martedì 14 luglio 2009

Ecco Vico Scalo, vico Cannizzo, vico Vincenti e dintorni. Cristo si è fermato ai Canali.

Tanta erbaccia secca, immondizia e topi morti tra i muri puntellati, le passerelle di legno e gli edifici lesionati. E bambini costretti a muoversi tra tubi arrugginiti, parassiti e tavole di legno. Condizioni igienico-sanitarie intollerabili nel quartiere Canali, nell’area compresa tra il vico Salvaggio e vico Cannizzo. Basta fare un breve giro e ascoltare gli abitanti per rendersi conto del disagio nel quale si vive ogni giorno. Dal vico Selvaggio ci si sposta nella sottostante scalinata, piena di erbaccia e sporcizia. La parete laterale è piena di crepe. La stradina si collega con un’altra scalinata, quella di vico Licata. Anche qui la vegetazione invade una parte delle scale, mentre la spazzatura a terra è ben presente. Dalle due scalinate si scende nel vicino vico Scalo. E qui la scena è da quartiere terremotato. Tre quarti della stradina a scale è occupata dai puntellamenti, un sistema di tubi che serve a consolidare alcune abitazioni lesionate da un leggero ma costante cedimento del costone vicino. Il problema, però, è aggravato dal fatto che l’erbaccia secca ha riempito le aree puntellate, insieme alla spazzatura. Esiste solo una piccola striscia di basolato, piena di erbaccia anche quella, utilizzata dalle famiglie del posto, bambini compresi, per passare verso la vicina zona di via Itria. Non appena si incrocia la via Vincenti, poco sotto, si arriva in via Cannizzo. E qui per attraversare la stradina occorre passare su una passerella di legno. Anche qui legname e tubi di ferro pieni di vegetazione e spazzatura. Si arriva vicino alla Salita Nasca, altra passerella, proprio di fronte alla chiesa crollata di Santa Maria d’Itria. Una casetta sottostante, sgomberata e abbandonata, presenta l’uscio aperto, e proprio all’ingresso un topo morto fa bella vista di se a pochi metri da altre abitazioni. “Le campagne vicine la città sono più pulite di questa parte del centro storico”, dice una signora che abita in via Cannizzo. “Guardi dove siamo costretti ad abitare, i problemi statici hanno i loro tempi, ma venissero almeno a pulire”, aggiunge una signora. Il degrado si tocca con mano e questa fetta di territorio rimane l’altra Piazza, quella che non va in vetrina, ma c’è. Abbiamo ascoltato l’ufficio Tutela Ambientale. Arriva la conferma che la disinfestazione in partenza in queste ore interesserà anche il tratto del quartiere che versa in queste condizioni igienico-sanitarie così a rischio. E si valuta anche una bonifica urgente di tutte le aree pubbliche puntellate. Giornale di Sicilia - Edizione del 7 luglio

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo