sabato 17 gennaio 2009

Canile, salta l'affidamento del servizio. Tutto da rifare. Tre mesi per la gara e tre mesi per la firma del contratto che non c'è

Salta l’affidamento del servizio di accalappiamento e custodia dei cani randagi. Bisognerà rifare tutto da capo. L’associazione cinotecnica “Sole Nero”, con sede in contrada Solazzo, la ditta che si era aggiudicata a fine settembre la gara per 76 mila euro, con un ribasso del 4 per cento, ha comunicato all’amministrazione comunale di rinunciare all’assegnazione dell’appalto. A darne comunicazione lo stesso comandante della Polizia municipale, Pietro Viola. Comune e “Sole Nero” non avevano ancora stipulato il relativo contratto della durata biennale. Una rinuncia a sorpresa e inattesa, conseguenza del mancato arrivo, a quasi quattro mesi dallo svolgimento della gara, del nulla osta sanitario per il parco-canile in fase di allestimento in contrada Casale, tra la città dei mosaici e Barrafranca. “A breve procederemo a predisporre un nuovo bando di gara, anche se in questo caso ritengo che non vi sarà una nuova trattativa privata, ma un bando pubblico aperto alla partecipazione di chiunque, dopo una adeguata fase di pubblicità”, spiega il comandante Viola. La “Sole Nero” era stata l’unica ditta a far pervenire agli uffici comunali il plico contenente l’offerta. Le altre cinque ditte invitate alla gara, la “Canile Vicino” di Caltagirone, la “Canile Ariosto” di Acireale, la “Canile Sanitario” di Carini, la “Canile Amatoriale” dell’associazione Amici dei randagi di Agrigento, e la “Rifugio Mimiani” di Caltanissetta non avevano fatto pervenire alcun plico. Il servizio, adesso, è stato prorogato proprio al “Rifugio Mimiani”, assegnatario uscente del servizio, in attesa di una nuova procedura di gara. Al Mimiani, tra l’altro, si trovano una trentina di quattrozampe prelevati dal nostro territorio e la cui custodia continua a rimanere a carico delle casse comunali. Dovevano essere trasferiti presso la nuova struttura di contrada Casale. Ma per ora rimarranno nel canile nisseno. Il passaggio a vuoto della gara d’appalto lascia irrisolto il problema del randagismo in città. Il bando di gara per il recupero e la custodia dei randagi era stato approvato lo scorso 20 giugno. Tre mesi per lo svolgimento della gara, tenuta a fine settembre, poi altri tre mesi per la firma di un contratto che alla fine non è mai arrivata. E branchi di cani randagi continuano a circolare indisturbati in città da almeno nove mesi, tanto nelle zone periferiche quanto in quelle centrali. Come ad esempio nella zona residenziale di contrada Santa Croce e in quella di contrada Solazzo, a sud e a nord del centro urbano. Prelevano le borse della spazzatura collocate accanto ai cassonetti, le trasportano con se alla ricerca di cibo, provocando la rottura delle buste e sparpagliando la spazzatura sull’asfalto e il marciapiedi. La notte, poi, il sonno dei residenti viene anche interrotto dall’abbaiare improvviso del branco, impegnato a rincorrersi a suon di latrati. E i cani “domestici”, di solito silenziosi, loro malgrado, innervositi dai “colleghi” randagi, finiscono anche loro per abbaiare. Insomma, addio quiete pubblica e pace notturna. L’appalto avrebbe dovuto portare anche alla convenzione per l’istituzione dell’anagrafe canina per la tutela degli animali d’affezione e un’attività di prevenzione del randagismo. Tutto rimandato. E rimane nei cassetti anche un progetto di sterilizzazione dei randagi presentato agli uffici comunali da un’altra associazione locale. Giornale di Sicilia - Edizione 14 gennaio http://robertpalermo.blogspot.com

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

Corrado Augias e Vito Mancuso
Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo