Concetto Arancio e Francesco Alberghina |
Accordo su una proroga di tre mesi per i lavori della commissione consiliare d’indagine sulla gestione della rete idrica e fognaria della città. L’organo speciale prova a uscire dalle sabbie mobili, tra sedute senza numero legale, consulenti non più disposti a dare il proprio contributo, disaccordi sui temi da affrontare e scaramucce legate alle assenze e alle voci di corridoio sulle reali intenzione dei componenti. Seduta tesa mercoledì pomeriggio, alla sala riunioni del palazzo comunale. Poi il chiarimento politico e l’accordo raggiunto a fine seduta. In aula il voto sulla proroga è atteso per lunedì pomeriggio. La seduta si era aperta con la proposta di una proroga dei lavori avanzata dal consigliere Francesco Alberghina per approfondire una serie di questioni non risolte: dall’analisi qualitativa dell’acqua alla verifica sui pozzi comunali, passando per il sistema fognario nella zona di contrada Sant’Andrea e la vicenda dei “tubi volanti” nel quartiere Canali. Ma è emerso chiaramente la fase di stallo e immobilismo politico nel quale per mesi era caduta la commissione. Episodi in cui per due o tre sedute non è stato raggiunto il numero legale, il consulente a titolo gratuito, l’ingegnere Walter Procaccianti, irritato dalle continue assenze dei consiglieri tanto da decidere di non apportare più il proprio contributo ai lavori della commissione. “Dobbiamo capire cosa vogliamo fare di questa commissione, ci vuole la volontà politica comune o non ci sto a farmi ridere in faccia dagli altri”, ha sottolineato il consigliere Salvatore Alfarini. “Mi è capitato di partecipare a sedute in cui per un’ora e mezza non si è fatto nulla, una cosa che non ho gradito”, ha aggiunto il consigliere Ilenia Marotta. È bene precisare che per le sedute di questa commissione speciale non sono comunque previsti gettoni di presenza. Accuse reciproche anche il consigliere Concetto Arancio e lo stesso Alberghina sul perché non siano stati affrontati prima alcuni punti sui quali, adesso, si chiede una proroga dei lavori. “Perché questi punti non sono stati affrontati prima?”, chiede Arancio. “Non muovere accuse infondate, da mesi chiediamo una proroga”, ribatte Alberghina. Alla fine l’accordo politico: si andrà avanti per altri tre mesi. Il voto sulla proroga è atteso lunedì.
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