martedì 15 luglio 2014

Piazza.Consorzi, M5S: "A quota mille firme per il referendum popolare"

Era stata depositata oltre un mese fa agli uffici comunali, ma ancora non è stata discussa in consiglio comunale, in violazione dello statuto comunale. Il 4 giugno scorso il Movimento Cinque Stelle aveva presentato due istanze popolari, corredate da 350 firme, una relativa alle questioni Acquaenna, l’altra sui Liberi Consorzi. “A norma dell’articolo 52 dello statuto comunale, l’amministrazione deve dare risposta entro 30 giorni dalla data di presentazione, ciò non è avvenuto, ma confidiamo nel prossimo consiglio comunale, che si svolgerà con ogni probabilità tra il 22 ed il 26 luglio, dove saremo nuovamente presenti, insieme ai cittadini, per fare valere il nostro diritto all’avvio del referendum che consentirà ai cittadini di esprimersi e decidere del loro futuro”, spiega l’assemblea degli attivisti del M5S. I grillini spingono per il divorzio storico della città dall’ormai ex capoluogo di provincia Enna, mettendo nelle mani dei cittadini, attraverso un referendum popolare, il destino della città dei mosaici nell’ambito della nuova carta geo-politica siciliana che uscirà dal sistema dei liberi consorzi. “Di fatto nella città di Piazza esiste già da tempo un comitato pro referendum, di cui il movimento è il naturale promotore, insieme ad un migliaio di cittadini ed a pochi altri rappresentanti delle forze politiche locali che hanno partecipato attivamente, anche in sede di consiglio comunale, le firme raccolte fino ad oggi, con quelle già depositate, hanno raggiunto quota mille”, ricordano i grillini. Perché si vada al referendum, però, serve il voto favorevole dei 2/3 del consiglio comunale, con il via libera all’adesione al consorzio dei comuni di Catania.

Nessun commento:

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo