al Giudice del Lavoro e alla Procura. Un’ipotesi che farebbe alzare in modo inedito il livello dello scontro tra l’amministrazione comunale e una parte della Polizia municipale. (Giornale di Sicilia - Edizione del 29 settembre)

lunedì 27 settembre 2010

Piazza Armerina. Sospesa assistenza a 21 "ragazze madri". Fondi finiti. Gli uffici chiedono i soldi alla politica. E le mamme protestano.

Sospeso il servizio di assistenza ai minori illegittimi riconosciuti dalla sola madre. Gli Affari sociali hanno dovuto interrompere l’erogazione del contributo mensile a 21 ragazze madri della città dei mosaici per carenza delle risorse finanziarie stanziate nel capitolo di bilancio previsto ad hoc. Fino ad agosto a percepire l’assistenza erano 21 mamme e 22 figli. Ad ogni madre andavano 219 euro mensili in cambio di 35/40 ore di lavoro prestato a supporto delle attività socio-assistenziali fornite dagli uffici comunali per altri servizi. Un piccolo contributo economico, ma sufficiente a poter dare una minima boccata d’ossigeno a nuclei familiari in grave difficoltà. Per questo tipo di assistenza in bilancio sono stati inseriti 40 mila euro, ma ne sarebbero serviti 58 mila, 18 mila in più, per poter coprire il servizio fino alla fine dell’anno.

“L’amministrazione comunale per far ripartire l’assistenza a queste 21 madri utilizzi subito gli 11 mila euro prelevati dal fondo di riserva per finanziare la partecipazione del Comune al Tti, il Travel Trade Italia, appuntamento del settore turistico in programma a Rimini ad ottobre”. A proporlo il responsabile provinciale dell’Anva Confesercenti, Salvatore Bonanno, il quale esprime solidarietà al gruppo di donne rimaste senza l’assegno mensile e reputa “inopportuna e senza utilità” le somme impegnate per Rimini . “Metto i locali sede del nostro sindacato a disposizione di queste mamme per ogni loro iniziativa”, aggiunge Bonanno.

Piazza Armerina. procedimenti disciplinari nei confronti di due commissari di Polizia municipale. Possibili ricorsi al Giudice del lavoro e Procura

Rapporti tesissimi tra l’amministrazione comunale ed alcuni commissari della Polizia municipale. Sarebbero due i procedimenti disciplinari scattati nei confronti di altrettanti ufficiali dei vigili urbani. Adesso le vicende rischiano di finire davanti al giudice del lavoro e alla procura...

giovedì 23 settembre 2010

Piazza Armerina. Vicepresidenza. Paternicò: "Fallimento delle segreterie politiche del centrodestra". L'autolesionismo del Pd.


Rosario Paternicò e la sua schiettezza sulla vicenda della vicepresidenza: "Fallimento politico dei segretari del centrodestra, di Mpa, Udc e di chi si presenta per conto personale come segretario del Pdl". Ma il Pd dimostra ancora una volta un autolesionismo pari a poche realtà politiche. Di fronte alla mancanza di un candidato unitario da parte del centrodestra (Venezia aveva proposto la scorsa settimana ai partiti dell'opposizione di esprimere un proprio candidato al quale sarebbero andati i voti del centrosinistra) i democratici si sono divisi, adottando due strategie diverse, con punzecchiature politiche evidenti al seguito. Il capogruppo Venezia (Pd), mercoledì sera, di fronte a due candidati di centrodestra frutto di divisioni e ripicche, per sbrogliare la matassa provocata dalle continue votazioni andate a vuoto, ha annunciato che il suo gruppo avrebbe a quel punto votato un proprio uomo di centrosinistra per rimettere in sesto l'ufficio di Presidenza e far ripartire la macchina consiliare. Il sottogruppo del Pd, però, facente capo agli autonomisti, ha deciso di continuare a puntare su un uomo di centrodestra, come scelta di metodo ritenuta più coerente. Il risultato? I cinque autonomisti, come emergerebbe da una interpretazione dello scrutinio e delle dichiarazioni degli altri gruppi, avrebbero votato per Trebastoni, i cinque più uno del Pd avrebbero votato per Ilenia Adamo. "Non c'è ufficialmente un candidato del Pd", ha detto in aula Monasteri. Poi i due colpi di scena tutti interni al Pd, degni di una partita a scacchi del tutto inutile e incomprensibile per l'immagine complessiva del partito. I sei pro Ilenia Adamo escono dall'aula (il numero legale rimane) prima dell'ennesima votazione per far emergere meglio il voto a Trebastoni proveniente dagli "autonomisti". Ma subito dopo l'uscita dal consiglio il presidente Centonze (uno degli autonomisti del Pd) abbandona l'aula e scioglie il consiglio (senza la vicepresidenza, infatti, se il presidente va via non ci sono sostituti). Esito politico finale della vicenda vicepresidenza? Il centrodestra è in palese difficoltà, fortemente diviso e senza un candidato unitario, ma le divisioni del centrodestra diventano terreno di scontro interno al Pd. Gli autonomisti, di fronte alla chiara e ripetuta incapacità del centrodestra di esprimere una sintesi unitaria su un nome, di fronte a diverse votazioni andate a vuoto e alla necessità di restituire l'assemblea alle sue funzioni piene, avrebbe forse fatto meglio a seguire questa volta la pista indicata da Venezia? Ma Capizzi, a sua volta, portavoce degli "autonomisti", in aula ha sottolineato come il suo gruppo sulla linea Venezia e sulla presunta indicazione di un uomo di sinistra non sia stato interpellato.

Piazza Armerina. Rifiuti e ordinanze a ripetizione sul conferimento. Ma i controlli non sono mai partiti.

Dall’estate del 2009 i rifiuti vanno gettati nei cassonetti solo nelle ore pomeridiane. In pochi, però, rispettano le ordinanze emesse dal Comune. Ma soprattutto in quindici mesi non è stata elevata una sola sanzione amministrativa a carico di chi viola le nuove disposizioni. Non è mai stato organizzato, infatti, un solo servizio di pattugliamento da parte della Polizia municipale, con tanto di appostamento in borghese da parte degli agenti. A confermare il dato amaro, in pratica la mancanza di controlli per far rispettare le ordinanze emesse dal sindaco Carmelo Nigrelli, lo stesso comandante dei Vigili urbani, Alfredo Sapone. “Finora non è stata emessa una sola sanzione e non è stato organizzato un solo appostamento per multare chi viola gli orari di conferimento stabiliti nei provvedimenti firmati dal primo cittadino”, ammette Sapone, il quale solo da poco si è insediato alla guida dei fischietti armerini. Sono quattro le ordinanze che dall’estate del 2009 si sono succedute per regolamentare gli orari di conferimento dei rifiuti. L’ultima risale al luglio scorso: i rifiuti solidi vanno gettati tutti i giorni solo dalle 17 alle 24, escluso il sabato. Per chi getta un sacco della spazzatura la mattina, ad esempio, sono previste sanzioni salatissime che vanno da 25 a 500 euro. Ma di multe nemmeno l’ombra. “Credo sia opportuno lanciare una campagna di comunicazione, facendo sapere a tutti i cittadini gli orari stabiliti per il conferimento dei rifiuti con degli avvisi adesivi sugli stessi cassonetti e poi effettuare i controlli”, dice il comandante Sapone. Ma intanto l’ordinanza è in vigore e lo stesso sindaco Nigrelli ha previsto la trasmissione del provvedimento alla Polizia municipale “affinché provveda alla vigilanza e all’esecuzione della medesima, nonché l’adozione di ogni provvedimento gestionale per la sua massima diffusione negli esercizi commerciali e i pubblici esercizi del territorio comunale”. All’origine dei conferimenti limitati ad alcune fasce orarie le notorie carenze del sistema di raccolta dei rifiuti. La ratio delle ordinanze era quello di “eliminare il potenziale stato di emergenza igienico-sanitaria” derivante dal diffondersi in città di un conferimento indiscriminato dei rifiuti solidi urbani ad ogni ora del giorno. Evitando, come si legge nei provvedimenti d’urgenza, “un’immagine poco decorosa della città”. (Giornale di Sicilia - Edizione del 21 settembre)

lunedì 20 settembre 2010

Piazza Armerina. Randagismo. Sterilizzazioni entro settembre? Aspettiamo i fatti...

"Condivido la sua preoccupazione per un fenomeno che per le proporzioni che ha assunto non può che destare un giustificato allarmismo”.
Non sono le parole di certa stampa locale, ma le dichiarazioni dell’assessore alla Sanità, Innocenzo Di Carlo, messe nero su bianco in una nota inviata al Difensore civico Giuseppe Aloi che nei giorni scorsi aveva scritto proprio a Di Carlo per richiamarlo ai suoi doveri in materia di randagismo.
“Continuano a non partire le sterilizzazioni, siamo di fronte al disastroso fallimento da parte delle nostre istituzioni, forse non ci si rende conto di come la situazione sia destinata a diventare sempre più esplosiva, prima o poi in queste condizioni succederà qualche tragedia”.
Non sono le parole di certa stampa locale, ma le dichiarazioni del presidente provinciale della Lav, Lorena Sauli, pubblicate sul Giornale di Sicilia del 5 agosto 2009.
“Per evitare tragedie come quelle del ragusano quest’ufficio sollecita gli organi preposti e competenti affinché si prodighino a mettere in pratica le leggi vigenti e nel frattempo si attivino a controlli specifici e oculati”.
Non sono le parole di certa stampa locale, ma del Difensore civico Aloi in una nota di appena qualche settimana fa indirizzata al sindaco Carmelo Nigrelli.
Non siamo di fronte ad un “giustificato allarmismo”, ma ad un giustificato allarme. Ma questi rischiano di essere solo giochi di parole. Aspettiamo i fatti. (Settimanale Report - Numero 33)

Piazza Armerina. Il dubbio? Un sano esercizio mentale. Ma se si trasforma in ossessivo sospetto diventa solo inutile masturbante altalena di malignità

La morbosa e ossessionante curiosità della gente, scoppiata in città in seguito al possibile falso mito della sposa “violata” dal testimone nel giorno delle nozze, diventa essa stessa notizia sulla quale non è possibile non soffermarsi. Mentre da un mese la domanda più ricorrente continua ad essere “Chi sono i due protagonisti della vicenda?”, quella che più mi intriga è “Perché l’illazione, il gossip e la maldicenza riescano dopo secoli ad affascinare con tanto successo l’immaginario collettivo?”. Ci sono tre ingredienti in questa storia estiva (non importa a questo punto se i fatti siano veri o meno) ai quali va attribuita la paternità del successo dell’ormai leggendario e romanzato amplesso di nozze. Il primo è il sesso: raccontare storie a sfondo sessuale continua a rimanere uno dei passatempi meno noiosi per chiunque. Su questo non ci sono dubbi. Il secondo è il colpo di scena: spezzare la rituale routine di un avvenimento, percepito ancora come sacro nella sua solennità, con un evento improvviso, inaspettato e dirompente provoca uno shock di suggestioni e incredulità tale da provocare immedesimazione nei protagonisti. Il terzo è l’incertezza: quando un colpo di scena a sfondo sessuale è anche incerto, allora c’è spazio per la fantasia di tutti. A mio parere, però, manca un ingrediente fondamentale, senza il quale credo tanta curiosità rischia di offendere l’intelligenza di un uomo di media diligenza: la verosimiglianza della storia. Per quanto mi riguarda la storia, a prescindere dal fatto che possa essere vera o falsa, è inverosimile in quanto tale. Forse finora non vi siete concentrati tecnicamente sulla “scena del delitto”, presi come siete dal voler conoscerne i protagonisti. Immaginate 200/300 invitati nella sala di un ristorante, immaginate il via vai naturale in casi del genere dai bagni del locale da parte degli invitati, immaginate la ingombrante complessità di un abito da sposa di cui svestirsi, immaginate tutti i matrimoni a cui siete dovuti andare e al fatto che la sposa, quando decide di andare in bagno, non ci va mai da sola, accompagnata dalla sorella, la madre, la suocera, la testimone o da un amica ancella (anche perché sfido chiunque ad eseguire da sola e in modo perfetto un rendez-vous tra una sposa e la tavola di un water). Dopo aver immaginato tutto questo, siete ancora pronti a considerare verosimile la trombata delle trombate estive? Non correte, forse, il rischio di esservi fatti trombare il cervello dal superdotato vezzo della maldicenza? Naturalmente il dubbio è un sano esercizio mentale. Ma se si trasforma in ossessivo sospetto diventa solo un’inutile masturbante altalena di malignità. (Settimanale Arai)

Piazza Armerina. Rebus vicepresidenza/2 Venezia: "Il centrosinistra è maggioranza, deve adottare comunque una scelta che risolva il problema"

Sarà il centrosinistra ad eleggere un proprio candidato alla vice presidenza del consiglio comunale di fronte alla mancanza di un candidato unitario nel centrodestra. Mercoledì sera sarà in programma la terza seduta dell’aula e si voterà per ben la quarta volta dopo tre tentativi andati a vuoto. Occorre ricomporre l’ufficio di Presidenza, con l’elezione del vice, senza la quale l’assemblea non può affrontare alcun ordine del giorno. “Il centro sinistra finora ha fatto di tutto per ricomporre l’ufficio di presidenza, condizione vincolante per il prosieguo dell’attività del consiglio comunale che in queste condizioni rischia la paralisi, bloccando l’azione di governo a discapito dei cittadini”, spiega il capogruppo del partito Democratico, Giuseppe Venezia, il quale nel corso della prima seduta sulla vice presidenza aveva proposto al centrodestra di indicare un candidato unitario da votare. “In questo contesto il centrosinistra, essendo maggioranza, ha il dovere di adottare comunque una scelta che risolva il problema, anche nelle more di una eventuale indicazione del centrodestra”, afferma Venezia. L’empasse istituzionale è scattata in seguito alle dimissioni dalla carica del consigliere Vincenzo Filetti, esponente dell’Udc. Il centrodestra non riesce a proporre un nominativo da eleggere, il centrosinistra sembra rimanere in attesa. “Per scelta politica e per il rispetto che bisogna avere nei confronti delle minoranze, affinché abbiano la giusta rappresentatività, il Pd ritiene che la vicepresidenza del consiglio vada al centro destra, pertanto indicate un vostro candidato e noi partito di maggioranza lo voteremo”, ha proposto il Pd. “L’elezione della presidenza e della vicepresidenza nel 2008 furono frutto di un accordo trasversale e segreto tra Udc e Pd, quell’anomalia va sanata, e c’è un solo modo, le dimissioni anche del presidente dell’aula Calogero Centonze., poi ne potremo parlare”, afferma Carmelo Gagliano, capogruppo del Popolo delle Libertà. Centonze, però, alle dimissioni non ci pensa nemmeno: “Non è all’ordine del giorno del consiglio”. “Abbiamo celebrato due sedute di consiglio tra sospensioni e rinvii, ma l’indicazione non è arrivata per via dei veti incrociati che stanno caratterizzando l’azione del centro destra”, spiega una nota del Pd. “Va ricordato che le dimissioni del consigliere Filetti da vicepresidente sono state chieste a gran voce più volte dal consigliere Paternicò (Pdl), ed il consigliere Trebastoni (Mpa) più volte ha chiesto chiarimenti in merito alle dimissioni verbali che lo stesso Filetti aveva dichiarato durante una seduta consiliare”, aggiunge Venezia. “Cerchiamo di elevare il nostro agire politico e trovare unanime concertazione nella indicazione di quanto il consiglio viene chiamato a deliberare e ciò nell’esclusivo bene della nostra città che rappresentiamo”, afferma, invece, il consigliere indipendente Basilio Fioriglio.

Piazza Armerina. Rebus vicepresidenza. Fioriglio: "Manca concertazione". Intanto in fumo già 3 mila euro.

Consiglio comunale bloccato e senza possibilità di discutere nessun ordine del giorno. Si sono risolte in un nulla di fatto, infatti, la seconda e terza votazione per l’elezione del nuovo vice presidente del consiglio comunale, dopo le dimissioni dalla carica del consigliere Vincenzo Filetti. Mercoledì prossimo alle 18.30 si andrà alla quarta votazione a scrutinio segreto. Venerdì sera ci sono state le ultime due votazioni, con la gran parte delle schede bianche o nulle. Il centrodestra non ha un candidato unitario, il centrosinistra, il quale ha offerto la carica all’opposizione, non sembra compatto sul da farsi, diviso tra il fronte degli “autonomisti” e quello dei “lealisti”. La seconda votazione si è conclusa con 9 schede bianche, 2 nulle, 2 voti a Michelangelo Trebastoni, 1 a Vincenzo Filetti ed 1 a Calogero Centonze; la terza votazione con 8 schede bianche, 2 nulle, 1 a Centonze, 2 a Trebastoni e 1 a Filetti. Il primo voto a scrutinio segreto, invece, si era svolto lo scorso giovedì sera, sempre senza alcun esito. “Il fatto costituisce l’assenza di una politica di concertazione tra la maggioranza ed il resto del consiglio comunale”, sostiene il consigliere Basilio Fioriglio. “La elezione del vice presidente dovrebbe garantire la rappresentanza dell’altra parte del consiglio per dare forza alle voci della minoranza”, aggiunge. E intanto cominciano a montare le polemiche per i costi affrontati dalle casse comunali per l’elezione del numero due di via Cavour. Quello di mercoledì prossimo sarà il terzo consiglio comunale convocato sulla vicenda e questo significherà, sulla base dei gettoni di presenza percepiti dai 19 consiglieri (il presidente dell’aula è l’unico a percepire un’indennità fissa mensile), quasi 3 mila euro spesi finora solo per le tre votazioni a colpi di schede bianche e nulle. “Non è possibile che accadano queste cose, non voglio essere tacciato nei mezzi di comunicazione locale di contribuire a sprecare i soldi della collettività, propongo che i consiglieri non percepiscano nessun gettone”, afferma il capogruppo dell’Udc, Calogero Cursale.

martedì 14 settembre 2010

Piazza Armerina. Elezione vice presidenza. Trasparenza o "inciucio room"?

Cari consiglieri comunali, se avete coraggio politico, questa volta la seconda carica di via Cavour, per favore, cercate di sceglierla alla luce del sole, in modo trasparente, intervenendo in aula, avanzando proposte pubbliche di candidature, motivandole, segnando percorsi politici possibili o semplicemente indicando colleghi in grado di ricoprire la vice presidenza. Per favore, niente “inciucio room”, la saletta “privata” del potere dove spesso finiscono i nostri uomini politici a discutere e decidere quasi in segreto. Niente silenzi. Il voto è segreto, ma la politica non deve essere tabù. Se il 16 settembre vi presenterete al voto senza dire nulla, tentando (senza riuscirci, poi) di non far capire nulla, allora rifarete l’errore di due anni fa, quando la cappa di silenzio in aula dei vincitori e dei vinti non impedì a stampa e opinione pubblica di capire che il presidente di centrosinistra era stato eletto con i voti del centrodestra e il vice di centrodestra con i voti del centrosinistra. (Report - 11 setembre)

giovedì 9 settembre 2010

Piazza Armerina. Politica. Resa dei conti nel centrodestra. Tregua nel centrosinistra. Sindaco vola alto? Fioriglio lo fa riatterrare.

Ieri sera consiglio comunale in terza convocazione con al centro l'attività ispettiva. Sintesi brutale: resa dei conti nel centrodestra che se prima era poca cosa adesso rischia di diventare un puzzle di pugili in guerra tra loro; nel centrosinistra clima da "rifiuti sotto il tappeto", sembra che tutti i distinguo e i dissensi siano improvvisamente scomparsi, clima apparentemente "idilliaco" (Si sta vedendo oggi, vi stanno chiamando con il fischietto a uno a uno vero?, ha detto in aula Paternicò (Pdl) in uno scontro duro con alcuni consiglieri "autonomisti" del Pd). Il sindaco Nigrelli ha tentato di volare alto: "Siamo tutti, a destra e a sinistra, senza punti di riferimento, momento sfortunato, no al teatrino delle reciproche posizioni politiche, ma facciamo tutti l'interesse concreto della città". Poi il consigliere Fioriglio l'ha riportato sulla Terra: "Non c'è un solo punto delle cose che avevo chiesto su cui ha risposto sindaco".

mercoledì 8 settembre 2010

Piazza Armerina. Si è dimesso il vice presidente del consiglio comunale Vincenzo Filetti

Si è dimesso il vice presidente del consiglio comunale, Vincenzo Filetti, ieri pomeriggio, presentando per iscritto la sua decisione in aula.

mercoledì 1 settembre 2010

Piazza Armerina. screzi tra Ribilotta e Bonanno su manifestazione all'area ex Siace

“Abbiamo fornito l’uso gratuito dell’area ex Siace e assicurato supporto logistico, ma non abbiamo concesso alcun contributo ed aiuto economico agli organizzatori del Motor Show Sicilia”. Così l’assessore al Commercio, Teodoro Ribilotta, replica alla richiesta avanzata dalla Confesercenti agli uffici comunali di voler ottenere copia di tutte le carte relative alla manifestazione dello scorso inizio agosto. L’amministratore, poi, tiene a sottolineare un fatto: “Abbiamo ricevuto una nota della Confesercenti in cui non c’è alcun riferimento all’Anva, l’associazione nazionale venditori ambulanti, e senza la presenza di alcuna firma”. “Di fatto non sappiamo con chi dobbiamo interloquire, se non fosse per alcuni articoli di stampa da cui si evincerebbe da chi parte la richiesta di chiarimenti”, dice Ribilotta. Era stato Salvatore Bonanno, responsabile provinciale dell’Anva Confesercenti, ad avanzare la richiesta degli atti al Comune. Replica il sindacalista: "A Ribilotta non deve interessare l'albero genealogico di chi scrive, è la Confesercenti che ha fatto una richiesta come sindacato"

Piazza Armerina. Consiglio. Attività ispettiva. L'amministrazione non si presenta in aula. Seduta rinviata.

Doveva essere il giorno dell’attività ispettiva in consiglio comunale, lunedì pomeriggio, ordine del giorno con il quale qualsiasi problema della città può essere affrontato. Ma il sindaco Carmelo Nigrelli e la sua squadra di assessori non si sono presentati in aula e il consiglio comunale è stato rinviato. “Nella mia carpetta non è pervenuta alcuna comunicazione da parte dell’amministrazione comunale”, ha spiegato il presidente del consiglio comunale, Calogero Centonze, rispondendo ad alcuni consiglieri che chiedevano di conoscere le motivazioni dell’assenza.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo