venerdì 29 maggio 2009

"Siracusa e Agrigento ridateci i nostri reperti". Il consiglio comunale vota ordine del giorno su museo Trigona

Recuperare i beni archeologici provenienti dagli scavi del territorio armerino ed attualmente esposti nei musei siciliani. Ed esporli al museo Trigona. Lo ha chiesto all’unanimità, con un ordine del giorno, il consiglio comunale, rivolgendo all’amministrazione comunale l’esplicita richiesta di attivare le procedure per la restituzione dei tesori piazzesi in vetrina nei musei di Agrigento e Siracusa. L’aula ha anche chiesto di poter prevedere nell’esposizione museale in fase di progettazione “previo restauro, altri reperti che ad oggi sono conservati nei depositi gestiti dalla soprintendenza ai Beni culturali di Enna”.
Biglietto unico Trigona-Villa
Una seduta, quella di martedì sera, nella quale si è discusso di tempi, modalità e gestione del futuro museo. Con una proposta messa nero su bianco dai vari gruppi consiliari, quella di chiedere a Sala delle Luci di lavorare con la Regione Siciliana “per istituire il biglietto unico Villa Romana – Museo Trigona”, e di avviare il “percorso burocratico” che possa portare all’apertura del museo entro la primavera del 2010, quando dovrebbe verificarsi la congiuntura temporale dell’arrivo della Venere di Morgantina e della fine dei lavori alla Villa Romana del Casale, con la nuova copertura e i mosaici restaurati. L’aula ha approvato il documento proposto dalla commissione Beni culturali, integrato con i punti proposti dal consigliere Basilio Fioriglio e condivisi da entrambi gli schieramenti politici. “L’azione unanime dell’aula dimostra come palazzo Trigona ha sempre unito tutti gli schieramenti”, afferma Riccardo Calamaio, presidente della commissione Beni culturali. “La fine dei lavori di restauro in corso, prevista a metà luglio, lo sappiamo, non determinerà l’immediata apertura del museo, ma il consiglio deve avere una parte attiva nel percorso che porterà al museo e alla sua gestione”, aggiunge Calamaio. La soprintendenza di Enna ha già predisposto un progetto definitivo di allestimento museale, finanziato con circa 380 mila euro. Il tema della restituzione dei reperti, però, sottoposto all’aula da una specifica interrogazione del consigliere Fioriglio, ha catalizzato una parte del dibattito. “Si tratta di una questione fondamentale, quei beni archeologici che si trovano ad Agrigento e Siracusa o in altre parti dell’isola devono esserci restituiti, dobbiamo batterci tutti insieme”, ha spiegato in aula Fioriglio. “Non è possibile che la Venere può arrivare in Sicilia dagli Stati Uniti e noi non riusciamo a convincere i musei siciliani a restituirci ciò che ci appartiene”, insiste in aula l’autore dell’interrogazione. “Dissuasori a scomparsa automatici già previsti da progetto in corso dell’ufficio tecnico”, ha spiegato in aula l’assessore Lina Grillo, leggendo una nota del sindaco Carmelo Nigrelli in risposta all’interrogazione di Fioriglio. “Si risponde solo ad uno dei cinque punti che avevo posto, mi dispiace che il sindaco, il quale ha la delega ai Beni culturali, non sia presente in aula, ponevo precise domande sulla questione dei reperti archeologici armerini che si trovano in altri musei siciliani”, replica Fioriglio. “Sul museo e la restituzione dei reperti disposti a poter fare ogni tipo di battaglia in tutte le sedi opportune”, ha spiegato nel suo intervento il capogruppo del partito Democratico, Giuseppe Venezia. Nell’ordine del giorno approvato in aula, inoltre, è stato chiesto all’ufficio tecnico comunale di provvedere, insieme alla soprintendenza ennese, ad uno studio per una illuminazione artistica esterna dell’edificio, allo studio e messa in posa di dissuasori per impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del palazzo storico, e l’impegno in bilancio delle relative somme. Insomma una sorta di vademecum su come procedere in vista dell’allestimento museale che dovrebbe partire nei prossimi mesi.
L'achitetto Rosa Oliva, soprintendenza di Enna.
“La restituzione dei reperti, quando un pezzo è entrato a far parte di un ordinamento scientifico e museale, non è impossibile in linea di principio, ma è molto difficile”. A spiegarlo è l’architetto Rosa Oliva, responsabile della sezione Architettonica e paesistica della Soprintendenza di Enna, presente in aula per confrontarsi con i vari gruppi consiliari. “In realtà, per quanto mi risulta, tutti i soprintendenti di Enna che si sono succeduti negli anni hanno sempre attivato la procedura di restituzione dei reperti archeologici provenienti dal nostro territorio”, ricorda. E precisa: “Il problema è che quando un reperto archeologico viene esposto in un museo, ciò non avviene in modo casuale, ma entra a far parte di una sequenza scientifica e logica ben precisa, toglierlo significa mettere in discussione quell’ordinamento scientifico museale, e difficilmente questo accade”, spiega il dirigente. “Ma se riusciamo a far ritornare altri reperti, abbiamo lo spazio per poi collocarli nell’allestimento museale che state predisponendo?”, chiede Ilenia Adamo, consigliere del Pd. “Si, in ogni caso abbiamo una grande sala libera prevista per le attività museali temporanee”, risponde l’architetto della Soprintendenza ennese, il quale chiarisce anche altri aspetti. “Il 30 per cento degli incassi spetterebbe sempre alle casse comunali, come avviene per la Villa Romana, mentre per quanto riguarda il costo del biglietto la decisione sarebbe di competenza della Regione”, aggiunge. “Allo stato attuale, se non interviene una legge che stabilisce cosa diversa, il museo verrebbe gestito dalla stessa soprintendenza di Enna, così come avviene per il museo di Aidone e per quello di Enna”, dice. Giornale di Sicilia - Edizione 28 maggio

Il documento approvato dall'aula all'unanimità

Consiglio comunale del 26 maggio 2009
O.d.G. Problematica Palazzo Trigona: “Museo della Città e del Territorio”

La richiesta di convocazione di questo Consiglio Comunale, presentata dalla V Commissione, è legata alla volontà di rendere partecipe il Civico Consesso delle risultanze di un sopralluogo, svoltosi il 21 aprile 2009 presso il cantiere di restauro di Palazzo Trigona nel contesto dell’iniziativa “cantieri aperti” promossa dalla Soprintendenza di Enna in occasione della Settimana Nazionale della Cultura. Di tale sopralluogo è stato redatto verbale, che costituisce parte integrante del presente documento e di cui si da lettura e che si deposita agli atti dell'odierna seduta di C.C.
(segue lettura del verbale).

CONSIDERATO

Che il completamento dei lavori di restauro del Palazzo Trigona riempie di soddisfazione ed orgoglio quanti (istituzioni, associazioni, cittadini) hanno cooperato per la definizione di un caso che è stata ritenuto per 50 anni una classica "incompiuta" di Sicilia, e che solo dal 2004 ad oggi ha registrato una accelerazione positiva;

che il restauro del Palazzo Trigona da destinare a Museo della Città e del Territorio debba essere un argomento che, oltre ad appassionare la cittadinanza e le associazioni portatrici di interessi culturali sul territorio, debba essere oggetto di conoscenza e di condivisone di tutto il Consiglio Comunale senza distinzione di appartenenze politiche specifiche al fine di unire tutti i consiglieri e le forze politiche del territorio su un obbiettivo comune rivolto all’apertura del Museo in tempi brevi.

che la seduta odierna è un’ulteriore occasione che si aggiunge alle numerose iniziative intraprese negli anni precedenti dal Consiglio Comunale, per rimarcare il ruolo decisivo dell’organo Consiliare per l’apertura e la Musealizzazione del Palazzo Trigona;

che il restauro del Palazzo ci consente di raggiungere un duplice obiettivo costituito dal recupero di un Monumento simbolo ed emblema della storia della Città, e dalla possibilità di caratterizzare il nostro centro storico con la presenza di un contenitore museale che, in diretta simbiosi con il sito archeologico della Villa del Casale possa rappresentare la coniugazione del rapporto città-territorio, istituendo un asse museale tra la Villa e la Città;

che il restauro del Trigona in coincidenza con il restauro della Villa Romana sottolinea la valenza strategica, per lo sviluppo del territorio, di questi due vertici per un unico asse che si allarga a comprendere ed interpretare l'intero territorio;

che l’asse museale Villa Romana – Città potrà vantare della cornice del notevole patrimonio artistico ed architettonico per cui la città antica è nota ed apprezzata;

che l’imminente completamento dei lavori pone già da diversi mesi interrogativi e preoccupazioni non più procrastinabili;

che il restauro del Palazzo costituisce solo la prima tappa di quel percorso che trasformerà il Trigona in Museo della Città e del territorio, così come fu sancito dal C.C. il 5 maggio del 2002, e che pertanto la chiusura del cantiere non coinciderà con l'apertura del Museo.

PRESO ATTO

Che la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Enna utilizzando alcune economie provenienti dall'appalto in corso procederà all'acquisto di alcuni arredi;
che è stata istituita dalla Soprintendenza una commissione di studio che si sta occupando della caratterizzazione storica di quello che sarà il vero e proprio aspetto museale del palazzo;
che è disponibile un ulteriore piccolo finanziamento, da utilizzare esclusivamente per la musealizzazione del palazzo,

SI RITIENE

che tutto ciò non sia sufficiente per la definizione dell’iter di apertura del Museo.

che il Consiglio Comunale debba continuare ad avere un ruolo decisivo per l’apertura del Museo, così come fu determinante il 5 maggio 2002 quando il Civico Consesso si riunì all’interno del Palazzo votando un ordine del giorno fornendo un indirizzo specifico per il restauro e la musealizzazione del Palazzo, chiedendo alla Regione l’istituzione del “Museo della Città e del Territorio”. Continuando inoltre ad avere un ruolo decisivo con l’adunanza del 7 dicembre del 2004 ed altre adunanze di pari oggetto svolte successivamente anche all’interno del Palazzo;

che oggi più che mai è necessaria la partecipazione attiva del Consiglio Comunale affinchè possano essere intraprese tutte le azioni necessarie per l’apertura del Museo;

che la Soprintendenza debba definire, E RENDERE CONDIVISIBILI, gli aspetti specifici dell'allestimento museale possibilmente in conformità al documento votato dal C.C. del 5 maggio 2002 di cui ne ha avuto copia lo scorso 23 aprile, unitamente alla delibera di Consiglio Comunale di riferimento (si allega lettera di trasmissione e delibera); e che soprattutto definisca un modello di gestione per quello che sarà il Museo al fine di quantificare somme e risorse necessarie per l'apertura e per la gestione;

che occorre definire il percorso amministrativo che possa garantire il museo attraverso l’interlocuzione con tutte le istituzioni preposte e l’attiva partecipazione di tutte le forze politiche del territorio;

che occorre, sin da adesso, definire il ruolo del museo Trigona in relazione al territorio ed agli eventi che nella primavera del 2010 avranno luogo: completamento del restauro della Villa Romana del Casale e arrivo della Venere di Morgantina.

che occorre istituire un biglietto unico di ingresso Villa Romana – Museo Trigona (come richiesto anche da Legambiente all’Assessorato Regionale ai Beni Culturali a far data dal 1 febbraio 2002, e ultimamente proposto dal prof. Vittorio Sgarbi durante il C.C. del 30 aprile 2009) per assicurare al Museo Trigona un ruolo strategico perché possa diventare veramente il secondo vertice di un asse culturale che sarebbe percorso da un numero crescente di turisti e viaggiatori, la cui presenza nella nostra città metterebbe in moto un'economia positiva basata sulla valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali di cui il nostro territorio è scrigno.

Per questo

CHIEDIAMO

- che l'Amministrazione Comunale si attivi, di concerto con le altre istituzioni preposte, per l'istituzione del biglietto unico Villa Romana - Museo Trigona;

- che l'Amministrazione Comunale si attivi, quale principale portatore d'interesse, nei confronti delle istituzioni preposte per definire il percorso burocratico per l'apertura e la gestione del Museo affinchè possa avvenire in tempi brevi e comunque in coincidenza dei grandi eventi previsti per la primavera del 2010;

- che il Consiglio Comunale abbia una partecipazione attiva in seno alla commissione di studio e all’iter procedurale che porterà all’apertura ed alla gestione del Museo;

- che l’UTC congiuntamente alla Soprintendenza di Enna effettui lo studio per una illuminazione artistica esterna dell’intero edificio;

- che l’UTC provveda allo studio e alla messa in posa dei dissuasori al fine di impedire il parcheggio delle auto lungo il prospetto del Palazzo;

- che siano impegnate nel bilancio comunale le somme necessarie per l’acquisto e l’installazione dei dissuasori;

- di recuperare i beni archeologici provenienti dagli scavi del nostro territorio che oggi sono esposti presso altri musei;

- di esporre i beni di cui sopra nel Museo Trigona;

- di esporre, previo restauro, altri reperti che ad oggi sono conservati nei depositi gestiti dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Enna.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo