venerdì 17 luglio 2009

Piazza Armerina. Calamaio (Pd): "Assenza nel programma estivo di qualsiasi iniziativa per i bambini, non dimentichiamoli"

L’amministrazione vota una variazione di bilancio e chiede altri 67 mila euro al consiglio comunale per l’estate armerina. Ma la commissione “Beni culturali, feste e tradizioni” sottolinea “l’assenza nel programma di qualsiasi iniziativa nei confronti dei bambini”. E invita la giunta a impegnare il 35 per cento dei fondi necessari all’intera manifestazione “Piazza d’Estate”, a beneficio di iniziative ludiche, musicali, sportive, di intrattenimento, culturali, artistiche, rivolte ai bambini ed ai ragazzi della città, “sempre più relegati ad un ruolo marginale in una società che fatica ad includerli in un processo di crescita”. Il verbale della commissione consiliare, presieduta da Riccardo Calamaio, esponente del Pd, lo stesso partito di cui è espressione la giunta, è stato inviato al governo cittadino. Ma se si va a vedere la variazione di bilancio da 67 mila euro, proposta dalla giunta all’aula consiliare (la quale dovrà approvarla per renderla operativa, unitamente all’approvazione del rendiconto 2008), non sembra esservi traccia delle iniziative richieste dal presidente Calamaio. Ed infatti 15 mila euro dovranno essere utilizzati per i giochi pirotecnici, 15 mila euro per l’illuminazione artistica, 10 mila euro per spettacoli teatrali e 17 mila euro per band locali, mentre altri 10 mila euro serviranno a patrocinare il lungometraggio della “Zerocento” su Giorgio Boris Giuliano. La giunta aveva già impegnato 79 mila euro di suo: 4 mila euro per uno spettacolo pirotecnico e musicale, 5.800 euro per lo spettacolo del noto cabarettista siciliano Litterio e altri 6.900 euro per affrontare spese varie, dai manifesti ai costi Siae, passando per la vigilanza, e 63 mila euro per un pacchetto di tre cantanti. In tutto 146 mila euro, se la variazione verrà approvata. “La somma di 79 mila euro non è sufficiente a far fronte all’organizzazione di una più completa programmazione estiva”, spiega Cimino nella delibera di giunta. Giornale di Sicilia - Edizione del 15 luglio

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo