venerdì 29 maggio 2009

"Siracusa e Agrigento ridateci i nostri reperti". Il consiglio comunale vota ordine del giorno su museo Trigona

Recuperare i beni archeologici provenienti dagli scavi del territorio armerino ed attualmente esposti nei musei siciliani. Ed esporli al museo Trigona. Lo ha chiesto all’unanimità, con un ordine del giorno, il consiglio comunale, rivolgendo all’amministrazione comunale l’esplicita richiesta di attivare le procedure per la restituzione dei tesori piazzesi in vetrina nei musei di Agrigento e Siracusa. L’aula ha anche chiesto di poter prevedere nell’esposizione museale in fase di progettazione “previo restauro, altri reperti che ad oggi sono conservati nei depositi gestiti dalla soprintendenza ai Beni culturali di Enna”.
Biglietto unico Trigona-Villa
Una seduta, quella di martedì sera, nella quale si è discusso di tempi, modalità e gestione del futuro museo. Con una proposta messa nero su bianco dai vari gruppi consiliari, quella di chiedere a Sala delle Luci di lavorare con la Regione Siciliana “per istituire il biglietto unico Villa Romana – Museo Trigona”, e di avviare il “percorso burocratico” che possa portare all’apertura del museo entro la primavera del 2010, quando dovrebbe verificarsi la congiuntura temporale dell’arrivo della Venere di Morgantina e della fine dei lavori alla Villa Romana del Casale, con la nuova copertura e i mosaici restaurati. L’aula ha approvato il documento proposto dalla commissione Beni culturali, integrato con i punti proposti dal consigliere Basilio Fioriglio e condivisi da entrambi gli schieramenti politici. “L’azione unanime dell’aula dimostra come palazzo Trigona ha sempre unito tutti gli schieramenti”, afferma Riccardo Calamaio, presidente della commissione Beni culturali. “La fine dei lavori di restauro in corso, prevista a metà luglio, lo sappiamo, non determinerà l’immediata apertura del museo, ma il consiglio deve avere una parte attiva nel percorso che porterà al museo e alla sua gestione”, aggiunge Calamaio. La soprintendenza di Enna ha già predisposto un progetto definitivo di allestimento museale, finanziato con circa 380 mila euro. Il tema della restituzione dei reperti, però, sottoposto all’aula da una specifica interrogazione del consigliere Fioriglio, ha catalizzato una parte del dibattito. “Si tratta di una questione fondamentale, quei beni archeologici che si trovano ad Agrigento e Siracusa o in altre parti dell’isola devono esserci restituiti, dobbiamo batterci tutti insieme”, ha spiegato in aula Fioriglio. “Non è possibile che la Venere può arrivare in Sicilia dagli Stati Uniti e noi non riusciamo a convincere i musei siciliani a restituirci ciò che ci appartiene”, insiste in aula l’autore dell’interrogazione. “Dissuasori a scomparsa automatici già previsti da progetto in corso dell’ufficio tecnico”, ha spiegato in aula l’assessore Lina Grillo, leggendo una nota del sindaco Carmelo Nigrelli in risposta all’interrogazione di Fioriglio. “Si risponde solo ad uno dei cinque punti che avevo posto, mi dispiace che il sindaco, il quale ha la delega ai Beni culturali, non sia presente in aula, ponevo precise domande sulla questione dei reperti archeologici armerini che si trovano in altri musei siciliani”, replica Fioriglio. “Sul museo e la restituzione dei reperti disposti a poter fare ogni tipo di battaglia in tutte le sedi opportune”, ha spiegato nel suo intervento il capogruppo del partito Democratico, Giuseppe Venezia. Nell’ordine del giorno approvato in aula, inoltre, è stato chiesto all’ufficio tecnico comunale di provvedere, insieme alla soprintendenza ennese, ad uno studio per una illuminazione artistica esterna dell’edificio, allo studio e messa in posa di dissuasori per impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del palazzo storico, e l’impegno in bilancio delle relative somme. Insomma una sorta di vademecum su come procedere in vista dell’allestimento museale che dovrebbe partire nei prossimi mesi.
L'achitetto Rosa Oliva, soprintendenza di Enna.
“La restituzione dei reperti, quando un pezzo è entrato a far parte di un ordinamento scientifico e museale, non è impossibile in linea di principio, ma è molto difficile”. A spiegarlo è l’architetto Rosa Oliva, responsabile della sezione Architettonica e paesistica della Soprintendenza di Enna, presente in aula per confrontarsi con i vari gruppi consiliari. “In realtà, per quanto mi risulta, tutti i soprintendenti di Enna che si sono succeduti negli anni hanno sempre attivato la procedura di restituzione dei reperti archeologici provenienti dal nostro territorio”, ricorda. E precisa: “Il problema è che quando un reperto archeologico viene esposto in un museo, ciò non avviene in modo casuale, ma entra a far parte di una sequenza scientifica e logica ben precisa, toglierlo significa mettere in discussione quell’ordinamento scientifico museale, e difficilmente questo accade”, spiega il dirigente. “Ma se riusciamo a far ritornare altri reperti, abbiamo lo spazio per poi collocarli nell’allestimento museale che state predisponendo?”, chiede Ilenia Adamo, consigliere del Pd. “Si, in ogni caso abbiamo una grande sala libera prevista per le attività museali temporanee”, risponde l’architetto della Soprintendenza ennese, il quale chiarisce anche altri aspetti. “Il 30 per cento degli incassi spetterebbe sempre alle casse comunali, come avviene per la Villa Romana, mentre per quanto riguarda il costo del biglietto la decisione sarebbe di competenza della Regione”, aggiunge. “Allo stato attuale, se non interviene una legge che stabilisce cosa diversa, il museo verrebbe gestito dalla stessa soprintendenza di Enna, così come avviene per il museo di Aidone e per quello di Enna”, dice. Giornale di Sicilia - Edizione 28 maggio

Il documento approvato dall'aula all'unanimità

Consiglio comunale del 26 maggio 2009
O.d.G. Problematica Palazzo Trigona: “Museo della Città e del Territorio”

La richiesta di convocazione di questo Consiglio Comunale, presentata dalla V Commissione, è legata alla volontà di rendere partecipe il Civico Consesso delle risultanze di un sopralluogo, svoltosi il 21 aprile 2009 presso il cantiere di restauro di Palazzo Trigona nel contesto dell’iniziativa “cantieri aperti” promossa dalla Soprintendenza di Enna in occasione della Settimana Nazionale della Cultura. Di tale sopralluogo è stato redatto verbale, che costituisce parte integrante del presente documento e di cui si da lettura e che si deposita agli atti dell'odierna seduta di C.C.
(segue lettura del verbale).

CONSIDERATO

Che il completamento dei lavori di restauro del Palazzo Trigona riempie di soddisfazione ed orgoglio quanti (istituzioni, associazioni, cittadini) hanno cooperato per la definizione di un caso che è stata ritenuto per 50 anni una classica "incompiuta" di Sicilia, e che solo dal 2004 ad oggi ha registrato una accelerazione positiva;

che il restauro del Palazzo Trigona da destinare a Museo della Città e del Territorio debba essere un argomento che, oltre ad appassionare la cittadinanza e le associazioni portatrici di interessi culturali sul territorio, debba essere oggetto di conoscenza e di condivisone di tutto il Consiglio Comunale senza distinzione di appartenenze politiche specifiche al fine di unire tutti i consiglieri e le forze politiche del territorio su un obbiettivo comune rivolto all’apertura del Museo in tempi brevi.

che la seduta odierna è un’ulteriore occasione che si aggiunge alle numerose iniziative intraprese negli anni precedenti dal Consiglio Comunale, per rimarcare il ruolo decisivo dell’organo Consiliare per l’apertura e la Musealizzazione del Palazzo Trigona;

che il restauro del Palazzo ci consente di raggiungere un duplice obiettivo costituito dal recupero di un Monumento simbolo ed emblema della storia della Città, e dalla possibilità di caratterizzare il nostro centro storico con la presenza di un contenitore museale che, in diretta simbiosi con il sito archeologico della Villa del Casale possa rappresentare la coniugazione del rapporto città-territorio, istituendo un asse museale tra la Villa e la Città;

che il restauro del Trigona in coincidenza con il restauro della Villa Romana sottolinea la valenza strategica, per lo sviluppo del territorio, di questi due vertici per un unico asse che si allarga a comprendere ed interpretare l'intero territorio;

che l’asse museale Villa Romana – Città potrà vantare della cornice del notevole patrimonio artistico ed architettonico per cui la città antica è nota ed apprezzata;

che l’imminente completamento dei lavori pone già da diversi mesi interrogativi e preoccupazioni non più procrastinabili;

che il restauro del Palazzo costituisce solo la prima tappa di quel percorso che trasformerà il Trigona in Museo della Città e del territorio, così come fu sancito dal C.C. il 5 maggio del 2002, e che pertanto la chiusura del cantiere non coinciderà con l'apertura del Museo.

PRESO ATTO

Che la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Enna utilizzando alcune economie provenienti dall'appalto in corso procederà all'acquisto di alcuni arredi;
che è stata istituita dalla Soprintendenza una commissione di studio che si sta occupando della caratterizzazione storica di quello che sarà il vero e proprio aspetto museale del palazzo;
che è disponibile un ulteriore piccolo finanziamento, da utilizzare esclusivamente per la musealizzazione del palazzo,

SI RITIENE

che tutto ciò non sia sufficiente per la definizione dell’iter di apertura del Museo.

che il Consiglio Comunale debba continuare ad avere un ruolo decisivo per l’apertura del Museo, così come fu determinante il 5 maggio 2002 quando il Civico Consesso si riunì all’interno del Palazzo votando un ordine del giorno fornendo un indirizzo specifico per il restauro e la musealizzazione del Palazzo, chiedendo alla Regione l’istituzione del “Museo della Città e del Territorio”. Continuando inoltre ad avere un ruolo decisivo con l’adunanza del 7 dicembre del 2004 ed altre adunanze di pari oggetto svolte successivamente anche all’interno del Palazzo;

che oggi più che mai è necessaria la partecipazione attiva del Consiglio Comunale affinchè possano essere intraprese tutte le azioni necessarie per l’apertura del Museo;

che la Soprintendenza debba definire, E RENDERE CONDIVISIBILI, gli aspetti specifici dell'allestimento museale possibilmente in conformità al documento votato dal C.C. del 5 maggio 2002 di cui ne ha avuto copia lo scorso 23 aprile, unitamente alla delibera di Consiglio Comunale di riferimento (si allega lettera di trasmissione e delibera); e che soprattutto definisca un modello di gestione per quello che sarà il Museo al fine di quantificare somme e risorse necessarie per l'apertura e per la gestione;

che occorre definire il percorso amministrativo che possa garantire il museo attraverso l’interlocuzione con tutte le istituzioni preposte e l’attiva partecipazione di tutte le forze politiche del territorio;

che occorre, sin da adesso, definire il ruolo del museo Trigona in relazione al territorio ed agli eventi che nella primavera del 2010 avranno luogo: completamento del restauro della Villa Romana del Casale e arrivo della Venere di Morgantina.

che occorre istituire un biglietto unico di ingresso Villa Romana – Museo Trigona (come richiesto anche da Legambiente all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali a far data dal 1 febbraio 2002, e ultimamente proposto dal prof. Vittorio Sgarbi durante il C.C. del 30 aprile 2009) per assicurare al Museo Trigona un ruolo strategico perché possa diventare veramente il secondo vertice di un asse culturale che sarebbe percorso da un numero crescente di turisti e viaggiatori, la cui presenza nella nostra città metterebbe in moto un'economia positiva basata sulla valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali di cui il nostro territorio è scrigno.

Per questo

CHIEDIAMO

- che l'Amministrazione Comunale si attivi, di concerto con le altre istituzioni preposte, per l'istituzione del biglietto unico Villa Romana - Museo Trigona;

- che l'Amministrazione Comunale si attivi, quale principale portatore d'interesse, nei confronti delle istituzioni preposte per definire il percorso burocratico per l'apertura e la gestione del Museo affinchè possa avvenire in tempi brevi e comunque in coincidenza dei grandi eventi previsti per la primavera del 2010;

- che il Consiglio Comunale abbia una partecipazione attiva in seno alla commissione di studio e all’iter procedurale che porterà all’apertura ed alla gestione del Museo;

- che l’UTC congiuntamente alla Soprintendenza di Enna effettui lo studio per una illuminazione artistica esterna dell’intero edificio;

- che l’UTC provveda allo studio e alla messa in posa dei dissuasori al fine di impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del Palazzo;

- che siano impegnate nel bilancio comunale le somme necessarie per l’acquisto e l’installazione dei dissuasori;

- di recuperare i beni archeologici provenienti dagli scavi del nostro territorio che oggi sono esposti presso altri musei;

- di esporre i beni di cui sopra nel Museo Trigona;

- di esporre, previo restauro, altri reperti che ad oggi sono conservati nei depositi gestiti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna.

martedì 26 maggio 2009

Platia Servizi. Il Tribunale di Enna rigetta istanza di fallimento. Si va verso liquidazione davanti a notaio.

Il Tribunale di Enna ha rigettato la richiesta di fallimento depositata nei mesi scorsi per la Platia Servizi, la società mista al 51 per cento a partecipazione comunale. A presentare l’istanza di apertura della procedura fallimentare era stato l’avvocato Ermanno Trebastoni, presidente del consiglio di amministrazione della società. “Ho già scritto al sindaco carmelo nigrelli e al socio privato della Platia Servizi per informarli e per chiedere l’avvio della procedura di liquidazione o di ricapitalizzazione”, afferma l’avvocato Trebastoni. Per la liquidazione societaria, adesso, ritenuta l’unica via percorribile, non è escluso possa essere nominato quale liquidatore lo stesso presidente del cda. La procedura in ogni caso va avviata davanti ad un notaio. La richiesta di fallimento pare sia stata respinta perchè sarebbe stato sforato un solo parametro nel 2005 richiesto per avviare la procedura davanti ai giudici. La società fino a qualche anno fa gestiva alcuni servizi per conto del Comune, come la manutenzione degli edifici comunali e delle strade.

Cane randagio aggredisce una persona in città. Sauli, Lav: "Se il fenomeno non è controllato casi del genere sono destinati a ripetersi"

Aggredito da un cane randagio e ferito lievemente un assistente tecnico scolastico in piazza Senatore Marescalchi. L’uomo ha dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso dell’ospedale Chiello. Nessuna segnalazione a carabinieri e commissariato. Ma l’episodio fa discutere. “Se il fenomeno del randagismo non viene subito affrontato con l’avvio delle sterilizzazioni casi come questi sono destinati, purtroppo, a ripetersi nel tempo”, spiega Lorena Sauli, responsabile provinciale della Lav, la lega antivivisezione. “La stessa sterilizzazione annulla fortemente l’aggressività dei randagi che spesso è legata solo al periodo dell’accoppiamento”, aggiunge l’animalista.

giovedì 21 maggio 2009

Strisce gialle per i disabili "occupate". "Primi dati non degni di un Paese civile".

Prime “multe morali” scattate nei confronti degli automobilisti indisciplinati che hanno parcheggiato le loro auto sulle strisce gialle riservate ai disabili. Portatori di handicap e volontari dell’Aias, l’associazione italiana assistenza spastici, hanno “contravvenzionato” i trasgressori con primi talloncini collocati tra il parabrezza e il tergicristallo delle auto in sosta vietata. I primissimi dati statistici non sarebbero confortanti. “I primi numeri ci danno un quadro non certo degno di un popolo che si può definire proprio civile e democratico”, spiega il presidente dell’Aias, Lorenzo Naso, il quale con i volontari della sua associazione ha lanciato la campagna di sensibilizzazione a tutela del posto auto riservato ai portatori di handicap. E anche la reazione dei “multati” non sembra incoraggiante. “Tanti automobilisti sono stupiti, altri insofferenti, alcuni anche intolleranti, ma tutti pronti a giustificare il comportamento scorretto”, riferisce Naso. Disabili e volontari avranno a disposizione un certo numero di talloncini con la dicitura “multa morale” e la frase “hai parcheggiato in un posto riservato ad una persona disabile”. Ad ogni sosta abusiva sulle strisce gialle scatterà la sanzione morale. E girando il talloncino verrà ricordato all’automobilista “multato” come “i parcheggi riservati alle persone disabili non sono un privilegio, sono una necessità”. “Forse non lo sapevi, ora lo sai, parcheggia da un’altra parte”, l’invito garbato, ma perentorio, rivolto a chi non rispetta le strisce gialle. I dati statistici verranno poi trasmessi agli uffici comunali e resi pubblici dall’associazione. “Noi vogliamo solo trasmettere un messaggio di civiltà”, spiegano dall’Aias.

Un Luna Park rimasto chiuso a chiave per i cittadini

Un’intera piazza riempita dalle giostre, ma il Luna Park costretto a smontare perché sprovvisto del parere della commissione provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo. Scoppia la polemica e si minacciano richieste di risarcimento danni da parte dei giostrai arrivati tra il 15 e 16 maggio nella città dei mosaici per montare il Luna Park. Il commissariato ha chiesto ai titolari del Luna Park il parere della commissione provinciale, essendo presenti in piazza Falcone Borsellino delle tipologie di giostre che comportano una certa sollecitazione fisica, così come previsto dalla legge. “Abbiamo fatto il nostro collaudo con il nostro tecnico, avevamo l’autorizzazione comunale al suolo pubblico, adesso ci troviamo con questa richiesta di parere provinciale, e dobbiamo smontare tutto senza aver potuto lavorare”, spiegano le ditte dei giostrai. Tonnellate di macchinari e giostre montate, mai entrate in funzione e smontate di nuovo per un intoppo burocratico. Ieri mattina incredulità da parte di bambini, giovani ed adulti. Tutti si aspettavano di poter utilizzare il Luna Park, lo avevano visto interamente montato, pronto all’uso. Ed invece non solo tutto è rimasto fermo, ma gli operai hanno cominciato a smontare tutto, tra le domande e la sorpresa dei cittadini. Una situazione surreale e inaspettata. “Noi abbiamo concesso l’autorizzazione all’uso del suolo pubblico, ma il commissariato ha avanzato la richiesta del parere provinciale, noi non possiamo farci niente”, sottolinea il vice sindaco Teodoro Ribilotta. “Per quella tipologia di giostre per legge è obbligatorio il parere della commissione provinciale”, ha confermato il commissario Giancarlo Consoli, raggiunto telefonicamente. Atteso l’intervento del sindacato di categoria dei giostranti. Già la scorsa estate il sindacato era stato molto polemico e duro per il diniego a poter montare il Luna Park in piazza Falcone Borsellino.

venerdì 15 maggio 2009

Il Comune per fare cassa mette all'asta 12 edifici pubblici. Ricavo stimato in almeno 1 milione e 500 mila euro. Serve via libera dell'aula.

La giunta approva il Piano vendita di un gruppo di immobili comunali da mettere all’asta per fare cassa. In tutto si tratta di 12 immobili per un ricavato a base d’asta di circa 1 milione e 500 mila euro. L’amministrazione ha dato il proprio via libera al piano di dismissione degli edifici, il quale, adesso, dovrà passare al vaglio del consiglio comunale per l’approvazione definitiva e l’avvio delle procedure d’asta pubblica. Nell’elenco figura l’ex scuola Agraria di contrada Bellia, con il fabbricato e la pertinenza, costituito dal capannone “Sicilia Soccorso” con una base d’asta di vendita di 205 mila euro, e l’immobile “Cra” con base d’asta di vendita di 500 mila euro. Nel piano di vendita è presente anche l’ex stazione ferroviaria di piazza Senatore Marescalchi, con quattro distinte parti e la relativa base d’asta indicata: una prima parte al piano terra per 156 mila euro, l’ex locale officina con base d’asta da 120 mila euro, i locali con le due biglietterie per gli autobus del trasporto extraurbano per 80 mila euro, e gli uffici per autonoleggio per 80 mila euro. Quattro gli immobili di via Santa Chiara inseriti nell’elenco, compresi i locali dell’ex consultorio familiare, con prezzi di vendita a base d’asta inferiori ai 50 mila euro. Altri due immobili di proprietà comunale da alienare sono presenti in via Marconi e altri due rispettivamente in via Vittorio Emanuele e in via Cagni, ed infine un altro immobile al piano terra in Largo San Giovanni. Solo nel caso dell’ex stazione ferroviaria, trattandosi di un immobile considerato “bene culturale”, varranno alcuni vincoli per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e per un eventuale restauro conservativo. Gli eventuali proventi ricavati dalla vendita potranno essere utilizzati per finanziare "scopi pubblici". Tutti i prezzi di vendita vengono indicati come basa d’asta, quindi nel corso delle procedure pubbliche di vendita la presenza di eventuali offerte al rialzo da parte di diversi potenziali acquirenti, potrebbe far alzare l’incasso totale realizzabile dall’alienazione di tutti gli immobili compresi nel piano di dismissione appena varato. Il Piano nelle prossime settimane dovrebbe approdare prima nelle commissioni consiliari e poi in aula, con la possibilità per i gruppi consiliari di apportare eventuali modifiche o anche di accantonare, bocciandola, la proposta di Sala delle Luci.

Concorso a Ragioniere Capo. Ricorso al presidente della Regione. Il Comune da incarico ad un legale per difendere il bando di gara.

Si sposta sul piano politico-giudiziario la battaglia sul contestato concorso comunale a Ragioniere Capo. L’amministrazione comunale con propria delibera ha dato incarico all’avvocato Harald Bonura per opporsi al ricorso straordinario al Presidente della Regione Sicilia con il quale è stato chiesto l’annullamento della procedura concorsuale. Ad aver firmato il ricorso erano stati l’associazione antimafia “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”, il sindacato unitario dei lavoratori della Polizia municipale, il consigliere comunale Giuseppe Falcone, capogruppo della lista Mattia Sindaco, e il coordinatore comunale dell’Mpa, Giuseppe Mattia. Ricorso presentato al Presidente della Regione Sicilia contro il Comune, nella persona del sindaco Carmelo Nigrelli, e contro Calogero Centonze, Alfonso Catalano e Angelo Bruno nella qualità di controinteressati partecipanti alla procedura concorsuale. Gli autori del ricorso contestano la presenza di forti profili di illegittimità nel bando di concorso, primo fra tutti il requisito dei tre anni di esperienza alla guida di un servizio economico finanziario in un’amministrazione pubblica, e la violazione di alcuni principi previsti dalla giurisprudenza amministrativa. “Il ricorso è da ritenere infondato, il requisito della specifica esperienza professionale scaturisce dall’autonomia regolamentare ampiamente riconosciuta agli enti locali”, si legge nella delibera con cui la giunta si difende, dando incarico ad un proprio legale di fiducia. La vicenda era finita alcuni mesi fa tra le polemiche anche in consiglio comunale. In aula, però, non era passata la linea proposta dalla coalizione di centrodestra. L’opposizione, infatti, aveva fatto mettere ai voti la richiesta alla giunta Nigrelli di revoca in autotutela della procedura concorsuale. Ma al momento del voto era andata sotto per il voto compatto del gruppo consiliare del partito Democratico, maggioranza in aula.

mercoledì 13 maggio 2009

Esposto ditta Romano, parte indagine sulle "strisce blu". Già nel 2005 le strisce blu si erano tinte di giallo.

Partita dal commissariato un’indagine sulle “strisce blu” a pagamento, con al centro la procedura di gara informale per l’affidamento in concessione del servizio. Un “atto dovuto”, come lo chiamano in questi casi gli inquirenti, in seguito all’esposto depositato sabato scorso agli uffici di polizia dalla ditta di impianti elettrici “Antonino Romano”, la quale non ha preso parte alla gara informale... Giornale di Sicilia - Edizione 12 maggio 2009

martedì 12 maggio 2009

Gara sulle strisce blu sospesa. Diffida di una ditta al Comune.

Sospesa la gara per la concessione delle “strisce blu” a pagamento, il 6 maggio, dopo due ore dall’apertura delle procedure di verifica e assegnazione del servizio. Uno solo il plico arrivato agli uffici comunali, contenente l’offerta della ditta Sis srl di Mantengano di Corciano, in provincia di Perugia, una grossa società del settore. La commissione di gara, composta dal comandante della Polizia municipale, Piero Viola, quale presidente, dall’ingegnere capo Mario Duminuco, quale componente tecnico, e dal commissario dei vigili urbani Maria Rosa Pascolato, componente verbalizzante, riunita nella sede della Polizia municipale, ha sospeso le procedure di gara ancor prima dell’apertura del terzo plico contenente l’offerta economica da parte della Sis (Segnaletica Industriale stradale). All’origine della sospensione una diversa interpretazione da parte dell’impresa e del Comune di quanto stabilito nel contratto di servizio allegato all’avviso di gara. Secondo quanto confermato dal presidente di gara, Viola, ad originare due opposte interpretazioni sarebbe stato il tema dei controlli del servizio, in particolare nella parte relativa agli addetti al controllo. Nel contratto viene stabilito all’articolo 18 che l’amministrazione comunale avrà l’obbligo di controllare tramite gli organi competenti la regolarità del pagamento delle tariffe di sosta previste da parte degli utenti e procedere in caso di inadempienza alle sanzioni. Gli ausiliari addetti al controllo del pagamento dei tickets da parte degli automobilisti, in sosta sulle strisce blu, dovranno essere comunali o dipendenti della Sis? Qui sarebbe sorta una diversa interpretazione. “Dobbiamo valutare alcuni aspetti tecnico-burocratici, l’attribuzione del punteggio e proprio la questione del controllo”, spiega il comandante Viola. Disciplinare di gara poco chiaro? Adesso cosa succede? “Entro lunedì chiariremo i punti e riprenderemo la gara sospesa”, aggiunge il capo dei vigili. Prima della sospensione erano stati aperti due dei tre plichi previsti dal disciplinare di gara: quello contenente le certificazioni richieste dal Comune e quello relativo all’offerta dal punto di vista tecnico. Non ancora aperto il plico con l’offerta economica, e cioè la percentuale di “agio” spettante alle casse comunali, la quota dell’importo stimato della concessione che dovrebbe andare all’ente.
La diffida
“Il bando di gara sulle strisce blu è illegittimo e l’amministrazione lo deve annullare in autotutela”. A chiederlo, con una diffida depositata agli uffici comunali nei giorni scorsi, la ditta di impianti elettrici “Romano Antonino” di via Sette Cantoni. “È stato previsto un termine eccessivamente breve per la presentazione dell’offerta rispetto alla pubblicazione del bando all’albo pretorio del primo aprile scorso”, spiega l’imprenditore Romano. Il bando scadeva il 27 aprile, termine poi prorogato al 5 maggio. In pratica circa 35 giorni, compresi il periodo pasquale e i giorni festivi. “Il termine avrebbe dovuto essere ben maggiore, e questo se si considera la complessità dell’attività che chi vuole partecipare deve in via preliminare svolgere, con la previsione di un sopralluogo e una fitta e dettagliata documentazione da produrre”, dice l’imprenditore, il quale lamenta anche presunte violazioni in materia di pubblicazione dell’avviso pubblico di gara, “requisiti eccessivamente selettivi” per restringere il numero dei partecipanti e il mancato rispetto della norma che prevede l’invito alla gara informale di almeno cinque concorrenti. La ditta annuncia un esposto da inviare nei prossimi giorni alla magistratura.
La replica
Il responsabile del procedimento di gara, il comandante della Polizia municipale Piero Viola, con una nota ha risposto ad una precedente diffida della ditta Romano, giudicando “strumentale e pretestuosa la richiesta di revoca degli atti di gara”, e sottolineando il rispetto “dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità”.

giovedì 7 maggio 2009

Canoni di locazione non pagati da associazioni al Comune. La giunta: "Non procederemo alle vie legali".

Il servizio Patrimonio è stato autorizzato dalla giunta a non procedere per vie legali al recupero dei crediti vantati nei confronti delle associazioni “Combattenti e Reduci” e della Lilt. Le casse comunali non pretenderanno i canoni di locazione scaduti e non pagati al 31 dicembre 2008 dalle due associazioni, ammontanti a 2.557 euro e 761 euro. “Non è conveniente procedere al loro recupero coattivo per l’esiguo importo da pagare”, recita la delibera.

mercoledì 6 maggio 2009

Recuperate bollette acqua non pagate per 127 mila euro. La relazione all'ufficio tecnico. Per le bollette anteriori al 2003 il Comune non "rischia".

Le casse comunali recuperano bollette acqua non pagate per 127 mila euro per le morosità degli utenti maturate fino al 2003. Mentre ammontano ad altri 150 mila i recuperi previsti e stimati per il 2009 sulle bollette inevase del 2004. Questi i dati forniti all’ufficio tecnico comunale dall’avvocato Antonino Minacapilli, il legale incaricato dal Comune nel 1999 e poi nel 2003 quale difensore per il recupero dei canoni di acqua potabile non riscossi negli anni precedenti. Sarebbero ancora in corso i pagamenti degli utenti che hanno presentato in questi anni istanza di rateazione. Tre le attività previste per la fine dell’anno l’invio delle lettere di messa in mora agli utenti morosi per il 2004, sulla base degli elenchi che saranno trasmessi dall’ufficio Acqua, il sollecito per gli utenti che non adempiono in modo regolare i pagamenti rateizzati e l’inizio delle azioni giudiziarie per gli utenti morosi diffidati che continuano a non pagare. Per i periodi anteriori al 2003, invece, per i quali molti utenti hanno eccepito la prescrizione quinquennale, le azioni giudiziarie potrebbero avere un esito negativo, con il concreto rischio di una condanna del Comune alle spese di giudizio e al risarcimento danni per cosiddetta “lite temeraria”. In questi casi, quindi, con molta probabilità a parte qualche ulteriore sollecito, non si andrà davanti ad un giudice. L’ingegnere Minacapilli ha anche condiviso nella sua relazione la decisione dell’ufficio tecnico comunale di non rimborsare i canoni di depurazioni pagati dai cittadini fino al 2003. E questo perché utilizzati per la realizzazione del depuratore comunale di contrada Indirizzo. Saranno rimborsati solo gli oneri di depurazione pagati nel 2004. A partire dal 2005 gli utenti dovranno rivolgersi alla società Acquaenna, nel frattempo diventata gestore del servizio idrico integrato. Stabilita anche l’entità dei compensi spettanti all’avvocato Minacapilli. L’ingegnere capo Mario Duminuco, con proprio provvedimento, e sulla base di quanto previsto dal disciplinare d’incarico, ha impegnato la somma di 38 mila euro da destinare al legale. La liquidazione delle competenze, però, la quale comprende anche il rimborso delle spese vive postali e giudiziarie, avverrà solo dopo la conclusione dell’incarico al 31 dicembre di quest’anno e dopo l’avvenuta verifica delle somme introitate nel corso del 2009, facendo salvi gli acconti già liquidati al professionista per lo stesso incarico. Giornale di Sicilia - Edizione del 6 maggio 2009

martedì 5 maggio 2009

Flessione per la fiera del bestiame nel mese di aprile rispetto a marzo

Fa registrare una leggera flessione la seconda edizione di fine aprile della nuova fiera zootecnica rispetto all’edizione del mese precedente, quando la “Fiera di Piazza” riaprì i battenti dopo un anno e mezzo di chiusura. Secondo i primi dati sarebbero stati circa 3 mila i visitatori paganti, a fronte dei 3.600 paganti di fine marzo. Alle casse comunali, compresi gli introiti legati ai parcheggi, sono andati in tutto 5.400 euro di incasso rispetto ai 7.500 euro del mese di marzo. “Probabilmente la flessione è da spiegare con la concomitanza della festa della Madonna di Piazza Vecchia, le manifestazioni di cicloescursionismo e un evento sui cavalli nel capoluogo ennese”, afferma Teodoro Ribilotta, assessore al Commercio. Somme che si aggiungono ai 23 mila euro già entrati nelle casse comunali per le autorizzazioni annuali rilasciate a 46 commercianti per la vendita di alimenti e accessori del comparto zootecnico. E intanto la seconda edizione della fiera ha fatto registrare l’ingresso di 12 cardellini di specie protetta, come tali non vendibili, i quali sono stati sottoposti a sequestro dagli agenti del Corpo Forestale dopo i controlli effettuati sui venditori. Nessun nuovo caso di maltrattamenti di animali, in particolare cani, è stato segnalato, invece, dalle forze dell’ordine presenti nell’area fieristica per sottoporre a controlli il rispetto delle regole del settore.

I dati precisi del numero di ingressi paganti per il mese di aprile non sono stati forniti dagli uffici.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo