martedì 8 luglio 2014

Piazza. Villa, pagano gli over 65, dai 250 ai 400 mila euro in più per le casse comunali

Chi ha più di 65 anni pagherà il biglietto d’ingresso alla Villa Romana del Casale e per le casse comunali significherà dai 250 ai 400 mila euro in più all’anno. Si annunciano come una mini rivoluzione economica le nuove disposizioni sugli ingressi ai siti monumentali della Regione Siciliana con i quali il sito Unesco viene adeguato al decreto numero 94 del governo Renzi dello scorso 27 giugno. Fino ad oggi i turisti con più di 65 anni entravano gratis. Ora pagheranno i 14 euro del ticket unico obbligatorio e questo significherà oltre un milione di euro in più ogni anno per le casse regionali, ma anche di riflesso soldi in più al comune piazzese al quale va per legge una fetta pari al 30 per cento degli incassi. I conti sono presto fatti. Nel 2013 alla Villa Romana ci sono stati 333 mila turisti, di cui 178 mila paganti e 155 mila gratuiti, per un incasso totale di 1 milione e 743 mila euro, dei quali 523 mila euro, il 30 per cento appunto, alle casse comunali. Ora dei 155 mila gratuiti vanno tolti i circa 40/50 mila studenti minorenni per i quali la gratuità del ticket continuerà a persistere. Resta una quota di circa 80/100 mila visitatori over 65, in prevalenza formata da turisti italiani e stranieri della terza età, con disponibilità di tempo e danaro, che verserà i 14 euro alla biglietteria. Quindi un incasso in più che si aggirerà tra 1 milione e 100 mila euro e 1 milione e 400 mila euro per le casse regionali, tra i 300 e 400 mila euro in più per quelle comunali.

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo