giovedì 2 luglio 2009
Chiese chiuse.Commissione Beni culturali:"Diocesi e Comune lavorino insieme per tenere aperte le chiese, ma senza oneri a carico delle casse comunali"
Si a concertazione tra Diocesi e Comune sulla necessità di tenere le chiese della città aperte ai turisti. No ad oneri a carico delle casse comunali perché si tratta di beni ecclesiastici, non di competenza comunale. Questo quanto emerso dalla commissione consiliare Beni culturali, la quale ha trattato all’ordine del giorno la questione della chiusura ai turisti delle principali chiese piazzesi. Un ordine del giorno scaturito dalle polemiche successive all’ennesimo episodio di “arte chiusa a chiave”, quando una scuola elementare del palermitano, qualche settimana fa, rimase fuori dal portone della cattedrale per più di un’ora, per poi dover fare ritorno al proprio pullman senza aver potuto visitare la principale chiesa della Diocesi. Il responsabile del settore Turismo, Francesco Galati, in una nota inviata subito dopo l’accaduto al vescovo Michele Pennisi e alla stessa commissione Beni culturali, aveva sottolineato come fosse arrivato il momento di “dire basta ad episodi simili”, facendo partire un momento concertativo tra istituzioni politiche e religiose per garantire l’apertura dei principali siti soprattutto nel periodo maggio-ottobre. “In questa fase, all’unanimità dei componenti consiliari presenti, si è deciso di non portare in consiglio comunale la discussione, non ci sono i presupposti per un confronto politico”, spiega Riccardo Calamaio, presidente della commissione Beni culturali. “Si tratta di chiese, beni appartenenti alla Diocesi, la quale dovrebbe farsi carico con le associazioni di riferimento di mantenere aperti principali contenitori ecclesiastici”, aggiunge. “Per noi va bene che ci siano percorsi comuni tra Diocesi e amministrazione municipale, ma senza oneri per il bilancio comunale”, conclude Calamaio. E intanto il vescovo Michele Pennisi potrebbe dare mandato ad una commissione di valutare se e in che modo poter garantire una maggiore apertura delle principali chiese della città per favorire la fruizione per fini turistici.