lunedì 27 luglio 2009

Villa Romana. Meli: "Non ci sono problemi, rispetteremo i tempi". Ma rimangono forti dubbi.

“Subito dopo Ferragosto cominceremo il montaggio delle coperture della Villa Romana a partire dalla Basilica e velocizzeremo i lavori con l’arrivo del 50 per cento del materiale già prodotto nelle officine dell’impresa”. L’architetto Guido Meli, progettista della nuova Villa e direttore dei lavori da 18 milioni di euro, assicura come “verrà rispettato l’impegno di concludere i lavori per la primavera del 2010, così come era stato stabilito”. La lentezza del cantiere negli ultimi 10 mesi non sembra preoccupare più di tanto Meli. “Abbiamo modificato strategia, viste le piogge abbondanti della scorsa stagione, arriverà un enorme carico di coperture in modo che potremo velocizzare la fase del montaggio, la parte più importante e impegnativa del cantiere”, dice. Il problema è che ancora la quantità di tetto da smontare e rimontare con i nuovi pannelli è enorme. La sensazione più evidente, però, vista la grande mole di lavoro ancora da effettuare, è quella di un’inevitabile e abbondante sforamento dei tempi di consegna previsti. Potrebbe essere necessario (e addirittura non bastare) tutto il 2010? “Non ci sono particolari ritardi, ce la faremo per la primavera 2010, giorno più, giorno meno, a meno che non accadano altri imprevisti legati alle condizioni climatiche”, insiste Meli, il quale smentisce anche la presenza di particolari problemi tecnici all’origine dei ritardi. “Abbiamo rinforzato con della malta le murature sulle quali dovranno poggiare le nuove coperture”, dice. Se tra la fine di agosto e gli inizi di settembre il 50 per cento delle coperture, costruite nelle officine tra Favara e Agrigento, dovesse arrivare all’interno dell’area archeologica dovrà essere messa mano al sistema dei percorsi turistici. “Si dovranno rivedere i percorsi attuali in funzione dei movimenti della gru montata all’interno del sito archeologico di contrada Casale”, spiega l’architetto. Nelle scorse settimane il sindaco Carmelo Nigrelli aveva scritto allo stesso Meli, chiedendo conto della lentezza del cantiere negli ultimi mesi. Giornale di Sicilia - Edizione 25 luglio

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo