di monsignor Michele Pennisi - Parte dell'omelia al cimitero
Oggi è la festa di Halloween o festa di tutti i santi? Si tratta della solita americanata che serve per incrementare i consumi o di una carnevalata farsesca nella quale delle zucche vuote si mascherano con zucche svuotate, o in tutto questo vi è una domanda confusa sul senso della vita e della morte?
L'antica leggenda di origine celtica di Halloween ( che significa letteralmente " vigilia di Ognissanti ) narra che la notte del 31 ottobre le anime dei morti tornano sulla terra e cercano di entrare nei corpi dei vivi. È dunque per difendersi da queste anime che i vivi si mascherano da fantasmi, e vagano nella notte .
La festa di Halloween attinge a tradizioni serie, riguardanti il rapporto tra i vivi e i morti con le quali gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura si interrogano da sempre sul proprio destino.
Se oggi la vita non vale nulla e genitori e figli si ammazzano come bestie, se si sceglie ciecamente la morte altrui e propria in folli scorribande notturne dopo la discoteca, se ci si distrugge a quindici anni con droghe acquistate davanti alla scuola e consumate in gruppo, se a Perugia avviene un delitto tra coetanei alla ricerca di sensazioni estreme, se ragazzotti ignoranti sfondano le porte delle chiese di notte per improvvisare orridi riti satanisti, non è forse perché non sappiamo più perché si vive e perché si muore?
Forse non dovrebbe sfiorarci il dubbio che, con l’innocuo dilemma " dolcetto o scherzetto? " , i nostri giovani mascherati da scheletri balbettino a modo loro una domanda – magari malposta o superficiale, sul senso della vita.
Le feste pagane, i nostri antenati le hanno sapute " cristianizzare " , riciclando intelligentemente il contesto e imbottendolo di contenuti completamente nuovi e trasformando in autentico senso religioso i riti pagani.
Oggi invece rischiamo di rendere pagana una festa cristiana.
Oggi è la festa di Halloween o festa di tutti i santi? Si tratta della solita americanata che serve per incrementare i consumi o di una carnevalata farsesca nella quale delle zucche vuote si mascherano con zucche svuotate, o in tutto questo vi è una domanda confusa sul senso della vita e della morte?
L'antica leggenda di origine celtica di Halloween ( che significa letteralmente " vigilia di Ognissanti ) narra che la notte del 31 ottobre le anime dei morti tornano sulla terra e cercano di entrare nei corpi dei vivi. È dunque per difendersi da queste anime che i vivi si mascherano da fantasmi, e vagano nella notte .
La festa di Halloween attinge a tradizioni serie, riguardanti il rapporto tra i vivi e i morti con le quali gli uomini di ogni tempo e di ogni cultura si interrogano da sempre sul proprio destino.
Se oggi la vita non vale nulla e genitori e figli si ammazzano come bestie, se si sceglie ciecamente la morte altrui e propria in folli scorribande notturne dopo la discoteca, se ci si distrugge a quindici anni con droghe acquistate davanti alla scuola e consumate in gruppo, se a Perugia avviene un delitto tra coetanei alla ricerca di sensazioni estreme, se ragazzotti ignoranti sfondano le porte delle chiese di notte per improvvisare orridi riti satanisti, non è forse perché non sappiamo più perché si vive e perché si muore?
Forse non dovrebbe sfiorarci il dubbio che, con l’innocuo dilemma " dolcetto o scherzetto? " , i nostri giovani mascherati da scheletri balbettino a modo loro una domanda – magari malposta o superficiale, sul senso della vita.
Le feste pagane, i nostri antenati le hanno sapute " cristianizzare " , riciclando intelligentemente il contesto e imbottendolo di contenuti completamente nuovi e trasformando in autentico senso religioso i riti pagani.
Oggi invece rischiamo di rendere pagana una festa cristiana.