venerdì 2 novembre 2012

Piazza Armerina. Il Comune si costituisce parte civile nel processo ai vertici dell'Ato Rifiuti

di Roberto Palermo
Piazza Armerina. Il Comune si costituisce parte civile nel processo penale che vede imputati 22  ex funzionari dell’Ato Rifiuti che a vario titolo partecipavano alla gestione e amministrazione della società d’ambito. La giunta guidata dal sindaco Carmelo Nigrelli con propria delibera ha dato incarico all’avvocato Marco Di Dio Datola per la costituzione in giudizio. “Ancora oggi la gestione dei rifiuti risente della mala gestione oggetto del procedimento penale e dei procedimenti davanti alla Corte dei Conti”, si legge nelle premesse alla decisione.
Il Comune in questo modo potrà chiedere tanto i sede penale quanto in quella civile il risarcimento dei danni provocati alla comunità armerina. Sarà poi il legale comunale in una fase più avanzata del processo a quantificare l’entità dei danni di cui verrà chiesto il ristoro. La costituzione di parte civile fa seguito anche alle continue comunicazioni che arrivano dalla magistratura contabile agli uffici comunali. Lo scorso 27 luglio la Procura regionale della Corte dei Conti aveva scritto al Comune e chiesto dati e informazioni sul mancato introito della Tia per gli anni dal 2004 al 2008. L’amministrazione aveva risposto alla Procura con una relazione a firma del segretario generale Carolina Ferro, con allegati  tutti gli atti in possesso dell’ufficio Tributi e le relazioni prodotte negli anni. Mentre già nel 2009 la Procura della Corte dei Conti aveva chiesto al Comune di mettere in mora i soggetti sottoposti al procedimento per responsabilità amministrativa. Ora la decisione di costituirsi parte civile. Un segno evidente di quanto ormai la città e i suoi amministratori si sentano lontano dall’Ato ennese, tanto da aver aderito ad inizio agosto anche alla costituenda società dell’Ato Cl 12 di Caltanissetta, chiudendo di fatto l’esperienza negativa vissuta dai cittadini piazzesi con l’Ato di Enna fin dal lontano 2002, anno di adesione della città dei mosaici all’Ato EnnaEuno Spa. Una scelta, l’unica in provincia, per la quale nelle settimane scorse si era aperto un fronte politico e poi giudiziario davanti al Tar. La Regione, infatti, ha commissariato il Comune armerino per il passaggio all’Ato nisseno e Sala delle Luci si è rivolto ai giudici amministrativi chiedendo l’annullamento del commissariamento. (Giornale di Sicilia - 26 Ottobre 2012)

Dai rovi al museo

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Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

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Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

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In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

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Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo