mercoledì 6 maggio 2009
Recuperate bollette acqua non pagate per 127 mila euro. La relazione all'ufficio tecnico. Per le bollette anteriori al 2003 il Comune non "rischia".
Le casse comunali recuperano bollette acqua non pagate per 127 mila euro per le morosità degli utenti maturate fino al 2003. Mentre ammontano ad altri 150 mila i recuperi previsti e stimati per il 2009 sulle bollette inevase del 2004. Questi i dati forniti all’ufficio tecnico comunale dall’avvocato Antonino Minacapilli, il legale incaricato dal Comune nel 1999 e poi nel 2003 quale difensore per il recupero dei canoni di acqua potabile non riscossi negli anni precedenti. Sarebbero ancora in corso i pagamenti degli utenti che hanno presentato in questi anni istanza di rateazione. Tre le attività previste per la fine dell’anno l’invio delle lettere di messa in mora agli utenti morosi per il 2004, sulla base degli elenchi che saranno trasmessi dall’ufficio Acqua, il sollecito per gli utenti che non adempiono in modo regolare i pagamenti rateizzati e l’inizio delle azioni giudiziarie per gli utenti morosi diffidati che continuano a non pagare. Per i periodi anteriori al 2003, invece, per i quali molti utenti hanno eccepito la prescrizione quinquennale, le azioni giudiziarie potrebbero avere un esito negativo, con il concreto rischio di una condanna del Comune alle spese di giudizio e al risarcimento danni per cosiddetta “lite temeraria”. In questi casi, quindi, con molta probabilità a parte qualche ulteriore sollecito, non si andrà davanti ad un giudice. L’ingegnere Minacapilli ha anche condiviso nella sua relazione la decisione dell’ufficio tecnico comunale di non rimborsare i canoni di depurazioni pagati dai cittadini fino al 2003. E questo perché utilizzati per la realizzazione del depuratore comunale di contrada Indirizzo. Saranno rimborsati solo gli oneri di depurazione pagati nel 2004. A partire dal 2005 gli utenti dovranno rivolgersi alla società Acquaenna, nel frattempo diventata gestore del servizio idrico integrato. Stabilita anche l’entità dei compensi spettanti all’avvocato Minacapilli. L’ingegnere capo Mario Duminuco, con proprio provvedimento, e sulla base di quanto previsto dal disciplinare d’incarico, ha impegnato la somma di 38 mila euro da destinare al legale. La liquidazione delle competenze, però, la quale comprende anche il rimborso delle spese vive postali e giudiziarie, avverrà solo dopo la conclusione dell’incarico al 31 dicembre di quest’anno e dopo l’avvenuta verifica delle somme introitate nel corso del 2009, facendo salvi gli acconti già liquidati al professionista per lo stesso incarico. Giornale di Sicilia - Edizione del 6 maggio 2009