Che fine ha fatto la consultazione con un click della ricchezza personale degli amministratori piazzesi? I redditi e patrimoni di sindaco, assessori e consiglieri comunali, dovevano essere consultati da casa, con un click sulla tastiera del computer. Il consiglio comunale, infatti, già oltre un anno fa, nella primavera del 2013, aveva approvato all’unanimità il nuovo regolamento nel quale vengono disciplinate le modalità di pubblicità e trasparenza dello stato patrimoniale dei titolari di cariche pubbliche elettive e di governo. La ricchezza personale di chi amministra la città dei mosaici, quindi, doveva essere accessibile sul portale internet comunale, cliccando sulla sezione “Operazione trasparenza”. Soltanto che di quella trasparenza finora non si è vista neanche una pagina online. Cosa prevedono i 5 articoli approvati dai banchi di via Cavour e rimasti lettera morta? Nella sostanza gli amministratori sono tenuti a depositare all’ufficio di segreteria comunale, entro 30 giorni dall’avvenuta elezione, una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale dovranno essere riportati reddito annuale risultante dall’ultima dichiarazione dei redditi, beni immobili posseduti, beni mobili registrati, partecipazioni in società quotate e non quotate ed eventuali obbligazioni e titoli di Stato. Una dichiarazione che dovrà essere presentata...
ogni anno e per tutta la durata del mandato, consentendo di fatto così ai cittadini di poter monitorare la ricchezza personale degli eletti e di chi ricopre cariche di governo. Non solo. I patrimoni potranno essere monitorati ogni qualvolta dovessero verificarsi novità che incidono sulla ricchezza personale degli eletti. La certificazione, infatti, va aggiornata dagli amministratori quando viene acquistata una casa, un’auto, un pacchetto di azioni o titoli di Stato da parte di un assessore o un consigliere comunale. E la dichiarazione sostitutiva dovrà essere presentata anche a fine mandato, entro 30 giorni dalla cessazione della carica. Il prospetto riepilogativo con la posizione di tutti gli amministratori, poi, dovrà essere reso pubblico sul sito istituzionale internet del Comune, a cura dell’ufficio di Segreteria. Chi non è dotato di un computer potrà ugualmente consultare il prospetto riepilogativo presentato una formale richiesta. Per gli amministratori inadempienti che non si adeguano a questo nuovo principio di trasparenza è anche prevista una sanzione amministrativa che parte da 2 mila euro fino ad un massimo di 20 mila euro. La delibera con il regolamento è stato pubblicato nell’albo pretorio comunale oltre un anno fa ed sarebbe dovuto entrare in vigore dopo quindici giorni, in pratica a partire dal 22 aprile. E questo significa, così come previsto dal terzo comma dell’articolo 2, che “in sede di prima applicazione” anche gli amministratori ancora in carica al momento dell'approvazione dovevano essere tenuti a presentare la dichiarazione sostitutiva con il proprio stato patrimoniale entro i 30 giorni successivi, cioè entro il 22 maggio. Che fine hanno fatto questi articoli? Come al solito nessuno risponderà, ne dagli uffici che dovrebbero vigilare sull'applicazione delle norme, ne dagli amministratori stessi che si guardano bene dal fare quello approvano.
ogni anno e per tutta la durata del mandato, consentendo di fatto così ai cittadini di poter monitorare la ricchezza personale degli eletti e di chi ricopre cariche di governo. Non solo. I patrimoni potranno essere monitorati ogni qualvolta dovessero verificarsi novità che incidono sulla ricchezza personale degli eletti. La certificazione, infatti, va aggiornata dagli amministratori quando viene acquistata una casa, un’auto, un pacchetto di azioni o titoli di Stato da parte di un assessore o un consigliere comunale. E la dichiarazione sostitutiva dovrà essere presentata anche a fine mandato, entro 30 giorni dalla cessazione della carica. Il prospetto riepilogativo con la posizione di tutti gli amministratori, poi, dovrà essere reso pubblico sul sito istituzionale internet del Comune, a cura dell’ufficio di Segreteria. Chi non è dotato di un computer potrà ugualmente consultare il prospetto riepilogativo presentato una formale richiesta. Per gli amministratori inadempienti che non si adeguano a questo nuovo principio di trasparenza è anche prevista una sanzione amministrativa che parte da 2 mila euro fino ad un massimo di 20 mila euro. La delibera con il regolamento è stato pubblicato nell’albo pretorio comunale oltre un anno fa ed sarebbe dovuto entrare in vigore dopo quindici giorni, in pratica a partire dal 22 aprile. E questo significa, così come previsto dal terzo comma dell’articolo 2, che “in sede di prima applicazione” anche gli amministratori ancora in carica al momento dell'approvazione dovevano essere tenuti a presentare la dichiarazione sostitutiva con il proprio stato patrimoniale entro i 30 giorni successivi, cioè entro il 22 maggio. Che fine hanno fatto questi articoli? Come al solito nessuno risponderà, ne dagli uffici che dovrebbero vigilare sull'applicazione delle norme, ne dagli amministratori stessi che si guardano bene dal fare quello approvano.
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