sabato 13 giugno 2009

Piazza, non è un paese per bambini. Viaggio nei parchi dell'abbandono. I cinque esistenti presentano giochi mancanti o rotti.

Quasi tutti con parti mancanti, rotti ed in alcuni casi anche pericolosi per i più piccoli. Così si presentano i parco giochi per bambini della città dei mosaici. Abbiamo effettuato ieri mattina un breve sopralluogo sui cinque spazi per bambini esistenti in città. Tutti e cinque presentano giochi mancanti e in parte rotti. Passiamo a descriverli uno per uno. Quello della Villa Garibaldi è forse il peggiore in termini di conservazione. Lo scivolo con la scala di legno rotta e una parte del corrimano mancante, un fatto pericoloso per eventuali bambini che decidessero ugualmente di utilizzarlo. Le due altalene sono del tutto mancanti, mentre l’attrezzo per le “mini scalate” su rete è rimasto solo con lo scheletro, senza le reti. Per finire panchina con la spalliera rotta e un punto fontanella con il solo tubo, senza rubinetto. Nel parco giochi della piazza Boris Giuliano, comunemente conosciuta come villetta, a mancare ed essere in parte incompleti sono i cavalli a molla. Un gioco mancante anche nel piccolo spazio per i piccoli all’angolo tra via Torquato Tasso e via Ammiraglio La Marca, accanto alla scuola media Cascino. Nel quartiere Monte, all’interno del giardino Floresta, su quattro altalene esistenti due sono rotte e inutilizzabili, mentre non esiste più una parte dello scivolo. È rimasta, infatti, solo la scala di legno, mentre la parte metallica “scivolosa” è mancante, rimanendo di fatto un potenziale pericolo per i più piccoli. Dondolo tranciato a metà, sedie girevoli mancanti e scivolo in cattive condizioni, infine, nella piazzetta Trigona, sopra la via Carducci. Nel luglio del 2008 la giunta con la delibera numero 1, la cosiddetta “tagliastipendi”, si era decurtata la propria indennità del 30 per cento, con risparmio annuale dai 40 ai 50 mila euro. Scopo del taglio proprio quello di utilizzare i risparmi di spesa per realizzare parchi gioco nei quartieri e sottoporre a manutenzione quelli esistenti. Ma la situazione è rimasta la stessa. Nessun parco giochi nuovo, mentre quelli attualmente esistenti sono bisognosi di investimenti. L’assessore alle Politiche giovanili Giuseppe Di Prima: “In questo anno non abbiamo ancora speso alcuna somma nel settore, ma dopo l'approvazione del bilancio ho in programma di acquistare nuovi giochi per rimpiazzare quelli mancanti, ma anche per portarne di nuovi in altre zone della città”. “Voglio creare un nuovo parco giochi dentro la Villa Roma, ad esempio”, spiega Di Prima, il quale sottolinea come vi sia un capitolo con 30 mila euro che possono essere destinati a questo tipo di investimenti. Giornale di Sicilia - Edizione dell'11 giugno http://robertpalermo.blogspot.com/

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo