giovedì 6 novembre 2008

I capigruppo consiliari chiedono dossier su concorsi interni a Bascetta. Apertura fascicolo alla Procura. Ma il commissariato indagherebbe da un anno.

Aperto un fascicolo dalla Procura della Repubblica del tribunale di Enna sui concorsi interni alla macchina comunale. Indagini delegate agli uomini del commissariato per verificare se siano state compiute irregolarità procedurali penalmente rilevanti o siano state presenti incompatibilità ambientali nella fase concorsuale. Un’inchiesta a quanto pare già in corso da tempo da parte degli agenti di polizia, ma sui quali si è innestato l’esposto firmato da 21 dipendenti comunali e presentato alla Procura dai Cobas. Ad essere ascoltato dagli investigatori, sia pure in via informale, il coordinatore provinciale del sindacato, Luigi Bascetta, anche lui uno dei dipendenti comunali che ha preso parte alle cosiddette “progressioni verticali”, i concorsi interni per titoli ed esami per ottenere l’avanzamento di carriera interna all’amministrazione comunale.

I documenti sono già stati in parte visionati dagli inquirenti. Ma si tratta di un lavoro di accertamento lungo e difficile. Fino ad oggi non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati e nessuna denuncia penale. L’esposto dei dipendenti comunali era stato inviato anche alla Corte dei Conti di Palermo

La conferenza ha chiesto al sindacalista di presentare una dettagliata relazione sulla vicenda, una sorta di dossier nel quale far confluire tutte le anomalie di carattere procedurale lamentate.

"Forse sono stato convocato,dopo diverse settimane dalla mia richiesta, solo perchè adesso è stato aperto un fascicolo alla Procura? http://robertpalermo.blogspot.com

Non escluso possano essere ascoltati dagli inquirenti fra non molto i 21 dipendenti comunali firmatari dell'esposto.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo