martedì 27 novembre 2012

Piazza. Il Tar non sospende commissariamento, l'adesione all'Ato nisseno per ora va in soffitta

Il Tar di Palermo respinge l’istanza del Comune, Piazza per ora deve rimanere con l’Ato Rifiuti di Enna. Rimane senza effetti la delibera del consiglio comunale che nei mesi scorsi aveva dato il via libera al passaggio della città dei mosaici con l’Ato Rifiuti di Caltanissetta. Il voto dell’aula, preceduto anche da un voto di giunta, era stato annullato nelle scorse settimane dal commissario straordinario Eugenio Amato, inviato dalla Regione Siciliana negli uffici comunali piazzesi per imporre d’imperio il passaggio all’Ato ennese. Decisione questa impugnata davanti ai giudici amministrativi dalla giunta guidata dal sindaco Carmelo Nigrelli che aveva chiesto in via cautelare al Tar del capoluogo siciliano il congelamento degli effetti di quel commissariamento. Richiesta adesso respinta dalla prima sezione del tribunale amministrativo regionale per la Sicilia. “Non sussiste pregiudizio...
grave e irreparabile per l’ente”, scrivono i giudici. L’adesione all’Ato nisseno, quindi, società d’ambito considerata più seria nella gestione finanziaria e più vantaggiosa per gli utenti, rimane commissariata e per ora senza effetti. Si riparte dall’adesione obbligatoria alla nuova Srr sulla gestione dei rifiuti della provincia di Enna decisa dal commissario straordinario in sostituzione del comune armerino. “In ogni caso il nostro diritto a passare con l’Ato nisseno non viene messo in discussione, soltanto che i tempi si allungheranno perché prima dovremo passare nella Srr ennese e poi a quello nisseno, chiederò un’anticipazione dei tempi agli uffici regionali”, sottolinea il primo cittadino, il quale ha dichiarato di rispettare l’ordinanza dei giudici amministrativi. (Giornale di Sicilia - Edizione del 22 novembre 2012)
 
Il blog di Roberto Palermo:

Dai rovi al museo

Dai rovi al museo
Erano state arrotolate e gettate fuori dalla chiesa senza cornice, abbandonate tra i rovi. Adesso un restauro di 36 mila euro, durato ben 9 mesi, le ha riportate al loro originario splendore. Presentate dal settore Beni culturali della Diocesi quattro enormi tele appartenenti alla chiesa di Sant’Andrea, ritrovate cinque anni fa per caso dal parroco Enzo Ciulo. Si tratta di un “Sant’Andrea” del ‘600, “L’Immacolata”, datata 1603, e una “Deposizione”, anch’essa del XVII secolo, e un Sant’Andrea condotto al Martirio.

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali

Sant'Andrea d'Avellino. Entro ottobre sarà restaurato con 10 mila euro delle casse comunali
Sarà la società “Geraci Restauri” di Messina a procedere al restauro del quadro di Sant’Andrea di Avellino, la tela del XVIII secolo che presenta ai piedi del santo la raffigurazione della città, la prima vera fotografia storica del centro abitato piazzese, una sorta di mappa dell’originario agglomerato storico cittadino. La giunta ha affidato l’incarico per 10 mila euro, somma attinta dal fondo di riserva.

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens

"Dio non è grande", il libro di Christopher Hitchens
In nome della ragione, contro ogni intolleranza e fanatismo: un atto d’accusa, ma soprattutto un invito a riflettere.Hitchens affronta di petto le questioni e, analizzando lacune e incongruenze dei testi “sacri”, spiega ciò che è sotteso a norme e tabù, premi e castighi eterni, proponendo illuminanti esempi storici dai tempi più antichi a oggi. La sua è una serrata difesa della ragione e del laicismo contro la crudeltà resa legittima e “santa” in nome di una fede.

Corrado Augias e Vito Mancuso

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Credenti cattolici e atei razionalisti si sfidano a duello

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins

"L'illusione di Dio", di Richard Dawkins
Il biologo ed evoluzionista Richard Dawkins torna sul tema da sempre al centro dei propri studi: l’ateismo. E lo fa con un saggio dall’obiettivo esplicito: dimostrare l’inesistenza di quel Creatore a cui tutte le religioni, e in particolare i tre monoteismi, fanno riferimento. Già il provocatorio titolo, L’illusione di Dio, racchiude il nucleo delle argomentazioni di Dawkins: l’esistenza di un Creatore è un presupposto dogmatico, una verità indiscutibile in quanto “sacra”, ma non dimostrabile in alcun modo