Rischia di arenarsi la commissione consiliare di indagine sulla gestione della rete idrica e fognaria, ormai finita da tempo in un vicolo cieco. Mentre una parte dei componenti spinge da mesi per una nuova proroga, in modo da approfondire molte questioni ancora ritenute aperte, un’altra parte sembra intenzionata a mettere fine all’esperienza dell’organo d’indagine, ritenendo abbondante il materiale finora raccolto. Situazione di stallo anche sulla relazione finale della commissione che continua a non essere messa nero su bianco. Pare che non ci sia accordo su chi debba procedere al lavoro finale di sintesi del materiale acquisito e raccolto. I sette componenti Andrea Velardita, Concetto Arancio, Ivan Picicuto, Francesco Alberghina, Salvatore Alfarini, Ilenia Marotta e Gianfilippo La Mattina, quest’ultimo presidente della commissione, sembrano divisi in due fazioni. Per questo motivo Patto per la Città, la lista civica della maggioranza di governo che ha due componenti in commissione, Alberghina e Marotta, chiede di non buttare al macero tutto il lavoro svolto dallo scorso marzo. “Abbiamo avanzato da mesi la richiesta al presidente del consiglio comunale La Mattina di mettere ai voti una richiesta di proroga dei lavori della commissione, richiesta completamente ignorata, ci sono anche delle difficoltà tecniche nel mettere nero su bianco la relazione finale”, dice il consigliere Marotta. Aggiunge il capogruppo della stessa lista civica, Salvatore Ferrara: “Sono successe anche cose insensate, come il fatto che la quarta commissione consiliare abbia deciso di fare un sopralluogo nella sorgente Grillo lo stesso giorno in cui la commissione d’indagine doveva ascoltare dirigenti di Acquaenna, ci chiediamo il perché di queste iniziative...
quando è in corso l’attività di un organo ad hoc”. Insomma l’accusa che viene fuori da parte di Patto per la Città è che qualcuno voglia boicottare tutto il lavoro svolto. La commissione aveva l’obiettivo di verificare le eventuali inadempienze da parte del gestore nei rapporti contrattuali con il Comune, per poi avviare la rescissione per giusta causa dell’accordo, facendo assumere il servizio direttamente all’ente locale, anche alla luce del recente referendum sull’acqua pubblica. “Il nostro gruppo chiederà all’amministrazione comunale con un atto ufficiale di dare incarico ad un legale per valutare l’opportunità di avviare la rescissione del contratto con la società che gestisce il servizio”, sottolinea il consigliere Alberghina, componente della commissione d’indagine. “Per quanto mi riguarda sono favorevole all’assegnazione di un incarico legale di questo tipo, sarà la giunta a valutare, in ogni caso credo che il lavoro di questa commissione rischia di provocare delle delusioni e di non raggiungere gli obiettivi prefissati”, sottolinea il vicesindaco Giuseppe Mattia.
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