giovedì 27 novembre 2014

Piazza. La politica davanti ai giudici. Opposizione incredula

Scontro istituzionale senza precedenti nella città dei mosaici. La politica finisce davanti ai magistrati. Il sindaco Filippo Miroddi ha chiamato Prefettura, Questura e Procura ed ha depositato, attraverso la posta certificata, una querela denuncia per diffamazione nei confronti dei consiglieri di opposizione. "Il manifesto pubblicato in giro per la città dai consiglieri d'opposizione e' offensivo, di cattivo gusto e diffamatorio, per questo tutti noi amministratori della giunta li abbiamo denunciati", dice Miroddi, il quale con un fotomontaggio figura in un manifesto nelle vesti di un capitano, con alle spalle una grande nave che sta affondando. Chiaro il riferimento alla vicenda della Costa Concordia. A condurre le indagini la Compagnia dei carabinieri. Dalle opposizioni stupore e incredulità per una reazione, quella del sindaco, che sposta lo scontro dal piano della contesa politica, anche aspra, a quello della contesa giudiziaria. Il manifesto può anche essere considerato di cattivo gusto, ma si rimane pur sempre e in modo molto chiaro nell'alveo della libera critica politica nell'esercizio delle proprie funzioni di consigliere. La querela e' destinata ad archiviazione sicura e scontata. Ma sono le conseguenze politiche che difficilmente e a lungo potranno essere archiviate.


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Piazza. In un manifesto Miroddi come Schettino. Il sindaco querela nove consiglieri d'opposizione

L'opposizione pubblica un manifesto con il quale, in modo ironico, si parla di città che sta affondando, con un sindaco nelle vesti del comandante Schettino, attraverso un programma di fotoritocco. Il sindaco Miroddi non l'ha presa bene e con gli assessori ha deciso di querelare i nove consiglieri d'opposizione.


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venerdì 14 novembre 2014

Piazza. Bilancio, i Revisori: "Carenza documentale negli atti dell'amministrazione". Il Collegio chiede a Sala delle Luci ulteriori atti. Il silenzio dell'assessore al Bilancio

La nota dei Revisori del 13 novembre
"Carenza documentale" per poter elaborare il parere. I Revisori dei Conti quasi un mese fa avevano chiesto ulteriore documentazione all'amministrazione comunale per il parere di competenza sul Bilancio, ma gli atti richiesti al governo Miroddi, come lo stesso organo di controllo scrive in una nota del 13 novembre inviata al presidente del consiglio comunale (in allegato nella foto accanto), sarebbero stati ricevuti "in maniera frammentaria". Il Collegio dei Revisori ha quindi chiesto "ulteriori chiarimenti" all'amministrazione. Il parere arriverà solo quando sul tavolo dei tre revisori saranno presenti i documenti chiesti. A causa quindi degli atti incompleti trasmessi da Sala delle Luci il Bilancio di Previsione 2014 continua a non essere discusso e approvato. Dall'assessore al Bilancio Alessia Di Giorgio nessuna reazione alla lettura della nota dei revisori in consiglio comunale e nessuna spiegazione in aula.



sabato 8 novembre 2014

Piazza. Commissione d'indagine prova ad uscire dalle sabbie mobili, si va verso proroga di tre mesi. Sedute a vuoto, sospetti, accuse e disaccordi

Concetto Arancio e Francesco Alberghina
Accordo su una proroga di tre mesi per i lavori della commissione consiliare d’indagine sulla gestione della rete idrica e fognaria della città. L’organo speciale prova a uscire dalle sabbie mobili, tra sedute senza numero legale, consulenti non più disposti a dare il proprio contributo, disaccordi sui temi da affrontare e scaramucce legate alle assenze e alle voci di corridoio sulle reali intenzione dei componenti. Seduta tesa mercoledì pomeriggio, alla sala riunioni del palazzo comunale. Poi il chiarimento politico e l’accordo raggiunto a fine seduta. In aula il voto sulla proroga è atteso per lunedì pomeriggio. La seduta si era aperta con la proposta di una proroga dei lavori avanzata dal consigliere Francesco Alberghina per approfondire una serie di questioni non risolte: dall’analisi qualitativa dell’acqua alla verifica sui pozzi comunali, passando per il sistema fognario nella zona di contrada Sant’Andrea e la vicenda dei “tubi volanti” nel quartiere Canali. Ma è emerso chiaramente la fase di stallo e immobilismo politico nel quale per mesi era caduta la commissione. Episodi in cui per due o tre sedute non è stato raggiunto il numero legale, il consulente a titolo gratuito, l’ingegnere Walter Procaccianti, irritato dalle continue assenze dei consiglieri tanto da decidere di non apportare più il proprio contributo ai lavori della commissione. “Dobbiamo capire cosa vogliamo fare di questa commissione, ci vuole la volontà politica comune o non ci sto a farmi ridere in faccia dagli altri”, ha sottolineato il consigliere Salvatore Alfarini. “Mi è capitato di partecipare a sedute in cui per un’ora e mezza non si è fatto nulla, una cosa che non ho gradito”, ha aggiunto il consigliere Ilenia Marotta. È bene precisare che per le sedute di questa commissione speciale non sono comunque previsti gettoni di presenza. Accuse reciproche anche il consigliere Concetto Arancio e lo stesso Alberghina sul perché non siano stati affrontati prima alcuni punti sui quali, adesso, si chiede una proroga dei lavori. “Perché questi punti non sono stati affrontati prima?”, chiede Arancio. “Non muovere accuse infondate, da mesi chiediamo una proroga”, ribatte Alberghina. Alla fine l’accordo politico: si andrà avanti per altri tre mesi. Il voto sulla proroga è atteso lunedì.



giovedì 6 novembre 2014

Piazza. Arancio: "Assessore Di Giorgio spieghi perchè ci ha lasciati fuori dalla sala riunioni". La rabbia del presidente della commissione Sanità

Arancio, presidente commissione Sanità  


La commissione Sanità fa i bagagli, dovrà convocarsi altrove. È fortemente irritato il presidente dell’organo consiliare, Concetto Arancio, dopo quanto successo mercoledì pomeriggio al settore Politiche sociali di via Generale Muscarà, dove era in programma una seduta della commissione. “Siamo arrivati nella sala riunioni del settore Politiche sociali, dove fino ad oggi abbiamo sempre svolto le sedute della commissione da me presieduta ed abbiamo trovato la porta chiusa, ci hanno riferito che c’era una disposizione del nuovo assessore alle Politiche sociali Alessia Di Giorgio a non usare la sala per le sedute dell’organo consiliare, un fatto di inaudita gravità”, racconta il presidente Arancio, il quale ieri pomeriggio ha sfogato il suo forte disappunto sull’episodio ai consiglieri della commissione d’indagine sulla gestione della rete idrica e fognaria, di cui era presidente su delega in una riunione successiva a quella della commissione Sanità. “Chiederemo conto di quanto successo, vogliamo sapere ufficialmente dove dobbiamo tenere le sedute e perché non possiamo usare quella sala, si tratta solo di un atto di vendetta politica per ripicche personali che non dovrebbero ostacolare le attività istituzionali”, aggiunge Arancio, il quale sottolinea, infine, un altro aspetto: “La ragione del divieto di uso di quella sala pare sia legato alla presenza di documentazione riservata, ma per noi consiglieri comunali non ci sono atti riservati dell’ente e non possiamo certo essere trattati come estranei al Comune”. La seduta della commissione Sanità si è poi tenuta in un ufficio adiacente alla sala riunioni. 



Piazza. L'Udc al sindaco Miroddi: "Mal consigliato dal suo cerchio magico". "Corte di figure ambigue gli fa da contorno", dice il partito

Andrea Velardita, capogruppo Udc
“L’amministrazione comunale non ha preso atto del suo fallimento politico”. L’Udc, da pochi giorni passato all’opposizione, uscita dalla giunta guidata dal sindaco Filippo Miroddi con le dimissioni dell’ormai ex assessore Filippo Sammarco, non ci sta agli attacchi arrivati da Sala delle Luci. Dopo il divorzio politico e amministrativo siamo ai piatti in faccia tra due ex coniugi. Il partito di centro parla di un sindaco “mal consigliato da una corte di figure ambigue che gli fanno da contorno”, e parla espressamente di “un cerchio magico”, difendendo uno dei componenti del gruppo consiliare, Andrea Velardita, capogruppo dell’Udc e presidente della commissione Bilancio, uno dei principali esponenti critici dell’azione di governo. “L’attacco diretto al nostro consigliere Velardita, al limite della buona e sana critica politica, da parte dell’amministrazione comunale è un’ulteriore dimostrazione, per i toni intrisi di livore, la vacuità delle espressioni e le frasi dal contenuto gratuitamente accusatorio, di quanto questa amministrazione non sia in grado di accettare le critiche, per ricavarne suggerimenti e occasioni di confronto”, spiega il partito nella nota, nella quale si affrontano anche alcuni nodi politici e programmatici considerati irrisolti. Sul risanamento dei conti comunali, ad esempio, l’Unione di Centro parla di “improvvisazione”, con quello che viene definito un “ingiustificato aumento delle tasse”. “Abbiamo preso atto ad un certo punto che il futuro della città, rischiava di essere seriamente compromesso da una sorta di immobilismo, il motto di questa amministrazione sembra essere amministrare senza rischiare, limitandosi a gestire le urgenze e permettendo altresì a chi interpreta il proprio ruolo di amministratore con superficialità di dedicarsi a tempo pieno a raccogliere consensi elettorali”, spiega l’Udc. E l’ultimo riferimento ai “consensi elettorali” è senza dubbio rivolto al vicesindaco Giuseppe Mattia. L’ex alleato di Sala delle Luci replica anche alle accuse di  voler ricercare solo poltrone: “Se fosse stata questa l’intenzione ci saremmo tenuta ben salda la poltrona di Filippo Sammarco, le dimissioni dell’assessore dimostrano invece in modo evidente il contrario”.

Piazza. Tesoretto Villa Romana, il Comune vuole più soldi da gestire


Il Comune batte i pugni e chiede la sua parte di tesoretto della Villa Romana del Casale, con una revisione dei patti con il Parco Archeologico. Patti considerati attualmente fortemente sbilanciati verso gli uffici del sito Unesco. Il 30 per cento degli incassi della biglietteria per legge spetta alle casse comunali, ma la fetta di torta per la città dei mosaici si rimpicciolisce ulteriormente al momento della spesa. L’amministrazione comunale ha rivendicato una maggiore voce in capitolo. “Considerata l’imminente scadenza della convenzione della Villa Romana, occorre rivedere la programmazione del 30 per cento dell’incasso dei biglietti, attualmente il Parco Archeologico gestisce il 75 per cento di questo tesoretto, una situazione da modificare subito con una forte azione politica”, spiega il neoassessore al Turismo e ai Beni culturali Giancarlo Giordani. “Oltretutto sul restante 25 per cento di quel tesoretto di cui possiamo disporre dobbiamo anche di volta in volta attendere il benestare da parte dei funzionari regionali, insomma le cose devono cambiare”, aggiunge Giordani. Nel 2015, complice la novità normativa che impone già da qualche mese il pagamento del ticket anche agli over 65, un tempo esentati dal biglietto, la fetta del 30 per cento degli incassi del sito archeologico potrebbe toccare quota 700 mila euro. Soldi spettanti al Comune sulla carta, perché il potere di spesa è in realtà un’altra cosa. Il sindaco Filippo Miroddi e lo stesso assessore Giordani sostengono che ben il 75 per cento di questa somma, quindi nel 2015 si tratterebbe di quasi 500 mila euro, verrebbe gestita di fatto dal Parco Archeologico per le necessità del sito Unesco. Le casse comunali si limiterebbero a fare da tesoriere. La restante quota del 25 per cento, poi, sarebbe gestita dal Comune, ma sempre dietro una non sempre scontata autorizzazione della Regione Siciliana. “Troppi vincoli al nostro potere di spesa, occorre bilanciare questa situazione, per questo crediamo che la convenzione in scadenza vada rivista”, dice il sindaco. Dal Comune non lo dicono apertamente, ma ci si è stancati di dover andare con il cappello in mano dai funzionari regionali per avere il permesso di spendere i soldi della Villa Romana. In tempo di crisi si chiede più flessibilità e più denaro da indirizzare verso la crescita turistica. Le casse regionali dalla Villa Romana succhiano ogni anni anno il 70 per cento dei proventi. Somme che non vengono investite sulla Villa, ma finirebbero nei meandri di altri capitoli di spesa regionali. L’amministrazione comunale in pratica chiede la gestione di fatto di una maggiore fetta del tesoretto, in modo da investire in promozione e servizi e avere un maggiore ritorno in termini turistici e occupazionali, con un incremento dei flussi di visita al centro storico della città dei mosaici.

mercoledì 5 novembre 2014

Piazza. Commissione d'indagine su rete idrica e fognaria rischia il flop. Divisioni interne e ritardi

Rischia di arenarsi la commissione consiliare di indagine sulla gestione della rete idrica e fognaria, ormai finita da tempo in un vicolo cieco. Mentre una parte dei componenti spinge da mesi per una nuova proroga, in modo da approfondire molte questioni ancora ritenute aperte, un’altra parte sembra intenzionata a mettere fine all’esperienza dell’organo d’indagine, ritenendo abbondante il materiale finora raccolto. Situazione di stallo anche sulla relazione finale della commissione che continua a non essere messa nero su bianco. Pare che non ci sia accordo su chi debba procedere al lavoro finale di sintesi del materiale acquisito e raccolto. I sette componenti Andrea Velardita, Concetto Arancio, Ivan Picicuto, Francesco Alberghina, Salvatore Alfarini, Ilenia Marotta e Gianfilippo La Mattina, quest’ultimo presidente della commissione, sembrano divisi in due fazioni. Per questo motivo Patto per la Città, la lista civica della maggioranza di governo che ha due componenti in commissione, Alberghina e Marotta, chiede di non buttare al macero tutto il lavoro svolto dallo scorso marzo. “Abbiamo avanzato da mesi la richiesta al presidente del consiglio comunale La Mattina di mettere ai voti una richiesta di proroga dei lavori della commissione, richiesta completamente ignorata, ci sono anche delle difficoltà tecniche nel mettere nero su bianco la relazione finale”, dice il consigliere Marotta. Aggiunge il capogruppo della stessa lista civica, Salvatore Ferrara: “Sono successe anche cose insensate, come il fatto che la quarta commissione consiliare abbia deciso di fare un sopralluogo nella sorgente Grillo lo stesso giorno in cui la commissione d’indagine doveva ascoltare dirigenti di Acquaenna, ci chiediamo il perché di queste iniziative...

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo