lunedì 1 giugno 2009

Fiume Nocciara. Guardate cosa succede a pochi metri dalla città.


Al centro il torrente, ai due lati e dentro il letto del fiume diverse tonnellate di rifiuti. Una vera e propria discarica abusiva scaricata sul letto del fiume Nocciara, proprio dietro il depuratore comunale di contrada Indirizzo, all’esterno della recinzione dell’impianto. Per circa un centinaio di metri l’alveo del fiume, nascosto tra canneti e boscaglia, al riparo da occhi indiscreti, a pochi passi dalla città, nasconde di tutto. Quintali di mattonelle bituminose, frigoriferi, mattoni di cemento, forati, calcinacci di varia natura, calce bianca, vasche da bagno, bidoni di ferro e plastica, lattine, lamiere, resti di televisori e tanti altri rifiuti disseminati a ridosso del torrente e al suo interno. Un brutto spettacolo per l’ambiente, ma anche per i turisti che poco distante dagli autobus possono assistere allo spettacolo. E nessuno interviene da mesi, mentre di settimana in settimana i cumuli di rifiuti continuano ad essere depositati sotto il naso della città. Grave il potenziale rischio di inquinamento per il corso d’acqua. Occorrerebbe un’immediata e urgente bonifica dei luoghi per evitare danni maggiori. Il tratto del torrente di fatto è stato trasformato in una discarica a cielo aperto. L’area è raggiungibile da un pezzo di strada collegato alla strada statale poco prima dei cancelli d’ingresso all’impianto del depuratore comunale. Giornale di Sicilia - Edizione del 30 maggio
Aspettiamo che Corpo Forestale, assessorato comunale all'Ambiente, ufficio Tutela ambientale e associazioni ambientaliste facciano qualcosa.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo