Miroddi e Sammarco |
Crisi politica per il sindaco Filippo Miroddi che perde un pezzo della sua giunta e della sua già risicata maggioranza consiliare. “Purtroppo ho dovuto registrare, anche a nome del gruppo consiliare dell’Udc, che molte divergenze, principalmente di natura politica, hanno causato tensioni nei rapporti che mi portano a rassegnare le dimissioni dall’incarico di assessore”. A scriverlo l'ormai ex assessore alla Sanità Filippo Sammarco, esponente dell'Udc, aggiungendo: “Tutto questo non nell’intento di creare difficoltà destabilizzanti, ma per consentirti piena libertà di azione politico-amministrativa, svincolato da rapporti anche personali”. Nella sostanza, come fa capire l’ex assessore nelle premesse della sua lettera di dimissioni, la squadra di governo attuale non sarebbe riuscita a “proiettarsi verso la soluzione dei problemi che attanagliano il paese”. Insomma per l’Udc la giunta si sarebbe dimostrata incapace di amministrare in questo primo anno e mezzo di governo. Replica il sindaco Miroddi: "Rigetterò le dimissioni e rinnoverò la fiducia a Sammarco, se poi la sua scelta è irrevocabile ne prenderò atto, non posso certo costringerlo a fare l'assessore". Miroddi proverà a convincere Sammarco a restare, venerdì sera gli avrebbe detto: "Siamo partiti insieme ed è giusto finire insieme". Ma Sammarco deve rendere conto al partito e al gruppo consiliare che lo sostiene. "Di certo non procederò all'azzeramento della giunta, nessun rimpasto è all'ordine del giorno, la richiesta di rimpasto me l'aspetto dai consiglieri di opposizione, non da quelli di maggioranza, a meno che i tre consiglieri dell'Udc non abbiano intenzione di passare con l'opposizione", dice il sindaco. La posizione dei tre consiglieri, Andrea Velardita, Gianfilippo La Mattina e Federica Castrogiovanni è di "apertura al dialogo", ma subordinata ad un azzeramento della compagine di governo. Insomma posizioni politiche che sembrano inconciliabili. Fatto sta che Miroddi adesso è senza maggioranza in aula e il Bilancio di Previsione, fra qualche giorno in programma in consiglio, sarà il primo banco di prova della difficoltà politica in atto. "Il sindaco Prestifilippo fece il primo cittadino in minoranza, Nigrelli perse la maggioranza strada facendo, andremo avanti, e poi voglio proprio vedere se non approvano il bilancio i consiglieri...", fa notare Miroddi, che in realtà pare ormai abituato a perdere pezzi con una media di un assessore ogni quattro mesi: dal designato geologo Angelo Picicuto, poi non più disponibile a ricoprire l'incarico di governo poco prima della formazione della giunta, passando per le dimissioni sprinter del sindacalista Luigi Bascetta, quelle più meditate del funzionario Asp Ornella Monasteri, fino alle attuali di Sammarco.Il Bilancio di Previsione naturalmente verrà approvato, in un modo o nell'altro. Ma sarà un'occasione ghiotta per le opposizioni, quelle vecchie e quelle nuove, per far emergere le contraddizioni politiche interne alla compagine di Sala delle Luci.
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