sabato 5 luglio 2014

Piazza. Venezia sui consorzi: "Una legge burla, tanto rumore per nulla"

L'ex presidente del consiglio
comunale Giuseppe Venezia
Di seguito la riflessione dell'ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Venezia sul tema dei consorzi, tratto dal suo blog:

In gran fermento il solito teatrino della  politica piazzese, con i soliti noti, pronti a esibirsi su tutto senza concludere nulla  - vedasi  la vicenda dell’ospedale Chiello -  senza rendersi conto che alla fine quasi sempre rasentano il ridicolo se non addirittura il patetico. A tenere banco, ultimamente, è la vicenda relativa alla istituzione dei liberi consorzi e il grande dilemma shakespeariano, Enna si Enna no. Come al solito la posizione chiara e precisa dell’ amministrazione comunale e del Sindaco che esprime il nulla manifestando il niente, “Mi corre l’obbligo di rammentare che l’amministrazione da me guidata non ha preso impegni con nessuno quindi siamo in condizioni di scegliere ciò che è più giusto per Piazza” Tra virgolette, tutto quello che è riuscito a dire il  Sindaco a mezzo stampa sui liberi consorzi, davvéro notevole. Da notare che la  legge è stata pubblica il  24 marzo U.S, e che oramai mancano meno di 90 giorni per decidere il da farsi, se si considera che bisogna probabilmente modificare lo statuto, che la delibera deve essere approvata da una maggioranza speciale, e che bisogna indire un referendum confermativo, la incomprensibile dichiarazione del sindaco è solo vuota retorica. Come al solito il  Sindaco e l’amministrazione da lui guidata non   prendono posizione, meglio tenersi liberi non si sa mai . Si sono celebrati due inutili consigli comunali per decidere di non decidere, aggrappandosi a  motivazioni pressoché inesistenti. Dando uno sguardo alla legge che istituisce i liberi consorzi, si capisce perfettamente che si tratta di una legge burla, tant’è che alcuni gruppi parlamentari all’ARS stanno raccogliendo le firme per chiederne l’annullamento.

In buona sostanza vengono eliminati gli organi elettivi, i consorzi non saranno... più organi istituzionali come le province, ma saranno enti strumentali dei comuni e, quindi, non avranno più funzioni impositive,  ma il resto rimane così com’è, compresa giunta e presidente, insomma un vero omaggio alla democrazia, fermo restando che funzioni e competenze saranno stabilite con una legge che verrà, e chissà quando, cosi come recita il  continuamente richiamato comma 6 dell’articolo 2 della legge medesima.

Ora proviamo a porci qualche quesito:

1)     Se è vero come è vero la provincia di Enna conta circa 172000 mila abitanti stando all’ultimo censimento del 2011, Piazza conta circa 23000 abitanti, il distacco di Piazza  Armerina dalla provincia di Enna porterebbe il numero di abitanti a circa 149000 per cui in virtù dell’articolo 12 della legge istitutiva dei liberi consorzi Piazza non può aderire ad altro consorzio, i nostri cosidetti amministratori hanno preso e verificato questo aspetto?

2)     La rappresentanza in seno al libero consorzio è data dal rapporto tra il numero dei cittadini residenti nel singolo comune e quelli residenti nell’intero consorzio, quindi in un consorzio che conta svariate centinaia di migliaia di cittadini, Piazza avrebbe un peso quantificabile attorno allo zero.

3)     Con la istituzione dei liberi consorzi gioco forza bisogna ridisegnare i collegi elettorali, guarda caso di questo aspetto nessuno se ne sta occupando, che possibilità avrebbe Piazza Armerina, che oggi conta due rappresentanti in  seno all’assemblea regionale, di potere eleggere propri rappresentanti all’assemblea regionale se aderisse ad un consorzio molto più grande? Nessuno. Questi sono soltanto alcuni aspetti di questa incompiuta, potremmo continuare con la scuola la sanità la viabilità,il personale in carico alle province e via dicendo. Concludo con una metafora; Castrarsi per far dispetto alla moglie non è cosa intelligente. 

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo